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Le Siciliane di A [II giornata]

La regola del... 3 (Lazio-Palermo 3-0). Coraggio etneo... (Catania-Genoa 3-2)

03 settembre 2012

La partita vista dal tifoso...
Buon lunedì a tutti.
La regola del 3 il Palermo sembra averla fatta sua. In negativo però, perché dopo il 3-0 con il Napoli è arrivato il 3-0 con la Lazio.
Vi devo dire che non ho visto la partita, ma soltanto degli scampoli, e vi posso garantire che mi sono bastati per farmi un idea della gara: difesa di burro, centrocampo di zucchero filato e attacco di... aria.
Non aggiungo altro e lascio che la sosta faccia ritrovare un po' di spirito agonistico a questa squadra che attualmente non esiste.
Per finire un plauso al Catania che dopo il bel pareggio in casa della Roma nella prima di campionato, vince in casa contro il Genoa in rimonta.
Ci vediamo fra 2 settimane.
Buon calcio a tutti.
[A.G.]

LAZIO - PALERMO 3-0
LAZIO (4-1-4-1): Marchetti 6, Konko 6.5, Biava 6, Dias 6, Lulic 6.5, Ledesma 6.5, Gonzalez 6.5, Candreva 7, Hernanes 6 (41' st Scaloni sv), Mauri 6 (st. Onazi 5), Klose 7.5 (44' st Kozak sv). (1 Bizzarri, 84 Carrizo, 2 Ciani, 39 Cavanda, 7 Ederson, 9 Rocchi, 10 Zarate, 99 Floccari). All.: Petkovic 7.
PALERMO (4-4-1-1): Ujkani 5.5, E. Pisano 5, Cetto 4.5, Von Bergen 4.5, Garcia 6, Giorgi 4 (6' st Rios 5.5), Barreto 5, Kurtic 5.5 (13' Hernandez 5), Bertolo 5.5, Ilicic 5.5, Miccoli 6 (13' st Dybala 6). (99 Benussi, 6 Munoz, 15 Milanovic, 18 Labrin, 89 Morganella, 7 N. Viola, 23 Donati, 50 Sanseverino, 19 Budan). All.: Sannino 6.
Arbitro: Celi di Bari 6.
Reti: nel pt 39' Klose; nel st 11' Candreva, 38' Klose.
Note: Angoli: 7-4 per la Lazio. Recupero: 0' e 3'. Ammoniti: Candreva per essersi tolto la maglia dopo il gol, Lulic e Rios per gioco falloso, Klose per simulazione. Spettatori: 35 mila circa.
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La Lazio aggancia prepotentemente Juve e Napoli in vetta alla classifica, superando di slancio (3-0) un modestissimo Palermo, fermo a zero punti e atteso da un campionato da lacrime e sangue. Conquistare la salvezza sarà molto dura per i rosanero, reduci da un calciomercato deprimente: la Lazio, invece, si conferma squadra solida, pratica, essenziale, ben messa in campo, in grado di produrre gioco in ogni zona del rettangolo di gioco e con uno stoccatore implacabile come Miro Klose, stasera autore di una doppietta.
Solo con un ipotetico calcolo a medio termine si potranno concretamente valutare le capacità della squadra di Petkovic che - non va dimenticato - dovrà pure rapportarsi con la 'scomodità logistica (perchè si gioca giovedì), non certo agonistica, dell'Europa league, ma anche con la varietà di un una rosa che, a lungo andare, potrebbe creare problemi di equilibri all'interno dello spogliatoio. O forse no. Dipenderà dai risultati. Certo, sei punti in due partite rappresentano una bella iniezione di fiducia per un ambiente che, dopo l'arrivo di Zeman sull'altra sponda del Tevere, era apparso depresso.

Il primo tempo offre pochi spunti, sebbene il ritmo si mantenga abbastanza alto e la partita risulti tutto sommato gradevole. Normale che la Lazio osi di più e che il Palermo cerchi di coprirsi (spesso Miccoli si ritrova a fare il centrocampista e, in un paio di occasioni, anche il terzino!), per limitare i danni e togliere magari respiro alla manovra dei padroni di casa, che fanno girare molto il pallone e si mantengono quasi costantemente nella metà campo dei rosanero.
Petkovic aveva chiesto ai suoi di assumere il comando delle operazioni, quando giocano nell'Olimpico, dove il "dominio - parole dell'allenatore bosniaco - deve essere assoluto, indiscutibile". La squadra lo accontenta in parte, manca però la stoccata finale, che arriva solo al 39', grazie a Klose che capitalizza un paio di errori (uno imbarazzante di Giorgi, l'altro ingenuo di Cetto) della retroguardia del Palermo, e firma il vantaggio a pochi metri da Ujkani, con una girata da attaccante vero. Fino ad allora si era assistito a due conclusioni di Hernanes (alta) e Ledesma, a un tiraccio di Bertolo (fuori).
Al 28' Miccoli era riuscito a trovare il varco giusto, approfittando di un leggero sbandamento difensivo della Lazio, e a mettere Bertolo nelle condizioni di trovarsi solo davanti a Marchetti: un'efficace diagonale di Lulic evita il peggio. Giorgi, prima del rinvio che innesca l'azione del gol della Lazio, si era immolato su una conclusione potente di Hernanes; Cetto, al 32', aveva salvato quasi sulla linea dopo un'incursione - con relativa debole conclusione - di Konko.

