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Le Siciliane di A [Recupero XXXIII giornata]

Un giorno della Liberazione da dimenticare.... (Palermo-Parma 1-2). (Cagliari-Catania 3-0)

26 aprile 2012

La partita vista dal tifoso...
Il nostro fidato 'Tifoso' oggi è in silenzio stampa. Ha voluto soltanto dirci d'aver visto per intero il primo tempo di Palermo - Parma, ma, al rientro in campo dagli spogliatoi, capendo subito che quel Palermo era una sorta di "brutta figura" della squadra precedente, ha deciso di spegnere la televisione e andare in terrazza a guardare l'infinità dell'azzurro cielo... rasserenante e mai deludente.

PALERMO - PARMA 1-2
PALERMO (3-4-1-2):
Viviano 5.5, Labrin 5.5, Silvestre 6, Mantovani 4.5, Munoz 5.5, Donati 5.5, Della Rocca 6 (37' pt E. Barreto 6), Aguirregaray 5.5 (29' st Miccoli 6.5), Vasquez 5.5, Hernandez 6.5, Budan 5 (20' st Ilicic 4.5). (33 Tzorvas, 15 Milanovic, 20 Acquah, 16 Zahavi). All.: Mutti 5.
PARMA (3-5-2): Mirante 6.5, Zaccardo 5.5 (18' pt A. Lucarelli 5), Paletta 6.5, Santracroce 6, Biabiany 7, Morrone 6, Valdes 6, Galloppa 6.5, Modesto 5 (1' st Jonathan 6), Okaka 6.5 (29' st Floccari sv), Giovinco 7. (1 Pavarini, 24 Musacci, 80 Valiani, 32 Marques). All.: Donadoni 7.
Arbitro: Russo di Nola 6.
Reti: nel pt 6' Hernandez; nel st 10' Okaka, 25' Biabiany.
Note: angoli 4-3 per il Parma. Recupero: 1' e 5'. Ammoniti: Galloppa per simulazione; Vasquez per gioco falloso; Miccoli per proteste. Spettatori: 14.365, per un incasso di 208.656,00.
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La sfida contro il Parma, che si colloca in un momento di crisi di rapporti all'interno del club rosanero, e coincide con una poco tranquilla posizione di classifica, finisce tra i fischi. Sono tutti per i giocatori del Palermo che, uscendo dal campo accompagnati dal coro 'andate a lavorare', ma soprattutto con la 15/a sconfitta in campionato della stagione, si avvicinano nel peggiore dei modi al derby con il Catania. Appuntamento sabato pomeriggio al Barbera, con il confronto che vale una stagione. Almeno per i tifosi di fede rosanero.
Eppure, malgrado le assenze, il Palermo sembra in buona forma, come confermano le sette occasioni (gol compreso) costruite nel primo tempo, contro una sola conclusione (pericolosa solo fino a un certo punto) del Parma: punizione centrale di Giovinco bloccata da Viviano, poco dopo la mezz'ora. È vero che il gol di Hernandez, dopo soli 6', sposta l'inerzia di una partita tutto sommato anche divertente, ma è altrettanto lampante la differenza di passo fra le due squadre.
Il Palermo parte a tutto gas e con un Hernandez in condizione smagliante. L'uruguagio al 2' riceve da Vasquez e impegna Mirante da pochi metri, mentre 4' dopo firma di testa il vantaggio, dopo un assist aereo di Munoz, che aveva indirizzato il pallone verso Silvestre, raccogliendo una parabola con il contagiri di Donati. Un minuto dopo, sempre Hernandez potrebbe raddoppiare, ancora di testa e da pochi passi, ma non inquadra la porta.
Il Palermo controlla la partita e limita al massimo le iniziative di un Parma evanescente, con Okaka e Giovinco poco incisivi. Al 29' si presenta al tiro Vasquez, para Mirante; al 30' Hernandez innesca Budan, che chiama fuori dai pali Mirante, poi si allarga e perde l'attimo per la conclusione. Dopo una punizione di Giovinco senza esito, il Palermo cerca di chiudere il match con Budan, che calcia su Mirante in uscita (34'), quindi ancora con la punta croata che conclude dalla media distanza e - complice la deviazione di un difensore emiliano - non centra la porta per un questione di centimetri.

Nella ripresa il Palermo cerca il gol ancora al 6', ma al colpo di testa di Silvestre risponde la traversa, con Mirante battuto. Il gol lo trova invece il Parma, grazie a Giovinco, che si accende improvvisamente, forse pensando anche all'Europeo che avvicina, ubriaca la difesa, conclude verso Viviano che respinge, riprende di testa Okaka (anticipando l'imbambolato Mantovani) e il pareggio è servito.
Il 2-1 di Biabiany, che gira di testa e insacca sul secondo palo un pallone servitogli da Giovinco, spegne il Palermo che si rianima solo quando Miccoli entra in campo più motivato di molti suoi compagni. Non basta, soprattutto quando la dea bendata gli volta le spalle (40'), in occasione di un fendente che supera Mirante, il pallone rimbalza sul palo e, anzichè carambolare in rete, va fuori. Crollano in quel momento i sogni di gloria del Palermo e cominciano i fischi.

