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Le siciliane di A [XIII giornata]

6 un rullo... (Palermo-Fiorentina 2-0) Viva la prima! (Lecce-Catania 0-1)

28 novembre 2011

La partita vista dal tifoso...
Buon lunedì a tutti.
E siamo arrivati a 6 vittorie in casa. Un rullo compressore. Anche la Fiorentina è uscita sconfitta dal Barbera con 2-0 un po' generoso per il Palermo, perché la squadra viola ha giocato bene. Ma a segnare sono stati i rosanero con un Ilicic finalmente all'altezza della sua classe. Ha lanciato Miccoli per il primo gol, ha segnato il secondo su punizione, una spina costante nel fianco della Fiorentina.
In porta ieri a sorpresa Benussi che ha fatto una gran partita, dall'altra parte Boruc ha lasciato un po' a desiderare.
Rossi acclamato nel suo stadio, ma alla fine è uscito perdente.
Ed ora? Domenica sera a Parma per un'altra trasferta. Speriamo!!
Buon calcio a tutti.
[A.G.]

PALERMO - FIORENTINA 2-0
PALERMO (4-3-1-2): Benussi 6.5, E. Pisano 6, Silvestre 6.5, Migliaccio 6.5, Mantovani 5.5, Acquah 6, Bacinovic 6, E. Barreto 6.5, Ilicic 7 (38' st Bertolo sv), Zahavi 6 (18' st Pinilla sv), Miccoli 6.5 (42' pt Lores Varela 6). (33 Tzorvas, 4 Cetto, 6 Munoz, 13 Aguirregaray). All.: Mangia 7.
FIORENTINA (4-3-1-2): Boruc 5, De Silvestri 6, Gamberini 5.5, Natali 6, Pasqual 5 (29' st Nastasic sv), Behrami 6.5, Montolivo 6.5, Vargas 5.5, Lazzari 5.5 (27' st Ljajic sv), Cerci 6, Gilardino 5 (13' st S. Silva 5). (89 Neto, 92 Romulo, 17 Salifu, 20 Munari). All.: D. Rossi 5.5.
Arbitro: Russo di Nola 5.
Reti: nel pt 22' Miccoli; nel st 27' Ilicic.
Note: angoli: 6-5 per la Fiorentina. Recupero: 2' e 3'. Espulso: nel st 45' Natali per doppia ammonizione. Ammoniti: Miccoli per proteste, Zahavi e Natali per gioco falloso. Spettatori: 19.536, per un incasso di 286.236,00.
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Il Palermo in casa è una macchina quasi perfetta. Una squadra inarrestabile, straordinariamente concreta ed essenziale, in grado di ottenere sempre il massimo anche quando - come oggi - gioca al di sotto delle proprie possibilità, sia per le assenze pesanti (alle quali si è aggiunta quella di Miccoli, costretto a uscire nella parte finale del primo tempo, a causa di un guaio muscolare) sia perchè l'avversario non è di quelli che stimolano il bel gioco.
Con un gol per tempo, i rosanero hanno domato il loro ex maestro Delio Rossi e la Fiorentina, portando a sei le vittorie casalinghe, in altrettante partite. Conti alla mano, gli unici il Palermo ha conquistati in casa 18 punti su 18 e in trasferta solo 1 in 6 partite.
Il prologo del match è una miscela di sensazioni forti: il ritorno di Rossi, commosso e stordito dalla calorosa accoglienza, poi il minuto di raccoglimento per le vittime dell'alluvione nel Messinese dei giorni scorsi. Insomma, brividi, nostalgia e tristezza, avvolgono il Barbera, dove nella passata stagione la Fiorentina travolse proprio la squadra di Rossi, infliggendole una sonora quaterna.

Mangia mette da parte Tzorvas per scelta tecnica (visto che il portiere greco siede in panchina) e si affida a un'unica punta: Miccoli, che sembra in palla e ci impiega poco per impensierire gli avversari. La prima azione, tuttavia, è della viola che, con Natali di testa, impegna Benussi in una parata non facile.
Il Palermo risponde con Ilicic, che ha offerto una delle sue migliori interpretazioni: lo sloveno si libera in area e fa partire un cross che attraversa l'area della Fiorentina, a un metro dalla linea di porta, ma nessuno riesce a modificare la traiettoria del pallone. È il quarto d'ora e, 7' più tardi, il Palermo passa con un'azione ideata da Ilicic e conclusa da Miccoli, che batte Boruc, sorprendendolo sul primo palo (il portiere polacco avrebbe potuto fare di meglio nella circostanza).
Ci si aspetta la reazione della Fiorentina e invece è il Palermo a farsi ancora sotto con Zahavi, che impegna Boruc. Al 33' episodio decisivo nell'area dei siciliani, dove Gilardino tenta di aggirare Silvestre, con un dribbling acrobatico, ma lo stopper del Palermo tocca con la mano: nè Russo, nè il suo assistente Giachero si accorgono di nulla. Gilardino protesta, il rigore c'è, ma la partita prosegue.
Nel secondo tempo più Fiorentina che Palermo, ma il match resta piuttosto brutto. Anche perchè, la viola non riesce a fare breccia nella retroguardia avversaria, dunque a riaprire il confronto: sembra fatta al 25', quando un intervento in spaccata di Natali manda il pallone a rimbalzare sulla traversa, ma l'1-0 non cambia. Dura poco, però, perchè i rosanero raddoppiano su punizione con Ilicic (anche in questo caso Boruc non è brillante).
Tre conclusioni di Montolivo (una parata con un bel balzo da Benussi, le altre due finiscono fuori) tengono a galla la Fiorentina che alla fine, tuttavia, naufraga e Natali si fa pure espellere. Per Rossi sarà duro lavoro, da qui alla fine.

