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Le Siciliane di A. Un Palermo grandioso ha battuto la Juve. Il Messina sconfitto dal Chievo

Sabato scorso i rosanero hanno schiacciato la Juventus. Il Messina non riesce a riprendersi

07 febbraio 2005

PALERMO - JUVENTUS 1-0
Palermo (3-4-2-1): Guardalben 6, Conteh 6, Biava 6.5, Barzagli 6.5, Mutarelli 6 (1' st Morrone 6), Corini 7, Barone 6.5, Grosso 7.5, Zauli 6.5 (7' st Santana 6.5), Brienza 7 (27' st M. Gonzalez 6), Toni 6.5. (1 Santoni, 6 Terlizzi, 20 Raimondi, 81 M. Ferri). All.: Guidolin 7.
Juventus (4-4-2): Buffon 6.5, Zebina 5, Thuram 6, F. Cannavaro 6.5, Birindelli 5.5 (1' st Zalayeta 6), Olivera 5.5, Emerson 6, Tacchinardi 5 (20' st Blasi), Zambrotta 6.5, Ibrahimovic 5, Trezeguet 5.5. (12 Chimenti, 2 Ferrara, 4 Montero, 10 Del Piero, 18 Appiah). All.: Capello 6.5.
Arbitro: De Santis di Roma 5.5.
Rete: nel pt, 12' Brienza.
Note: angoli: 7-4 per la Juventus. Recupero: 1' e 3'. Ammoniti: Barone e Olivera per fallo di mani; Zebina e Zauli per reciproche scorrettezze. Spettatori: paganti 34.047, per un incasso di 562.073,19 euro, presenti 36 mila circa.
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La Juventus arranca e si arrende a un Palermo monumentale, al termine di una partita bella e avvincente, di straordinaria intensità, che i rosanero hanno interpretato con lo spirito giusto. Il Palermo, che a inizio gennaio aveva frenato la rincorsa del Milan, ha fatto un favore grande così ai rossoneri che, in caso di vittoria contro la Lazio, si rifaranno sotto, riaprendo di fatto il campionato. Per la squadra di Capello, che lascia in panchina Alex Del Piero, è la seconda sconfitta in soli tre giorni.
Guidolin entra definitivamente nella storia, dopo avere riportato i rosanero in Serie A, e mette alle corde i bianconeri. L'allenatore del Palermo risolve i suoi dubbi legati allo schieramento difensivo, gettando nella mischia Kewullay Conteh, che finora aveva collezionato solo 155' di gioco nell'attuale campionato ed era assente da diversi mesi per un paio di infortuni muscolari. La mossa si rivela vincente, almeno nel primo tempo. Ma la vera sorpresa della serata sulla fascia sinistra, dove Fabio Grosso è protagonista di una prestazione esaltante. Vengono proprio dalla sua zona i pericoli maggiori per la Juventus che non riesce ad arginare le galoppate del fluidificante rosanero.

Già al 5' la squadra di Fabio Capello, non in serata oltreché priva di Camoranesi e Nedved, capisce che aria tira sul terreno del 'Barberà, ma Brienza viene fermato proprio mentre era lanciato a rete da un fuorigioco assai dubbio. Già al 17' il Palermo potrebbe passare in vantaggio con Toni che viene pescato solo in area da una velenosa punizione di Corini, ma fallisce l'impatto di testa con il pallone e Buffon si salva. Il Palermo sviluppa una grande mole di gioco, la squadra di Guidolin si esprime su ritmi vertiginosi e la capolista soffre parecchio in ogni zona del campo. Tuttavia, riesce a concedersi una break al 18', impegnando Guardalben in uscita.
Il Palermo tira un po' il fiato, poi riparte a testa bassa, spinto da un pubblico straripante ed entusiasta. Il gol è nell'aria e si concretizza al 27', grazie a Brienza che inquadra la porta, dopo un'uscita di Buffon. I rosanero, 7' più tardi, potrebbero raddoppiare, ma il cross di Brienza (ubriacante il suo dribbling su Thuram) viene allontanato da Cannavaro prima che Toni intervenga. Il tempo si chiude con un paio di incursioni dei bianconeri: al 43' Zambrotta viene frenato da Conteh e Biava, che gli impediscono il cross dalla sinistra; al 46' Birindelli per poco non sorprende Guardalben, pronto a recuperare la posizione, con un cross che si trasforma in uno strano tiro indirizzato sotto l'incrocio dei pali.

