In Sicilia la Sanità e le Ferrovie risultano i settori dove maggiormente colpisce il Mobbing
Da una ricerca Cisl, i dati sconvolgenti di un fenomeno purtroppo in espansione
"E' un dato sconvolgente", afferma Paolo Mezzio, leader siciliano della Cisl, che chiede al governo regionale e all’Ars di "andare avanti senza tentennamenti" sulla strada d’una legge regionale. "Una formulazione legislativa che aggiri l'ostacolo della recente sentenza della Consulta relativa alla legge della Regione Lazio, è assolutamente necessaria - insiste Mezzio -. Perché il fenomeno grava come un’ipoteca sulla serenità del lavoratore e la produttività dell’economia".
Nella regione, svelano i risultati dell’attività degli sportelli Cisl, assieme a sanità e ferrovie sono difesa, enti locali, poste, banche, scuola, grande distribuzione e alberghi, i settori più colpiti. Rappresentano, evidenzia Mimma Calabrò, responsabile regionale del Coordinamento cislino delle donne, il restante 56% della torta. Quanto alla collocazione nella gerarchia funzionale dell’azienda o dell’ufficio, in Ausl, banche e enti locali sono le posizioni medio-alte quelle che più subiscono persecuzioni e vessazioni. E in banche e uffici postali, sottolineano Pettinato e Calabrò, il fenomeno assume pure i caratteri del "mobbing strategico", cioè pianificato allo scopo non dichiarato di indurre i lavoratori alle dimissioni o al licenziamento. "Nel commercio – puntualizza il direttore del Centro Studi – invece sono i lavoratori precari a pagare il prezzo delle discriminazioni". Che in generale colpiscono lavoratori d’età compresa tra i 35 e i 55 anni.
E’ per combattere questa autentica "piaga sociale" che la Cisl ha avviato, si legge in una nota, una "strategia a medio termine" che tra l’altro offre, attraverso il proprio sito, un servizio gratuito di consulenza legale on line, dell’avvocato del lavoro, Ketty Cangemi. La Cisl potenzierà inoltre, a salvaguardia delle garanzie individuali e collettive, la propria task force antimobbing che negli ultimi due anni ha mobilitato nel territorio della regione 215 persone fra segretari territoriali (15%), responsabili sindacali di base (75%) e militanti nei luoghi di lavoro (10%).