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Il lavoro che c'è

Ecco i 50 mestieri che nessuno vuole fare nel Sud che soffre di disoccupazione

10 novembre 2014

Con un tasso di disoccupazione che al Sud supera il 20% (20,3% nell’ultima rilevazione Istat relativa al secondo semestre 2014, con Campania - 20,4% - Puglia - 21,2%  - Sicilia - 22,5% - e Calabria - 24,6% - al di sopra della media di area) ci sono 50 mestieri e professioni che al Mezzogiorno nessuno vuole fare. Posti per i quali domanda e offerta di lavoro non riescono a incontrarsi.
In Puglia scarseggiano gli elettricisti, in Campania mancano i professionisti dell’informatica, in Sicilia sono ricercati i fisioterapisti, in Calabria i camerieri e in Basilicata gli esperti di beni culturali. Ma sono solo alcuni esempi. Perché secondo i dati del sistema informativo Excelsior 2014 (elaborati dalla Camera di commercio di Monza e Brianza) - basati sulle previsioni delle aziende - sono 10 le figure introvabili per ciascuna delle 5 regioni meridionali.

IN CAMPANIA MIRAGGIO VERNICIATORI - Facendo un rapido giro virtuale del Mezzogiorno si scopre che in Campania la figura professionale più difficile da reperire è quella dei verniciatori. Secondo le previsioni delle imprese a tutto il 2014, sarà difficile reperire i 30 verniciatori di cui necessita il sistema aziendale campano, con una percentuale di difficile reperimento del 100% (30 su 30). La percentuale si abbassa per agenti immobiliari e personale non qualificato nei servizi di ristorazione, ma comunque la previsione delle aziende è che due terzi dei posti resteranno vacanti. Le altre figure professionali per le quali la richiesta del tessuto imprenditoriale non riesce a incontrare l’offerta di lavoro sono tecnici programmatori (61,5%), spedizionieri e tecnici della distribuzione (50%), falegnami (50%), analisti e progettisti di software (40%) , conduttori di carrelli elevatori (38,5%), operatori di catene di montaggio automatizzate (37,5%) e tecnici elettronici (33,3%). In totale in Campania le aziende cercano poco meno di mille persone (990) ma considerano che almeno la metà dei posti, ben 500, potrebbero non essere ricoperti.

IN PUGLIA ELETTRICISTI CERCANSI - In Puglia non ci sono figure con reperimento difficile al 100%. Ma comunque su 280 elettricisti richiesti dalle aziende, le previsione è che 230 non si troveranno, più dell’80%. Le altre professioni per cui non si incontrano domanda e offerta di lavoro sono carpentieri e falegnami nell’edilizia (43% di figure di difficile reperimento), gli ingegneri civili (38,5%), gli analisti e progettisti di software (37%)m i marmisti (33%), gli operai addetti alle pulizie (33%), i custodi (33%), i baristi (32%), i chimici (25%) e gli ingegneri meccanici (25%). In totale in Puglia le aziende ricercano 1.070 figure professionali e considerano che 500 soo di difficile reperimento.

IN CALABRIA CAMERIERI INTROVABILI - La figura più ricercata in Calabria è quella dei camerieri: le aziende ne cercano 40 e non ne trovano (100% di difficile reperimento). Molto richiesti anche venditori (67%), estetisti, (60%) panettieri (60%), operai addetti alle confezioni (50%), analisti di software (33%), infermieri e ostetriche (33%), tecnici di marketing (33%), operatori di servizi sociali (33%) e meccanici (22%). In totale 430 posti con 200 figure quasi introvabili.

IN SICILIA MANCANO «PIERRE» - In Sicilia la figura professionale più introvabile è quella degli specialisti nelle pubbliche relazioni insieme ai conduttori di carrelli elevatori (100% di difficile reperimento). Seguono i conduttori di macchinari per il movimento terra (62%), i professionisti della riabilitazione sanitaria (47%) e dei servizi sanitari in generale (44%), i custodi (40%), gli analisti di software (38%), gli ingegneri meccanici (33%), gli operatori dei servizi di igiene (33%) e gli operai per articoli in plastica (33%). In totale 1.280 posti di cui 690 destinati a restare non occupati.

IN BASILICATA LATITANO GLI ESPERTI DI BENI CULTURALI - In Basilicata risultano di difficile reperimento al 100% ben 7 professioni: ingegneri meccanici, professionisti di beni culturali (pittori e scultori inclusi), istruttori sportivi (non agonistici), fabbri, attrezzisti di macchine utensili, artigiani, addetti alle confezioni. In totale le aziende cercano 200 posti ma la metà non li troveranno. [Articolo di Michelangelo Borrillo - Corriere del Mezzogiorno]

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10 novembre 2014
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