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Le Siciliane di A [XXIV giornata]

"Manita" al Barbera: rosanero esagerati! (Palermo-Lazio 5-1). Ma che peccato... (Juventus-Catania 3-1)

20 febbraio 2012

La partita vista dal tifoso...
Buon lunedì a tutti!
Ieri il Carnevale, che nel pomeriggio ha invaso tutta la Sicilia, si è trasferito al Barbera, con i personaggi vestiti in rosanero che hanno ballato il samba per tutta la partita con i giocatori vestiti in biancoazzurro che assistevano allo spettacolo "carnevalesco", ma che purtroppo per loro non è stato uno scherzo: 5-1.
Nessuna replica, nessun aiuto, solo grande calcio. 3-0 alla fine del primo tempo, con Barreto, Donati e Silvestre in gol (2 centrocampisti ed un difensore) che la dicono lunga sulla partita giocata ieri sera; Mutti l'ha definita perfetta. Io direi, una bellissima partita, con una classifica altrettanto bellissima ma che purtroppo ha un grosso macigno: il rendimento in trasferta.
Provate solo ad immaginare se avesse avuto un andamento, non dico sempre trionfale, ma almeno con qualche pareggio in più, una vittoria, dove sarebbe il Palermo in questo momento...
Quindi, mi vanno bene i trionfalismi dopo una vittoria del genere, ottenuta contro una squadra che in trasferta aveva ottenuto molte vittorie, ma pensiamo alla prossima partita con Siena: se riusciamo a confermarci allora possiamo iniziare a pensare ad altro, prima la salvezza poi il resto. Intanto godiamoci giustamente la vittoria.
Buon calcio a tutti!
[A.G.]

PALERMO - LAZIO 5-1
PALERMO (4-3-1-2): Viviano 7, E. Pisano 6.5, Silvestre 7, Mantovani 6.5, Balzaretti 6.5, Migliaccio 6, Donati 8, E. Barreto 7 (27' st Bertolo sv), Ilicic 6, Miccoli 7 (33' st Della Rocca sv), Budan 6.5 (18' st Vasquez sv). (33 Tzorvas, 6 Munoz, 20 Acquah, 16 Zahavi). All.: Mutti 8.
LAZIO (3-5-2): Marchetti 5.5, Zauri 4.5, Ledesma 4, Dias 4, A.R. Gonzalez 5, Hernanes 5.5 (33' st Scaloni sv), Matuzalem 5, Candreva 4, Lulic 5.5, Alfaro 4 (21' st Mauri sv), Klose 6 (1' st Kozak 6). (1 Bizzarri, 13 Sbraga, 14 Garrido, 41 Zampa). All.: Reja 5.
Arbitro: De Marco di Chiavari 5.5.
Reti: nel pt 10' E. Barreto, 20' Donati, 42' Silvestre; nel st 2' Budan, 6' Miccoli, 40' Kozak.
Note: angoli 3-2 per la Lazio. Recupero: 1' e 2'. Espulsi: nel st 30' Dias per doppia ammonizione, 39' Reja per proteste. Ammoniti: Dias, Matuzalem e Candreva per gioco falloso. Spettatori: 18.364, per un incasso di 237.375,00.
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Contro la Lazio, il Palermo cala il poker di vittorie consecutive in casa e consolida l'ottavo posto in classifica. Quella conquistata stasera, in modo agevole quanto netto, è la quarta vittoria consecutiva per i rosanero guidati da Lino Mutti che, da quando a gennaio Massimo Donati ha preso il comando delle operazioni a centrocampo - dove, in genere, le partite si vincono e si perdono - hanno compiuto un evidente, notevole e sostanziale salto di qualità.
L'ex Celtic ha dato ordine, geometrie, equilibrio, a una squadra che negli anni scorsi aveva pagato pesantemente gli addii di Corini prima e Liverani poi, che non aveva trovato nello sloveno Bacinovic un loro degno sostituto. Con un elemento di qualità in cabina di regia è senza dubbio un altro Palermo, che comanda anche senza i gol degli attaccanti (almeno fino al 3-0 del primo tempo), che può permettersi il lusso di produrre anche un calcio accademico, pur senza perdere l'essenziale concretezza.
Mutti può sorridere e proseguire la propria esperienza sulla panchina più traballante del mondo senza correre rischi. Va comunque detto che la Lazio ha pagato un prezzo altissimo in termini di assenze: con Biava, Diakhite, Radu, Brocchi e Rocchi fuori causa, con la sfida di giovedì in Europa League ancora nelle gambe, i biancocelesti hanno potuto ben poco e sono stati travolti, letteralmente spazzati via, in un solo tempo (il primo).

