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Le Siciliane di A. Sul Milan si è abbattuto il ciclone rosanero. Il Messina e il Catania continuano il loro bel campionato

23 ottobre 2006

MESSINA - EMPOLI 2-2
Messina (4-4-2): Storari; Lavecchia (29' st Morello), Zanchi, Iuliano (1' st Zoro), Rea; Alvarez, De Vezze, Ogasawara, Masiello; Riganò, Di Napoli (40' st Floccari). In panchina: Caglioni, Minetti, Sullo, Floccari, Iliev. Allenatore: Giordano.
Empoli (4-2-3-1): Balli; Marzoratti (15' st Ficini), Adani, Pratali, Raggi; Marianini, Moro; Buscè, Vannucchi, Matteini (9' st Baldanzeddu 41' st Buzzegoli); Saudati. In panchina: Bassi, Vanigli, Ascoli, Buzzegoli, Cesaretti. Allenatore: Cagni.
Arbitro: Gava di Conegliano Veneto.
Reti: 9' pt Riganò, 32' pt Saudati, 5' st Ogasawara, 19' st Buscè.
Note: giornata fresca, terreno in buone condizioni. Spettatori: 10 mila circa. Ammoniti: Di Napoli, Zanchi, Lavecchia, Buscè. Angoli: 8-3 per l'Empoli. Recupero: 4' pt; 6' st.
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Quarta partita senza vittorie per il Messina. Dopo le battute d'arresto con Livorno e Siena i giallorossi non sono andati oltre il 2-2 con l'Empoli al San Filippo. Risultato giusto al termine di una gara sostanzialmente brutta, nonostante le quattro reti.
Per due volte la squadra di Giordano si è trovata in vantaggio e in entrambe le occasioni è stata raggiunta da un Empoli sempre concreto e concentrato al quale non è concesso lasciare spazi. Non ha brillato il Messina che ha giocato a ritmi piuttosto lenti e non ha saputo capitalizzare il vantaggio, ma anche l'Empoli, che ha comunque tenuto un maggiore possesso palla, probabilmente avrebbe potuto fare di più.
Giordano cambia, soprattutto a centrocampo, in virtù delle squalifiche di Coppola e Cordova. Indisponibili anche Parisi e Olorunleke. Recuperato l'infortunato De Vezze al centro insieme al giapponese Ogasawara. In attacco la coppia Riganò-Di Napoli.

Cagni deve rinunciare ad Almiron e Lucchini. Spazio dall'inizio a Marianini e Adani. L'unica punta di ruolo è Saudati con Buscè, Vannucchi e Matteini a supporto. Parte bene il Messina che interpreta la partita
meglio degli avversari. Già all'8' si propone con una bella azione corale: cross di Masiello dalla sinistra, Alvarez mette al centro per Rigano che gira al volo a rete, ottima la risposta di Balli in angolo.
Il gol è vicino e arriva subito dopo: Di Napoli dalla destra fa partire un cross pennellato per la testa di Rigano che anticipa Balli e sigla il gol dell'ex, il quinto stagionale. L'attaccante non esulta e indica invece ai suoi tifosi il compagno Di Napoli che non sta vivendo un momento positivo.
Non c'è la reazione dell'Empoli che fatica a riorganizzarsi e si affida a lanci praticamente innocui all'indirizzo di Saudati. Al 19' la prima occasione per i toscani dopo una palla persa da Ogasawara, che favorisce Marianini, passaggio in area per Vannucchi il cui tiro viene respinto in angolo.
Ma la formazione di Cagni cresce, avanza il baricentro favorita anche dall'atteggiamento del Messina che a sua volta allenta la pressione e si limita a controllare. Ci prova al 24' Vannucchi su punizione che viene deviata in angolo.

