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Le Siciliane di A [XXIV giornata]

Piccolissimo passo... (Palermo-Pescara 1-1) Buon punto (Atalanta-Catania 0-0)

11 febbraio 2013

La partita vista dal tifoso...
Buon lunedì a tutti.
Ci ritroviamo dopo una settimana di assenza dovuta alla malattia del momento: l'influenza.
Detto questo, commentiamo i risultati delle squadre siciliane in serie A: pareggio del Palermo, pareggio del Catania.
Be’ direte voi, e allora? Sono tutti e due pareggi. Certo, ma il contesto, il risultato psicologico e la valenza ai fini della classifica parla di due situazioni opposte: l'alfa e l'omega.
Partiamo dal Palermo: ultimo in classifica, ennesimo cambio allenatore, ennesima rivoluzione di giocatori, due partite dentro casa, potenziale di 6 punti tali da potersi togliere dalle zone basse, il risultato è 1 punto soltanto.
Capite bene, lo stato d'animo della squadra, dei tifosi, di tutti noi che vogliamo il bene per il Palermo. Guardare Donati, sbandare come un esordiente, un Dybala ancora acerbo, la paura presente in qualsiasi passaggio che veniva fatto, poi al primo tiro in porta serio ci fanno gol.
Almeno un fatto postivo: la reazione. Ha portato al gol di Fabbrini (veramente bravo), all'assalto finale ed al misero punto che è arrivato.
Ora si fa dura. Molto dura. Speriamo sempre ma vedo nero.
Passiamo al Catania che è andato a Bergamo a prendersi un punto su un campo ostico per chiunque, con autorità e consapevolezza dei suoi mezzi. Bravo.
Buon calcio a tutti.
[A.G.]

PALERMO - PESCARA 1-1
PALERMO (3-5-2):
Sorrentino 6.5, Munoz 6.5, Von Bergen 6, Aronica 5.5, Nelson 5.5 (nel st al 37' Formica sv), Barreto 5.5, Donati 4.5 (dal 31' st Kurtic 6), Arevalo Rios 6, Dossena 5, Dybala 4.5 (dal 12' st Boselli 6), Fabbrini 6.5 (99 Benussi, 7 Viola, 14 Anselmo, 18 Faurlin, 19 Sperduti, 29 Garcia, 30 Brichetto, 33 Formica, 50 Sanseverino, 89 Morganella).
All.:Malesani 5.
PESCARA (4-3-3): Perin 6, Zanon 5.5, Bianchi Arce 5.5, Cosic 5.5(dal 1' st Zauri 6), Bocchetti 6, Blasi 6 (dal 34' Cascione sv), D'Agostino 6.5, Rizzo 5.5, Caprari 6 (dal 21' st Bjarnason 6), Caraglio 5.5, Celik 5.5 (32 Pelizzoli, 9 Abbruscato, 14 Balzano, 22 Vukusic, 95 Savelloni). All.: Bergodi 6.
Arbitro: Irrati di Pistoia 6.
Reti: nel st al 28' Bjarnason, al 34' Fabbrini.
Note: ammoniti Rizzo, Blasi, Barreto per gioco falloso Espulsi: nessuno. Angoli: 7 a 3 per il Palermo. Recupero: 0' e 3'. Spettatori: 13.316 per un incasso di 131.420 euro.
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Finisce con i cori contro Zamparini il pareggio tra Palermo e Pescara al Barbera. La sfida salvezza si conclude con un 1-1 che serve poco ai rosanero. Gli uomini di Malesani tirano fuori l'orgoglio solo dopo essere passati in svantaggio alla mezz'ora della ripresa. L'assalto degli ultimi quindici minuti porta al gol di Fabbrini che non cambia l'ultimo posto in classifica dei siciliani. Altro piccolo passo avanti per il Pescara.
Biancoazzurri rimaneggiati dagli infortuni, mancano ben sette calciatori: Modesto, Capuano, Togni, Sforzini, Quintero, Sculli e soprattutto Weiss. Il Palermo deve ancora rinunciare allo squalificato Miccoli e all'affaticato Ilicic, in avanti Malesani sceglie il duo inedito Fabbrini-Dybala.

Il Pescara parte più convinto, ma il possesso palla è sterile e spesso fatto di passaggi orizzontali. Più tecnico il gioco del Palermo che però raramente riesce ad arrivare nell'area avversaria. La partita ristagna a centrocampo dove le due squadre si affrontano senza farsi male.

Il Pescara non affonda e il Palermo, involuto e svogliato, non ne approfitta. Bisogna attendere la mezz'ora per vedere il primo tiro verso la porta della partita: Munoz riesce a colpire di testa sul corner, ma la palla finisce lontano dai pali.
Cinque minuti dopo ci prova Fabbrini da fuori, senza precisione. Incursione di Caraglio al 38', l'argentino non riesce però a indirizzare la palla verso la porta. Peggio fa Dybala che alla fine del primo tempo si allunga malamente un ottimo servizio di Fabbrini facendo infuriare i pochi tifosi giunti al Barbera.
Nella ripresa, Bergodi inserisce Zauri al posto di Cosic. Il Pescara si rende subito pericoloso con un tiro di Caprari dal centro dell'area, ma la conclusione debole viene bloccata agevolmente da Sorrentino.

