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Le Siciliane di A [XXIII giornata]

Niente da fare... (Cagliari-Palermo 2-1). Carnevale sotto il vulcano... (Catania-Genoa 4-0)

13 febbraio 2012

La partita vista dal tifoso...
Buon lunedi a tutti.
Siamo tutti sotto il gelo e le nostre squadre isolane interpretano in maniera diversa questa ondata di freddo.
Il Palermo non si muove e perde a Cagliari, il Catania balla il samba e travolge il Genoa per 4-0.
Sabato sera ho visto la partita del Sant'Elia. Per tutto il primo tempo una partita equilibrata, niente di trascendentale ma tutto sommato il Palermo riusciva a gestire la partita.
Al rientro dagli spogliatoi (un film già visto), il Cagliari entra in campo con lo spirito giusto e combattivo, infatti segna con l'ex Pinilla, raddoppia con Dessena su punizione di Pinilla (di nuovo!!) poi... ho spento la tv e mi sono messo a letto. Solo ieri mattina ho saputo del risultato finale con il rigore di Hernadez.
E' la seconda volta che mi capita in questa stagione di spegnere la tv prima che finisca la partita (l'altra volta era stata con il Napoli in casa); quando la squadra non mette l'anima nella partita, non mette il cuore, è molle, come se il risultato dovesse arrivare per grazia divina, mi inc.....o e me ne vado.
Volete sapere la mia? Se sabato sera il Palermo giocava con la voglia delle ultime partite vinceva. Ne sono sicuro. Il Cagliari è ampiamente alla nostra portata.
Ora concentriamoci su domenica sera. Arriva la Lazio.
Buon calcio a tutti.
[A.G.]

CAGLIARI - PALERMO 2-1
CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi 6.5, Perico 6, Canini 6, Astori 6.5, Agostini 6.5, Dessena 7, Conti 6.5 (19' st Ekdal 6.5), Nainggolan 6, Cossu sv (5' pt Ibarbo 6.5), Pinilla 7, Ribeiro 6 (38' st Ariaudo sv). (25 Avramov, 2 Gozzi, 32 Ceppelini, 9 Larrivey). All.: Ballardini 6.5.
PALERMO (4-3-2-1): Viviano 6, E.Pisano 6, Silvestre 6, Mantovani 6, Balzaretti 6, Bertolo 5 (15' st Migliaccio 6), Donati 6, Barreto 5.5, Ilicic 5.5, Zahavi 5.5 (15' st Hernandez 7), Budan 5 (24' st Vasquez sv). (33 Tzorvas, 6 Munoz, 13 Aguirregaray, 7 Della Rocca). All.: Mutti 6.
Arbitro: Giannoccaro di Lecce 5.
Reti: nel st 11' Pinilla, 36' Dessena, 38' Hernandez (rig.).
Note: angoli 8-3 per il Palermo. Recupero: 4' e 5'. Ammoniti: Conti, Bertolo, Donati, Silvestre per gioco scorretto; Perico per comportamento non regolamentare; Agazzi per proteste. Spettatori: 6 mila circa.
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Non cercava vendette, lo aveva assicurato alla vigilia, ma Mauricio Pinilla - sino a due settimane fa a Palermo - non solo ha segnato il classico gol dell'ex, festeggiato con la solita esultanza, ma ha anche propiziato il raddoppio siglato da Dessena, disputando una partita di gran carattere, da vero combattente qual è.
Al Sant'Elia finisce 2-1 il derby delle isole, con il marchio dell'attaccante cileno, gran colpo di mercato del presidente Cellino su gentile 'assist' dell'amico-collega Zamparini. Pinilla sembra non avesse più stimoli in Sicilia, ma li ha ritrovati subito in Sardegna: già due gol e prestazioni sempre all'altezza della sua fama di bomber. Piange, invece, Mutti che, orfano di Miccoli, si vede battere da quel giocatore che sino a poco tempo fa allenava.
Nel gelo di un Sant'Elia desolatamente semivuoto, per l'inagibilità di Distinti e Curva Sud e il perdurante sciopero degli ultrà della Nord, va in scena una bella partita, giocata a viso aperto da entrambe le squadre. Cagliari che perde subito due pezzi importanti: Pisano si fa male durante il riscaldamento - al suo posto c'è Perico - mentre Cossu, già in dubbio alla vigilia per un risentimento muscolare, si blocca dopo appena cinque minuti. Ballardini al suo posto inserisce Ibarbo e arretra Ribeiro alle spalle delle due punte. Mutti, che deve fare a meno di capitan Miccoli, risponde con un 4-3-2-1 piazzando Ilicic e Zahavi alle spalle dell'unica punta Budan.
Freddo sugli spalti, anche se non piove, ma partita subito "calda" con molti capovolgimenti di fronte. Padroni di casa pericolosi già al 7', con un bel colpo di testa di Pinilla, su cross dalla destra di Dessena, e prodezza di Viviano. Tre minuti dopo ci prova Barreto, gran tiro parato da Agazzi. Il numero uno rossoblù si ripete al 16', su conclusione di Ilicic. Cagliari di nuovo pericoloso cinque minuti più tardi: cross dalla sinistra di Ribeiro, testa di Ibarbo e ancora una volta Viviano blocca. Alla mezz'ora ancora Agazzi protagonista devia in angolo un'insidiosa punizione di Zahavi. Primo tempo spumeggiante, ma zero gol.

