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Le Siciliane di A. Super batosta per il Palermo in casa. Derby dello Stretto vinto dal Messina

I rosanero incassano 5 gol dall'Udinese. Il Reggina si prende due reti dalla squadra al di la dello Stretto

14 marzo 2005

REGGINA - MESSINA 0-2
Reggina (3-4-2-1): Pavarini 5, Franceschini 5 (31' st Zamboni sv), De Rosa 5, Cannarsa 5 (1' st Borriello 6), Mesto 5, Paredes 5.5, Tedesco 5, Balestri 5, Colucci 6, Nakamura 4.5 (36' st Esteves sv), Bonazzoli 5.5. (8 Soviero, 4 Piccolo, 77 Boudianski, 15 Zeytulaev). All. Mazzarri 5.
Messina (4-2-3-1): Storari 6, Cristante 6.5, Rezaei 6.5, Aronica 6, Parisi 6.5, Coppola 6.5 (31' st Cucciari sv), Donati 6, Rafael 6, D' Agostino 7, Iliev 6.5 (10' st Zoro 6), Zampagna 5.5 (36' st Yanagisawa sv). (21 Eleftheropoulos, 58 D' Alterio, 14 Straus, 11 Di Napoli). All. Mutti 6.5.
Arbitro: De Santis di Roma 6.5.
Reti: nel pt 13' Cristante, 41' D' Agostino.
Note: angoli: 9-2 per la Reggina. Recupero: 1' e 4'. Ammoniti: Parisi per comportamento non regolamentare, Aronica, Colucci, Cristante, Rafael, De Rosa per gioco falloso, Balestri e tedesco per proteste. All'inizio del secondo tempo un lancio di oggetti contro Storari ha costretto De Santis a fare restare le squadre in campo nella stessa disposizione del primo tempo. Spettatori: 21 mila circa.
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Come successo all'andata, ad aggiudicarsi il derby dello Stretto è stata la squadra siciliana allenata dall'ex Bortolo Mutti. Il successo del Messina non fa una grinza visto che gli ospiti hanno decisamente giocato meglio della Reggina, interpretato alla perfezione il match sul piano tattico e affrontato gli avversari, apparsi molli e poco pungenti in attacco nella prima frazione di gioco. Al riguardo pare un errore quello di Mazzarri di non far giocare sin dall'inizio, accanto a Bonazzoli, l'ex milanista Borriello.
Ottima comunque la prova offerta dai siciliani D'Agostino, Coppola e Donati. Nei calabresi, invece, molto opaca è stata la prova di Tedesco, Nakamura, Mesto e De Rosa. Nella fase iniziale le formazioni dello Stretto si temono più del previsto per cui il gioco si sviluppa particolarmente nella zona mediana del campo. L'assenza di Mozart nel centrocampo calabrese costringe la Reggina a sviluppare di più il gioco lungo le corsie esterne. A tentare la via della rete è, dopo 6', D'Agostino che dal limite impegna il portiere della Reggina bravo a bloccare a terra la sfera. Nel ribaltamento di fronte è Colucci a sfiorare la porta siciliana difesa da Storaci con un fendente dal limite dell'area. Alla prima vera occasione (13'), però, gli ospiti passano col difensore Cristante bravo a trafiggere di testa su un traversone teso dalla sinistra.

Sulla rete è evidente la leggerezza commessa dal reparto difensivo della Reggina visto che il difensore siciliano salta indisturbato davanti a Pavarini. I calabresi accusano il colpo tant'è che la squadra di Mazzarri fino alla mezz'ora non riesce ad impensierire il portiere Storaci. E' anzi il Messina, pur senza rendersi davvero pericoloso, a mettere in difficoltà sulla trequarti i calabresi grazie alla mobilità di Iliev, D'Agostino e Coppola. La vivacità e la migliore predisposizione tattica del Messina si materializza ancora una volta al minuto 41 quando su un errore di disimpegno (sbagliano prima Balestri e poi il duo Franceschini-De Rosa) è D'Agostino a raddoppiare con un tiro dal limite che l'incerto portiere calabrese Pavarini si fa passare sotto il corpo.

Durante l'intervallo, su iniziativa del Kronos comitato per la pace, il pubblico del Granillo ha ricordato e reso omaggio con un lunghissimo applauso al reggino Nicola Calipari, il funzionario del Sismi ucciso in Iraq, ma dopo un lancio di oggetti e fumogeni all'indirizzo del portiere del Messina, costringe l'arbitro De Santis a non far invertire il campo alle squadre rispetto alla prima frazione. La ripresa si apre con una Reggina più pimpante. Il nuovo entrato Borriello, su assist del paraguaiano Paredes, sfiora la marcatura (3') con un diagonale che va di pochissimo sul fondo. Nel ribaltamento di fronte il Messina, con una velocissima azione in contropiede sfiora il terzo gol con Rafael che dalla corta distanza si fa parare la conclusione da Pavarini.
Al 7' sono prima Paredes e poi De Rosa ad andare, con due ravvicinate conclusioni, alla segnatura, mentre al 15' è D'Agostino, vera spina nel fianco dei calabresi, a impegnare con una conclusione rasoterra l'estremo difensore reggino. Dopo due belle conclusioni di Borriello ottimamente neutralizzate da Storari, la pressione della Reggina, mai incisiva al punto giusto, si affievolisce e il Messina senza faticare più di tanto riesce a portare sino in fondo una importantissima vittoria in chiave salvezza.


