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Il Palermo pareggia con l'Avellino

I rosanero poco convincenti nell'esordio al Barbera per il nuovo allenatore Francesco Guidolin

09 febbraio 2004
Palermo-Avellino1-1
Palermo (4-4-1-1): Berti, M. Ferri, Conteh, Nastase, Grosso, Mutarelli (33' st Gasbarroni), Corini, E. Filippini (33' st Vasari), Di Donato, Jeda, Toni. (12 Santoni, 13 Accardi, 20 Pepe, 21 Biava, 79 Soligo). All.: Guidolin.
Avellino (4-3-3): Cecere, Puleo, Carnevali, Contini, Moretti, Ferraresi, Nocerino, Tisci (15' st Stroppa), Capparella (15' st Manca), Sorrentino (43' st Millesi), Kutuzov. (12 Anania, Alfano, 17 D' Andrea, 18 Bagaglini). All.: Zeman.
Arbitro: Brighi di Cesena.
Reti: nel pt 42' Toni; nel st 22' Stroppa.
Note: recupero: 1' e 5'. Angoli: 8-5 per il Palermo. Ammoniti: Nastase, Ferraresi e Nocerino per gioco falloso. Spettatori: 25 mila circa, dei quali 19.730 paganti, per un incasso complessivo di 269.103,00 euro. Prima dell'inizio della partita è stato osservato un minuto di raccoglimento in memoria di Federico Sordillo, ex presidente della Federcalcio.
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Il Palermo non riesce più a vincere. Nemmeno il cambio dell'allenatore (Guidolin al posto di Baldini) ha giovato ai rosanero che, contro l'Avellino, squadra ultima in classifica e con un piede in C1, non sono riusciti a ritrovare la strada del successo, smarrita l'11 gennaio scorso (4-1 al Livorno).
Contro gli irpini il Palermo ha riproposto Corini, assente a Piacenza per squalifica, ma ha dovuto rinunciare in un colpo solo ad Atzori, Terlizzi, Zauli, Masiello, Antonio Filippini e Asta. Guidolin rispolvera il vecchio ma sempre efficace modulo con quattro difensori e altrettanti centrocampisti, mentre in avanti Jeda viene schierato alle spalle di Toni. Gli spazi scarseggiano e i rosanero fanno fatica a prendere il comando delle operazioni. Anzi, sono proprio gli ospiti, che hanno davvero poco da perdere, a rendersi pericolosi nel primo tempo.

Dopo una conclusione di Di Donato (5') alta di poco, sale in cattedra la squadra di Zeman che all'11' impegna Berti in una difficile deviazione con un gran tiro di Nocerino dalla media distanza. Al 23' ci prova Capparella, ma Berti si oppone nuovamente, ma è al 37' che il portiere rosanero compie un vero capolavoro, volando per intercettare una gran bordata di Tisci da circa 22 metri.
Anche il Palermo ha le sue buone occasioni: i rosanero aprono la serie poco prima del quarto d'ora, sugli sviluppi di una combinazione Jeda-Emanuele Filippini-Toni, con conclusione di quest' ultimo respinta di piede da Cecere. Prosegue poi Corini (23'), con una gran botta su punizione che sfiora il palo, e conclude Toni poco dopo la mezz'ora, ma il suo colpo di testa viene deviato con un mezzo miracolo da Cecere.

Prima del riposo, ci pensa lo stesso Toni a regalare il vantaggio al Palermo, indirizzando con un colpo di testa il pallone alle spalle di Cecere, dopo un lancio millimetrico di Nastase. La ripresa si apre come si era chiuso il primo tempo, con il Palermo in avanti. E' il solito Toni, zoppicante per un problema al ginocchio sinistro, a impegnare Cecere con una conclusione ravvicinata su cross da destra di Corini. Al 20' l'Avellino potrebbe pareggiare, ma la conclusione ravvicinata di Sorrentino viene respinta di piede da Berti.
Al 22' l'Avellino, dopo aver mandato in campo Manca e Stroppa, trova il pareggio proprio con quest' ultimo che da circa 40 metri vede Berti fuori dai pali e lo scavalca con una traiettoria velenosa. Al 37' il Palermo va ad un passo dal 2-1 con Grosso, la cui punizione si stampa sul palo. Un minuto dopo ci prova Ferri, ma Cecere devia in angolo. La pressione del Palermo si fa asfissiante, ma non produce il tanto atteso 2-1.

