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Le Siciliane di A. Palermo e Messina conquistano in casa tre punti ciascuno contro Udinese e Lecce

13 marzo 2006

PALERMO - UDINESE 2-0
Palermo (4-3-2-1): Agliardi 7, Zaccardo 6, Barzagli 7, Terlizzi 6, Accardi 6, Barone 7, Codrea 6, Mutarelli 6.5, Brienza 6 (18' st Gio. Tedesco 6.5), Di Michele 7 (26' st Santana 5.5), Godeas 5.5 (1' st Caracciolo 5.5). (13 Lupatelli, 19 M. Gonzalez, 21 Biava, 25 Conteh). All.: Papadopulo 6.5.
Udinese (4-4-2): De Sanctis 6, Bertotto 5.5, Natali 5.5, Zapata 6, Pieri 5, Candela 6, Vidigal 6 (15' st Di Natale 6), Baronio 5.5, Muntari 6, Barreto 6, Rossini 5 (6' st Iaquinta 5.5). (12 Paoletti, 3 Rinaldi, 16 Tissone, 25 Morosini, 37 C.Vargas). All.: Dominissini 5.5.
Arbitro: Farina di Novi Ligure 5.
Reti: nel st 8' Di Michele, 19' Gio. Tedesco.
Note: angoli 3-2 per l'Udinese. Recupero: 2' e 4'. Ammoniti: Terlizzi, Rossini, Santana e Barreto per gioco falloso; Gio. Tedesco perchè portava al collo una catenina giudicata pericolosa. Spettatori: 25.792 (24.870 abbonati, 922 paganti), per un incasso di 485.741,84 euro (9.425,00 paganti, 476.316,84 quota abbonati).

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In appena 11', quelli che passano fra il gol che ha il forte sapore della vendetta di Di Michele (8') e il raddoppio (19') di Tedesco, il Palermo mette sotto l'Udinese, facendola sprofondare in classifica. Il perentorio uno-due d'inizio ripresa avrebbe demolito anche un bisonte, figurarsi una squadra piena di problemi, debole in difesa e adesso costretta anche ad affannarsi per evitare la retrocessione come quella bianconera.
Il Palermo ha dato l'impressione di non avere faticato più del dovuto per mettere le mani sui tre punti in una sfida che nascondeva più d'una insidia per la formazione di Giuseppe Papadopulo, già impegnata in Coppa Uefa contro la corazzata tedesca Schalke 04 appena tre giorni fa. Il 4-4-2 ordinato dei friulani, solo inizialmente, crea qualche grattacapo al Palermo. Il resto lo fa il vento, che spesso corregge o allunga le traiettorie del pallone. I rosanero, al fraseggio con la palla a terra, preferiscono qualche lancio lungo di troppo (una scelta poco azzeccata, visto il clima) che finisce nella rete difensiva dei friulani. Quella messa in campo da Loris Dominissini è una squadra tutto sommato ordinata, niente di più, niente di meno.

Non il rullo-compressore che nella passata stagione (5-1 al Palermo nel 'Barbera') riuscì addirittura a qualificarsi per la Champions League, ma una formazione pragmatica e fino a un certo punto anche affidabile. Papadopulo sceglie la strada del turn-over, a pochi giorni dalla sfida di ritorno degli ottavi di Coppa Uefa contro lo Schalke 04; centellina le energie dei suoi riproponendo, rispetto a giovedì scorso, Godeas in attacco, Terlizzi in difesa e Brienza nel ruolo di rifinitore. In porta va l'esordiente Federico Agliardi. Il Palermo parte bene, poi si spegne e sale in cattedra l'Udinese: quattro occasioni in tutto, due per parte. All'11' e al 31' Di Michele cerca la via del gol, ma non la trova per incapacità proprie (cross di Godeas, dopo una bella azione dalla destra e tiro mancato in scivolata dell'ex udinese) e per sfortuna (palo su punizione). Gli ospiti rispondono con Barreto al 38' (gran botta ravvicinata respinta da Agliardi) e Rossini nel recupero (tiro da dentro l'area e salvataggio di Terlizzi a portiere battuto).

Non passa inosservato il gesto di Massimo Mutarelli che, prima del riposo, corregge una decisione dell'arbitro Farina e del suo assistente Pugiotto di Chioggia, i quali avevano concesso un calcio d'angolo ai padroni di casa. Il capitano del Palermo ammette: "Non c'era", restituendo il pallone al portiere De Sanctis per la rimessa dal fondo. Nella ripresa entra Caracciolo, più utile di Godeas nel gioco di sponda. Passano solo 8' e il Palermo passa in vantaggio su punizione con Di Michele, che così consuma la più classica vendetta dell'ex; poi, arriva il 2-0 del palermitano Tedesco che chiude il match.
All'Udinese rimangono solo tre occasioni, ma Agliardi se la cava, mostrando grande reattività e attenzione. Troppo poco per una squadra ormai sull'orlo della disperazione e sempre meno ai margini della zona retrocessione. Il Palermo, invece, completa il suo lungo inseguimento sulla Sampdoria e la aggancia a quota 37, nell'attesa di sfidarla domenica prossima sul suo campo. Prima, però, c'è il ritorno degli ottavi di Coppa Uefa e lo Schalke 04 sicuramente sarà un avversario di ben altro spessore.


