Sapete qual è la frutta secca a guscio più amata dagli italiani? È il pistacchio...

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A dirci qual'è la frutta secca che più preferiamo sono gli americani dell'American Pistachio Growers (associazione no profit che unisce i coltivatori di pistacchi americani). Secondo una ricerca dell'associazione, in occasione della Giornata Mondiale del Pistacchio (il 26 febbraio), risulta che quasi 7 italiani su 10 affermano di consumare pistacchi regolarmente e oltre il 40% li consuma da sempre.

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I risultati dello studio mettono in luce che gli interpellati sono concordi sulla versatilità del pistacchio: dalla ricerca emerge infatti che il prodotto viene consumato nell'arco dell'intera giornata con un picco nel break pomeridiano, con oltre 1 italiano su 2 che dichiara di mangiarli come spuntino post pranzo.

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Come seconda scelta sono preferiti per l'aperitivo: il 47% degli intervistati ammette che sono ottimi come snack insieme a olive e patatine durante l'happy hour, mentre 4 connazionali su 10 preferiscono consumarli durante la cena. Sempre secondo i risultati della ricerca, i pistacchi vengono consumati perlopiù in casa: 63%, contro il 14% fuori casa. 

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Anche rispetto alla stagionalità, il pistacchio non ha un periodo totalmente prevalente: al primo posto gli intervistati hanno risposto l'autunno con il 77% delle preferenze, subito dopo c'è l'inverno con il 75% dei voti, al terzo l'estate preferita dal 64% degli italiani e a chiudere la classifica, la primavera con il 61%.

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Oltre 8 italiani su 10 dichiarano di mangiarli da soli come snack. Tra gli intervistati non mancano coloro che preferiscono utilizzarli come ingredienti di ricette, quasi 7 connazionali su 10. In particolare, il 45% afferma che con il pistacchio realizza dessert, il 42% preferisce utilizzarli all'interno di antipasti o aperitivi, mentre il 33% li usa per dare croccantezza e gusto in più al proprio primo piatto.

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Quello che non troviamo nel report dell'American Pistachio Growers, ovviamente, è un focus sul pistacchio preferito dagli italiani, ossia quello siciliano.
Non ce ne vogliano gli americani ma, a livello internazionale, è risaputo che il miglior pistacchio al mondo lo si coltiva e raccoglie a Bronte, in provincia di Catania, e a Raffadali, nell'Agrigentino.

IL PISTACCHIO VERDE DI BRONTE DOP

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Pianta antichissima, la Pistacea Vera è stata introdotta nell'area etnea dagli arabi. Il Pistacchio ha una durata di circa 300 anni, è molto resistente ai climi caldi e secchi e quello autoctono di Bronte, che cresce fino a Ragalna, alle pendici del l'Etna, può a volte ricrescere anche dopo essere stata abbattuta dalla lava del vulcano.

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Riconosciuto dall'Unione europea prodotto a marchio DOP il 9 giugno 2009, Il Pistacchio verde di Bronte è anche presidio Slow Food. Vista la sua straordinaria qualità organolettica, in genere il pistacchio di Bronte ha un prezzo di mercato di circa il doppio del pistacchio estero. La coltivazione e la produzione di pistacchio, infatti, rappresenta per Bronte un'importante fonte di reddito, tanto da essere soprannominato l'Oro Verde. [consorziopistacchioverde.it]

IL PISTACCHIO DI RAFFADALI DOP

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Altro luogo siciliano d'elezione per il pistacchio è Raffadali, in provincia di Agrigento. Anche il pistacchio di Raffadali è stato riconosciuto prodotto a Denominazione di Origine Protetta (il 22 marzo 2021).

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Quest'ultimo, a differenza di quello di Bronte, cresce in un terreno calcareo e sabbioso, che conferisce al frutto un sapore più dolce e pronunciato. Anche lo stile di coltivazione è diverso: a Bronte i rami che scendono vengono potati per dare alla pianta più spinta, a Raffadali invece si lasciano cadere giù, fino al terreno. Coltivazione, quest'ultima, che ha lasciato la caratteristica impronta nel paesaggio.

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Il Pistacchio di Raffadali DOP. caratterizza e tipicizza da sempre i dolci tradizionali della provincia di Agrigento, come i ricci al pistacchio, il gelato al pistacchio, il cous cous delle monache San Benedettine di Agrigento, la cubaita e l'Agnello Pasquale di Favara. [www.pistacchiodiraffadali.com]