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Ancora nuove speranze per Termini Imerese...

Lo stabilimento Fiat alla Mitsubishi o alla Nissan per costruire vetture elettriche

06 marzo 2014

E' un produttore di auto asiatico l'investitore industriale interessato al dossier Fiat di Termini Imerese, con un piano da 900 milioni di euro per costruire vetture elettriche. Lo ha confermato Stefania Amato, emissario delle società Career Counseling e Protrade, che ieri mattina ha consegnato una lettera d'intenti all'assessore regionale alle Attività produttive Linda Vancheri e al presidente della commissione dell'Assemblea siciliana, Bruno Marziano (Pd). L'incontro è avvenuto negli uffici della presidenza della commissione parlamentare, a Palazzo dei Normanni.
E' il terzo colloquio tra il governo della Regione e i consulenti delle due società, specializzate in impiantistica e risorse umane, che hanno avviato un'operazione di scouting. "Posso dire che al momento ci sono due aziende disponibili a investire, una di queste è un produttore asiatico di auto - ha detto la consulente delle due società - Il nome lo faremo quando si entrerà nel dettaglio dopo aver preso visione degli impianti".
Si parla della Mitsubishi ma al momento sono solo voci.

"Ci stiamo mettendo a disposizione - ha detto l'assessore Vancheri - informerò il sottosegretario De Vincenti di questa lettera d'intenti. E' ovvio che qualunque proposta debba essere valutata nel tavolo aperto al ministero dello Sviluppo".
"Ci siamo rivolti alla Regione perché la fabbrica è qui e perché i padroni di casa sono gli operai", ha spiegato la consulente delle due società di scouting. "Nel 2009 la Fiat ha dato la disponibilità a cedere lo stabilimento a un euro se si fosse fatto avanti un investitore credibile - ha aggiunto Stefania Amato - Il nostro interlocutore dopo questi passaggi fatti in Sicilia sarà il ministero dello Sviluppo, questo è chiaro".

L'assessore Vancheri ha chiarito che spetta a Invitalia, braccio operativo del ministero, l'accesso agli impianti di Termini Imerese per la visita nell'area industriale e per valutare la funzionalità della piattaforma. La lettera d'intenti formalizzata dalle società di scouting è stata formalizzata proprio nel giorno in cui il premier Renzi si trova in Sicilia, a Siracusa. "Non è un caso - ha affermato il presidente della commissione Attività produttive dell'Ars, Marziano - Sono convinto che il premier Renzi seguirà con molta attenzione la vicenda di Termini Imerese".

Oltre alla Mitsubishi si fa anche il nome della Nissan come possibile partner industriale nell'operazione di rilancio della Fiat di Termini Imerese. Ma si tratta solo di voci che filtrano da ambienti politici siciliani.
Gli advisor avvieranno un'attività di ricerca sui fattori competitivi del sito di Termini Imerese e hanno manifestato anche l'interesse a capire come la Regione vuole muoversi sulla nuova programmazione europea.                                     

Il comitato degli iscritti alla Fiom di Termini Imerese, riunito ieri mattina, ha chiesto "l'immediata convocazione del tavolo al ministero dello Sviluppo" dopo i due rinvii del 14 e del 18 febbraio scorso e anche perché "dal 15 aprile in poi potrebbero arrivare le lettere di licenziamento", poiché in quella data scatta il termine di 75 giorni prima della scadenza della cassa integrazione per gli operai.
Per la Fiom il tavolo al Mise deve servire anche a fare chiarezza sulle proposte per il rilancio della Fiat. "Vogliamo conoscere i dettagli dell'ipotesi che riguarderebbe investimenti di produttori asiatici di auto", dice il segretario della Fiom di Palermo, Roberto Mastrosimone. "Aspettiamo la convocazione - ha aggiunto - intanto con Fim e Uilm stabiliremo eventuali iniziative di lotta".

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06 marzo 2014
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