La STMicroelettronics ha deciso di sopprimere 3000 posti di lavoro, 200 dei quali a Catania
Per il 23 giugno i sindacati protesteranno davanti alle fabbriche STM in Francia e in Italia
STMicroelectronics ha precisato che sui 3.000 posti di lavoro che prevede di sopprimere nel mondo, Asia esclusa, 1.000 saranno in Francia e ''un numero dello stesso ordine di grandezza in Italia''.
Il produttore italo-francese di microchip aveva annunciato il mese scorso l'intenzione di sopprimere 3000 posti di lavoro entro la metà del 2006, senza precisare la ripartizioni per paese dei tagli occupazionali.
I tagli occupazionali a Catania prevedono 90 unità ottimizzando su scala globale le proprie attività Ews (collaudo elettrico delle fette di silicio) e 120 armonizzando le funzioni di supporto, riducendo i costi e razionalizzando le attività (al di fuori della produzione). Dei 210 sono da decurtare 38 persone che sono già andate in pensione quest'anno, e la cifra finale è così scesa a 172.
''L'azienda - ha commentato Orazio Freni, segretario della Cgil di Catania alla fine del vertice - si è mantenuta su linee generiche, anche se ha sottolineato che i tagli saranno compiuti nell'arco di un anno. Certo a Catania così si blocca la crescita dell'azienda, e non ci saranno le 450 assunzioni annue che hanno finora caratterizzato il sito della ST nel capoluogo etneo''.
A Catania i dipendenti della multinazionale di microelettronica sono circa 4.800. I vertici di Stm hanno ribadito che l'azienda si ''impegna a fare il possibile per ridurre al minimo l'impatto sociale di questa riorganizzazione''. ''Il progetto - è stato riconfermato - sarà messo in opera nel solco della visione sociale della ST e nello specifico, qualora sia possibile, prendendo misure che favoriscano scelte volontarie, come misure di prepensionamento, creazione d'impresa, progetti personali, passaggi al part-time''.
Ma i sindacati si oppongono al piano dell'azienda. ''Respingiamo il progetto di STMicroelectronics e valuteremo insieme ai lavoratori le iniziative da assumere - ha detto Marzio Brambilla della Rsu -. Abbiamo già idee molto precise su quali saranno gli interventi dell'azienda, dove e come andranno a colpire, anche perché già sappiamo che il 50% degli esuberi riguarda la produzione e l'altra metà impiegati, ma ci riserviamo di valutare in modo più approfondito il documento che ci è stato presentato''.
Per il momento di STMicroelectronics ha affermato di non voler ancora iniziare alcuna procedura, ma di voler verificare quanti lavoratori aderiranno spontaneamente al piano grazie a prepensionamenti e dimissioni agevolate. Rimane ferma l'iniziativa già fissata dai sindacati per il 23 giugno, con presidi e altre forme di protesta davanti alle fabbriche, in Italia e in Francia.
Fonte: La Sicilia, 14 Giugno 2005