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Le Siciliane di A [XX giornata]

Troppo forti per noi... (Napoli-Palermo 3-0) Grande Papu! (Catania-Roma 1-0)

14 gennaio 2013

La partita vista dal tifoso...
Buon lunedì a tutti.
I titoli, paradigmatici, danno il senso della giornata calcistica vissuta dalle squadre siciliane: troppo forte il Napoli per questo Palermo e grande Papu Gomez nella vittoria del Catania sulla Roma, ma andiamo in ordine.
Stadio San Paolo di Napoli: il Palermo si presenta alla prima del girone di ritorno dopo 2 sconfitte. Pronti, via! ed il Palermo gestisce la partita, sfiora il gol con l'ex Dossena e con Morganella, poi alla prima occasione il Napoli segna e dopo 5 minuti un tiro imparabile di Inler porta i partenopei sul 2-0. E chi non ha visto direbbe: dominio assoluto del Napoli. Niente di più sbagliato. Poi nel secondo tempo il 3-0 e lì buonanotte. Certo non è contro il Napoli che passa la salvezza del Palermo, ma se la sono giocati.
Ora domenica al Barbera scende la Lazio seconda in classifica.
Un inciso per il Catania: continua il suo splendido campionato battendo una grande come la Roma nella tana del Massimino.
Buon calcio a tutti.
[A.G.]

NAPOLI - PALERMO 3-0
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis 6,5, Campagnaro 6,5, Britos 6,5 (33' st Fernandez sv), Gamberini 6,5, Maggio 7, Behrami 6,5, Inler 7, Zuniga 6,5, Hamsik 6,5 (41' st R. Insigne 6,5), Pandev 6 (22' st L. Insigne sv), Cavani 6. (22 Rosati, 15 Colombo, 3 Uvini, 16 Mesto, 4 Donadel, 20 Dzemaili, 27 Armero, 13 El Kaddouri). All.: Mazzarri 6,5.
PALERMO (3-5-1-1): Ujkani 5, Von Bergen 5,5, Aronica 5,5, Garcia 5,5, Morganella 6, Anselmo 6, Rios 5,5 (8' st Donati 5,5), Barreto 6,5, Dossena 6,5, Brienza 6 (20' st Dybala sv), Budan 5,5 (1' st Miccoli 6,5). (99 Benussi, 6 Munoz, 22 Brichetto, 28 Kurtic, 50 Sanseverino). All. Gasperini 5,5.
Arbitro: Gervasoni di Mantova 6,5.
Reti: nel pt 29' Maggio, 34' Inler ; nel st 27' Insigne.
Note: recupero 0' e 3'. Angoli: 8-2 per il Napoli. Ammoniti: Anselmo per gioco scorretto; Barreto per comportamento non regolamentare. Spettatori: 25 mila.
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Il Napoli comincia come meglio non potrebbe il suo girone di ritorno. Batte il Palermo 3-0 è alla sua terza vittoria consecutiva e fa un altro bel passo in avanti in classifica, grazie ai concomitanti risultati sfavorevoli di buona parte delle concorrenti più vicine.
Allo spettacolo del San Paolo manca la ciliegina sulla torta: il centesimo gol di Cavani in Serie A. Un gol che il Matador cerca ripetutamente e sfiora soprattutto allo scadere quando si presenta solo davanti al portiere e tenta di scavalcarlo con un pallonetto. Ma la conclusione è sbilenca e l'uruguaiano deve rassegnarsi a rinviare l'appuntamento.

Quella con il Palermo è una partita davvero particolare, con una serie di incroci che la rendono davvero unica. Oltre a Cavani che incontra la squadra con la quale ha debuttato in Italia ed in Europa, ci sono in campo con i siciliani Aronica e Dossena che fino a pochi giorni fa si allenavano a Castel Volturno con il Napoli. Inoltre c'è Mazzarri che raggiunge quota 162 presenze sulla panchina del Napoli ed uguaglia un mito come Bruno Pesaola.
Il Palermo gioca meglio del Napoli nei primi 20' di gioco quando i cinque di centrocampo della squadra di Gasperini sono attenti e ordinati e fanno valere la superiorità numerica, perché Hamsik e Pandev si schiacciano troppo sull'area di rigore avversaria e non danno appoggio nella zona centrale del terreno di gioco.
Quando però gli azzurri riescono a spostare il baricentro delle azioni più avanti, la partita non ha più storia. Troppo superiore lo spessore tecnico dei partenopei perchè il risultato possa essere messo in discussione. Il Napoli trova il gol con Maggio e Inler, i migliori in campo, nel primo tempo e arrotonda il punteggio nella ripresa con Lorenzo Insigne, subentrato a Pandev.

