Aeroporto di Catania: off-limits da novembre

Bisognerà fare check-in tre ore prima, e armarsi di tanta pazienza: dal 5 novembre al 5 dicembre la pista dell'aeroporto di Catania sarà off-limits per lavori, e gli aerei useranno quella militare di Sigonella per decollare ed atterrare. Una situazione straordinaria, che la società di gestione Sac dovrà coordinare sperando che non ci siano altre complicazioni come l'eruzioni dell'Etna o capovolgimenti internazionali.
Nel Piano "Sigonella 2012" - dopo l'accordo tra Aeronautica militare, Sac ed Enac - ci saranno meno aerei (4 voli ogni ora, e 72 al giorno di cui 30 per Fiumicino) ma le compagnie aeree useranno velivoli più grandi per ospitare più viaggiatori.

La partenza sarà sempre da Fontanarossa (dove rimarranno aperti biglietterie, bar, banca, parcheggi ecc), anche se bisognerà arrivare con tre ore di anticipio e fare check-in entro 90 minuti. Poi, a bordo di un bus-navetta, si verrà trasferiti a Sigonella da dove l'aereo decollerà. L'atterraggio sarà all'aeroporto militare: dopo un'ora, a bordo della navetta, si tornerà a Fontanarossa dove si ritireranno anche i bagagli.
Il servizio clienti è solo via email all'indirizzo info@aeroporto.catania.it, mentre tutti i voli sono sul sito www.aeroporto.catania.it.
Le tratte sono 30 per Fiumicino e 16 per Linate (2-3 per Malpensa), oltre che collegamenti diretti con Torino, Verona, Bologna, Pisa, Napoli e Bari. I voli internazionali diretti sono con la Germania (Stoccarda, Dusseldorf, Berlino e Monaco) e con Malta (La Valletta).

IL CANTIERE - I lavori alla pista di Fontanarossa dureranno 30 giorni e serviranno a rifarla totalmente. E' la prima volta da quando l'aeroporto ha aperto, 50 anni fa, anche se nel 2002 c'è stato un intervento superficiale durato una settimana (anche quella volta si usò Sigonella). Stavolta saranno costruite anche "strip di sicurezza" ai lati della pista: lo prevede una disposizione dell’Authority aeroportuale per scongiurare il rischio di incidenti dopo quello di Linate nel 2001.
Difficoltà e ritardi sono già messi in conto: "Fontanarossa - spiegano il Presidente della Sac Peppino Giannone, e l’amministratore delegato Nico Torrisi - rappresenta l’unica infrastruttura in grado di bypassare le limitazioni imposte dal fatto di vivere su un’isola. Saranno 30 giorni complessi e intensi. E, nonostante Sac stia mettendo in atto tutti gli accorgimenti per alleviare i disagi ai passeggeri, disguidi e ritardi saranno presumibilmente inevitabili. Si pensi che il nostro è l’unico caso in Italia di un aeroporto che sostanzialmente "resta aperto" nonostante la pista sia inagibile perché interessata da un cantiere. In casi analoghi lo scalo e l’aerostazione sospendono del tutto l’attività e il traffico prosegue su scali limitrofi. Non poteva essere il caso di Catania, dove gli aeroporti civili più vicini, si fa per dire, sono a Palermo, che dista circa 200 km da Fontanarossa, e a Reggio Calabria, da cui ci separa lo Stretto di Messina. Ecco perché Sac chiede a tutti i viaggiatori in transito su Catania la massima collaborazione e la tolleranza nei confronti di eventuali disagi e disguidi".

Non mancano in città i veleni per l'apertura mancata dell'aeroporto di Comiso: anche se più distante rispetto a Sigonella, secondo molti avrebbe comportato meno disagi ai passeggeri. Polemiche, inoltre, anche per il tipo di lavori effettuati sulla pista: c'è chi si domanda, ad esempio, perchè non aver progettato una seconda pista, magari anche più lunga di quella attuale, per raddoppiare il numero dei voli su Fontanarossa ed ospitare anche i grandi aerei intercontinentali. Al momento, quello di Catania è il sesto scalo d'Italia. [Fonte: Italpress - Corriere del Mezzogiorno]