Nella ripresa Capello toglie un difensore (Birindelli), arretra Zambrotta sulla linea difensiva e inserisce un'altra punta (Zalayeta). Il risultato è che la Juve appare più incisiva, ma le ripartenze del Palermo creano sempre problemi agli avversari. Al 12', su un angolo dalla sinistra, Grosso si libera al tiro e Buffon deve fare sfoggio di tutta la sua bravura per evitare il 2-0, impedendo al pallone di infilarsi nell'angolo basso alla sua sinistra. La reazione della Juventus è rabbiosa: la squadra di Capello, intorno al quarto d'ora, batte tre corner di seguito, sugli sviluppi del terzo di accende una mischia risolta da una respinta di piede di Guardalben su deviazione ravvicinata di Ibrahimovic.
Al 21' il Palermo spreca ancora una volta l'opportunità di firmare il 2-0: l'azione che i rosanero imbastiscono sul settore destro del loro schieramento offensivo è travolgente. Parte da Barone che chiude il triangolo con Corini, finta il tiro e serve Brienza che si presenta solo davanti a Buffon, costringendo il portiere della Nazionale a un miracolo in uscita, sulla ribattuta interviene ancora Barone che manda incredibilmente sull'esterno della rete. Un tiro di Zambrotta, pericoloso ma leggermente impreciso fa rabbrividire il pubblico del 'Barberà che poco prima della mezz'ora tira un sospiro di sollievo dopo che Guardalben devia in angolo una deviazione di Corini su cross di Zalayeta. Al 34' sono ancora i rosanero a divorare il 2-0 con Santana che, su un capovolgimento di fronte, riceve da Morrone e supera Buffon con un pallone che però si spegne di poco a lato. E il suggello a una serata che i tifosi ricorderanno a lungo.


CHIEVO - MESSINA 1-0
Chievo (5-3-2): Marchegiani 6, Moro 6, Mandelli 7, D'Anna 7, Malagò 6, Lanna 6, Semioli 6.5, Zanchetta 6 (38' st Baronio sv), Brighi 6 (12' st Fusani 6), Luciano 6 (16' st Franceschini 6), Tiribocchi 7. (4 Codognola, 6 Potenza, 21 Sammarco, 15 Silva Reis). All.: Beretta 6.5.
Messina (4-4-2): Storari 6, Zoro 5.5, Cristante 5.5, Aronica 5.5, Donati 6, D'Agostino 5.5, Zanchi 6, Sullo 6 (24' st Rafael sv), Coppola 5.5 (1' st Amoruso 5.5), Iliev 6 (24' st Yanagisawa 6), Di Napoli 6. (21 Eleftheropoulos, 17 Giampà, 19 Parisi, 30 Cacciari. All: Mutti 6.
Arbitro: Cassarà di Palermo 6.
Rete: nel pt 15' Tiribocchi.Note: recuperi: 1' e 5'. Angoli: 6-4 per il Chievo. Ammoniti: Semioli per proteste, D'Agostino e Zanchi per gioco scorretto. Espulsi: al 34' st Marchegiani per comportamento non regolamentare. Spettatori: 7.081 incasso 65.839,69.
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Una difesa da linea Maginot grazie alla coppia centrale D'Anna-Mandelli, un Tiribocchi tornato a far ammattire le difese avversarie e un Semioli in grado, anche se a corrente alternata, di illuminare la scena. Il Chievo sfrutta le qualità migliori che in questo momento la squadra di Beretta ha a disposizione. Soprattutto un reparto arretrato davvero insuperabile se rimane concentrato a dovere per tutti i 90'.
E così il Messina, orfano del suo bomber Zampagna, in tutta la gara può vantare un colpo di testa innocuo su angolo di Zanchi nella prima frazione, un tiro senza pretese di Yanigasawa e proprio sul filo di lana una deviazione ravvicinata di Cristante che non ha preoccupato Marchegiani. Troppo poco in attacco per i siciliani, scesi al Bentegodi con il lutto al braccio per onorare la memoria di un giornalista, Piero Zagami, decano della stampa messinese, scomparso a poche ore dal match.

Un Messina spuntato andato sotto alla prima accelerazione del Chievo e incapace poi di abbozzare una reazione importante. I gialloblù hanno invece capitalizzato al meglio la rete di Tiribocchi servito al bacio da Semioli, si sono difesi con ordine e con un rigore tattico ineccepibile e hanno sciupato tante occasioni per chiudere la contesa, difettando nell'ultimo passaggio decisivo. Perfetta la coppia centrale dei veneti.
Capitan D'Anna ha messo la museruola a Di Napoli che si è trovato anche contro un Mandelli imbattibile nei palloni alti. Iliev ha giocato più da esterno, ma non ha mai inciso. E anche nella ripresa, quando Mutti ha deciso di accoppiare a Di Napoli l'ex bianconero Amoruso, la musica non è cambiata. Il Chievo anzi può imprecare per non aver chiuso il match. Tante le ripartenze favorevoli, poca la lucidità sotto porta.

Tiribocchi encomiabile, ma Chievo troppo sprecone che, forse, ha avvertito nel finale l'importanza della posta in palio. Un successo da benedire, infatti, per la truppa di Beretta. Grazie alla rete da tre punti di Tiribocchi il Chievo si getta alle spalle la sconfitta di Udine e supera in classifica proprio il Messina e anche il Livorno. Un balzo importante sulla strada salvezza, che si complica invece per i giallorossi di Sicilia giunti con il ko al Bentegodi alla terza sconfitta consecutiva.

Fonte: La Sicilia


La classifica di serie A

Juventus  50 
Milan  48 
Udinese  40 
Inter  39 
Sampdoria  38 
Roma  35 
PALERMO  35 
Cagliari  33 
Reggina  32 
Bologna  31 
Lecce  29 
Chievo  28 
Livorno  27 
MESSINA  27 
Lazio  24 
Fiorentina  23 
Parma  23 
Siena  21 
Brescia  20 
Atalanta  14 

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07 febbraio 2005
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