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Le Siciliane di A [XXV giornata]

Un altro punto... (Chievo-Palermo 1-1) Sempre più su!! (Catania-Bologna 1-0)

18 febbraio 2013

La partita vista dal tifoso...
Buon lunedì a tutti.
Commentiamo i risultati delle nostre squadre siciliane ancora con animi e speranze diverse: il Palermo va a prendersi un punto a Verona con il Chievo, dopo essere stato ancora una volta in vantaggio ed avere l'occasione per segnare e vincere, ma ormai abbiamo perso il conto delle occasioni perse per vincere, in questo campionato così livellato in basso con 2 vittorie di fila, sei fuori dalla zona retrocessione. Invece il Palermo questa vittoria la insegue ma non la raggiunge e domenica con il Genoa è spareggio salvezza.
Invece il Catania è sempre più su con la vittoria sul Bologna ottenuta al Massimino. Bravo ancora!!
Buon calcio a tutti.
[A.G.]

CHIEVO - PALERMO 1-1
CHIEVO (5-3-2): Puggioni 6; Frey 6.5, Andreolli 6, Dainelli 5.5, Acerbi 5, Jokic 6; Cofie 6, Guana 6, Hetemaj 6 (1' st Pellissier 6); Thereau 6.5 (32' st Spyropoulos sv), Paloschi 5 (22' st Luciano 6). In panchina: Ujkani, Seymour, Cesar, Sampirisi, Vacek, Farkas, Hauche, Papp, Provedel. Allenatore: Corini 6
PALERMO (4-3-2-1): Sorrentino 6; Morganella sv (9' pt Nelson 6), Munoz 6, Aronica 6, Garcia 5; Barreto 6, Rios 6.5, Kurtic 6; Fabbrini 6.5, Formica 6.5 (13' st Von Bergen 6); Boselli 6 (35' st Miccoli sv). In panchina: Benussi, Viola, Dossena, Dybala, Anselmo, Faurlin, Sperduti, Donati, Ilicic. Allenatore: Malesani 6
Arbitro: Tagliavento di Terni 6
Reti: 5' pt Formica, 10' st Thereau (rig)
Note: serata fredda, terrno in cattive condizioni. Spettatori: 8.000 circa. Ammoniti: Hetemaj, Andreolli, Garcia, Munoz. Angoli: 4-5. Recupero: 1'; 3'.
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Formica illude il Palermo, il rigore di Thereau riporta con i piedi per terra i rosanero. Finisce 1-1 al Bentegodi e il punto va bene al Chievo che torna a muovere la classifica dopo due sconfitte consecutive, portandosi a quota 29 punti, 10 in più dei rosanero penultimi in attesa delle altre gare della 25esima giornata. Solo tre vittorie per un Palermo che non vince da tre mesi, che non ha mai conquistato l'intera posta in palio in trasferta e che ancora una volta paga l'errore di un singolo: ingenuo Garcia prima a far saltare Frey in area di rigore e poi nel commettere il fallo di mani che ha permesso a Thereau di firmare l'1-1 con cui si è chiusa la partita.
Era la sfida dei tanti ex. Non solo in campo, ma anche e soprattutto in panchina. Su quella veneta c'è Eugenio Corini, capitano e bandiera del Palermo che trascinò dalla B all'Europa, su quella rosanero c'è il veronese ed ex clivense Malesani. L'ex più atteso, però, è Stefano Sorrentino che dopo 4 anni e mezzo in gialloblù, si è trasferito in Sicilia al termine di un'estenuante trattativa. Fischiatissimo il portiere di un Palermo ultimo in classifica e che al Bentegodi si gioca tantissimo.

È la seconda gara della gestione Malesani che dopo il 3-5-2 schierato col Pescara, sceglie il 4-3-2-1 con Morganella (out dopo 8 minuti per infortunio, Nelson al suo posto) e Garcia terzini, Munoz e Aronica centrali, Barreto, Rios e Kurtic a centrocampo. Novità in avanti, Ilicic (non al top) e Miccoli (colpito dalla febbre e a Verona soltanto in giornata) vanno in panchina, Boselli è l'unica punta, mentre al fianco di Fabbrini c'è Formica. Proprio l'argentino, al 5', sfrutta l'errore di Acerbi e con un preciso diagonale sinistro batte Puggioni. Palermo in vantaggio, il Chievo, colpito a freddo, ci mette un po' a entrare in partita e Guana rischia anche il rosso (manata a Boselli al 12').

L'impressione è che i rosanero abbiano paura di vincere, arretrano di qualche metro e fanno risvegliare il Chievo, anche se la squadra di Corini non trova spazi e prova a far male con le conclusioni dalla distanza di Thereau e Cofie. Partita molto combattuta, ma pochissime emozioni. Nella ripresa Corini decide di cambiare: subito dentro Pellissier per Hetemaj e Chievo che passa al 3-4-3. Una mossa che paga: un colpo di testa di Frey finisce sul braccio di Garcia e Tagliavento concede il rigore. Sul dischetto va Thereau che spiazza Sorrentino.
Sull'1-1 cambia anche Malesani, dentro Von Bergen per Formica, un difensore per un trequartista. Il Palermo sbanda, Thereau trova spazio tra le linee e si rende pericoloso. Corini cambia ancora e inserisce Luciano per Paloschi. I rosanero ritrovano equilibrio e con Fabbrini e Nelson sfiorano il gol con due conclusioni da fuori area. Negli ultimi 10 minuti Malesani si gioca anche la carta Miccoli che all'andata segnò una splendida tripletta contro i clivensi. Gli fa posto Boselli, ma non c'è benzina a sufficienza per cercare di vincere la partita. Il Chievo preferisce non rischiare, si accontenta di un punto che muove la classifica, ma che per il Palermo è poca cosa vista la situazione di classifica.

