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Le Siciliane di A. ''Palermo, un tris per ripartire''. ''Muslimovic salva il Messina''

La serie A infrasettimanale

27 ottobre 2005

PALERMO - LECCE 3-0
Palermo (4-4-2): Andujar 7, Zaccardo 5.5, Barzagli 6.5, Terlizzi 5, Grosso 6, Santana 6 (36' st M. Ferri sv), Mutarelli 7, Corini 5, Bonanni 7 (24' st M. Gonzalez sv), Makinwa 5.5 (14' st Barone 6), Caracciolo 6. (1 Santoni, 9 Pepe, 20 Codrea, 77 Rinaudo). All.: Del Neri 5.5.
Lecce (4-4-2): Sicignano 5.5, Cassetti 6, Pecorari 6, Stovini 6.5, Abruzzese 5.5, Delvecchio 5 (38' st Pellè sv), Ledesma 5.5, Konan 5.5 (29' st Angelo sv), Eremenko 5 (16' st Cozzolino 5.5), Pinardi 6 Vucinic 5.5. (99 Benussi, 2 Diamoutene, 20 Valdes, 23 Marianini). All.: Baldini 5.5.
Arbitro: Brighi di Cesena 5.
Reti: nel pt 35' Bonanni; nel st 17' Mutarelli, 46' M. Ferri.
Note: angoli: 8-2 per il Lecce. Recupero: 0' e 5'. Espulso: nel st 41' Corini per doppia ammonizione. Ammoniti: Cassetti, Zaccardo, Pecorari e Terlizzi per gioco falloso; Corini e Vucinic per ostruzionismo. Spettatori paganti 27.084, per un incasso di 500.992,84 euro.

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Dopo 36 giorni di digiuno, il Palermo ritrova la strada del successo. Dal 21 settembre scorso (1-0) alla Reggina, infatti, i rosanero allenati da Gigi Del Neri non riuscivano a mettere le mani sull'intera posta in palio. La vittoria sul Lecce non è stata limpida, nonostante i tre gol di scarto, ma è giunta al termine di oltre 95' di sofferenza ed è stata propiziata da due eurogol di Bonanni e Mutarelli, al loro primo centro stagionale.
Senza i loro acuti, sebbene manchi la controprova, il Palermo difficilmente sbloccato il punteggio. La ritrovata vittoria non è l'unica nota positiva della serata del 'Barbera' a essa si somma l'esordio del ventiduenne argentino Mariano Gonzalo Andujar, fra i pali della porta del Palermo in una sfida di campionato, che ha coinciso con la ritrovata imbattibilità. Il portiere sudamericano ha superato a pieni voti l'esame più difficile: era chiamato a sostituire Nicola Santoni, contestato dal pubblico e dal presidente Zamparini, e a dare sicurezza in un ruolo di estrema delicatezza.

E c'è riuscito. Già nelle prime battute del match prevale la confusione: la partita non è di quelle che si ricorderanno per intensità e brillanti geometrie. Le due squadre mettono poco la palla a terra e lo spettacolo ne risente. Molto. Il Palermo vive sulle accelerazioni di Mario Alberto Santana, ma deve rinunciare all'abituale contributo di Fabio Grosso sulla fascia sinistra. Il fluidificante rosanero e della nazionale non è in una delle sue migliori serate, limita al massimo le tradizionali scorribande nella metà campo avversaria e fatica per tenere a bada il poco concreto Konan, al quale comunque non mancherebbero le occasioni per entrare nella storia della partita.
Il Palermo, e questa appare già una profonda contraddizione per il credo calcistico di Del Neri, non sfrutta le fasce e a centrocampo c'è carenza di idee. Il regista Corini è appannato, Mutarelli pensa solo a distruggere il gioco degli avversari e i rifornimenti per le punte sono merce rara. Si ha la sensazione che la partita possa sbloccarsi solo dopo un errore commesso da una delle due squadre e invece arriva la prodezza di Bonanni, un gioiello balistico di rara potenza e precisione che fulmina Sicignano e permette al Palermo di proseguire la sua lunghissima collezione di partite ufficiali con almeno un gol all'attivo (i rosanero sono giunti a quota 15).

Poco prima, cioè al 28', ci avevano provato i giocatori del Palermo a confezionare il gol del vantaggio dei leccesi (Corini e Terlizzi pasticciano nella trequarti), ma Andujar esce con grande tempismo e rimedia proprio al limite dell'area. Il portiere argentino al 20' era volato anche per deviare in angolo una conclusione di Pinardi da distanza ravvicinata, ipotecando così il posto da titolare. L'unico lampo del Palermo una punizione di Grosso (9') dai 25 metri, con il pallone che sfiora l'incrocio. La ripresa promette bene, ma è solo un'illusione.
Dopo pochi secondi, un cross di Santana crea non poche difficoltà a Pecorari che scivola sul pallone e poi lo ferma con una mano: è rigore, ma non per Brighi, che lascia proseguire. Al 4' e all'8' ci prova Makinwa, ma Sicignano e la sua stessa imprecisione gli impediscono di ritrovare la strada del gol. Al 10' un colpo di testa di Vucinic fa rabbrividire i tifosi del Palermo, ma il pallone sfiora solo il palo. Al 17' il Palermo raddoppia, con un altro eurogol di Mutarelli, poi rischia di subire un gol (ma Bonanni salva sulla linea, dopo una deviazione di testa di Vucinic), ma riesce a mantenere inviolata la porta di Andujar che chiude in gloria una serata che ricorderà a lungo. Il gol di Ferri mette il punto esclamativo su una vittoria indiscutibile, ma facile solo in apparenza.


