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Le Siciliane di A [XVIII giornata]

Niente da fare ... (Chievo-Palermo 1-0). Diluvio al Massimino (Catania-Roma 1-1 sospesa al 20')

16 gennaio 2012

CHIEVO - PALERMO 1-0
CHIEVO (4-3-1-2):
Sorrentino 6.5, Sardo 6, Andreolli 6, Cesar 6.5, Jokic 6, Luciano 7, Bradley 7, Sammarco 6.5 (22'st Hetemaj 6), Thereau 6, Paloschi 6 (42'st Acerbi s.v.), Pellissier 5 (38' st Moscardelli sv). (17 Puggioni, 21 Frey, 25 Vacek, 8 Cruzado).
All: Di Carlo 6.
PALERMO (4-3-2-1): Benussi 6, Munoz 6, Silvestre 6, Mantovani 6, Balzaretti 6.5, Migliaccio 6, Bacinovic 6 (31'st Bertolo sv), Barreto 6, Vazquez 5.5 (20'st Miccoli 6), Ilicic 5.5, Pinilla 5.5 (21' st Budan 6). (33 Tzorvas, 4 Cetto, 13 Aguirregaray, 7 Della Rocca). All: Mutti 5.
Arbitro: Rocchi di Firenze 5.5
Reti: 5' st Sammarco.
Note: recupero: 0' e 4'. Angoli: 6 a 4 per il Palermo. Ammoniti: Bacinovic, Sammarco, Cesar per gioco falloso. Balzaretti per proteste. Spettatori circa 6mila.
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E adesso a tremare è anche Bortolo Mutti. Un punto in tre gare, un cammino che potrebbe scatenare le ire di un presidente 'mangiallenatori' come Zamparini. Pioli è stato cacciato senza neppure poterci provare, Mangia per un cammino esterno da retrocessione, ma Mutti non ha cambiato il passo e chissà cosa ha ora in mente il vulcanico presidente dei rosanero. Chi, invece, se la gode è il Chievo di Mimmo Di Carlo. Concretezza, voglia di soffrire e lottare, le armi che fanno del Chievo una realtà.
Al Bentegodi è dura per tutti, figurarsi per un Palermo che lontano dalla Sicilia balbetta. Decide una rete di Sammarco e la differenza la fanno la corsa di Luciano e Bradley. Per il Chievo un girone d'andata - manca ancora un turno - davvero da incorniciare. Poche le novità in avvio. Di Carlo sceglie Sardo al posto di Frey per dare più spinta sulla corsia di destra, mentre Sammarco va a rinforzare il reparto di centrocampo. Sorprende la decisione di spedire Rigoni in tribuna, possibile che il centrocampista veneto venga ceduto nel mercato d'inverno. Mutti concede fiducia a Vazquez, si affida ad un'unica punta, Pinilla, e spedisce in panchina Budan e Miccoli.

Parte forte la squadra di casa. Buon inizio di partita, soprattutto di Luciano e Thereau, mentre il Palermo stenta a reagire sorpreso dalla partenza del Chievo. Ci prova Paloschi in avvio, ma la sua conclusione è debole, poi il Chievo va vicino al gol: Luciano si libera sul centrodestra e con un diagonale spaventa Benussi. Ma dopo l'ottimo avvio e l'arrembaggio del primo quarto d'ora, si affievolisce la spinta agonistica del Chievo e il Palermo, senza strafare, mette fuori la testa.
Le occasioni, però, sia da una parte che dall'altra, non arrivano. Ci prova Barreto con un tiro da lontano che sorvola la traversa di Sorrentino, ma la palla gol più evidente è un bel sinistro dal limite di Bradley sul quale Benussi in tuffo compie un prodigioso intervento.

Nella ripresa si ripete il copione. Il Chievo parte con il piede sull'acceleratore, ma questa volta la squadra di casa trova il gol con Sammarco, che punisce una difesa avversaria davvero disattenta. Il Palermo reagisce al quarto d'ora con un destro dal limite di Bacinovic, ma Sorrentino, sempre attento, devia in angolo. La scossa per i rosanero arriva dalla panchina. Mutti toglie gli evanescenti Vazquez e Pinilla per gettare nella mischia Budan e Miccoli e il Palermo cambia passo. Rimane però, quello del Palermo, un attacco asfittico.
Per la squadra di Mutti solo un rammarico. Nel finale evidente la trattenuta di Sardo su Bertolo. Era rigore, Rocchi fa finta di niente, ma la sostanza non cambia. Meglio il Chievo e i tre punti vanno a chi non solo li ha meritati, ma li ha cercati anche con un pizzico di convinzione in più.

