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Le siciliane di A. Il derby tra Palermo e Messina è stato vinto dai rosanero. Il Catania pareggia con il Siena

26 ottobre 2006

PALERMO - MESSINA 2-1
Palermo (4-3-2-1): Fontana 9, Cassani 6, Zaccardo 6.5, Barzagli 6, Pisano 5.5, Simplicio 6.5, Guana 6.5, Bresciano 7, Brienza 6 (1' st Diana 6), Di Michele 6.5 (30' st Gio. Tedesco sv), Caracciolo 5 (13' st Amauri 6). (20 Sirigu, 5 Corini, 18 Parravicini, 21 Biava). All.: Guidolin 6.5.
Messina (4-4-1-1): Storari 6, Zoro 6 (30' st Floccari sv), Zanchi 6, Rea 5, Parisi 6, Alvarez 6.5 (33' st Di Napoli sv), De Vezze 6, Cordova 6.5 (16' st Iliev 6), C. Coppola 5.5, Masiello 6.5, Riganò 8. (88 Caglioni, 31 Morello, 41 Sullo, 77 Lavecchia). All.: Giordano 7.
Arbitro: Pieri di Lucca 5.
Reti: nel pt 7' Riganò, 25' Zaccardo, 41' Di Michele (rigore).
Note: angoli: 4-6. Recupero: 2' e 3'. Ammoniti: Storari per proteste; Guana per gioco falloso. Spettatori: 28.547, per un incasso di 507.608,63 euro.

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Il sogno del Palermo continua grazie alla vittoria sul Messina, nel secondo derby regionale della stagione, e soprattutto in virtù delle prodezze di un portiere che, sulla soglia delle 40 primavere, sembra avere trovato la sua giusta dimensione. L'uomo in questione è Alberto Fontana, forse scaricato con eccessiva fretta da una miriade di squadre (Inter compresa) che stasera ha griffato la vittoria del Palermo con una serie di interventi davvero prodigiosi, permettendo di conservare un preziosissimo 2-1 sul Messina.
Fontana ha parato in ogni modo: con i piedi, con le mani, con un colpo di reni, in presa plastica. È stato lui il valore aggiunto di un Palermo che ha ancora tanta voglia di stupire e di regalare sogni proibiti ai suoi tifosi. La partita contro il Messina non era facile, il rischio era che il Palermo l'affrontasse con la pancia piena per la vittoria di San Siro sul Milan e dunque con qualche motivazione in meno. Inoltre, il Messina aveva nelle gambe (e nella testa) un giorno in più di riposo (aveva giocato sabato in casa), mentre i padroni di casa sono apparsi meno lucidi del solito. Va detto che il Messina non meritava la sconfitta, per avere creato almeno il doppio delle occasioni del Palermo e per avere tenuto il campo con invidiabile disinvoltura.

Il primo tempo regala emozioni in serie, gol e ampi scampoli di bel gioco. Il Messina crea e spreca, passa in vantaggio e si fa rimontare. Un film già visto nel corso della stagione. Il Palermo raccoglie e conserva, proprio come si conviene a una squadra con determinate ambizioni. La compagine di Francesco Guidolin dimostra di poter ottenere il massimo con il minimo sforzo. Ma non solo: di saper raggiungere il suo obiettivo anche attraverso mille sofferenze.
Il Messina, infatti, parte lancia in resta e mette alle corde la capolista, che va al tappeto dopo 7' (testa di Riganò su cross di Masiello) e poi rischia di capitolare definitivamente all'11' (angolo di Cordova, girata di Riganò, respinta in tuffo da Fontana) e al 16' (cross di Zoro, incornata parabolica di Riganò che Fontana devia sulla traversa esterna, con un formidabile colpo di reni). Gli uomini venuti dallo Stretto tengono bene il campo ma, come dice il loro allenatore Giordano, non riescono a gestire il gioco nelle fasi cruciali del match.
Non è un caso se hanno subito finora cinque rimonte (compresa quella di ieri sera) in otto partite. Il Palermo sa benissimo che, prima o poi, troverà il bandolo della matassa, per questo non dispera. Dai e dai, i rosanero pescano il jolly grazie a un schema provato e riprovato in allenamento: dalla bandierina, Brienza pesca Bresciano che, di tacco, indirizza verso il centro dell'area, dove arriva in corsa Zaccardo che insacca da non più di un paio di metri. I rosanero, poi, rimediano il quinto rigore della stagione e sorpassano gli avversari: un penalty concesso per un intervento scomposto di Rea su Di Michele che però comincia chiaramente fuori area.

Nel secondo tempo Guidolin cerca la strada dell'equilibrio e inserisce Diana sulla fascia destra, toglie Brienza (un rifinitore) e passa a un più guardingo 4-4-1-1. Il secondo tempo si apre come il primo: cioè, con il Messina in avanti e Fontana protagonista assoluto. Il portiere del Palermo, quarant'anni a gennaio, vola sulla propria destra per bloccare un colpo di testa di Zoro su angolo di Cordova.
Il capolavoro della serata, però, lo realizza al 5', quando riesce a deviare d'istinto, e con la punta del piede, una conclusione ravvicinata del solito Riganò, che poi si mette le mani ai capelli per la disperazione. Al 17' Bresciano devia una conclusione di Parisi, l'arbitro Pieri non vede e indica la rimessa dal fondo fra le proteste dei giocatori del Messina; ci pensa lo stesso italo-australiano ad ammettere il gesto e a 'costringere' il giudice di gara a invertire la decisione.
Giordano gioca la carta del serbo Iliev, togliendo dal campo il regista Cordova, le mischie nell'area del Palermo sono da brivido, ma non accade nulla fino al 27', allorchè Fontana perfeziona il suo ennesimo capolavoro, volando sulla propria sinistra per deviare una conclusione di Alvarez, lanciato nel cuore dell'area da Riganò.

