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Genova o Smirne

I cantieri navali di Palermo non smantelleranno il relitto della Costa Concordia

02 maggio 2014

"La Carnival oggi ci propone la Turchia o Genova". Lo ha affermato al Tg1 il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, sul porto di destinazione del relitto della Concordia, naufragata all'isola del Giglio. "Noi oggi diciamo con molta chiarezza alcune cose: primo, che la Concordia deve essere sollevata, trasportata e smaltita nella massima sicurezza ambientale. Secondo, che lo smaltimento deve avvenire in Italia".
Galletti ha inoltre sottolineato che la scelta del porto deve avvenire in tempi brevi: "Entro il 15 maggio dobbiamo decidere il porto", ha sottolineato.

Il sindaco del Giglio, Sergio Ortelli, dice che avrebbe auspicato la scelta del porto di Piombino, colpita dalla crisi anche dopo lo spegnimento dell'altoforno dell'ex acciaieria Lucchini, ma se la decisione ricadrà su un altro porto "ne prenderà atto" anche perché la priorità è portar via il relitto della Concordia il prima possibile. "Io ho sempre sostenuto che, prima di tutto, la nave deve essere portata via il prima possibile, questa è la priorità - ha affermato Ortelli -. Secondo il mio punto di vista, in considerazione anche delle recenti questioni avvenute a Piombino, ossia la crisi economica, l'altoforno e gli esuberi su quell'area che dimostrano di essere un caso di portata nazionale, i privati dovevano fare uno sforzo per riconoscere in Piombino la destinazione definitiva". Comunque se la scelta ricadrà su un altro porto "ne prendiamo atto", ha concluso.

A questo punto è facile capire che, la possibilità che i cantieri navali di Palermo la spuntassero, seppur sul filo di lana, era inesistente. L’auspicio pubblico del sindaco, Leoluca Orlando, pareva un "coccodrillo", il necrologio che i giornalisti preparano quando il decesso della personalità è imminente. Indizio certo della sorte infausta, a meno di un miracolo. Che nel caso della Concordia a Palermo non c’è stato.

I lavori per i casoni di galleggiamento sono stati sospesi fino al 15 maggio, data entro la quale gli armatori dovranno decidere fra il porto di Genova e quello di Smirne, in Turchia (cento milioni di dollari per il porto ligure, quaranta per quello mediorientale). Se dovesse essere trasferita a Smirne, i casoni non servirebbero, in quanto il lungo tragitto avrebbe bisogno di una "imbracatura" della nave naufragata. La partita, dunque, si gioca fra Genova e la Fincantieri, o un’azienda cantieristica turca. Il fatto che fosse ormai scontata la bocciatura di Palermo - è qui che i problemi occupazionali sono più gravi - non allevia il dispiacere.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign]

- Sulla demolizione della Concordia (Guidasicilia.it, 18/04/14)

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02 maggio 2014
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