Al 32' arriva il meritato pareggio: Moro lancia per Saudati, Zanchi si lascia sorprendere e l'attaccante stoppa di petto e supera Storari. E' la terza rete dell'attacante. Dopo il pari si assiste a una fase di stanca con un po' di nervosismo. Al 40' Matteini lanciato a rete spreca una favorevole occasione sbagliando completamente il tiro, mentre al 45' il Messina si fa vedere con un colpo di testa di Di Napoli.
Ad inizio ripresa Giordano è costretto a lasciare negli spogliatoi l'infortunato Iuliano sostituito da Zoro. Anche questa volta il Messina parte meglio e torna in vantaggio al 5': cross dalla destra di Alvarez, Adani respinge e Ogasawara con un sinistro al volo supera Balli.
Cagni inserisce Baldanzeddu al posto di Matteini e poco dopo Ficini per Marzoratti. Al 19' l'Empoli ristabilisce nuovamente la parità approfittando di una incertezza della difesa giallorossa: Saudati serve Buscè che con un ottimo esterno destro sorprende imparabilmente Storari mandando nell'angolo più lontano. Dopo il pareggio davvero poco da segnalare con le due squadre che si accontentano del risultato.
Nel finale spazio anche a Floccari per Di Napoli, costretto a rimandare ancora l'appuntamento con il gol e per Buzzegoli al posto di Baldanzeddu.  (Repubblica.it)


CATANIA - LAZIO 3-1
Catania (4-3-3): Pantanelli 6, Silvestri 7, Sottil 6.5, Stovini 6.5, Vargas 6.5, Caserta 6.5, Edusei 7, Baiocco 6.5, Colucci 7.5 (40' st Millesi sv), Spinesi 6.5 (33' st Corona sv), Mascara 6.5. (16 Polito, 2 Sardo, 5 Minelli, 11 Del Core, 13 Izco). Allenatore: Marino 8.
Lazio (4-4-2): Peruzzi 7, Belleri 5, Stendardo 6, Siviglia 5, Zauri 5, Manfredini 4.5 (13' st Mudingay 5), Mutarelli 5, Baronio 5, Mauri 5.5 (1' st Foggia 5.5), Rocchi 6, Pandev 4.5 (20' st Tare 5.5) . (32 Ballotta, 25 Cribari, 3 Bonetto, 6 Quadri). Allenatore: Rossi 5.
Arbitro: Messina di Bergamo.
Reti: nel p.t 36' Colucci, 45' Spinesi, nel st 8' Colucci, 11' Rocchi.
Note: angoli: 3 a 2 per il Catania. Recupero: 0 e 3'. Ammoniti: Stovini e Foggia per gioco falloso, Baronio, Vargas, Rocchi, Foggia e Millesi per comportamento non regolamentare.
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Un grande Catania. Sul neutro di Lecce, i rossazzurri conquistano la prima vittoria casalinga della stagione, almeno a rigor di calendario, dominando la partita contro la Lazio e ottenendo tre punti preziosi per muovere la classifica dopo due sconfitte di fila. Gli etnei legittimano ampiamente il successo mostrandosi superiori agli svagati biancocelesti sotto ogni aspetto.
La supremazia della formazione di Marino, più tonica e messa meglio in campo, si manifesta soprattutto a centrocampo, dove il trio formato da Caserta, Edusei e Baiocco la fa da padrone impedendo agli avversari di impostare la manovra e facendo ripartire con grande efficacia l'azione rossazzurra.
La mediana rossazzurra trova buona assistenza nella vivacità dei due laterali difensivi, Silvestri e Vargas, entrambi in giornata sì e sempre pronti a proporsi in avanti per alimentare l'offensiva che trova in Mascara, Spinesi e soprattutto Colucci tre spine nel fianco per la statica difesa laziale. A ciò si aggiunga la precisione del reparto arretrato, ben diretto dal rientrante Stovini, nella marcatura su Rocchi e l'evanescente Pandev ed ecco confezionata una prestazione davvero incoraggiante.

