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Le Siciliane di A [XII giornata]

Semplicemente una domenica da dimenticare... (Juventus-Palermo 3-0) (Catania-Chievo 1-2)

21 novembre 2011

La partita vista dal tifoso...
Buon lunedi a tutti.
Oggi il titolo accomuna entrambi le nostre squadre isolane. Sia il Palermo che il Catania ieri pomeriggio non hanno fatto una gran bella figura ma, se nel caso del Palermo (in trasferta a Torino) contro la Juve non era da escludere una sconfitta, il Catania dentro casa contro il Chievo ha perso proprio malamente.
Ma veniamo ai rosanero: un'altra sconfitta in trasferta e sono cinque su sei. Zero gol fatti e lasciamo stare quelli subiti.
Non si riesce a sbloccare questa situazione.
Comunque, io vorrei spezzare una lancia nei confronti del Palermo: le trasferte sono state: Lazio - Milan - Roma - Juventus - Atalanta - Udinese. A parte l'Atalanta, abbiamo incontrato le più forti squadre del campionato, quindi ... Nelle prossime partite fuori dal Barbera, troveremo squadre alla nostra altezza e allora sì che vedremo cosa è capace di fare il Palermo.
Sono fiducioso, perché ieri pomeriggio nel primo tempo, in tre occasioni Ilicic, sempre lui, ha avuto tre nitide palle gol, sventate in due occasioni da grandi interventi di Buffon (in un caso non so' come abbia fatto a sbagliare).
Adesso, ci tocca di nuovo dentro casa contro la Fiorentina.
Buon calcio a tutti.
[A.G.]

JUVENTUS - PALERMO 3-0
JUVENTUS (4-3-3): Buffon 7,5, Lichtsteiner 7,5, Barzagli 6,5, Bonucci 5, Chiellini 6, Vidal 6, Pirlo 6,5, Marchisio 7,5 (30' st Pazienza sv), Pepe 7, Matri 6,5 (35' st Del Piero sv), Vucinic 6 (23' st Quagliarella 6). (30 Storari, 11 De Ceglie, 17 Elia, 24 Giaccherini). All.: Conte 7.
PALERMO (4-3-2-1): Tzorvas 6, Pisano 5, Silvestre 5,5, Cetto 5 (14' st Della Rocca 6) Balzaretti 5, Barreto 6, Bacinovic 5,5, Migliaccio 6, Bertolo 5 (1' st Zahavi 6), Ilicic 5, Miccoli 6. (99 Benussi, 2 Mantovani, 6 Munoz, 20 Acquah, 26 Varela). All. Mangia 6.
Arbitro: Bergonzi 6.
Reti: 19' Pepe, 2' st Matri, 19' st Marchisio.
Note: angoli 4-4. Recupero: 0 e 2'. Ammoniti: Balzaretti, Pisano per gioco scorretto. Spettatori 36.489, incasso 1.240.749.
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Gioco, gol e qualche brivido: con i soliti ingredienti la Juventus ritorna in testa, insieme alla Lazio ma con una partita da recuperare. Il Palermo da trasferta, che ha raccolto solo un punto in 5 partite, alla fine viene schiantato (e avrebbe potuto subire almeno altri tre gol), ma la squadra di Conte, decisamente sbilanciata in avanti, ha visto anche le streghe, quando, sull'1-0, Buffon per due volte è dovuto tornare il superman di un tempo togliendo il gol dalla scarpa a Ilicic. Occasioni, quelle ospiti, nate da banali errori (e non è una novità) di qualche singolo, Bonucci su tutti, ma che rischiano sempre di essere pagate troppo care, quando il baricentro è così alto.
Detto questo, la Juventus conferma di essere una delle realtà più belle del campionato, perché quando affonda i colpi è assai difficile contenerla. Lichtsteiner devastante a destra, Pepe ispiratissimo, Marchisio uomo ovunque, a turno salgono in cattedra bianconeri diversi, quando i big come Pirlo sono in giornata appena normale e Vucinic è tornato arrugginito dal Montenegro, così come Matri dal ritiro azzurro.
Ma la grande paura, quella di perdere ritmo dopo una sosta complessiva di 22 giorni (compreso il match rinviato con il Napoli), è passata per Conte, insieme a quella di un cartellino di troppo per Pirlo, Marchisio, Pepe e Chiellini, che così non salteranno la sfida di vertice con la Lazio. Pirlo e compagni potevano passare dopo un minuto, quando Chiellini si è mangiato un magistrale cross di Pirlo.