Alla festa del gol hanno partecipato centrocampisti, attaccanti e difensori, il povero Marchetti ha trascorso una serata da incubo, quasi peggio dei pomeriggi al Mondiale sudafricano 2010. La Lazio è solo una conclusione di Alfaro, innescato da Klose (inspiegabile la sua esclusione nell'intervallo), che manda il pallone altissimo; e una conclusione (ancora di Alfaro) ben parata da Viviano (inutile il gol nel finale di Kozak).
In campo c'è solo il Palermo che, dopo un colpo di testa di Miccoli che al 6' sfiora il palo, va in gol con una cadenza impressionante e arriva nella 16 metri laziale con una puntualità disarmante. Per gli avversari, almeno. I rosanero, in soli 20', si trovano sul 2-0, grazie a Barreto e Donati, che inquadrano la porta dalla media distanza, senza lasciare scampo a Marchetti.
Due capolavori di rara potenza (soprattutto il secondo) e precisione, sui quali il portiere laziale può davvero fare poco. Così come può solo arrendersi al colpo di testa ravvicinato di Silvestre, su punizione di Miccoli e, nella ripresa, a Budan, poi ancora allo stesso capitano rosanero: entrambi lo beffano in uscita, depositando il pallone in rete. Cinque schiaffi difficili da digerire, dopo i tre rimediati giovedì all'Olimpico dall'Atletico Madrid. La Lazio prova anche a reagire, ma Viviano compie un miracolo al quarto d'ora st, su colpo di testa da pochi passi di Gonzalez; poi, si ripete, deviando una conclusione di Hernanes.
Il brasiliano ha predicato nel deserto, ha cercato anche di caricarsi sulle spalle una squadra che, con Ledesma nel ruolo di centrale difensivo, è un colabrodo. Il gol di Kozak nel finale non riesce a rendere meno dolorosa la disfatta. Per la squadra di Reja (allontanato dal campo nel finale da un De Marco troppo severo) una lezione indimenticabile, che deve indurre in tempi brevi a trovare adeguate soluzioni.

