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Le Siciliane di A. Poker del Palermo contro il Livorno. Il Catania ritorna al Massimino senza grandi risultati

03 settembre 2007

LIVORNO - PALERMO 2-4
Livorno (4-4-2): De Lucia 5, Grandoni 4.5, Knezevic 4.5, Galante 5, Pasquale 5, Alvarez 5 (7' st Vidigal 5.5), Pulzetti 4.5, Loviso 5, A. Filippini 4.5, Tavano 4 (36' pt Bogdani 5), Tristan 4 (7' st Rossini 6). (82 Di Matteo, 69 Balleri, 32 Pavan, 4 E. Filippini). All.: Orsi 4.
Palermo (4-4-2): Fontana 6, Zaccardo 6, Barzagli 6.5, Rinaudo 6.5, Capuano sv (13' pt Pisano 6), Diana 6.5, Migliaccio 7, Simplicio 7, Cavani 7, Miccoli 7.5 (29' st Bresciano sv), Amauri 7 (40' st Jankovic sv). (1 Agliardi, 4 Tedesco, 14 Guana, 19 Brienza). All.: Colantuono 6.5.
Arbitro: Rosetti di Torino 6.5.
Reti: 9' pt Rinaudo, 23' e 39' pt Miccoli, 7' st Rossini, 31' st Grandoni
Note: angoli: 5-4 per il Palermo. Recupero: 2' e 2'. Ammoniti: Knezevic e Loviso per gioco scorretto, Pisano e Zaccardo per condotta non regolamentare.
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Il Palermo riscatta la sconfitta casalinga all'esordio contro la Roma imponendosi per 4 a 2 a Livorno che rimedia la seconda sberla dopo quella contro la Juve. La squadra rosanero domina la prima parte dell'incontro, diverte, dà spettacolo grazie ai numeri di gran tecnica dei suoi avanti (Miccoli su tutti) ed approfitta di un avversario praticamente alle corde.
Nella ripresa, però, il Palermo si ferma e consente al Livorno di salvare l'onore. I padroni di casa escono un po' di orgoglio, provano a riaprire la partita ed i rosanero fanno di tutto per aiutarli. Orsi decide di non convocare Amelia, causa stress mercato dopo che il portiere della Nazionale è andata vicinissimo alla cessione allo stesso Palermo. Fuori anche gli ultimi arrivati Bogdani e De Vezze, mentre Alvarez trova subito un posto da titolare. Assenti gli infortunati Dhorasoo e Giannichedda. Anche Colantuono lascia fuori l'ultimo arrivato Caserta; il tecnico presenta insieme Amauri, Miccoli e Cavani. Fuori dall'undici titolare Mark Bresciano e Guana, mentre trova spazio Migliaccio; sulla sinistra confermato Capuano con Pisano ancora acciaccato.

Ritmo intenso con pochissime pause nei primi minuti. Ci prova Cavani con un destro che sfiora il palo. Gli attaccanti siciliani non danno riferimenti e creano scompiglio alla retroguardia del Livorno. Al 10' Palermo in vantaggio: punizione di Miccoli, palla a Zaccardo che si fa respingere il tiro da De Lucia e conclusione ravvicinata di Rinaudo.
Immediata la replica del Livorno che potrebbe subito pareggiare con Tristan, lanciato da Antonio Filippini. Sfortunato Capuano, che dopo aver praticamente perso l'intera scorsa stagione per infortunio, cade male si fa male alla spalla destra e deve lasciare il posto a Pisano dopo appena 14'. Il Livorno stenta a riprendersi e sembra mancare della cattiveria e della grinta necessaria.
Il Palermo fa un buon possesso palla e raddoppia al 24' con un perfetto calcio di punizione di Fabrizio Miccoli che lui stesso si era guadagnato al limite dell'area. Il Livorno è in balia dell'avversario e al 28' la squadra di Colantuono sfiora il tris con Simplicio che con un tiro dal limite colpisce in pieno il palo. Alla mezz'ora il Palermo rischia di farsi male da solo con un quasi autogol di Rinaudo. Al 35' ancora Palermo: cross di Cavani e colpo di testa a botta sicura di Miccoli, De Lucia compie il miracolo.
Al 38' il terzo gol arriva: doppio scambio tra Amauri e Miccoli con quest'ultimo che chiude il triangolo sull'uscita del portiere. Livorno disarmante, ma non è finita. Al 42' quarto gol del Palermo: punizione dalla sinistra di Miccoli e gol di Amauri che sbuca sul secondo palo: per il brasiliano è il primo gol in campionato dopo il grave infortunio di nove mesi fa. Il primo tempo finisce tra i motivati fischi del pubblico del "Picchi" indirizzati alla loro squadra del tutto inerme.

Nessun cambio ad inizio ripresa. Il Palermo rallenta, si limita a controllare e a proporsi con alcune ripartenze, mentre il Livorno torna in campo più concentrato mantenendo l'iniziativa. Al 9' Orsi inserisce Rossini e Vidigal per Tristan e Alvarez. Passano pochi secondi e proprio Rossini va a segno approfittando di una dormita dei centrali rosanero. Il Palermo è deconcentrato, ritiene la partita già finita e lascia spazio agli avversari. Al 20' Pulzetti con un gran sinistro da fuori sfiora il palo.
Al 26' si rivede il Palermo con un calcio di punizione di Miccoli. Amauri al 28' "grazia" il Livorno da distanza ravvicinata, mentre Miccoli lascia il campo a Bresciano tra gli applausi. Al 30' il Livorno va ancora a segno con un'azione rocambolesca: Vidigal colpisce il palo da terra, ma sulla ribattuta Grandoni
dalla parte opposta con un diagonale batte Fontana. Nel finale, il Palermo controlla e il Livorno non sembra avere le forze per provare la rimonta.