L'esordio di Guidolin allo stadio "Renzo Barbera"
Francesco Guidolin lo immaginava diverso l'esordio allo stadio "Renzo Barbera". Tutto poteva pensare, l'allenatore chiamato a sostituire Silvio Baldini sulla panchina del Palermo, tranne che la «sua» nuova squadra uscisse fra i fischi del pubblico dopo un pareggio contro l'ultima in classifica e subisse una piccola contestazione dei tifosi all'uscita dallo stadio.
E' accaduto anche questo al Palermo che non sa più vincere e, pur mantenendo una posizione invidiabile in classifica (è in piena zona promozione), non riesce a trovare la cadenza del girone d'andata. "Immaginavo che la partita di oggi contro l'Avellino non fosse facile come qualcuno invece poteva ipotizzare - ammette, negli spogliatoi dello stadio 'Barbera', l'allenatore del Palermo - abbiamo fatto fatica a creare gioco contro un avversario che si è spesso difeso a pieno organico, ma in ogni caso siamo riusciti a creare un certo numero di occasioni. Abbiamo pure sfiorato il gol del 2-0 e ad un certo punto ci siamo ritrovati invece sull'1-1".
Guidolin non fa fatica ad ammettere che sul gol del pareggio degli irpini è stato bravo Stroppa "ad indovinare la giusta traiettoria". "Giovanni - spiega Guidolin, riferendosi all'ex fantasista del Milan, della Lazio e dell'Udinese, oggi in forza all'Avellino - questi numeri li possiede. Ha ancora un piede buono ed è capace di simili prodezze".
L'allenatore del Palermo, infine, ammette anche di sentire come suoi i due pareggi conquistati sulla nuova panchina. "Quando una squadra trionfa - dice Guidolin - l'allenatore è il primo a ricevere i complimenti, quando invece non riesce ad ottenere il risultato sperato è giusto che si assuma le proprie responsabilità. E sulla panchina del Palermo, sia oggi che a Piacenza lunedì scorso, c'ero seduto io e nessun altro".
 
Fonte La Sicilia
 
I risultati della Serie B
L'Atalanta cade ancora, stavolta in casa, contro un Piacenza che compie l'impresa e avvicina la vetta. Palermo e Ternana rallentano a sorpresa, il Napoli torna al successo dopo più di due mesi. Sono queste le notizie più importanti della 26esima giornata - terza di ritorno - di serie B.
La più grossa arriva da Bergamo, dove i biancorossi vincono per la prima volta nella loro storia: gli uomini di Cagni sono andati in vantaggio con Beghetto al 18' e hanno portato a casa tre punti fondamentali per il loro campionato. I nerazzurri di Mandorlini (un punto nelle ultime tre giornate) restano comunque al comando, agganciati a 46 punti da una Ternana bloccata in casa sullo 0-0 dall'Albinoleffe. Mentre il Piacenza raggiunge - a quota 44 - un Palermo poco convincente nell'esordio di Guidolin alla Favorita: contro l'Avellino, in vantaggio con Toni, i rosanero sono stati raggiunti nella ripresa da Stroppa. Alle spalle delle prime quattro, il Cagliari (vittorioso a Pescara) appaia il Messina, sconfitto a Napoli, a 41 lunghezze.
E proprio il risultato del San Paolo è il più importante per la coda. Gli uomini di Simoni non vincevano dal 30 novembre scorso. Con questi 3 punti - raccolti grazie a un tiro da fuori di Zamboni deviato - si portano in zona salvezza scavalcando il Venezia (sconfitto 3-1 a Vicenza) e il Bari, che gioca lunedì sera il posticipo a Torino contro i granata. Giornata positiva, nelle retrovie, anche per il Como (0-0 a Catania, Oliveira ha sbagliato un rigore) e per il Genoa. I rossoblu, in svantaggio a Livorno dopo un rigore di Protti, hanno raggiunto il pari con Caccia. Sempre a Livorno, disordini tra tifosi prima della partita: un ultrà ligure è stato arrestato, il presidente del Livorno (ed ex patron rossoblù) Aldo Spinelli è stato bersagliato dai tifosi genoani con un fitto lancio di oggetti mentre si apprestava a varcare l'ingresso principale dello stadio.
Per chiudere, pari senza reti tra Ascoli e Salernitana e successo della Triestina sulla Fiorentina. Viola in vantaggio con Piangerelli, alabardati che ribaltano la situazione con Rigoni e Godeas su rigore.

Fonte: Gazzetta.it

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09 febbraio 2004
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