Mancava il pubblico, non la carica agonistica degli etnei che schiacciano subito la Lazio, anche se il tridente di Marino non è "purissimo". Insieme a Spinesi e Mascara, c'è Colucci e non Corona che va in panchina. Intuizione giusta quella di Marino, l'ex reggino sigla una doppietta e gioca una gran partita. A centrocampo, indisponibile Biso, c'è Edusei che si piazza in mezzo tra Baiocco e Caserta. E qui che il Catania fa la differenza, i tre centrali rossazzurri sovrastano per corsa, muscoli e idee Baronio e Mutarelli, quest'ultimo al rientro dopo un lungo stop, preferito a Mudingaiy, ma ancora lontano da una condizione accettabile.
Baronio, invece, prende il posto dell'infortunato Ledesma. Sulle fasce Mauri e Manfredini si vedono poco, così i terzini del Catania, Silvestri e Vargas, possono spingere senza preoccuparsi della fase difensiva, un guaio per Belleri (sostituto di capitan Oddo, squalificato) e Zauri che soffrono tantissimo. Normale, dunque, che il primo tempo sia dominato da un Catania in grande salute e che pare non avvertire l'assenza dei propri tifosi.

Ritmi subito alti, al 14' Siviglia salva sulla linea di porta su un tiro di Vargas deviato da Mascara. Gli etnei insistono, la Lazio "dorme". Al 21' cross di Silvestri, centrale la girata di Mascara. Un minuto dopo Peruzzi deve volare per deviare in angolo il destro di Caserta. Monologo Catania, al 28' Mascara prova ad ingannare Peruzzi su punizione, al 31' si ripete il duello: sul cross di Silvestri incornata a colpo sicuro di Mascara, Peruzzi si esalta e salva. Al 36', però, anche il campione del mondo s'arrende: cross dell'inesauribile Silvestri, colpo di testa di Colucci e Catania in vantaggio. La Lazio non reagisce e così, al 45', arriva il raddoppio: cross ancora dalla destra di Colucci, Spinesi mette dentro in spaccata con il sinistro. Si va all'intervallo con il meritatissimo doppio vantaggio catanese.
Nella ripresa Rossi prova a cambiare qualcosa: dentro Foggia fuori Manfredini. Ma dopo 8 minuti il Catania va sul 3-0, segna ancora Colucci che raccoglie una respinta sul tiro di Spinesi e batte Peruzzi, questa volta lento a rialzarsi dopo la prima conclusione. La partita finirebbe qui se Baiocco non macchiasse la sua bella prestazione con un folle retropassaggio che si trasforma in un assist per Rocchi, troppo facile per lui saltare Pantanelli e mettere dentro a porta vuota. Il Catania comunque non si scompone, la Lazio non si sveglia e rischia l'1-4, ma Peruzzi ci mette l'ennesima pezza e salva la sua porta su Spinesi.
Rossi prova a dare sostanza al suo centrocampo: al 13' dentro Mudingayi e fuori Manfredini, al 20' un cambio anche in avanti con Tare che rileva lo spento Pandev. Il tempo per rientrare in partita ci sarebbe, ma è la Lazio che non c'è. Il Catania non ha particolari difficoltà a controllare la gara, anche se al 34' rischia tantissimo quando Tare libera Mutarelli che, tutto solo, calcia incredibilmente a lato di sinistro. È l'ultima occasione per la Lazio, finisce 3-1, il Catania fa festa, la Lazio resta a -1 e deve interrogarsi sulle ultime due gare davvero deludenti.