LECCE - CATANIA 0-1
LECCE (4-2-3-1): Benassi 7.5, Oddo 5.5, Tomovic 6, Esposito 5.5, Brivio 5.5, Strasser 5.5, Obodo 5.5 (29' st Corvia 5), Cuadrado 6, Olivera sv (23' pt Piatti 5), Bertolacci 6, Muriel 5.5 (40' st Ofere sv). (27 Julio Sergio, 13 Ferrario, 21 Grossmuller, 77 Pasquato). All. Di Francesco 5.
CATANIA (3-5-2): Andujar 6.5, Potenza 6, Legrottaglie 6.5, Bellusci 6, Izco 6 (30' st Barrientos 7.5), Almiron 6, Lodi 6, Delvecchio 5 (11' st Biagianti 6.5), Marchese 5.5, Bergessio 6 (20' st Lopez 6.5), Gomez 5.5. (30 Campagnolo, 33 Capuano, 19 Ricchiuti, 32 Catellani). All. Montella 7.
Arbitro: Peruzzo di Schio 6.
Rete: nel st 45' Barrientos.
Note: angoli 7 a 4 per il Lecce. Recupero: 2' e 5'. Ammoniti: Marchese, Cuadrado, Brivio, Strasser, Esposito per gioco falloso, Andujar per comportamento non regolamentare. Spettatori: 6.000.
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E arrivò la sera del Pitu. Dopo una interminabile anticamera fatta di problemi fisici, lunghe soste in infermeria, brevi apparizioni in campo, una cessione in prestito e tanti dubbi, Pablo Barrientos si regala un giorno da protagonista assoluto.
E' lui a dare nuova linfa all'offensiva del Catania con il suo ingresso in campo a un quarto d'ora dalla fine ed è lui a siglare la rete decisiva allo scadere con una magia di sinistro da venti metri che batte Benassi, sino a quel punto insuperabile, consegnando ai rossazzurri tre punti d'oro contro il Lecce e una posizione invidiabile in classifica.
Se il Pitu è l'uomo copertina, dietro le quinte della prima vittoria esterna stagionale c'è Vincenzo Montella. Il tecnico campano mostra ancora una volta di avere idee chiare, intuito e coraggio. La voglia di segnare un gol in più degli avversari non è solo teorica, ma dimostrata dalle scelte dell'Aeroplanino, che azzecca tutti i cambi e quando, a 15' dallo scadere, s'infortuna Izco coglie l'occasione per passare al 4-3-2-1 e puntare su Barrientos.

A pochi minuti dalla fine, qualsiasi formazione che non lotti per lo scudetto si sarebbe accontentata del pareggio pensando a rischiare il meno possibile contro un avversario che aveva assoluto bisogno di vincere, tanto da inserire tutte le punte a disposizione. Non il Catania di Montella, andatosi a prendere al 90' un successo legittimato da un cospicuo numero di palle gol, non sfruttate un po' per la bravura di Benassi e un po' per imprecisione.
Il pari sarebbe stato stretto agli etnei, che dopo un paio di conclusioni dalla distanza di Bergessio e Gomez, entrambe fuori di poco, hanno una doppia, grande opportunità con Delvecchio, per due volte solo davanti a Benassi e per due volte fermato dall'estremo difensore leccese, che poco dopo dice no pure a Bergessio.
Il Lecce è una squadra in palese difficoltà, con una difesa che concede abbastanza e poca qualità. La fiammata prima dell'intervallo, frutto di un calo d'intensità del Catania, porta a una pronta respinta di Andujar su deviazione ravvicinata di Strasser e ai tiri fuori bersaglio di Bertolacci e Piatti.
Quando, nella prima parte della ripresa, i rossazzurri sembrano adeguarsi ai ritmi salentini, Montella capisce che bisogna dare la scossa: prima Lopez rileva Bergessio, poi Biagianti va a ad aggiungere dinamismo in mezzo rimpiazzando Delvecchio. Il jolly, l'allenatore catanese, se lo gioca a un quarto d'ora dalla fine scommettendo su Barrientos e cambiando assetto: difesa a quattro con Marchese abbassatosi a sinistra, il Pitu e Gomez in appoggio a Lopez.
I leccesi, che non hanno mai vinto in casa in questo campionato, non possono accontentarsi dello zero a zero e, nonostante evidenti difficoltà nel finalizzare il gioco, chiamano Andujar, in serata sì, a un bell'intervento su conclusione dalla breve distanza di Muriel.
Ma il Catania non si limita a guardare. Dopo aver assistito all'ennesima prodezza di Benassi a tu per tu con Gomez, è Barrientos a salire in cattedra. Il numero uno giallorosso gli nega la gioia salvando in tuffo su un pregevole destro a giro da posizione defilata, ma nulla può fare allo scadere, quando il Pitu si fa luce ai venti metri scagliando uno splendido esterno sinistro che s'insacca a fil di palo.

Fonte: Lasiciliaweb Sport

- La classifica di serie A
(Uefa.it)

 

 

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28 novembre 2011
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