PALERMO - UDINESE 1-5
Palermo (4-4-2): Guardalben 5; Conteh 5.5, Biava 5, Barzagli 5.5, Grosso 5.5; M. Gonzalez 5.5 (20' st Balistreri sv), Barone 6, Corini 5.5, Santana 6.5 (27' st Raimondi sv); Zauli 5 (20' st Morrone 5), Brienza 5.5. (1 Santoni, 6 Terlizzi, 28 D'Aiello, 81 M. Ferri). All.: Guidolin 5.5.
Udinese (3-1-4-2): De Sanctis 6; Bertotto 6 (20' st Gustavo sv), Felipe 6, Belleri 6; Pizarro 6.5 (42' st Pazienza sv); D. Zenoni 6.5, Pinzi 6, Muntari 6, Mauri 6.5; Di Michele 8, Iaquinta 7.5 (38' st Fava Passaro sv). (24 Handanovic, Gustavo, 10 Di Natale, 16 Tissone, 20 Sensini). All.: Spalletti 8.
Arbitro: Messina di Bergamo.
Reti: nel pt 29' Di Michele, 37' Di Michele, 47' Muntari; nel st 9' Di Michele, 22' Santana, 37' Iaquinta.
Note: recupero: 2' e 3'. Angoli: 8-2 per il Palermo. Note: ammoniti Conteh e Pizarro per gioco falloso; Spettatori paganti 33.108, per un incasso di 548.927,19 euro. Al 46' st Corini ha calciato alto un rigore.
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L'Udinese risorge sul terreno dello stadio Renzo Barbera al cospetto di un Palermo che, almeno per il momento, deve riporre nel cassetto i suoi sogni di qualificazione in Champions League. I friulani, che in settimana erano stati spediti per punizione nel ritiro romano della Borghesiana dal loro patron Giampaolo Pozzo, hanno scacciato via i fantasmi di una crisi sempre più acuta, che li aveva fatti allontanare dalla zona coppe. Con l'affermazione di Palermo, ottenuta su un campo notoriamente difficile, l'Udinese ha ritrovato gol, ottimismo, consapevolezza nei propri mezzi.
Luciano Spalletti ha avuto la conferma di poter contare su un organico ben assortito, che riesce a sopperire anche ad assenze pesanti come quelle di Pieri, Jankulovski, Sensini e Kroldrup. Lo stesso non accade in casa rosanero, dove l'assenza di Luca Toni si è rivelata più grave e deleteria del previsto. Nel primo tempo il Palermo crea e spreca, mentre l'Udinese affonda e segna con cronometrica puntualità. I friulani sono spietati sottoporta, approfittano dei cali i tensione della difesa di casa e della giornata non molto brillante del portiere Guardalben che, in almeno due dei tre gol iniziali, avrebbe potuto fare qualcosa di più. Una doppietta di David Di Michele (mancato rosanero l'estate scorsa) e una rete del ghanese Muntari sembrano chiudere il conto.

Il Palermo, che non perdeva dalla sfida contro l'Inter del 30 gennaio scorso e che nelle ultime sei partite ha conquistato ben 14 punti, portandosi in zona Champions League, appare in chiara difficoltà e non riesce a trovare gli sbocchi che uno stoccatore di peso come Toni riuscirebbe invece a garantirgli. I friulani, dal canto loro, mantengono la squadra corta, non si disuniscono davanti alle azioni a tratti arrembanti ma poco incisive del Palermo e quando vanno al riposo avanti di tre gol non danno l'impressione di avere rubato qualcosa.
La buona vena di Corini, che cuce ogni trama offensiva dei rosanero, non basta agli uomini di Guidolin per aggirare il muro bianconero che, con il passare dei minuti - forte dei tre gol intascati nel primo tempo - diventa invalicabile. In almeno due delle tre reti friulane pesa il sospetto di un fuorigioco non ravvisato da Messina e dal suo assistente Niccolai, ma è una magra consolazione per il Palermo che proprio non si aspettava di incappare in una giornata così disastrosa. E dire che l'Udinese aveva già fatto capire ai siciliani che non sarebbe stato un pomeriggio facile: fra il 6' e il 20' due punizioni di Iaquinta avevano fatto tremare il Barbera, con il pallone che passava poco distante dai pali.

Al Palermo, prima di subire la pesantissima punizione del quarto gol, è rimasta la magra consolazione di un paio di opportunità propiziate dal duo argentino Santana-Gonzalez, ma nel primo caso il pallone è finito alto di poco, nella seconda De Sanctis ha deviato con il corpo. Quindi di un gol di Santana che, a conferma della giornata poco propizia, si è infortunato ed è stato costretto a uscire dal campo in barella. Nel finale c'è anche il tempo per il terzo errore stagionale del dischetto di capitan Corini, che calcia alto il pallone sulla massima punizione concessa per una trattenuta in area.

Fonte: La Sicilia


La classifica di serie A

Milan 63 
Juventus  63 
Inter  47 
Sampdoria  47 
Udinese  45 
PALERMO  43 
Roma  38 
Bologna  37 
Cagliari   37 
Lecce  36 
Reggina  35 
Livorno  35 
MESSINA  35 
Lazio  34 
Fiorentina  31 
Parma  29 
Chievo  28 
Brescia  26 
Siena 26 
Atalanta   21 

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14 marzo 2005
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