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Ancora a Roma per la Fiat di Termini Imerese

Il governatore Crocetta: "A Termini Imerese si potranno impegare anche i forestali in esubero"

31 luglio 2013

AGGIORNAMENTO - "Abbiamo messo in campo alcune proposte che dovrebbero coprire con produzioni diverse interamente la fascia attualmente occupata a Termini Imerese". Così il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, a margine dell'incontro con governo, Fiat e parti sociali al ministero dello Svilippo.
In particolare 600 posti potrebbero arrivare dalla svizzera Radiomarelli, una proposta "concretissima", per il governatore, "la prossima settimana rappresentanti del gruppi andranno a visitare gli impianti".
"Siamo in condizioni di arrivare entro l'anno all'accordo di programma" per Termini Imerese, annuncia Crocetta. Oltre alla proposta di Radiomarelli, 500 assunzioni potrebbero arrivare da "aziende italiane che vorrebbero investire nel campo dei biocarburanti" e che hanno già visitato gli stabilimenti. Queste produzioni potrebbero impiegare, per il governatore, anche "quei forestali che dicono che abbiamo in esubero". "Stiamo già identificando aree della Regione attualmente abbandonate", spiega Crocetta.
Per Termini Imerese sarebbero "in stato avanzato" quattro iniziative imprenditoriali. Così il sottosegretario allo Sviluppo, Claudio De Vincenti, all'incontro di oggi, secondo quanto si apprende da fonti sindacali. "Abbiamo messo in pista un'operazione di attrazione di investimenti", avrebbe detto De Vincenti. Oltre a Newcoop e Biogen sarebbero interessate allo stabilimento siciliano aziende attive nei carburati di seconda generazione, per un investimento che a regime impiegherebbe circa 250 lavoratori tra diretti e indiretti, e Landi, che si occupa di trasformazione di autobus da normali ad ibridi e avrebbe 100 occupati diretti.

C’è attesa a Termini Imerese per l'incontro di oggi, alle14.30, al ministero dello Sviluppo economico che riapre il dossier sullo stabilimento Fiat.
Attorno allo stesso tavolo, coordinato dal sottosegretario Claudio De Vincenti, ci saranno i rappresentanti di Fiat, Regione siciliana col presidente Rosario Crocetta, Confindustria, sindacati e ministero del Lavoro.
"Per noi è fondamentale che l'incontro porti qualche risultato visto che fino a oggi non si è riusciti a trovare alcuna soluzione per il rilancio dello stabilimento", ha detto il segretario della Fiom di Palermo, Roberto Mastrosimone alla vigilia di questo ennesimo tavolo.

La fabbrica è chiusa da oltre un anno e mezzo e a fine anno scadrà la cassa integrazione a circa 1.500 operai tra diretti e indotto. "E' importante che si riapra la discussione con la Fiat - ha ribadito Mastrosimone - Noi, come sempre, siamo disponibili al confronto con l'azienda, con l'obiettivo di farle cambiare idea rispetto alla decisione di abbandonare Termini Imerese. Siamo interessati a un confronto vero e senza pregiudizi, tenendo la barra dritta rispetto alla Costituzione, alle leggi e ai diritti dei lavoratori".

Le ultime voci che si sono rincorse in queste settimane, hanno riguardato, per lo più, annunci e proposte da parte del presidente della Regione, Rosario Crocetta. Dall’interessamento di alcuni investitori che fanno capo a Radiomarelli, disponibili a rilanciare lo stabilimento Fiat siciliano e di tutta l'area industriale (LEGGI), all’idea di sfruttare la cooperazione con la Libia, per fare dello stabilimento il luogo dove produrre la "macchina del Mediterraneo", sul tavolo del ministero saranno, tra l’altro, questi i punti da discutere, col rischio, ed è questo il massimo timore dei sindacati, che rimangano, ancora una volta lettera morta, mentre l’area industriale termitana langue nell’attesa e nel silenzio.

A parole, Crocetta lancia sfide e provocazioni. Intervenendo nei giorni scorsi proprio su Fiat e sullo stabilimento di Termini, il governatore ha detto: "Ho lanciato a Fiat una proposta: quella di realizzare a Termini Imerese l'auto del Mediterraneo", ha detto il governatore. "Lo stabilimento di Termini Imerese è chiuso, ma è in ottime condizioni, è in grado di costruire automobili di ottimo livello. Perché la Fiat non pensa di produrre e vendere nei paesi del Medio Oriente? Perché a Termini Imerese non facciamo una macchina del Mediterraneo, dove coloro che comprano sono anche quelli che producono e dove paesi come la Tunisia, la Libia e il Marocco comprano le macchine che loro stessi producono?".

"La Fiat ha liquidato molto velocemente la vicenda di Termini Imerese, dicendo che non c'erano le condizioni sociali in Sicilia per fare accordi sindacali avanzati. Ne ho parlato coi sindacati e sono pronti a fare contratti diversi, con la flessibilità del lavoro e legati alla necessità economica del momento Fiat che si vive in Sicilia. Ho visto molta apertura da parte dei sindacati e dei lavoratori e a questo punto il re è nudo", ha aggiunto Crocetta. "La Fiat - ha sottolineato il governatore - deve dirci se di fronte al fatto che si possono trovare investitori in Sicilia, che c'è un governo regionale che sostiene il progetto, che ci sono dei sindacati disposti ad accordi avanzati, tutto ciò che diceva Marchionne può trovare realizzazione in Sicilia, in modo inedito persino in Italia. Non capiamo se questo modello Marchionne è vero oppure è un modello per scapparsene dall'Italia". Infine, Crocetta ha detto: "Per me la Fiat è un interlocutore. Lanciamo anzi una sfida a Marchionne: vuoi fare il Modello Marchionne? Bene in Sicilia lo puoi fare. Se non lo vuoi fare allora è pretestuoso. Abbiamo già fatto a Fiat questa proposta, in questi giorni li incontrerò".

- Crocetta assicura: "Termini ok, come Siracusa e Gela" l'intervista di SiciliaInformazioni.com

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31 luglio 2013
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