MESSINA - LECCE 2-1
Messina (4-4-2): Storari 6.5; Zanchi 6, Rezaei 6, Aronica 6, Parisi 6 (41' st Innocenti sv); Sculli 6.5, Coppola 6 (23' st Sullo sv), Donati 6, D'Agostino 6.5; Di Napoli 5.5 (31' st Nanni 6), Floccari 7. In panchina: Caglioni, Antonelli, Bondi, Nocerino. Allenatore: Mutti 6.5.
Lecce (4-3-3): Benussi 6 (9' st Rosati); Camisa 6, Saidi 5.5, Diamoutene 6, Rullo 5; Delvecchio 5.5 (42' st Konan sv), Ledesma 6, Giacomazzi 5.5 (31' st Valdes 5.5); Cassetti 6, Vucinic 5.5, Babù 6.5. In panchina: Cichero, Esposito, Giorgino, Pinardi. Allenatore: Paleari-Rizzo 5.5.
Arbitro: Racalbuto di Gallarate 6.5.
Reti: 26' pt D'Agostino, 43' pt Babù, 40' st Nanni.
Note: giornata di sole ma caratterizzata dal forte vento di tramontana, terreno di gioco in buone condizioni. Ammoniti Zanchi, D'Agostino, Rezaei, Donati, Babù, Camisa e Giacomazzi. Angoli: 7-3 per il Messina. Recupero: 1'; 5'.

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Il Messina di Bortolo Mutti dà un calcio alla propria crisi di risultati e con una prova tutto cuore vince per 2-1 lo scontro salvezza contro il Lecce e coglie tre punti che mancavano da sei giornate. Vittoria preziosa, dunque, per la squadra del presidente Franza che domenica scorsa, dopo la sconfitta interna contro il Parma, aveva dovuto fare i conti con la contestazione del proprio pubblico. Nessuna sorpresa tra le formazioni di partenza. Mutti schiera il suo Messina con il più classico dei 4-4-2, affidando il reparto avanzato al tandem Floccari-Di Napoli. Più sbilanciato il Lecce di Rizzo, che scende in campo con il tridente formato da Cassetti, Vucinic e Babù.

Partita viva fin dai primi minuti, con occasioni da entrambe le parti. Il primo a timbrare il cartellino dopo dieci minuti è Floccari, che strappa gli applausi del pubblico del 'San Filippo' con una rovesciata facile preda di Benussi. La risposta del Lecce arriva al 16' con un gran tiro di Cassetti neutralizzato da Storari. I 22 in campo sanno che il pareggio non serve a nessuno e così la partita ne trae giovamento con continui capovolgimenti di fronte. Il vantaggio messinese arriva al 26': Floccari percorre 30 metri palla al piede, Benussi chiude sul suo tiro ma in agguato c'è D'Agostino, il cui tiro subisce la deviazione di Rullo prima di finire in rete. Il gol galvanizza il talentino di scuola romanista, che dopo due minuti sfiora l'incrocio della porta leccese con un gran tiro dalla distanza.
Il Lecce dal canto suo non ci sta e ci prova con Vucinic al 32', ma anche stavolta Storari nega il gol. Ma il pareggio è nell'aria e arriva al 43': numero di Babù che ruba palla nella trequarti, va via in progressione, salta due avversari e batte Storari. L'inizio di secondo tempo è tutto del Messina che si fa vivo in area leccese prima con Parisi e poi con Coppola. Passano soltanto 15 minuti della ripresa e gli schemio iniziano già a saltare, con continui capovolgimenti di fronte e difese in affanno. Col passare dei minuti, però, il Lecce arretra il suo baricentro e il Messina crea diversi scompigli dalle parti di Diamoutene. Al 18' Di Napoli non approfitta della sponda di Sculli e tira debolmente addosso a Rosati, che al 9' aveva sostituito l'infortunato Benussi.

Le notizie che arrivano da Empoli, dove i toscani sono in vantaggio sul Chievo, preoccupano non poco il Messina che si riversa letteralmente in area leccese, mentre gli uomini di Rizzo non riescono a ripartire. La rete messinese è nell'area e arriva a sei minuti dal termine, grazie al neoentrato Nanni che sfrutta al meglio l'assist dalla destra di Floccari. Nei minuti finali gli uomini di Mutti si limitano a gestire il meritato 2-1, senza che il Lecce riesca ad approfittare dei cinque minuti di recupero concessi da Racalbuto.

Momenti di tensione negli spogliatoi a conclusione della gara tra Messina e Lecce. Il direttore sportivo della squadra pugliese, Angelozzi, ha raccontato che il capitano del Messina Coppola gli avrebbe lanciato in faccia la maglietta e poi nel corso di un parapiglia avrebbe colpito con un calcio al basso ventre il medico sociale dei salentini che è stato curato negli spogliatoi. Il direttore generale del Messina, Bonsignore, sostiene invece di essere stato aggredito verbalmente da Angelozzi e di aver visto volare un cappellino, mentre pare che l'arbitro sia stato raggiunto da uno sputo nel sottopassaggio, ma in questo caso non ci sono conferme.

Fonte: La Sicilia


La classifica di serie A

Juventus 74 
Milan  64 
Inter  62 
Fiorentina  56 
Roma  55 
Livorno  44 
Lazio  42 
Chievo  41 
Sampdoria  37 
PALERMO  37 
Ascoli  36 
Siena  35 
Parma  32 
Reggina  31 
Udinese  28 
Cagliari  27 
MESSINA  27 
Empoli  26 
Lecce  18 
Treviso  15 

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13 marzo 2006
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