E così il gol arriva in apertura di ripresa. All'11' azione avviata da Thiago Ribeiro, palla per Ibarbo che s'invola sulla destra, assist al centro dell'area per Pinilla che in scivolata insacca. Il classico gol dell'ex che senza tante ipocrisie festeggia alla sua maniera. Mutti tenta subito di dare uno scossone ai suoi con un doppio cambio: dentro Migliaccio e Hernandez per Bertolo e Zahavi. Soprattutto l'uruguaiano, al suo rientro dopo il lungo infortunio, si fa subito pericoloso ma è il Cagliari a trovare ancora la via del gol. Pinilla ancora protagonista: gran botta su punizione dal limite, Viviano respinge centralmente, irrompe Dessena che insacca.
Ma il Palermo è ancora vivo e accorcia le distanze: tiro di Hernandez, Perico respinge in scivolata con un gomito e Giannoccaro fischia il rigore, realizzato dallo stesso attaccante uruguaiano che spiazza Agazzi. Il Palermo si fa sotto, Ballardini inserisce un difensore in più (Ariaudo) e mette in cassaforte il risultato con un finale di grande sacrificio, nonostante il forcing dei siciliani nei minuti di recupero.

CATANIA - GENOA 4-0
CATANIA (4-3-3): Kosicky 6.5, Motta 6.5, Legrottaglie 6.5, Spolli 6.5, Marchese 6.5, Izco 7.5 (20' st Biagianti sv), Lodi 6.5, Almiron 7 (27' st Ricchiuti sv), Barrientos 7.5 (23' st Llama sv), Bergessio 7, Gomez 7. (20 Carrizo, 8 Seymour, 32 Catellani, 22 Ebagua). All. Montella 7.5
GENOA (4-4-2): Frey 6, Mesto 5, Granqvist 5, Kaladze 4, Rossi 5, Birsa 5 (5' st Jorquera 5), Belluschi 6, Biondini 5, Jankovic 5.5 (21' st Veloso sv), Palacio 5 (29' st Ze Eduardo sv), Sculli 5. (22 Lupatelli, 3 De Carvalho, 31 Sampirisi, 36 Meucci). All. Marino 5.
Arbitro: Giacomelli di Trieste 6.
Reti: nel pt 8' Lodi su rigore, nel st' 3 Barrientos, 7' Barrientos, 17' Bergessio.
Note: angoli 5-4 per il Genoa. Recuperi: 2' e 3'. Ammoniti: Birsa, Biondini, Jankovic e Mesto per gioco scorretto, Kaladze per proteste. Spettatori: paganti 3.400, abbonati 9.206, incasso 30.280 euro.
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Diluvio rossazzurro. Sull'Italia imperversa il maltempo, a Catania splende il sole. Metaforicamente e non. Per la prima vittoria nel 2012, la squadra di Montella sceglie la strada più esaltante: una quaterna che spazza via il Genoa. La formazione di Marino, atteso ex di giornata, viene travolta dall’impeto etneo sin dai primi minuti, non si rialza e naufraga definitivamente in apertura di secondo tempo.
I numeri non mentono: nelle ultime 17 gare esterne, i rossoblù hanno incassato ben 47 gol, oltre 2,5 di media. Palacio e soci lontano da Marassi proprio non si ritrovano. Marino cercava la prima soddisfazione fuori casa e invece rimedia la terza sconfitta su altrettante uscite. C'è poco da fare per i grifoni, che in fase difensiva ribadiscono la propria fragilità non riuscendo a tenere testa al fraseggio rapido della squadra di Montella.