JUVENTUS - CATANIA 3-1
JUVENTUS (3-5-2): Buffon 7, Barzagli 6.5, Bonucci 6, Chiellini 7, Padoin 5.5 (15' st Pepe 5.5), Giaccherini 6, Pirlo 7, Marchisio 6, De Ceglie 6.5 (22' st Vucinic 5.5), Borriello 6 (31' st Lichtsteiner 6), Quagliarella 7. (30 Storari, 4 Caceres, 10 Del Piero, 32 Matri). All. Conte 6.5
CATANIA (4-3-3): Kosicky 4, Motta 4.5, Bellusci 6, Legrottaglie 6, Marchese 6, Izco 6.5, Lodi 5.5 (14' st Spolli 6), Almiron 6.5, Barrientos 7 (5' st Biagianti 6), Bergessio 6, Gomez 6.5 (25' st Seymour 6). ( 20 Carrizo, 22 Ebaglia, 19 Ricchiuti, 32 Catellani). All. Montella 6.5.
Arbitro: Brighi 6.
Reti: 3' Barrientos, 22' Pirlo, 28' st Chiellini, 36' st Quagliarella.
Note: angoli 8-1 per la Juventus. Recupero: 0 e 5'. Espulsi: Motta al 16' st per doppia ammonizione. Ammoniti: Vucinic per simulazione, Motta, Marchisio, Almiron, Legrottaglie per gioco scorretto. Spettatori 36270, incasso 1.071.378.
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Grande calcio per 45 minuti. E grandi leggerezze. Il Catania fa e disfa contro la Juventus disputando uno splendido primo tempo, ma commettendo alcuni errori fatali che compromettono il risultato impedendo agli uomini di Montella di portare a termine un lavoro avviato in modo egregio. Le gravi colpe di Kosicky sui tre gol subiti e l'evitabilissima espulsione di Motta al 20' del secondo tempo semplificano la serata della Juventus, che deve faticare eccome per avere ragione degli avversari.
Il Catania pressa alto da subito per impedire ai padroni di casa di organizzare la manovra con calma riuscendo a tenere ritmi molto elevati e ripartendo con grande puntualità. Il vantaggio siglato da Barrientos - preceduto da un potente tiro di Almiron neutralizzato da Buffon - non è casuale e giunge al termine di una bella combinazione sulla destra che mette in condizione il Pitu di aggirare Pirlo e di battere Buffon dal limite con un preciso sinistro.

La Juventus cerca di aumentare i giri e la pressione, ma il 4-3-3 rossazzurro tiene testa perfettamente agli uomini di Conte. Si gioca con rara intensità: Gomez, uno dei più tonici con Izco e Almiron, mette i brividi agli juventini con una grande giocata sulla destra, ma sono i padroni di casa a trovare il pari. L'uno a uno di Pirlo su punizione dal limite è frutto, più che della riconosciuta bravura del centrocampista sui calci piazzati, di una valutazione sbagliata di Kosicky, che piazza male la barriera lasciando libero il palo.
Ma il Catania c'è e continua a fronteggiare a viso aperto la capolista. Quagliarella scuote la traversa con un gran destro dalla distanza, gli etnei replicano con un'ottima combinazione tra Lodi e Bergessio che porta quest'ultimo a colpire il palo interno della porta di Buffon, il cui tocco sul destro dell'argentino è decisivo. La Juve cresce e Montella decide di passare al 3-5-2 con Barrientos arretrato e Gomez-Bergessio di punta. Izco e Quagliarella ci provano ancora dalla distanza, ma Buffon e Kosicky se la cavano.
Nella ripresa i rossazzurri calano d'intensità trovando con meno frequenza la ripartenza e permettendo alla Juve di venire avanti con maggiore insistenza. Montella rileva Barrientos e poi Lodi con Biagianti e l'acciaccato Spolli, mandato inizialmente in panchina per un problema a un piede, il Catania fatica, ma per sbilanciare la partita a favore dei bianconeri ci vuole l'espulsione di Motta, che già ammonito entra duramente su De Ceglie rimediando il secondo cartellino giallo.
In dieci, gli etnei sfiorano il raddoppio con un destro di Almiron sul quale Buffon è molto reattivo e poi cedono con la rinnovata complicità di Kosicky: il portiere slovacco prima esce a vuoto su una punizione di Pirlo permettendo a Chiellini di insaccare di testa a porta vuota (con un possibile fallo ai danni di Bergessio) e poi rinvia male di piede un pallone innocuo innescando l’affondo di Quagliarella, autore di un destro che l'estremo difensore rossazzurro non riesce a contenere.
La partita finisce qui. Tra l'entusiasmo del pubblico di casa e il rammarico della formazione di Montella per non aver portato a compimento un’impresa che a un certo punto era sembrata possibile.

Fonte: Lasiciliaweb Sport

- La classifica di serie A
(Uefa.it)

 

 

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20 febbraio 2012
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