CAGLIARI - CATANIA 3-0
CAGLIARI (4-3-1-2):
Avramov 6, F. Pisano 6, Canini 6, Astori 6.5, Agostini 6, Ekdal 6, Conti 6, Nainggolan 6.5, Cossu 6 (dal 48' st Ariaudo sv), Ribeiro 6.5 (dal 28' st Ibarbo 7.5), Pinilla 6.5 (dal 42' st Larrivey sv). (12 Ruzittu, 2 Gozzi, 15 Bovi, 18 Nenè). All.: Ficcadenti 6.5.
CATANIA (4-3-3): Terracciano 5, Motta 5.5, Bellusci 5, Spolli 5.5, Marchese 5.5, Seymour 5, Lodi 6, Biagianti 5.5 (dal 25' st Suazo sv), Gomez 5 (dal 9' st Lanzafame 5.5), Bergessio 4.5, Llama 5 (dal 31' st Catellani sv). (1 Kosicky, 33 Capuano, 34 Calapai, 19 Ricchiuti). All.: Montella 5.
Arbitro: Celi di Bari 5.5
Reti: nel pt 21' Ribeiro, nel st' 34' Pinilla, 49' Ibarbo.
Note: angoli 8-2 per il Cagliari. Recupero: 0 e 4'. Ammoniti: Cossu per gioco scorretto, Bellusci per comportamento non regolamentare. Spettatori: circa 8 mila.
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Un viaggio a vuoto. Sul neutro di Trieste, il Catania incappa in una serata da dimenticare in fretta perdendo per 3-0 contro il Cagliari e rimediando la terza sconfitta negli ultimi quattro incontri.
Già penalizzato da molte assenze, il gruppo di Montella cede strada a un avversario più tonico e motivato. E' soprattutto l'aspetto mentale a fare la differenza tra i sardi, a caccia di punti per la salvezza, e gli etnei, in corsa per un piazzamento nobile in classifica e per tagliare quota 50 punti eppure molto lontani dai propri standard di rendimento.
A corto di uomini (ben nove indisponibili), Montella vara ancora una volta una formazione inedita: Bellusci rimpiazza Legrottaglie al centro della difesa, Motta torna dal 1' a destra, Lodi gioca nonostante lo stato influenzale accusato alla vigilia, Biagianti e Seymour lo affiancano, in avanti Llama completa il tridente.
Il Catania potrebbe passare dopo soli 6 minuti, quando Marchese calibra un bel cross dalla sinistra, ma Bergessio, da pochi metri, angola troppo il colpo di testa non inquadrando la porta. Gli etnei cercano di giocarsela a viso aperto senza però la necessaria continuità e incassando al 21' il gol dei sardi, a segno con un rasoterra non irresistibile di Thiago Ribeiro che sorprende Terracciano sul primo palo.
La partita si mette in salita per i rossazzurri, anche perchè Bergessio due minuti dopo spreca un'altra buona occasione girando in modo debole verso Avramov da ottima posizione. Per il Cagliari l'interpretazione delle gara diventa più semplice: Ficcadenti abbassa i centrocampisti, manda Cossu a dare fastidio a Lodi e riduce gli spazi utili per l'undici di Montella, che si rende insidioso solo in modo episodico con un cross dalla destra di Seymour che batte sulla parte alta della traversa. Più pericoloso il colpo di testa di Atzori su angolo di Cossu un chiusura di frazione: Lodi salva sulla linea con Terracciano ormai fuori causa.

Il Catania non carbura e rischia di incassare il raddoppio già in avvio di ripresa: duetto tra Pinilla e Conti e conclusione di quest'ultimo che viene deviata sul palo da Motta. Montella cerca di mettere in campo forze fresche rimpiazzando l'opaco Gomez, al quale lo spostamento a destra non ha giovato, con Lanzafame. E' ancora il Cagliari, però, a farsi vedere in zona gol con un destro di Cossu respinto da Terracciano.
Gli etnei faticano a trovare profondità e quando sfondano devono fare i conti con la luna storta di Bergessio, che a metà del secondo tempo perde l'attimo giusto per la conclusione tutto solo davanti ad Avramov allargandosi troppo e non riuscendo a battere a rete. A venti minuti dallo scadere, Montella gioca anche le carte Suazo, ex dell'incontro, e Catellani, ma la sostituzione che incide davvero sulla sfida è quella di Ibarbo per Thiago Ribeiro.
Ottimo contropiedista messo in campo da Ficcadenti per sfruttare gli spazi che gli etnei devono necessariamente concedere, Ibarbo, già decisivo al Massimino, crea seri problemi alla difesa avversaria, che dopo essersi salvata una prima volta (intervento di Terracciano su Astori e successiva chiusura di Lodi su Canini), capitola per mano del colombiano, che va via sulla sinistra a Bellusci e mette in mezzo per Pinilla, lesto ad appoggiare in fondo al sacco anticipando Marchese.
Il Catania si ferma qui e nel recupero, dopo un incrocio dei pali colpito da Canini sugli sviluppi di un angolo, è ancora Ibarbo a sfruttare tutta la sua potenza per sfondare sulla destra e battere a rete dopo un rimpallo favorevole su conclusione di Larrivey.

Fonte: Lasiciliaweb Sport

- La classifica di serie A
(Uefa.it)

 

 

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26 aprile 2012
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