CATANIA - GENOA 0-0
Catania (4-2-3-1): Bizzarri 6, Gazzola 6, Stovini 6.5, Sottil sv (7' pt Terlizzi 5.5), Vargas 6, Izco 6, G. Tedesco 6.5, Mascara 5.5, Baiocco 6, Morimoto 5.5 (11' st Martinez 6.5), Spinesi 5.5. (16 Polito, 2 Sardo, 3 Sabato, 8 Edusei, 14 Babù). All.: Baldini squalificato, in panchina Atzori.
Genoa (3-4-3): Rubinho 6, Bega 6.5, De Rosa 6.5, Lucarelli 6, Konko 6, Milanetto 6, Juric 6, Fabiano 5.5 (33' st Paro sv), Papa Waigo 6, Di Vaio 5 (23' st Rossi), Sculli 5 (28' st Danilo sv). (73 Scarpi, 9 Figueroa, 11 Leon, 33 Dos Santos). All. Gasperini.
Arbitro: Rizzoli di Bologna 7.
Note: Angoli 6-5 per il Catania; recupero 3' e 4'. Ammoniti Izco, Lucarelli, Rossi e Danilo per gioco falloso, Martinez per simulazione. Spettatori sedicimila.
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Un pomeriggio di emozioni. Più in tribuna che in campo, per la verità, ma erano troppi i motivi che circondavano Catania-Genoa per circoscrivere la contesa odierna al rettangolo di gioco. Il calcio è tornato al "Massimino" dopo sette mesi esatti. Tanto è passato dalla tragica sera del derby con il Palermo e dalla morte di Filippo Raciti.
Il minuto di silenzio in onore dell'ispettore è stato il momento più intenso, vissuto con le lacrime agli occhi dalla vedova Raciti, Marisa Grasso e dal padre del poliziotto, Nazareno, rimasti in tribuna A a seguire l'incontro sino al triplice fischio del bolognese Rizzoli. Quanto alla partita, Catania-Genoa ha riservato molto equilibrio, contenuti tecnici non elevati e poche emozioni.

La lotta a centrocampo ha prodotto incertezza e agonismo, ma pochi lampi. Alla manovra avvolgente dei padroni di casa ed alle ripartenze degli ospiti è un mancato un pizzico di qualità e brillantezza, complici forse le precarie condizioni del manto erboso, irregolare e chiazzato in più punti.
Baldini (squalificato) rinuncia a lanciare nella mischia dal primo minuto l'uruguaiano Martinez, ma cambia qualcosa nell'assetto dei suoi rispetto a Parma. È Izco ad arretrare in mediana accanto a Giacomo Tedesco, mentre Baiocco si sistema sulla trequarti con Mascara e Morimoto ai lati.
Gasperini, dal canto suo, preferisce Konko e Juric a Rossi e Paro a centrocampo e punta su Di Vaio al centro dell'attacco. La partita stenta a decollare: le due squadre sbagliano molto e non trovano la profondità. Il Catania punta sul dinamismo e la generosità di Baiocco, ma offre pochi palloni giocabili a Spinesi e ci prova solo da lontano con Giacomo Tedesco, Izco e Mascara, quest'ultimo autore di una punizione deviata dalla barriera e finita di poco sul fondo nel finale di tempo.

Il Genoa cerca di mettere in difficoltà la difesa ospite con un paio di accelerazioni, ma i guizzi di Papa Waigo non bastano a dare sostanza alle offensive ospiti. È proprio Papa Waigo, in chiusura, a firmare la migliore palla gol del primo tempo: colpo di testa su cross di Fabiano, ma Bizzarri si salva con l'aiuto del palo.
Nella ripresa, Baldini ed Atzori provano a modificare qualcosa inserendo dopo una manciata di minuti il debuttante Martinez al posto di Morimoto sulla trequarti, riportando Baiocco accanto a Tedesco e avanzando Izco sulla destra. Gasperini replica con Rossi per Di Vaio e poi Danilo per Sculli. Le occasioni da rete, però, continuano a latitare. Martinez regala fantasia ai suoi, ma i liguri reggono. Più pericoloso Papa Waigo in contropiede al 28': l'ex cesenate scarta Bizzarri, ma da posizione defilata non riesce a mettere in mezzo nè a concludere in modo adeguato.
Il Catania spinge con maggiore insistenza: al 34' Vargas piazza un bel cross per Spinesi, ma la girata di testa del centravanti è centrale. Cinque minuti dopo i genoani vanno in gol, ma con la complicità di una carica di Danilo su Gazzola: Rizzoli annulla. Allo scadere, gli ospiti hanno la migliore opportunità della gara: Rossi serve Papa Waigo, che scavalca Bizzarri con un pallonetto, ma subisce il recupero di Stovini.

Fonte: La Sicilia

- La classifica di serie A

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03 settembre 2007
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