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Chi comanda davvero negli aeroporti italiani?

L'inchiesta di Luca Ciliberti che indaga su chi siano i "padroni" dei cieli italiani

09 dicembre 2015

I PADRONI DEI CIELI
di Luca Ciliberti (Lasiciliaweb.it, 09 dicembre 2015)

Chi comanda davvero negli aeroporti italiani? Qual è il vertice della piramide che fissa i prezzi che le compagnie aeree devono pagare per utilizzare gli scali? E ancora, come e da chi vengono stabilite le fasce orarie assegnate ai vettori per effettuare i voli? Una domanda che si è posta anche la Commissione europea che ha ritenuto di dover preparare una procedura d'infrazione contro l'Italia per la mancata applicazione della direttiva del 2009 che regola le tariffe aeroportuali.

Cos’è Assoclearence? - La risposta a tutte le domande è riconducibile a un unico soggetto che si chiama Assoclearence. Il Ministro dei Trasporti, con il proprio Decreto n. 44/T del 4 luglio 1997, ha affidato ad Assoclearance la responsabilità della gestione delle bande orarie (slot) sugli aeroporti Italiani in applicazione di quanto stabilito a livello comunitario dal Regolamento CEE 95/93 creando : "... una struttura in grado di gestire la capacità degli aeroporti congestionati della Comunità sulla base di criteri di assegnazione ispirati a principi di trasparenza, imparzialità e non discriminazione".
In poche parole, Assocleareance, come stabilito anche nel suo codice etico dovrebbe "contribuire, con la propria attività, al processo di sviluppo dell’economia italiana ed alla crescita civile del Paese, nel contesto dell’Unione Europea, nel settore del trasporto aereo, favorendo il massimo utilizzo delle capacità aeroportuali e l’equa distribuzione delle risorse rappresentate dalle bande orarie disponibili negli stessi".

Le fasce orarie più appetibili - Si intende per "slot" l’orario programmato d’arrivo o di partenza disponibile o assegnato per un movimento aereo in una certa data, in un "aeroporto coordinato". Gli "aeroporti coordinati" (per i quali l’assegnazione preventiva degli slot da parte di Assoclearance è indispensabile) designati sono: Bergamo, Cagliari, Catania, Firenze, Milano-Linate e Malpensa, Napoli, Palermo, Pisa, Roma-Ciampino e Fiumicino, Torino, Venezia, e solo per la stagione estiva Lampedusa e Pantelleria.

I principi delle guerre di secessione - Nell’attribuzione degli slot si applica il principio del "grandfather rights" (principio del diritto acquisito, memoria delle guerre di secessione americane), per cui le compagnie aeree mantengono gli slot che in passato sono stati ad esse assegnati, a condizione che li utilizzino effettivamente. Per quanto concerne la procedura di assegnazione, il Regolamento CE/95/93 prevede che un vettore abbia titolo a mantenere gli slot di cui è assegnatario solo se, nel corso della stagione precedente abbia utilizzato almeno l’80% di tali slot. Diversamente Assoclearance potrà rimettere lo slot in questione nel pool degli slot ed assegnarlo ad altri vettori che ne facciano eventualmente richiesta. Il Regolamento CE/95/93 disciplina anche i criteri generali per l’assegnazione dei nuovi slot che dovessero rendersi disponibili a seguito di restituzioni volontarie da parte dei vettori, revoche o incrementi di capacità. In questo caso è previsto che in caso di richieste superiori alla disponibilità, il 50% degli slot resisi disponibili venga assegnato prioritariamente ai nuovi vettori ed il restante 50% ai vettori già presenti sullo scalo.

Caro prezzi in Sicilia - Questa lunghissima premessa apre un argomento a cui i cittadini sono particolarmente sensibili, ovvero il costo dei biglietti aerei da/per la Sicilia che a ridosso delle partenze raggiunge cifre spropositate applicate anche da parte delle così dette "low cost". Le tratte più trafficate, infatti, si allineano su prezzi molto alti praticati anche dai vettori che per servizi erogati e policy commerciali si posizionano, solo in teoria, su fascia economica

Interrogazione M5S - Una riflessione fatta anche dalla deputata del M5s e capogruppo della Commissione Affari sociali alla Camera Giulia Grillo in riferimento ai costi dei voli da e per Fontanarossa.
Su sollecitazione dell'associazione di imprenditori etnei "Il Tavolo per le imprese", la rappresentante dei pentastellati ha chiesto al ministro per le Infrastrutture, Graziano Delrio, e al ministro per Sviluppo Economico, Federica Guidi, "chiarimenti in merito ai contribuiti erogati dalla Sac, la società che gestisce l’aeroporto di Catania, alle compagnie aeree per lo sviluppo delle rotte da/per Catania".
"L’atto parlamentare dei pentastellati punta i riflettori sulla necessità che venga assicurata la piena competitività e la trasparenza per tutte le compagnie aeree operanti in loco - si legge nell'interrogazione - allo stesso tempo chiede al Governo se ritenga che i costi dei biglietti aerei dei voli per/da Catania, compresi quelli praticati dalle compagnie low cost, siano in media con i prezzi di mercato. A Catania si è riscontrato negli ultimi tempi un rincaro delle tariffe per i voli, insieme ad un’accentuata penuria di collegamenti da/per le principali città italiane, penalizzando la mobilità e i cittadini".

Mancanza di concorrenza tra i vettori - Senza tema di smentita, la terra di Sicilia, ricca di potenzialità e di attrattori a livello di industria del turismo, ha visto gravemente rallentato il proprio sviluppo a causa della mancanza di un’oculata e lungimirante politica del trasposto aereo che, anziché puntare a favorire i flussi da e verso l’isola, garantendo particolari accorgimenti capaci di tenere conto dell’insularità della regione, ha penalizzato tanto i cittadini siciliani quanto i turisti, tutelando, invece, l’incremento esponenziale delle tariffe applicate dai vettori aerei, assolutamente non competitive rispetto ad altre destinazioni che negli ultimi anni hanno fatto registrare trend positivi piuttosto significativi.

Esposto all'Antitrust - Su queste basi, Salvo Zappalà, operatore turistico catanese e componente dell’aggregazione Il Tavolo per le imprese, ha presentato un esposto all’Autorità per la concorrenza del mercato. "La continuità territoriale sul modello Sardegna non è ciò che serve alla Sicilia, che al contrario, in materia di tariffe aeree ha necessità di avere libera concorrenza dei vettori nelle fasce orario di maggior traffico - spiega - il board di Assoclearence è attualmente formato da una triade che annovera il presidente, nominato dal vertice dell’Enac (Vito Riggio), da un membro espressione della compagnia di bandiera (Alitalia), da un terzo membro che rappresenta la componente aeroporti (Aeroporti di Roma). Codesta spettabile autorità ritiene conforme ai principi della libera concorrenza tale composizione? Oppure è prospettabile un’ipotesi in cui è il controllato che governa il modus operandi del controllore, dando vita ad un vero e proprio conflitto di interessi che danneggia i cittadini - utenti?"
"Il dubbio che si insinua è quello del possibile rischio del consolidarsi di posizioni di potere e di interesse che abbiano la volontà di mantenere lo status quo, con evidente danno per la regione Sicilia e per il relativo settore turistico - conclude il documento protocollato all'authority - magari impedendo l’aumento dei voli sulle tratte più importanti, con conseguente stabilizzarsi delle tariffe su più elevati livelli, nonché osteggiare l’ingresso delle compagnie low cost nelle fasce orarie in cui si registrano i maggiori volumi di traffico". [Twitter: @LucaCiliberti]

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09 dicembre 2015
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