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Le Siciliane di A. Il Palermo gioca bene ma perde contro il Milan. Il Messina beffato dall'Ascoli

27 febbraio 2006

PALERMO - MILAN 0-2
Palermo (4-3-2-1): Andujar 6.5, Zaccardo 6.5, Biava 5.5, Barzagli 6, Grosso 6, Barone 6 (40' Godeas sv), Corini 6 (15' st Gio. Tedesco sv), Mutarelli 7, Di Michele 5 (18' st Santana 5.5), M. Gonzalez 6.5, Caracciolo 6. (13 Lupatelli, 10 Brienza, 25 Conteh, 77 Rinaudo). All.: Papadopulo 6.
Milan (4-3-1-2): Kalac 6, Stam 5.5, Nesta 6, Costacurta 5.5, Serginho 6, Gattuso 6 (28' st Seedorf 6.5), Pirlo 6 (33' st Jankulowski 6), Voegel 6.5, Kakà 6, Shevchenko 6.5 (40' st Rui Costa sv), F. Inzaghi 6.5. (29 Favaretto, 11 Gilardino, 17 Simic, 37 Amoroso). All.: Ancelotti 6.5.
Arbitro: Pieri di Lucca 5.
Reti: nel st 27' F. Inzaghi, 38' Shevchenko su rig.
Note: angoli 8-3 per il Palermo. Recupero: 1' e 4'. Espulso nel st 41' Stam per doppia ammonizione. Ammoniti: Pirlo, Serginho, Stam, Andujar, Mutarelli per gioco falloso. Spettatori: 31.868 (6.998 paganti e 24.870 abbonati), per un incasso complessivo di 658.881,84 euro (quota partita 476.316,84 e incasso di 182.565,00).

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Il Milan stringe i denti, resiste all'arrembaggio del Palermo e nel finale colpisce con un micidiale uno-due firmato Inzaghi-Shevchenko, infliggendo ai rosanero la prima sconfitta in campionato dell'era Papadopulo. Il Milan offre una versione cinica, sorniona, compassata, ma estremamente efficace, di sé.
Regge bene l'impatto con il clima incandescente del Barbera, non si disunisce mai di fronte a un Palermo voglioso e determinato, ma sprecone fino all'inverosimile. I rosanero hanno avuto il torto di sbagliare tanto, tantissimo, nei pressi di Kalac e poi alla lunga hanno pagato a caro prezzo il divario tecnico esistente con gli avversari.

L'avvio del Palermo è arrembante e il Milan, che schiera addirittura il quarantenne Costacurta, deve faticare parecchio per arginare le offensive dei padroni di casa. I rossoneri recuperano Shevchenko e lasciano fuori Gilardino, nel pieno rispetto di un turn-over messo a punto scientificamente da Ancelotti. L'ex parmense aveva giocato in Champions e a Palermo fa spazio a Inzaghi.
Il Palermo, che in Coppa Uefa era riuscito a far riposare sei titolari (Zaccardo, Caracciolo, Corini, Di Michele, Mariano Gonzalez e Biava), qualificandosi ugualmente per gli ottavi, appare più fresco: già all'8' si fa minaccioso con una combinazione dei due fantasisti Di Michele-Gonzalez, ma il tiro dell'argentino finisce a lato.

Al 12' un intervento di Nesta su Di Michele in area fa gridare al rigore il pubblico, ma Pieri concede una punizione al Milan. Stam al 24' saggia le qualità di Andujar e al 30', da un guizzo di Kakà, nasce la più ghiotta delle occasioni per gli uomini di Ancelotti: il tiro del fantasista brasiliano non viene trattenuto da Andujar e, proprio mentre Sheva sta per ribadire a rete, arriva Zaccardo e in spaccata mette in angolo.
Un intervento che vale un gol. E che ha il potere di scuotere il Palermo. I padroni di casa chiudono in attacco la prima frazione: al 34' un tiro di Barone viene deviato in angolo e al 39' Di Michele viene pescato da un passaggio di Caracciolo, a pochi passi da Kalac, ma spara incredibilmente sul portiere; l'azione era stata propiziata ancora da Gonzalez, abile a rubare palla a Costacuta, nella trequarti del Milan.
Il tempo si chiude con una deviazione di tacco di Caracciolo, da pochi passi, deviata in angolo da Kalac.

Il secondo tempo comincia con una buona combinazione sulla destra: Kakà serve Stam, il cross dell'olandese viene raccolto da Shevchenko, che controlla e tira a lato. Corini comincia a zoppicare e chiede il cambio: entra Giovanni Tedesco e subito dopo anche Santana al posto di un Di Michele non al massimo.
L'inerzia del match non cambia. Il Milan procede a piccolo passi e il Palermo tiene in apprensione la difesa avversaria con ripartenze veloci ma evanescenti. Rispetto al primo tempo, il ritmo cala e i rossoneri ne approfittano, andando in gol con Inzaghi, sempre pronto e sempre determinante all'occorrenza.
Il raddoppio di Sheva su rigore suggella la prova della squadra di Ancellotti, che vendica così il brusco ko subito in Coppa Italia e ristabilisce le gerarchie. Ai giocatori del Palermo rimane solo la soddisfazione di essere usciti dal campo fra gli applausi del pubblico. Una consolazione tutt'altro che magra.


