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L'immobilismo della Regione Sicilia

La Cgil tira le orecchie al Governo Crocetta: "Immobile su lavoro, sviluppo e riforme"

28 marzo 2014

"Se si esclude il fronte della lotta alla mafia e alla corruzione, registriamo ad oltre un anno dalle elezioni un immobilismo inaccettabile dall'azione del governo regionale, che ci consegna su lavoro, sviluppo e riforme un bilancio davvero magro". Queste le parole del segretario generale della Cgil Sicilia Michele Pagliaro in apertura dei lavori del XV Congresso del sindacato dell'Isola, che con il titolo "Il lavoro decide il futuro" ha affrontato i temi ritenuti fondamentali dal sindacato: lotta alla mafia e alla corruzione, piano per il lavoro e lo sviluppo sostenibile, per la tutela ed il risanamento ambientale, per il miglioramento delle condizioni di vita in Sicilia.

Pagliaro ha descritto un contesto economico-occupazionale "drammatico" fatto, tra l'altro, di 160 mila posti di lavoro andati in fumo tra il 2008 e il 2013, una disoccupazione al 21% e al 51,9% quella giovanile e di dodicimila siciliani tra 15 e 34 anni che ogni anno emigrano.
Per il segretario generale "bisogna ripartire dal lavoro, da un progetto di sviluppo e da investimenti ed avere la capacità sia di mettere in moto una efficienza maggiore per la pubblica amministrazione sia di dare forza ai settori privati di questa regione". "Abbiamo delle opportunità - ha aggiunto - i fondi strutturali europei possono rappresentare la differenza ma anche qui dobbiamo evitare di commettere gli errori del passato e soprattutto trovare le risorse necessarie per cofinanziare queste risorse importanti, 6 -7 miliardi, che possono realmente cambiare il volto della Sicilia". "I tempi della burocrazia - ha concluso - non sono compatibili con i tempi dell'Europa e delle imprese e con i bisogni dei cittadini. La Regione deve liberare risorse ed avere un'ambito ed un'azione più forte nella lotta all'evasione fiscale, che in Sicilia vale 20 miliardi di euro".

"Non capire il nesso che c'è tra politica, sviluppo e lotta alla corruzione è un errore madornale perché quell'Asu di Palermo che dichiara 500 mila euro e prende il sussidio della Regione è uno che ruba ai poveri". Lo ha detto il presidente della Regione, Rosario Crocetta, parlando con i giornalisti a margine del congresso regionale della Cgil. "Se si vuole fare sviluppo, dare i soldi alle imprese, sostenere le politiche sociali - ha aggiunto Crocetta - non c'e alternativa rispetto al fatto che dobbiamo togliere i soldi a chi li ha rubati e li continua a rubare e darli a coloro a cui spettano". "Quando lanciamo il piano che permette di assumere nuovi giovani e favorire il tirocinio formativo e mettiamo 100 milioni di euro - ha proseguito Crocetta - non è che ce li siamo inventati. Sono venuti grazie alla lotta alla corruzione e agli sprechi nella formazione. Se le risorse finiscono in mano alle mafie, alla corruzione a gli sprechi evidentemente siccome non sono infinite e chiaro che non possono essere investiti in termini di sviluppo". "Se potremo abbassare l'Irpef nel 2016 - ha continuato - dipenderà dai risparmi che faremo in questi anni nella Sanità. Se abbiamo potuto coprire il dl pagamenti che permette di dare i soldi alle imprese è perchè l'anno scorso abbiamo risparmiato 139 milioni di euro nella Sanità". "Garantire oggi il posto di lavoro a un dipendenti delle partecipate, ai precari - ha concluso - lo si deve, nelle ristrettezze del bilancio, alla battaglia contro gli sprechi". [Informazioni tratte da Corriere del Mezzogiorno]

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28 marzo 2014
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