PARMA - MESSINA 1-1
Parma (4-2-3-1): Bucci 7, Dessena 5.5, Cardone 5.5, Couto 6 (21' st Rossi sv), Pasquale 5.5, Marchionni 6 (35' st Savi sv), Grella 5.5, Simplicio 6.5, Delvecchio 5.5 (15' st Bresciano 5.5), Morfeo 6, Corradi 5.5. (1 De Lucia, 21 Cigarini, 35 Paponi, 18 Dedic). All.: Beretta 6
Messina (4-4-2): Storari 7, Cristante 6, Rezaei 6, Zanchi 5.5, Aronica 5.5, Giampà 5 (15' st D'Agostino 6.5), Coppola 5.5, Mamede 5 (25' st Yanagisawa sv, 31' st Rafael sv), Sculli 6, Di Napoli 6, Muslimovic 7. (88 Caglioni, 8 Zoro, 25 Fusco, 5 Donati). All.: Mutti 6.5.
Arbitro: Messina di Bergamo 6.
Reti: nel pt 35' Simplicio; nel st 32' Muslimovic.
Note: angoli: 4-3 per il Parma. Recupero: 1' e 3'. Ammoniti: Mamede per gioco scorretto, Grella e Sculli per reciproche scorrettezze, Muslimovic per comportamento non regolamentare. Spettatori: 11.944, di cui 847 paganti e 10.512 abbonati, per un incasso di 142.844,68 euro.

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Il Parma ha solo sfiorato il successo, senza riuscire a chiudere la gara dopo il gol di Simplicio. Il Messina ha il merito di crederci fino in fondo e con Muslimovic ottiene il giusto pareggio. Finisce 1-1 che va così così a padroni di casa e ospiti, ma i fischi ovviamente se li prendono gli emiliani. Sotto gli occhi di Lorenzo Sanz, arrivato al Tardini direttamente da Madrid per restare a Parma fino a lunedì e chiudere la lunga transazione per diventare proprietario della società gialloblù ("tranquilli, no hay problema", dice entrando allo stadio), la sfida col Messina ha già il sapore della sfida salvezza.
Due squadre messe male, il Parma quintultimo, il Messina anche peggio, quartultimo, devono provare a dare un senso a una stagione iniziata male. Gli emiliani nelle ultime cinque gare hanno subito quattro sconfitte e hanno rimediato un punto col Treviso, i siciliani in quattro gare hanno ottenuto solo un modesto pareggio con l'Ascoli. La qualità del gioco espresso, anche se divertente, spiega perchè si tratti di uno scontro da bassifondi. Si vede subito il Messina: Muslimovic lancia Coppola che tira ma Bucci para. All'8' è Marchionni che triangola con Morfeo e va in porta ma non ha la mira e mette a lato. Ancora Muslimovic centra per Sculli al 14': bel colpo di testa, sembra fatta, ma Bucci in qualche modo devia in angolo.

Dopo un bel tiro di Grella, è il Messina che sfiora la rete al 23': Sculli di testa impegna Bucci che devia la palla sul palo e si salva. Al 34' Sculli viene pescato da Di Napoli in posizione favorevole e regolare, ma il guardalinee costringe Messina (l'arbitro di Bergamo) a fischiare contro la squadra che porta il suo nome. Un minuto dopo, complice un'amnesia della difesa sicula, Simplicio, fino a quel momento inesistente, becca palla da Morfeo sulla trequarti e va in percussione, si libera con un guizzo del'inefficace Zanchi e mira all'angolino con un perfetto rasoterra con cui batte Storari. E' la seconda rete stagionale del brasiliano che così diventa il goleador gialloblù: nessuno ha segnato tanto come lui, sinora.
Al 41' Di Napoli si libera fallosamente di Cardone e va in gol, ma Messina (l'arbitro) ha già fischiato la punizione. Nella ripresa, formazioni invariate. Al 5' ancora Muslimovic imbecca il solissimo Di Napoli solo davanti a Bucci, ma la sforbiciata della punta è da dimenticare. E' il 15' quando entrano in campo Bresciano (100/a presenza in serie A, tutte a Parma) per Delvecchio e D'Agostino per Giampà. In 2' (18' e 19') Bucci conferma di essere un grande portiere prima su Di Napoli e poi sulla botta ravvicinata di Sculli. Poco dopo è Rezaei, su una deviazione di Morfeo, a toccare palla e a sfiorare l'autorete.

Al 26' è Storari che fa il Bucci: prima respingendo il tiro di Bresciano da due passi, imbeccato da Morfeo, poi il presuntuoso colpo di tacco interno sul seguente invito di Dessena. E' il 30' e Bucci si supera sulla bomba di D'Agostino. Sul corner c'è il contropiede del Parma che Pasquale, da solo, sciupa in angolo e al 32' arriva la punizione, con Muslimovic che ci mette il piede in mezzo all' area sul corner di D'Agostino e pareggia. E' il risultato più giusto, gli emiliani obiettivamente non meritano. Ma se non riescono a vincere è soprattutto colpa di Bresciano. Ancora una vola Morfeo lo mette davanti a Storari al 43', ma l'australiano ancora una volta si fa parare. Finisce tra i fischi, con i tifosi a gridare di tirare fuori il carattere, ovviamente con altre parole. Beretta sa che Sanz ha osservato, e non è contento.

Fonte: La Sicilia


La classifica di serie A

Juventus  27 
Milan  22 
Fiorentina  19 
Inter  18 
PALERMO  15 
Chievo  15 
Lazio  15 
Livorno  15 
Sampdoria  13 
Udinese  13 
Empoli  13 
Roma  12 
Ascoli  11 
Siena  11 
Reggina 
Parma 
MESSINA  5 
Treviso 
Cagliari 
Lecce  4 

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27 ottobre 2005
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