ASCOLI - MESSINA 1-0
Ascoli (4-4-2): Coppola 6, Comotto 6, Paci 6.5, Domizzi 6, Del Grosso 6, Foggia 6, Guana 6, Parola 6, Fini 6.5 (17' st Giampà 6), Quagliarella 6.5 (17' st Cariello 7), Bjelanovic 6 (35' st Budan sv). (51 Zotti, 4 Moro, 13 Carbone, 53 Lauro). All.: Silva-Giampaolo 6.
Messina (4-4-2): Storari 6.5, Zanchi, Rezaei 6, Aronica 6, Cristiante 5, Rafael 5.5 (47' st Antonelli), Nocerino 6, Donati 6, Sculli 5.5 (36' st Bondi sv), Di Napoli 5 (31' st Nanni sv), Floccari 6. (88 Caglioni, 8 Zoro, 28 Innocenti, 41 Sullo). All.: Mutti 5.5.
Arbitro: De Santis di Roma 6.
Rete: nel st, 44' Cariello.
Note: angoli 8-2 per l' Ascoli. Recupero: 0' e 4'. Ammoniti: Floccari, Fini, Cristante, Zanchi per gioco scorretto. Spettatori: 9.000 circa.

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Carnevale di festa per l'Ascoli, che segna il gol dell'1-0 sul Messina allo scadere, con Cariello entrato nella ripresa. Per i bianconeri quella di oggi è una vittoria semidecisiva in chiave salvezza, visto che ora i punti di vantaggio dalla terzultima, l'Empoli, sono saliti a nove. Messina sotto choc invece per la rete subita nel finale, che spinge i siciliani in una posizione di classifica preoccupante.
D'altronde, a parte un avvio discreto ed equilibrato, è stato l'Ascoli a giocare per oltre un'ora, e il risultato avrebbe potuto essere più rotondo se solo i bianconeri fossero stati più precisi in zona gol. Davvero troppo rinunciataria la squadra di Mutti. Soprattutto nella ripresa, quando non ha quasi mai superato il centrocampo, lasciando la partita completamente nelle mani dei bianconeri di Silva e Giampaolo, che alla fine hanno capitalizzato con Cariello la gran mole di lavoro svolto grazie agli spunti dell'inesauribile Foggia (oggi in ritiro con la nazionale Under 21), alla quantità di Guana e Parola, al dinamismo di Quagliarella.

Eppure nel primo tempo era stato il Messina a costruire la più importante palla gol, con Donati al 28'. Il suo tiro si stampa sul palo dove il portiere dell'Ascoli Coppola affigge ogni domenica il santino della Madonna di Loreto, a cui è devoto. Ma questo è l'unico lampo vero dei giallorossi. Anche se dalla parte opposta non è che ci si affanni a cercare il gol, che i bianconeri comunque sfiorano almeno due volte con una rovesciata di Quagliarella (28') e un tiro di Bjelanovic sottoporta (36') respinto da Storari. La ripresa è un monologo bianconero, anche se la partita dà a tratti la sensazione che mai si sbloccherà.
Guana e Parola sovrastano a centrocampo Donati e Nocerino e in attacco Floccari e Di Napoli scompaiono definitivamente. È Quagliarella il più attivo in casa ascolana ed è pericoloso già al 5', con una girata di poco al lato. Stessa sorte per un colpo di testa di Bjelanovic al 13'. Il Messina è lì che attende; la squadra di Mutti consegna il centrocampo ai padroni di casa che sono gli unici a portare pericolo.
Egoista Quagliarella al 15' quando ignora i compagni liberi e tira consentendo la parata a Storari. Nell' Ascoli escono Fini e Quagliarella (tra i migliori) per Giampà e Cariello. La mossa di Silva e Giampaolo desta qualche perplessità, ma alla fine risulterà vincente. L'Ascoli spinge ancora e tiene costantemente in ansia la difesa avversaria.

Poi il ritmo cala e anche la squadra di casa sembra adeguarsi al pari a reti bianche. Fino al 44', quando Budan, subentrato a Bjelanovic, difende strenuamente un pallone sulla trequarti giallorossa, lo consegna a Cariello, il centrocampista inventa un dribbling che sorprende la difesa messinese, si presenta davanti a Storari e lo batte con un sinistro in diagonale che vale oro.
Vince l'Ascoli ma per la festa i tifosi bianconeri scelgono piazza del Popolo, dove già impazza il Carnevale. Niente ravioli e castagnole per il Messina invece, difficili da digerire oggi per gli uomini di Mutti.

Fonte: La Sicilia


La classifica di serie A

Juventus 70
Milan 60
Inter 58
Roma 54
Fiorentina 53
Livorno 44
Chievo 40
Lazio 38
Sampdoria 37
PALERMO 34
Ascoli 32
Siena 32
Reggina 28
Udinese 27
Parma 26
Cagliari 24
MESSINA 24
Empoli 23
Treviso 15
Lecce 15

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27 febbraio 2006
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