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Che intenzioni ha Grifa Spa?

A Termini Imerese è ancora tutto fermo: da Grifa nessuna capitalizzazione per piano industriale

04 dicembre 2014

"La Fiom Cgil ha dichiarato la propria indisponibilità a tenere l’incontro di esame congiunto relativo al previsto trasferimento di ramo d’azienda da Fiat Group Automobiles Spa e Magneti Marelli PCMA Spa a Grifa Spa". E’ quanto ha dichiarato ieri mattina Michele De Palma, coordinatore Fiom Cgil per il gruppo Fca.
"Infatti ad oggi, la società Grifa non risulta avere la necessaria capitalizzazione per sostenere il piano di reindustrializzazione e rioccupazione di tutte le maestranze oggi alle dipendenze della Fiat Group Automobiles e della Magneti Marelli PCMA di Termini Imerese, come previsto dagli accordi sottoscritti."

"La Fiom Cgil chiede alla direzione aziendale della Grifa di giungere alla capitalizzazione più volte annunciata e ad oggi non realizzata, utile inoltre a garantire la sostenibilità del piano industriale. La Fiom Cgil chiede un intervento urgente del Governo che, attraverso Invitalia, certifichi la solidità del nuovo soggetto imprenditoriale."
"Vista la procedura di mobilità in corso aperta dalla Fiat, per la Fiom Cgil è indispensabile che si determini in tempi brevi un confronto proficuo e costruttivo per dare certezze alle lavoratrici e ai lavoratori di Fiat e Magneti Marelli e dell'indotto di Termini Imerese", ha concluso il sindacato.

Insomma, dicono i sindacati, "non vogliamo ritrovarci il 31 dicembre licenziati dalla Fiat e in mano a un’azienda che non ha le gambe per camminare".
La startup guidata dal settantenne Antonio Florenza non ha ancora fornito le rassicurazioni sull’effettiva esistenza di quei 25 milioni di euro che la società dichiara di possedere, ma solo come capitale e non come denaro vero e proprio. Soldi senza i quali non si può procedere con l’iter che porterà allo sbarco di Grifa in Sicilia: in mancanza dei 25 milioni, infatti, il fondo di investimenti brasiliano Banco di Rio de Janeiro non apporterà il promesso aumento di capitale dei 75 milioni di euro che servono a chiudere l’accordo e dare il via libera ai finanziamenti pubblici che ammontano a circa 240 milioni di euro.

 

De Palma e Roberto Mastrosimone della Fiom Sicilia, si rivolgono direttamente al governo. "Quello che chiediamo è un intervento urgente del governo che, attraverso Invitalia, certifichi la solidità del nuovo soggetto imprenditoriale. Nel caso non ci fossero garanzie economiche serie da qui al 31 dicembre, il governo dovrà intervenire per bloccare i licenziamenti di Fiat e prolungare gli ammortizzatori sociali finché non si troverà una soluzione".
"Il confronto sul trasferimento d'azienda da Fiat a Grifa dovrà proseguire presso il ministero dello Sviluppo economico - affermano Gianluca Ficco della Uilm nazionale e Vincenzo Comella della Uilm Sicilia - per poter proseguire utilmente la discussione, Grifa dovrà completare le operazioni di capitalizzazione secondo quanto stabilito al dicastero dello Sviluppo economico e il ministero stesso dovrà farsi garante della sostenibilità del piano di reindustrializzazione".

[Informazioni tratte da Rassegna.it, Repubblica/Palermo - articolo di Geraldine Pedrotti]

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04 dicembre 2014
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