Il traffico... continua ad essere una piaga per Palermo
Per il capoluogo siciliano maglia nera in Italia. Ogni anno un pendolare palermitano spreca 87 ore in coda
La città italiana più congestionata dal traffico? È, ancora una volta, Palermo, che si conferma maglia nera nel nostro Paese e perde (guadagnandoci in salute) una sola posizione nella "Top 10" mondiale, diventando sesta. E giocandosela con megalopoli come Mosca, San Paolo, Rio de Janeiro, Città del Messico e Los Angeles.
A stabilirlo è la classifica delle città più trafficate stilata dal TomTom Traffic Index 2014 e presentata nei giorni scorsi a Milano.
Palermo e Roma sono rispettivamente sesta e ottava nella classifica internazionale e vestono la "maglia nera" anche in quella europea, posizionandosi in questo caso al terzo e quinto posto.
La peggiore città dove prendere l'auto è Mosca, che domina ogni classifica, seguita da Istanbul e Rio de Janeiro. A completare la "Top 10" sono Città del Messico, San Paolo, Varsavia, Los Angeles e Dublino. Se si prende la sola Italia, secondo lo studio che ogni anno monitora i flussi automobilistici in oltre 200 aree di tutto il mondo, sull'ultimo gradino del podio sale Napoli, che scalza Milano. Il capoluogo lombardo e Torino (passata da 6/a a 8/a), infatti, nel corso degli anni hanno migliorato la viabilità sulle proprie strade.
L'indice è basato sul rilevamento dei dati di percorrenza reali, misurati lungo l'arco dell'intera giornata su tutto il network stradale comprendente strade urbane ed extraurbane, rivelando così la percentuale di congestionamento delle diverse città. Si scopre così che Palermo ha un indice di congestionamento del 39% (ovvero ci vuole il 39% di tempo in più per percorrere un tratto di strada). L'effetto? Ogni ora, nel capoluogo siciliano si perdono 37 minuti e in un anno il palermitano spende 87 ore della sua vita in coda. A Roma invece l'indice è del 37% (26% per i tratti autostradali mentre sulle strade urbane raggiunge il 41%). Per Napoli il risultato è 28%, sorpassando Milano che si ferma al 27%. [Fonte: Corriere del Mezzogiorno]