La ripresa si apre con un colpo di testa di Biava che crea lo scompiglio nell'area di porta del Palermo, con Ujkani a caccia di un pallone impazzito, sulla successiva mischia, Mauri e ancora Biava non riescono a indirizzare verso la porta. La Lazio impiega poco a chiudere i conti e intascare tre punti meritati: ci pensa Candreva a firmare il raddoppio, con una gran conclusione che sorprende Ujkani dai 22 metri, poi va sotto la curva nord e bacia la maglia. Klose nel finale cala il tris, approfittando di una dormita di Von Bergen. Così, l'unica brutta notizia della serata per i tifosi laziali arriva da San Siro.

CATANIA - GENOA 3-2
CATANIA (4-3-3): Andujar 7, Alvarez 5.5, Bellusci 6, Legrottaglie 6.5, Marchese 6, Biagianti 6 (23' st Izco sv), Lodi 6.5, Almiron 6.5 (9' st Castro 7), Barrientos 5.5 (42' st Sciacca sv), Bergessio 7.5, Gomez 6.5. (1 Frison, 29 Terracciano, 3 Spolli, 5 Rolin, 33 Capuano, 30 Salifu, 24 Ricchiuti, 15 Morimoto, 35 Doukara). All. Maran 7.
GENOA (4-3-3): Frey 5.5, Sampirisi 6, Canini 5, Granqvist 5.5, Antonelli 6.5 (39' st Moretti sv), Kucka 6.5, Seymour 6 (19' st Jorquera 6), Tozser 5.5, Jankovic 6.5, Immobile 6.5, Vargas 6 (30' st Borriello 6). (30 Tsorvas, 63 Stillo, 4 Ferronetti, 3 Bovo, 89 Anselmo, 10 Merkel, 91 Bertolacci, 18 Piscitella). All.
De Canio 6.
Arbitro: Giannoccaro di Lecce 6.
Reti: nel pt 26' Kucka, nel st 21' Bergessio, 23' Bergessio, 37' Jankovic, 40' Lodi.
Note: Angoli 9-5 per il Catania. Recupero 0' e 4'. Ammoniti Canini, Seymour, Castro e Bellusci per gioco scorretto, Bergessio per proteste. Spettatori 12.000.
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Luna park Catania. Con i rossazzurri non ci si annoia. Quattro gol nel pari d'esordio a Roma, cinque nel debutto interno con il Genoa. Ma se all'Olimpico gli etnei erano tornati negli spogliatoi amareggiati per la vittoria sfumata d'un soffio, stavolta la formazione di Maran accoglie a braccia levate il triplice fischio dell'arbitro festeggiando un risultato pieno fortemente cercato e ottenuto in un finale di gara ricco di emozioni.
Gioca e lascia giocare, il Catania. Identità chiara, che dà continuità al buon lavoro svolto nella scorsa stagione. Un atteggiamento propositivo che alla lunga viene esaltato dalla doppietta di Bergessio, bomber di grande generosità che capovolge le sorti dell'incontro con un terribile uno-due in tre minuti, e dal sinistro fatato di Lodi, confermatosi per l'ennesima volta specialista dei calci da fermo.

Il Genoa ci resta male dopo essere andato a segno per primo e aver acciuffato i padroni di casa a una manciata di minuti dallo scadere, ma nel complesso costruisce meno degli avversari, anche se solo la prontezza di Andujar e una traversa fermano i tentativi di Borriello e Sampirisi pochi istanti prima della fine.

L'intero primo tempo è la sintesi perfetta di una delle regole più antiche del calcio: una squadra attacca e spreca, l'altra ne approfitta e colpisce alla prima occasione. Il Catania mantiene a lungo l'iniziativa costruendo almeno sette chiare occasioni da gol, ma sbaglia in lungo e in largo: Bergessio e Almiron (due volte a testa) e Barrientos non trovano il bersaglio per pochi centimetri, Gomez vede il suo rasoterra bloccato da Frey e Lodi, da ottima posizione, subisce la chiusura provvidenziale in scivolata di Antonelli.
Gli etnei non passano, il Genoa sì. Appena può. È Vargas, ex di turno e nuovo acquisto rossoblù buttato subito nella mischia da De Canio, ad avviare l'azione giusta: il peruviano va via ad Alvarez sulla sinistra, e mette in mezzo un pallone raccolto da Immobile e girato sottomisura a Kucka, che appoggia a porta vuota.

I rossazzurri provano a insistere nella ripresa, peccando però di lucidità nella rifinitura dell'azione. Maran perde Almiron rimpiazzandolo con Castro e il nuovo entrato, bravo nel dare vivacità alla manovra, ci prova subito con una conclusione alta. Il Genoa, che tenta un paio di sortite offensive con Immobile, spera che il peggio sia passato, ma ci pensa Bergessio a ribaltare la partita in tre minuti. Il bomber argentino pareggia i conti raccogliendo un'imbeccata di Castro sul filo del fuorigioco e poi completa l'opera con un colpo di testa in perfetta solitudine su corner di Gomez.
De Canio gioca la carta Borriello, ma a renderlo felice è Jankovic, che da venti metri indovina la stoccata vincente. Il pari, a questo punto, sembra cosa fatta. Col Catania, però, non si sa mai. È Lodi, con una punizione delle sue, a fare esplodere il Massimino battendo Frey dal limite. Nel recupero, a schemi ormai saltati, il Genoa ha altre due ottime occasioni per il 3-3, ma Andujar salva il risultato opponendosi a Borriello dalla breve distanza e a un colpo di testa di Sampirisi deviato sulla traversa.

Fonte: Lasiciliaweb Sport

- La classifica di serie A (Uefa.it)

 

 

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03 settembre 2012
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