Marchisio lo ha imitato poco dopo con un destro debole a lato. Il Palermo era in affanno, perché senza punte (infortunati Hernandez e Pinilla, Miccoli ha fatto in pratica il rifinitore), ma la sua occasione l'ha avuta all'inizio con Ilicic, fermato dal primo miracolo di Buffon in uscita. Poi Pirlo ha colpito un clamoroso palo su lancio alla Pirlo di Pepe. Finalmente il gol del vantaggio con Pepe, ma dopo pochi minuti di nuovo ci ha pensato Buffon, dopo un erroraccio di Bonucci, a fermare Ilicic già quasi in porta. Come se non bastasse, sempre Gigi allo scadere ha di nuovo impedito a Ilicic, che lo sognerà sicuramente stanotte, un altro gol fatto.
Nell'intervallo molti pensavano a una replica di Juventus-Fiorentina, ma non è andata così. Ci ha pensato subito il sonnacchioso Matri del primo tempo a sfruttare una ennesima perla di Lichtsteiner, lancio al bacio per arrivare al tiro. La Juve a questo punto è arretrata di qualche metro, ha cominciato gradualmente a coprirsi (è entrato Pazienza a rinforzare la cerniera centrale al posto di Vidal) e i rosanero hanno soltanto potuto vedere infranti contro la retroguardia bianconera sempre ben piazzata i loro tentativi di scambi veloci al limite.
Partita chiusa alla mezzora con il terzo gol di Marchisio e tutti a casa. Della Juve piacciono molto il pressing asfissiante, la ricerca di rimediare subito all'errore, il gioco in profondità e sulle fasce. La difesa sembra assestata anche nei meccanismi di reparto, mentre manca ancora la freddezza sotto porta: partite come quella di oggi si chiudono nel primo tempo, altrimenti si rischia. La condizione fisica bianconera, comunque, è eccellente anche dopo le fatiche delle Nazionali. Il Palermo sarà pure un disastro in trasferta ma è ingeneroso giudicarlo oggi: con le punte titolari, forse oggi la Juventus non avrebbe passato una domenica così trionfale.

CATANIA - CHIEVO 1-2
CATANIA (3-5-2): Andujar 5.5, Bellusci 5, Legrottaglie 6, Spolli 5, Potenza 5 (15' st Biagianti 5), Almiron 6, Lodi 5, Ricchiuti 5.5 (15' st Maxi Lopez 6), Marchese 6, Bergessio 5.5, Gomez 5 (31' st Catellani sv). (30 Campagnolo, 33 Capuano, 24 Delvecchio, 28 Barrientos). All. Montella 5.5
CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino 7.5, Frey 6, Andreolli 6 (13' st Cesar 6), Mandelli 6.5, Jokic 6.5, Bradley 6, Rigoni 6.5, Luciano 6.5 (36' st Acerbi sv), Sammarco 6.5, Pellissier 7, Thereau 6 (15' st Moscardelli 5.5). (17 Puggioni, 56 Hetemaj, 25 Vacek, 23 Paloschi). All. Di Carlo 6.5
Arbitro: Tagliavento di Terni 5.5
Reti: nel pt 46' Pellissier su rigore; nel st 28' Sammarco, 32' Almiron.
Note: angoli 10-5 per il Catania. Recuperi: 2' e 3'. Ammoniti: Luciano, Spolli, Mandelli, Pellissier e Almiron per gioco scorretto. Spettatori paganti 5.042, abbonati 9.206, incasso 50.543,50 euro.
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Chi sbaglia, paga. E il Catania paga per i suoi errori. Dopo sei risultati utili di fila, i rossazzurri inanellano la seconda sconfitta seconda consecutiva. Ma se lo stop a San Siro contro il Milan può rientrare nella logica delle cose, la battuta d’arresto casalinga contro il Chievo è decisamente meno preventivata.
Al Massimino, dove gli etnei avevano perso solo una delle ultime tredici gare ufficiali incamerando dieci successi e due pareggi nelle altre dodici, la formazione di Montella brucia la propria imbattibilità interna stagionale pagando a caro prezzo due gravi svarioni difensivi su entrambi i gol avversari e un rigore fallito da Lodi nel momento chiave della partita. Il resto lo fa la difficoltà nello scardinare il dispositivo difensivo del Chievo, compatto e pronto a ripartire in contropiede affidandosi all’efficacia del solito Pellissier.
Ne viene fuori una gara bloccata, che il Catania non riesce a indirizzare a proprio favore: la manovra è troppo lenta per sorprendere la difesa ospite e gli uomini che potrebbero imprimere il cambio di ritmo non paiono nella giornata migliore. I rossazzurri hanno una fiammata intorno alla mezz’ora, quando Ricchiuti scaglia un sinistro dal limite fuori di poco e Bergessio colpisce il palo sugli sviluppi di un angolo.

Sono però i clivensi a chiudere il primo tempo in vantaggio: Spolli perde banalmente il pallone in disimpegno, Pellissier s’invola verso la porta e va giù sul tentativo di recupero del difensore rossazzurro causando un rigore che lo stesso Pellissier trasforma con freddezza.
Il Chievo, a questo punto, si chiude ulteriormente e per il Catania si fa dura. Montella inserisce Maxi Lopez e Biagianti allargando Gomez a destra e proprio Maxi Lopez si guadagna un penalty cadendo in area tra Mandelli e il nuovo entrato Cesar su un cross di Bergessio: il centravanti argentino vorrebbe battere il rigore, ma Lodi, specialista incaricato, lo respinge al mittente con perentorietà prima di vedersi neutralizzare il tentativo dal dischetto da Sorrentino, pronto a respingere in tuffo sulla sua sinistra.
Gli etnei ci riprovano con due colpi di testa di Spolli (bravo Sorrentino nella prima occasione), ma capitolano ancora su un pasticcio tra Bellusci e Biagianti, che si ostacolano a vicenda su un traversone regalando il pallone a Pellissier, libero di servire Sammarco a centro area per un comodo appoggio in porta.
E' Almiron, quattro minuti più tardi, a riaccendere la speranza catanese con un destro dalla distanza sporcato da Sammarco quel tanto che basta per tagliare fuori Sorrentino. Il Catania avrebbe a disposizione ancora un quarto d'ora per raddrizzare il punteggio in extremis, ma non va oltre un paio di mischie davanti a Sorrentino senza esito.

Fonte: Lasiciliaweb Sport

- La classifica di serie A
(Uefa.it)

 

 

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21 novembre 2011
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