MILAN - PALERMO 0-2
Milan (4-3-1-2): Dida 6, Cafu 5.5, Nesta 4, Kaladze 6, Jankulovski 6 (19' st Maldini 6), Gattuso 6 (28' st Brocchi 6), Pirlo 5.5, Seedorf 5 (33' st Oliveira sv), Kakà 6, Gilardino 4, Inzaghi 5. (29 Fiori, 5 Costacurta, 17 Simic, 15 Borriello). Allenatore: Ancelotti 5.
Palermo (3-4-1-1): Fontana 6, Biava 6 (32' st Capuano sv), Barzagli 7, Zaccardo 6.5, Diana 6.5 (37' st Tedesco sv), Guana 6.5, Corini 6.5, Simplicio 7, Bresciano 7.5, Di Michele 6.5 (23' st Cassani 6), Amauri 6.5. (20 Sirigu, 18 Parravicini, 90 Brienza, 10 Caracciolo). Allenatore: Guidolin 7.5.
Arbitro: Rocchi di Firenze 6.5.
Reti: nel st 3' Bresciano, 29' Amauri.
Note: angoli: 7-1 per Milan Recupero: 1' e 5' Ammoniti: Biava, Corini e Gattuso per gioco falloso e Piana per comportamento non regolamentare. Spettatori: 50.028.
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Sbanca il Meazza e si riprende la vetta della classifica il Palermo di Francesco Guidolin che da stasera può davvero pensare in grande. Il 2-0 inflitto al Milan alla sua prima sconfitta della stagione ammette poche repliche e smaschera tutti i problemi della rosa a disposizione di Carlo Ancelotti.
Con una prestazione superiore dal punto di vista tattico e atletico, i siciliani vincono in uno stadio dove mai nella loro storia erano riusciti a fare bottino pieno al termine di una serata che non dimenticheranno facilmente, in cui tutto ha funzionato alla perfezione con quel pizzico di fortuna che non guasta mai. Se è vero però che Kakà e Pirlo hanno colpito i legni della porta di Fontana, non bisogna dimenticare anche il destro di Simplicio finito sul palo interno.
E se Berlusconi a inizio partita si è detto convinto che ''Gilardino segnerà una valanga di gol'', di certo stasera l'attaccante di Biella nulla ha fatto per confermare l'ottimismo del suo presidente, con un'altra partita di assenza totale. Molto meglio si comportano gli uomini di Guidolin che concedono poco a un Milan ovviamente tutto all'attacco nella ripresa e poi lo colpiscono con il gol del 2-0 alla prima occasione utile.

L'inizio del Milan è quello delle grandi occasioni, con voglia e aggressività per una manovra divertente e veloce. Non dura molto però, perché il Palermo è ben messo in campo e non concede quasi nulla. Ci vuole poi solo una manciata di minuti per rivedere le solite difficoltà in attacco che molto hanno a che vedere con una convivenza ancora difficile tra Inzaghi e Giardino con il primo che non la passa praticamente mai al secondo, rendendo ancora più difficile e solitaria l'esistenza del Gila. A secco da sei mesi esatti con la maglia rossonera, Gilardino tocca pochi palloni senza essere di nessuna utilità e il paragone con Adriano diventa sempre più evidente. E quando al 95' riesce finalmente a segnare, Rocchi annulla per un suo fallo su Zaccardo. Qualcosa in più fa Inzaghi e il suo diagonale al 15' fuori di un soffio resta l'occasione migliore per i rossoneri nel primo tempo. Qualcosa di molto simile fa Di Michele al 32', quando spara un sinistro da fuori area che finisce davvero molto vicino al palo di Dida.

La partita cambia nella ripresa, grazie a un inatteso quando imprevedibile regalo di Alessandro Nesta che su un innocuo lancio di Diana al 3' si addormenta e si fa anticipare da Bresciano che poi batte senza problemi Dida. Non contento, il difensore azzurro si lascia scappare pochi minuti dopo Simplicio e buon per lui e per il Milan che il destro del brasiliano si stampa sul palo interno.
Si scuote il Milan e dà inizio a un assedio tutto sommato un pò caotico con passaggi sbagliati e tanta foga che la difesa siciliana non fatica troppo a contenere. La formazione di Ancelotti è praticamente identica a quella uscita vittoriosa dal campo dell'Anderlecht e il primo cambio del tecnico rossonero al 19' della ripresa è Maldini per Jankulovski, prova evidente di assenza di alternative per cambiare una partita che si è messa male.
Gli dei del calcio dicono chiaramente da che parte stanno quando in 10 secondi prima Kakà con una botta terrificante da 30 metri e poi Pirlo colpiscono i legni della porta di Fontana al 22'. È come al solito il brasiliano a cercare di spingere e dare pericolosità a una squadra che se non altro ci mette tutto quello che ha in una partita che diventa un assedio alla porta del Palermo.
Decisamente più concreto è il Palermo che si porta a casa la vittoria grazie a un tap-in di Amauri al 29', con la difesa rossonera ancora assente ingiustificata. Il tridente finale schierato da Ancelotti non serve a nulla. I giocatori del Palermo vincono e festeggiano. E da ieri sera potranno iniziare a pronunciare sul serio la parola "scudetto".

Fonte: La Sicilia

- La classifica di serie A

 

 

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23 ottobre 2006
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