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L'Anas non ha più soldi, quindi a luglio cantieri chiusi. Dal ministero delle Infrastrutture avvertono: servono 5 mld di euro

27 giugno 2006

I cantieri dell'Anas nel mese di luglio verranno chiusi perché non ha più soldi in cassa. Il Consiglio di amministrazione (Cda) della società che gestisce le strade italiane nei giorni scorsi ha dato mandato al presidente Vincenzo Pozzi per avviare le azioni per la ''sospensione dei cantieri'' (oltre 250 sulle autostrade). Dal prossimo mese, infatti, ''non si potrà procedere a ulteriori pagamenti'', ha reso noto l'Anas.
''Il Cda - si legge nella delibera - in attesa di un auspicabile ed urgente provvedimento normativo che consenta all'Anas un innalzamento del tetto di spesa, ha dato mandato al Presidente Vincenzo Pozzi di mettere in atto ogni azione necessaria e propedeutica all'avvio della fase di messa in sicurezza e di sospensione dei cantieri. Tale sospensione - continua - potrà essere attivata già dal prossimo mese di luglio, a far data dal quale non si potrà procedere ad ulteriori pagamenti inerenti spese di investimento''.

Per le ''necessità di cassa per l'anno in corso'' servono 5 miliardi per l'Anas e ben 6.619 milioni di euro per le Ferrovie. Ad annunciarlo è stato il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro. ''La situazione dei conti di cassa per Ferrovie e Anas è grave'', ha denunciato Di Pietro. ''Per l'Anas almeno 2 miliardi servono subito. Il ministro dell'Economia sta cercando di trovare le risorse con la manovra. Aspettiamo che da un momento all'altro possano arrivare i soldi per non bloccare i cantieri'', ha aggiunto. Secondo il ministro le Fs hanno bisogno di ''2,1 miliardi per l'alta velocità, 3 per la rete convenzionale, 0,9 per i contratti di programma e 618 milioni per gli interessi Ispa''.
In precedenza lo stesso ministro aveva lanciato un grido di allarme, descrivendo senza mezzi termini la situazione economica del suo ministero: ''Non abbiamo occhi per piangere'', aveva detto Di Pietro in un'intervista a Radio24. Di Pietro sostiene che, dovendo fare scelte in base alle risorse disponibili, tra le priorità del governo ''quella dei cantieri deve essere la priorità delle priorità''.
Una situazione di grave disagio che il ministro delle Infrastrutture attribuisce al precedente governo Berlusconi. ''Per far vedere che stavano facendo tante cose hanno aperto tanti cantieri'', ha spiegato Di Pietro. ''Con le cento lire necessarie per un cantiere, ne hanno aperti dieci con un acconto di 10 lire''. L'elenco delle opere previste dalla Legge Obiettivo è così diventato, secondo il ministro, ''più un elenco di opere pie che un elenco di opere pubbliche''.

Legambiente ha definito ''indecente'' la decisione del Cda dell'Anas di avviare la sospensione dei lavori nei cantieri stradali. ''In questi anni - dichiara Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente - gli amministratori dell'Anas hanno usato malissimo i soldi pubblici. Ora devono andarsene perché hanno fallito miseramente nei loro compiti istituzionali''.  Immediata la replica dell'Anas agli ambientalisti: ''Le responsabilità della chiusura dei cantieri - sostiene il gestore della rete autostradale - sono dovute al mancato trasferimento dei fondi promessi''.
I sindacati, infine, hanno ricordato che nel mezzo di tutte queste polemiche, allarmi e minacce stanno migliaia di posti di lavoro.

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27 giugno 2006
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