Il Palermo riesce a rendersi in qualche modo pericoloso soltanto nella ripresa quando Miccoli gioca al posto di uno spento Budan. Ma la difesa del Napoli soffre poco e De Sanctis non deve mai impegnarsi in maniera decisiva per salvare la sua porta.
A meno di cinque minuti dalla fine della partita Mazzarri prende una decisione a effetto, fatta apposta per la soddisfazione del pubblico. Manda in campo il fratellino Insigne, Roberto, appena diciannovenne, al debutto in serie A e gli regala qualche scampolo di gioco al fianco del fratello e di Cavani che il ragazzino per poco non riesce addirittura a mandare in gol. Un bella soddisfazione per lui, per la sua famiglia e per i tifosi che lo accolgono in campo con un'ovazione come se si trattasse di campione affermato.

CATANIA - ROMA 1-0
CATANIA (4-3-3): Andujar 6, Bellusci 5.5, Legrottaglie 6, Spolli 6, Marchese 6, Izco 6.5, Almiron 5 (36' pt Castro 6.5), Salifu 6 (16' st Paglialunga 6), Barrientos 6, Bergessio 6.5, Gomez 7.5 (33' st Ricchiuti 6). (1 Frison, 29 Terracciano, 22 Alvarez, 2 Potenza, 18 Augustyn, 5 Rolin, 33 Capuano, 35 Doukara, 26 Keko). All. Maran 7.
ROMA (4-3-3): Goicoechea 6.5, Piris 5.5 (12' st Marquinhos 5), Burdisso 6, Castan 6, Balzaretti 5.5, Bradley 5.5, Tachtsidis 5.5, Florenzi 5.5, Lamela 5, Destro 4.5, Marquinho 6.5 (26' st Dodò 6). (24 Stekelenburg, 1 Lobont, 11 Taddei, 16 De Rossi, 20 Perrotta). All. Zeman 6.
Arbitro: Damato di Barletta 6.
Rete: nel st 17' Gomez.
Note: angoli 6-4 per il Catania. Recupero 1' e 3'. Ammoniti Balzaretti, Bellusci, Castan, Legrottaglie, Marchese e Bergessio per gioco scorretto, Destro per comportamento non regolamentare. Spettatori: 13.614, incasso 108.125 euro.
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Destro perdona, Gomez no. Da una parte un centravanti che s'intenerisce davanti alla porta, dall'altra un esterno che scatta, punge, salta l'uomo e infine segna. Gli sprechi dell'uno e la brillantezza dell'altro trovano posto, con pari risalto, nella foto di copertina della prima vittoria del Catania nel 2013 e della nuova occasione persa della Roma, per la quale il Massimino si conferma campo tabù.
Una tradizione che si materializza nei primi 45 minuti, quando prolungato possesso palla e baricentro altro non bastano alla formazione di Zeman per mettere la testa avanti. Senza De Rossi, in panchina per scelta tecnica, e Totti, costretto a chiamarsi fuori nel riscaldamento a causa di un risentimento al retto femorale, la formazione di Zeman accusa soprattutto l'indisponibilità dell'infortunato Osvaldo perché il suo sostituto, Destro, riesce a buttare via almeno quattro chiare occasioni da gol, due delle quali fallite clamorosamente calciando a lato a tu per tu con Andujar. E quando l'attaccante giallorosso trova lo spunto buono è Bradley a sprecare calciando alto sulla respinta corta di Andujar.

Errori gravi, che consentono al Catania di superare indenne il momento più difficile riorganizzandosi nella seconda metà di gara. Anche Maran ha un'assenza pesante con cui fare i conti, quella dello squalificato Lodi: Almiron fatica a surrogare il regista titolare venendo sostituito prima dell'intervallo da Castro, schierato da mezzala con Salifu accentrato. La formula, ritoccata con il cambio Salifu-Paglialunga, funziona.
Gli etnei crescono con il passare dei minuti, riescono a ricacciare indietro i giallorossi e passano con il migliore in campo, quel Gomez che già nella prima frazione aveva messo la firma sulle due occasioni più pericolose dei padroni di casa con un rasoterra di poco a lato e una botta di destro deviata da Goicoechea in angolo. La palla buona il Papu la riceve da Bergessio evitando il fuorigioco e battendo il portiere avversario con un tocco morbido.

La Roma accusa il colpo e non riesce più a rendersi pericolosa: Destro, dopo le scelleratezze del primo tempo, non ha più palloni giocabili, Lamela resta troppo fuori dal gioco e il Catania, che manca il raddoppio in contropiede con Castro e Bergessio, tiene bene non rischiando nulla sino allo scadere, quando il nuovo entrato Dodò vede stoppata la propria conclusione da Andujar. C'è poco da fare per i capitolini: al Massimino non si passa. [Articolo di Alberto Cigalini]

Fonte: Lasiciliaweb Sport

- La classifica di serie A (Uefa.it)

 

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14 gennaio 2013
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