CATANIA - ROMA 1-1 (sospesa al 20' st per impraticabilità di campo)
CATANIA (4-3-3): Campagnolo 5.5, Potenza 5, Legrottaglie 7, Spolli 6, Alvarez 6, Izco 6, Lodi 6, Almiron 6, Barrientos 7, Bergessio 5, Gomez 6.5. (1 Kosicky, 14 Bellusci, 16 Llama, 24 Delvecchio, 19 Ricchiuti, 11 Maxi Lopez, 32 Catellani). All. Montella 7.
ROMA (4-3-3): Stekelenburg 6, Rosi 6, Juan 5, Kjaer 7, Taddei 6, Simplicio 5.5, De Rossi 6 (10' st Gago sv), Pjanic 6, Lamela 5.5, Totti 6 (13' st Borini sv), Bojan 5. (1 Lobont, 5 Heinze, 3 Josè Angel, 20 Perrotta, 23 Greco). All. Luis Enrique 6.
Arbitro: Tagliavento di Terni 6.5.
Reti: nel pt 25' Legrottaglie, 28' De Rossi.
Note: angoli 3-1 per il Catania. Recupero 1'. Ammoniti: Simplicio, Spolli e Potenza per gioco scorretto, De Rossi e Bergessio per comportamento non regolamentare. Spettatori: 14.000.
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La tradizione è tradizione. Mai banali, le sfide tra Catania e Roma. Quando rossazzurri e giallorossi si trovano di fronte, qualcosa di particolare viene sempre fuori. Stavolta la variazione sul tema è atmosferica. Colpa del diluvio abbattutosi sul Massimino poco prima del calcio d'inizio: una pioggia fitta e incessante, diventata se possibile ancora più violenta con il protrarsi della gara.
Il terreno di gioco ha retto per l'intero primo tempo consentendo alle due squadre di offrire uno spettacolo anche piacevole, ma nella ripresa si è trasformato letteralmente in una piscina costringendo l'arbitro Tagliavento a sospendere l'incontro al 65' dopo avere verificato le condizioni del campo per due volte e aver constatato che il pallone non rimbalzava più in modo regolare. I 25' restanti verranno recuperati ripartendo dall'uno a uno in data da destinarsi (8 o 15 febbraio, in base al risultato della gara di Coppa Italia tra Juve e Roma; Montella e Luis Enrique non potranno utilizzare i giocatori sostituiti o squalificati).
Peccato perché la prima frazione di gara non era stata niente male. Molta pioggia, ma anche molte emozioni. La Roma gioca e lascia giocare il Catania, che quando accelera con Gomez e Barrientos mette seriamente in apprensione gli avversari. Il movimento sull'asse centrale di De Rossi e Totti innesca gli inserimenti di terzini e centrocampisti tanto cari a Luis Enrique, ma il baricentro alto dei giallorossi apre praterie ai rossazzurri, le cui ripartenze fanno male.

L'inzuccata a lato di Barrientos e un salvataggio sulla linea di Kjaer su conclusione a colpo sicuro di Bergessio sono le tappe preparatorie del vantaggio catanese: punizione di Lodi dalla destra, stacco perentorio di Legrottaglie e palla nel sacco. I capitolini impiegano tre minuti a raddrizzare la gara sfruttando un altro calcio piazzato. Stavolta è De Rossi, dimenticato da Potenza in area, a fare centro di testa su angolo di Totti.
L'uno a uno sembra però precario perchè le emozioni si susseguono, soprattutto dalle parti di Stekelenburg. Il Catania costruisce almeno tre limpide palle gol, ma l'urlo del Massimino resta strozzato in gola. Il protagonista è sempre Bergessio: l'attaccante argentino prima non sfrutta un assist involontario dell'arbitro Tagliavento, poi non arriva per una questione di centimetri su un pallone servitogli da Barrientos (che avrebbe potuto cercare la porta) e infine viene chiuso in extremis da Kjaer al momento di calciare a botta sicura su imbeccata del solito, ispirato Barrientos.
La Roma rischia grosso, i padroni di casa hanno una marcia in più e insistono. Anche Gomez va vicino alla rete con uno spunto dei suoi concluso da un diagonale fuori di poco. La partita, di fatto, finisce qui. Nel secondo tempo, il campo è un pantano. Il Catania continua a provarci con Alvarez e Bergessio, ma non si riesce più a giocare. E a Tagliavento non rimane che mandare tutti negli spogliatoi con 25 minuti di anticipo.

Fonte: Lasiciliaweb Sport

- La classifica di serie A
(Uefa.it)

 

 

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16 gennaio 2012
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