Le numerose assenze sono un alibi solo parziale per gli ospiti. Più giusto sottolineare i notevoli meriti rossazzurri. Il Catania conferma di trovarsi a meraviglia contro avversari che giocano a viso aperto. Gli spazi concessi dal Genoa sono l'ideale per esaltare il movimento tra le linee, la velocità e le qualità tecniche di gente come Gomez e Barrientos, autore della prima doppietta in Serie A e grande protagonista di un poker che aiuta il pubblico di casa a non rimpiangere troppo Maxi Lopez a 24 ore di distanza dalla prima rete in maglia milanista del centravanti argentino.

Gli etnei partono a mille e il Genoa è subito in apnea. Barrientos sfiora il gol per due volte nei primi 75 secondi venendo prima murato dalla difesa avversaria e poi da Frey. Il 4-4-2 ospite non regge, i tagli in velocità dei rossazzurri lo mettono a dura prova e propiziano il vantaggio dopo soli 8 minuti: Gomez salta Belluschi sulla sinistra e va giù sulla chiusura in area di Birsa guadagnando un rigore che Lodi trasforma spiazzando Frey.
Marino corre ai ripari passando al 4-2-3-1 con Belluschi e Biondini in mediana, Jankovic, Birsa e Sculli sulla trequarti e Palacio punta centrale. Cambiato modulo, il Genoa riesce a farsi vivo in avanti con Granqvist, Palacio, Birsa e Mesto, ma l'imprecisione e Kosicky rendono vano ogni tentativo. Le accelerazioni catanesi restano un problema serio per i genoani, che rischiano grosso su un duetto tra Gomez e Barrientos con un tiro a lato a tu per tu con Frey.
L'appuntamento con il secondo gol è solo rinviato. Gli uomini di Marino crollano in avvio di ripresa, quando Barrientos colpisce due volte nel giro di 4 minuti: il primo gol nasce da una splendida apertura d'esterno di Izco, altro elemento in ottima giornata, e dal successivo appoggio in mezzo di Lodi; il secondo è frutto di una bella azione corale avviata da Gomez, proseguita da Bergessio e conclusa dal Pitu con un tiro ravvicinato.
Il 4-0 che archivia l’incontro giunge dieci minuti ed è emblematico delle lacune difensive genoane: un rinvio lungo di Kosicky dalla propria area scavalca l’immobile Kaladze e diventa un perfetto assist per Bergessio, libero di involarsi verso la porta avversaria battendo l’incolpevole Frey con un destro incrociato.

Fonte: Lasiciliaweb Sport

- La classifica di serie A
(Uefa.it)

 

 

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13 febbraio 2012
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