Un minuto più tardi, il Palermo fallisce il colpo di ko con Di Michele, al quale i gol facili continuano a non piacere: il fantasista di Guidonia raccoglie in piena area un retropassaggio di Amauri, che aveva saltato anche Storari e prova un pallonetto velleitario e leggermente impreciso, che supera la traversa. Di Napoli e Parisi regalano gli ultimi sussulti, toccando quasi con mano il pareggio. Ma, come era accaduto domenica sera al Milan, il Messina non ha il conforto della dea bendata, dunque torna a casa a mani vuote.


SIENA - CATANIA 1-1
Siena (4-4-2): Manninger 6, Bertotto 6, Negro 5.5, Rinaudo 6.5, Molinaro 6, Konko 5 (1' st Antonini 6), Vergassola 6.5, Brevi 6, Candela 6 (33' st Alberto 6), Bogdani 5.5, Frick 7 (24' st Chiesa 6). (99 Pavarini, 46 Gastaldello, 23 D'Aversa, 9 Corvia) All.: Beretta 6.5.
Catania (4-3-3): Pantanelli 6, Silvestri 6, Sottil 6, Stovini 6, Vargas 6, Baiocco 6.5, Edusei 5.5 (18' st Biso 5.5), Caserta 6 (28' st Corona 7), Colucci 6, Spinesi 5.5, Mascara 6. (16 Polito, 2 Sardo, 5 Minelli, 25 Millesi, 11 Del Core) All.: Marino 6.5.
Arbitro: Brighi di Forlì 6.
Reti: 2' st Frick, 48' st Corona.
Note: angoli: 4-4. Recupero: 1' e 3'. Ammoniti: Silvestri e Negro per gioco falloso. Spettatori: 6.500

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Frick e Corona, attaccanti parcheggiati per anni in serie B. Sono loro a decidere la sfida tra due belle realtà di questo campionato: il bianconero al 2' della ripresa arriva a quota cinque in classifica cannonieri con una deviazione acrobatica a metà tra il tacco e l'esterno del piede destro, il rossazzurro acciuffa il pari a 30 secondi dal fischio finale, sbucando dall'ammucchiata nell'area del Siena.
Nel bilancio complessivo del gioco il pareggio ci sta. Il Catania va meglio nel primo tempo puntando sul possesso palla e sull'azione manovrata per giungere nell'area avversaria. Gli etnei, pur non mostrando la brillantezza di domenica contro la Lazio, mantengono spesso l'iniziativa e rischiano poco. Più complicata la ripresa, quando, subito un gol ampiamente evitabile a causa di una serie di leggerezze, la situazione si complica.

I locali si chiudono in difesa per ripartire in contropiede, la manovra catanese perde linearità, complice il calo fisico di un paio di uomini, e l'innesto di Biso non cambia le cose. E' invece l'ingresso di Corona, mandato in avanti accanto a Spinesi e Mascara con Colucci arretrato di qualche metro, a dare nuova incisività agli attacchi rossazzurri e non è un caso se è proprio il bomber palermitano a siglare allo scadere il gol del meritato pareggio.
Beretta conferma la linea arretrata di domenica a Livorno, optando per Brevi, ex della gara, al posto di D'Aversa e Bogdani al centro dell'attacco, con Chiesa ancora in panchina. Marino punta in blocco sull'undici che ha battuto la Lazio. La prima occasione è del Siena: al 4' Frick apre per Bertotto e va a raccogliere il cross rasoterra, anticipando tutti ma spedendo fuori da due passi.
Ma poi è il Catania a giocare con più continuità e al 24' Manninger deve respingere con difficoltà una girata acrobatica di Colucci su traversone di Baiocco prolungato da un difensore. Il ritmo della gara cala progressivamente e tranne una parata di Pantanelli al 27' su tiro da fuori di Frick e un salvataggio in scivolata di Negro su Caserta al 34', la contesa si esaurisce a centrocampo.

E' la rete di Frick a spezzare in due la partita: su una percussione dei toscani propiziata da alcune chiusure errate degli ospiti (Edusei e i centrali difensivi), il tiro cross dalla linea di fondo di Bogdani sorprende Pantanelli e colpisce la traversa, il bomber bianconero è preso in controtempo, ma con una deviazione volante trova la rete.
La squadra di Marino potrebbe pareggiare già al 9', ma un gran destro di Colucci finisce sul fondo d'un soffio. Il Catania si sbilancia e il Siena trova spazio in contropiede. I padroni di casa sprecano un paio di occasioni per raddoppiare, la migliore delle quali con Candela, che da ottima posizione calcia a lato.
Il Catania ha comunque il merito di insistere. Corona, appena entrato, fa suonare il primo campanello d'allarme al 32', con un diagonale che si spegne a fil di palo. Sarà lui a piombare per primo sulla palla impazzita che a trenta secondi dal termine sbuca dal flipper improvvisato davanti a Manninger.

Fonte: La Sicilia

- La classifica di serie A

 

 

 

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26 ottobre 2006
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