I rosanero cercano di proiettarsi in avanti e vanno vicini alla rete prima con Boselli di testa e poi con Dossena che, solo davanti alla porta, manda inspiegabilmente al lato. Sul cambio di fronte, Sorrentino salva il Palermo sulla conclusione a botta sicura di Caprari al 15'. Dopo un altro quarto d'ora di noia, il Pescara al 28' va in vantaggio: punizione di D'Agostino per Bjarnason che, indisturbato, trafigge di testa Sorrentino.
Sugli spalti comincia la contestazione. Il pubblico del Barbera, che aveva fino a quel momento incitato i rosanero, inizia a intonare cori contro i giocatori e contro il presidente Maurizio Zamparini. A raddrizzare la partita per il Palermo ci pensa Fabbrini che al 34' da pochi passi sfrutta al meglio il passaggio di testa di Munoz. Gli uomini di Malesani tornano a crederci e sfiorano il vantaggio con Rios che spara alto e poi con Munoz, bravo a girare in area, ma il tiro è centrale. L'assedio prosegue con un tiro di Kurtic, di poco alto.

ATALANTA - CATANIA 0-0
ATALANTA (4-3-2-1): Consigli 6, Scaloni 6, Stendardo 6, Canini 6, Del Grosso 6, Giorgi 5.5, Carmona 5.5 (17' st Cazzola 6), Biondini 5.5 (18' st Radovanovic 6), Brienza 5, Bonaventura 6.5, Denis 5 (36' st Livaja sv). (16 Polito, 6 Bellini, 11 Moralez, 20 Budan, 22 Contini, 28 Brivio, 77 Raimondi, 91 De Luca, 99 Parra). All. Colantuono 5.5
CATANIA (4-2-3-1): Andujar 6, Alvarez 6, Bellusci 6, Spolli 6.5, Capuano sv (21' st Marchese 6), Izco 6, Lodi 5.5, Barrientos 6.5, Castro 6, Gomez 5.5 (34' st Biagianti sv), Bergessio 6. (1 Frison, 2 Potenza, 4 Almiron, 5 Rolin, 6 Legrottaglie, 24 Ricchiuti, 26 Keko, 29 Terracciano, 30 Salifu 35 Doukara). All. Maran 6.5
Arbitro: Massa di Imperia 6.
Note: recupero 0' e 4'. Angoli: 4-3 per l'Atalanta. Ammoniti: Brienza, Biondini, Alvarez per gioco falloso, Bergessio e Del Grosso per scorrettezze, Bonaventura e Castro per comportamento non regolamentare. Spettatori: paganti 2.658, abbonati 10.052, incasso 23.511 euro.
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Spettatore non pagante. Il ruolo di Mariano Andujar nella trasferta di Bergamo racchiude un bel pezzo dello 0-0 tra Atalanta e Catania. Il fatto che il portiere argentino possa godersi il sole del pomeriggio bergamasco certifica la solida prova esterna dei rossazzurri, che vanno a prendersi il punto necessario per rimettersi in marcia dopo lo stop di Napoli e per difendere il settimo posto, ora ex aequo con l'Udinese.
Nonostante l'assenza di un riferimento come Legrottaglie, rimasto in panchina perchè ancora debilitato dal virus influenzale dei giorni scorsi, gli etnei non concedono nulla ai padroni di casa, abitualmente incisivi davanti al proprio pubblico ma stavolta mai in grado di rendersi pericolosi: Spolli e Bellusci spengono gli ardori di Denis e anche le iniziative dell'opaco Brienza e del più vivace Bonaventura risultano improduttive.

In questo contesto s'inserisce il rientro di Marchese, rivistosi in campo dopo un mese ai margini per le note vicissitudini contrattuali. A propiziare quello che potrebbe essere il primo passo di un riavvicinamento, è l'infortunio muscolare di Capuano dopo soli venti minuti. Il laterale di Delia, opportunamente tornato tra i convocati, si rituffa nella mischia e va a puntellare una linea ben completata da Alvarez sul versante opposto.
Ma la partita della formazione di Maran non è esclusivamente difensiva. Il Catania prova anche a farsi vedere in avanti puntando sul 4-2-3-1 annunciato con Castro titolare. Le pessime condizioni del terreno di gioco, spelacchiato e irregolare, non aiutano i trequartisti rossazzurri a sviluppare un fraseggio lineare e più in generale non permettono alla partita di decollare, ma qualcosa la formazione di Maran riesce a combinarla comunque.
Gli unici due veri brividi della partita giungono in conclusione di primo tempo: prima è Castro a non arrivare per un soffio alla correzione ravvicinata su un traversone basso di Bergessio e poi è Gomez a chiamare Consigli alla deviazione in tuffo con un destro dalla distanza.

Nella ripresa i cambi di uomini e modulo (Colantuono passa dal 4-3-2-1 al 4-4-1-1, Maran aggiunge un mediano nel finale inserendo Biagianti per Gomez) non cambiano il tema dell'incontro. L'Atalanta, rimasta a lungo con il baricentro basso a testimonianza di un certo timore nei confronti delle potenzialità degli avversari, cerca di fare qualcosa in più negli ultimi venti minuti, ma oggi contro il Catania non si passa. [Articolo di Alberto Cigalini]

Fonte: Lasiciliaweb Sport

- La classifica di serie A (Uefa.it)

 

 

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11 febbraio 2013
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