CATANIA - BOLOGNA 1-0
CATANIA (4-3-3): Andujar 6.5, Alvarez 6.5, Bellusci 6.5, Spolli 6.5, Marchese 7, Izco 6.5, Lodi 6.5, Almiron 7 (13' st Biagianti 6), Castro 6 (38' st Legrottaglie sv), Bergessio 6, Gomez 6.5 (45' st Ricchiuti sv). (1 Frison, 29 Terracciano, 2 Potenza, 5 Rolin, 18 Augustyn, 30 Salifu, 35 Doukara, 26 Keko). All.: Maran 6.5
BOLOGNA (3-4-2-1): Curci 6, Sorensen 6, Antonsson 6, Cherubin 5.5 (25' st Moscardelli 5.5), Motta 5 (34' st Garics sv), Khrin 5.5, Perez 6, Morleo 6, Diamanti 5, Kone 5 (1' st Gabbiadini 6), Gilardino 5.5. (25 Agliardi, 32 Stojanovic, 45 De Carvalho, 44 Naldo, 20 Abero, 17 Guarente, 30 Pazienza, 17 Christodolopoulos, 77 Pasquato). All. Pioli 5.5
Arbitro: Russo di Nola 6
Rete: nel pt 42' Almiron.
Note: angoli 6-4 per il Catania. Recuperi: 2' e 4'. Ammoniti: Morleo e Perez per gioco scorretto; Biagianti per comportamento non regolamentare. Espulsi: allontanato per proteste il tecnico del Bologna, Pioli (45' st).
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Sinora ha svicolato in ogni modo. Adesso è una missione impossibile anche per lui. Rolando Maran dovrà arrendersi all'evidenza. Fedele al proprio carattere e al profilo basso che il ruolo gli impone, il tecnico del Catania ha sempre considerato tabù qualsiasi argomento diverso dalla salvezza. Ma i numeri sono chiari e i 39 punti in classifica costringono gli etnei a giocare a carte scoperte.
Il boato del Massimino che accompagna il successo di misura sul Bologna è qualcosa di più e di meglio della gioia per una semplice vittoria. L'urlo dei tifosi sancisce, di fatto, il raggiungimento del traguardo dichiarato: la permanenza in Serie A, la settima consecutiva (il che vuol dire ottava stagione di fila tra i grandi assicurata e scusate se è poco).
Rispetto alle scorse annate, c'è però un particolare, non esattamente irrilevante: alla fine del campionato mancano tredici partite. Un potenziale trampolino di lancio verso non più inconfessati sogni europei, tutt'altro che irraggiungibili classifica alla mano. I rossazzurri, almeno sino al posticipo serale tra Fiorentina e Inter, si issano al sesto posto proseguendo a ritmi da big un girone di ritorno che li ha visti centrare quattro vittorie su sei incontri disputati.

La formazione di Maran supera anche la prova di maturità proposta dal Bologna, che nella sfida d'andata s'impose con un sonoro 4-0 e in Sicilia cerca sino alla fine di evitare la sconfitta chiudendo la gara con un assetto iper offensivo. Ma rispetto alla batosta rimediata al Dall'Ara Izco e soci sono cresciuti e lo dimostrano cercando il gol con pazienza e determinazione, trovandolo in chiusura di primo tempo e proteggendolo nella ripresa, senza ricorrere alle barricate e tenendo alta la concentrazione sino allo scadere.
Il Catania impiega 42 minuti per dare concretezza alla propria pressione, esercitata con continuità ma senza trovare il varco giusto in una metà campo che il Bologna infoltisce richiamando con frequenza i trequartisti in copertura. Dopo un paio di tentativi a vuoto di Gomez e il palo timbrato da Bergessio con un colpo di testa al termine di una bella manovra avviata da Lodi e perfezionata dal cross di Gomez, gli etnei passano grazie a un calcio piazzato: angolo di Lodi, inzuccata di Almiron e palla in rete.

Il Bologna, mai pericoloso per l'intero primo tempo, nella ripresa prova a guadagnare peso in avanti inserendo Gabbiadini al posto di Kone, ma è ancora Almiron a rendersi insidioso con un colpo di testa bloccato da Curci. Nonostante la giornata di scarsa vena di Diamanti, gli emiliani ci provano con Gabbiadini (girata larga), Gilardino (destro incrociato mandato in angolo da Andujar) e ancora Gabbiadini (tiro dalla distanza respinto dal portiere rossazzurro).
Ma il Catania tiene, si fa vivo in avanti con Castro e Bergessio e corre l'ultimo rischio a dieci minuti dalla fine, quando, dopo l'inserimento di un altro attaccante (Moscardelli), una doppia deviazione in area di Gilardino e Gabbiadini non basta a correggere in porta un cross del nuovo entrato Garics. Finisce con Pioli allontanato dal campo per proteste e i padroni di casa a braccia levate per un risultato che li proietta verso un sogno che da oggi accomuna tutto l'ambiente rossazzurro. Maran incluso. [Articolo di Alberto Cigalini]

Fonte: Lasiciliaweb Sport

- La classifica di serie A (Uefa.it)

 

 

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18 febbraio 2013
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