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Le Siciliane di A [XXVIII giornata]

Persa anche questa (Palermo-Siena 1-2) Che peccato!! (Juventus-Catania 1-0)

11 marzo 2013

La partita vista dal tifoso...
Buon lunedì a tutti.
E già cari amici lettori, abbiamo perso anche questa, l’ultima occasione per risalire la corrente della classifica. Sconfitti dal Siena con la quale si condivideva l'ultimo posto in classifica, ma dopo essere stati in vantaggio, il solito regalo della difesa, ha permesso al Siena di pareggiare e poi vincere, perché il Palermo si è sciolto come neve al sole. Senza nerbo, senza coraggio, impauriti, "scantati" come se il pallone era un pezzo di lava incandescente.
Ora siamo laggiù, nel più profondo degli abissi.
E, giustamente, adesso la contestazione si fa sentire. E' colpa di tutti: presidente in testa, che vuole sempre fare tutto lui, fa e disfa la squadra, la dirigenza, gli allenatori... Un gran casotto!
E si risente parlare di Sannino... Non ho più la forza, né la voglia di commentare altro.
Invece voglio spendere una parola per il Catania: grandissimi complimenti! perché perdere al 91' in casa della Juventus, è un grandissimo onore e prova di gran valore.
Bravi i cugini catanesi!
Buon calcio a tutti.
[A.G.]

PALERMO - SIENA 1-2
PALERMO (3-4-1-2): Sorrentino 6.5, Munoz 6, Von Bergen 5.5, Garcia 5.5, Anselmo 5.5 (1' st Nelson 5.5), Arevalo Rios 5, Kurtic 5, Dossena 5.5 (23' st Fabbrini 5), Formica 6, Boselli 6, Miccoli 4 (12' st Ilicic 4.5). (99 Benussi, 3 Aronica, 9 Dybala, 18 Faurlin, 19 Sperduti, 23 Donati, 24 Malele, 30 Brichetto, 89 Morganella). All.: Gasperini 4.5
SIENA (3-4-2-1): Pegolo 6.5, Teixeira 6, Terlizzi 5.5 (33' st Paci sv), Felipe 6, Angelo 6, Calello 5.5, Della Rocca 5.5, Rubin 6, Rosina 6.5 (39' st Bolzoni sv), Sestu 6.5 (18' st Reginaldo 6), Emeghara 6.5 (12 Farelli, 3 Uvini, 7 Valiani, 9 Paolucci, 16 Verre, 23 Agra, 70 Mannini, 81 Bogdani, 87 Grillo). All.: Iachini 6.5
Arbitro: Romeo di Verona 6.
Reti: nel pt 43' Anselmo; nel st 5' Emeghara, 27' Rosina (rigore).
Note: angoli 10-8 per il Palermo. Recupero: 0' e 6'. Ammoniti: Felipe, Boselli, Teixeira, Calello per gioco scorretto, Von Bergen, Garcia, Ilicic per comportamento non regolamentare. Spettatori: 18.214 per un incasso di 181.693 euro.
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Il Siena batte il Palermo nella sfida della disperazione e fa un passo avanti nella salita verso la salvezza, mentre i rosanero vedono ormai vicino il baratro della retrocessione. Il Siena ha il merito di non essersi abbattuto dopo il vantaggio rosa nei minuti finali del primo tempo, riuscendo poi nel sorpasso con Emeghara e Rosina. Gli uomini di Gasperini, che non vincono da oltre cento giorni e 14 partite, escono dal terreno di gioco tra i fischi assordanti. Poi fuori dai cancelli circa cinquemila tifosi palermitani hanno contestato il presidente Maurizio Zamparini e la squadra. Le porte del "Barbera" sono state serrate e le camionette della polizia e dei carabinieri hanno formato un cordone di sicurezza davanti le uscite.

La prima occasione della gara è per il Palermo con Dossena che tira al volo, Pegolo si rifugia in angolo. Più impegnativo l'intervento di Sorrentino al 10': sul cross di Sestu, Rosina incorna da tre metri e l'estremo difensore riesce ad alzare la palla sopra la traversa. Per un quarto d'ora non succede nient'altro, con le squadre bloccate dalla paura di subire un gol. Non è un caso che le azioni più interessanti vengano da calci piazzati. Al 25', sul corner tirato da Miccoli, Boselli colpisce di testa ma la conclusione centrale è respinta, con qualche affanno, da Pegolo. Dall'altro lato a soffrire e soprattutto Anselmo, asfaltato da Sestu che al 35' piazza un ottimo cross basso lisciato dalla difesa rosanero e finito sui piedi di Rosina che tira alto.
Il brasiliano si fa perdonare al 43' quando, rocambolescamente, porta il Palermo in vantaggio. Sul corner di Miccoli, interviene Terlizzi che manda la palla sul palo. Il tornante si avventa sul rimpallo e segna.  Il brasiliano non evita però la sostituzione che arriva all'inizio della ripresa, al suo posto il portoghese Nelson. Sull'ennesima incertezza difensiva rosanero, il Siena pareggia al 6'. Sul cross di Rosina, non si intendono Munoz e Sorrentino, la palla finisce ad Emeghara che di testa mette in rete. Gasperini si gioca le ultime carte e inserisce Ilicic al posto di un inesistente
Miccoli. Ma i rosa non riescono ad essere pungenti davanti e soffrono in difesa.

Al 27' il Palermo crolla sul contropiede del Siena. Emeghara entra in area e tenta il dribbling su Von Bergen che, secondo l'arbitro lo tocca. Il rigore viene trasformato da Rosina e gli applausi del Barbera si trasformano in fischi. Il Palermo fa fatica a reagire, il Siena si chiude. Munoz spizza la traversa con un colpo di testa e il pubblico comincia la contestazione. Gli ultrà in segno di protesta, riavvolgono gli striscioni e abbandonano la curva piazzandosi fuori dallo stadio. I rosanero non sono assistiti nè dalla tecnica nè dalla sorte e nei minuti finali colgono nuovamente la traversa su tiro di Nelson. Se ne va così anche l'ultima speranza per il Palermo, mentre il Siena continua a sognare.

JUVENTUS - CATANIA 1-0
JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6, Barzagli 6.5, Bonucci 6.5, Chiellini 6, Lichtsteiner 5, Pogba 7.5, Pirlo 5.5, Marchisio 5; Asamoah 5.5 (30' st Giaccherini 6.5), Giovinco 5 (20' st Matri 6), Vucinic 5.5 (30' st Quagliarella 6). (30 Storari, 34 Rubinho, 39 Marrone, 11 De Ceglie, 13 Peluso, 20 Padoin, 33 Isla, 18 Anelka. All. Conte 6.5
CATANIA (3-5-2): Andujar 6.5, Alvarez 6.5, Bellusci 7, Spolli 7 (40' st Rolin sv), Izco 6.5, Lodi 6, Biagianti 6 (34' st Salifu sv), Almiron 6, Marchese 6.5, Castro 6, Gomez 6 (36' st Cani sv). (1 Frison, 29 Terraciano, 2 Potenza, 8 Sciacca, 18 Augustyn, 24 Ricchiuti, 26 Keko, 28 Barrientos, 35 Doukara). All. Maran 6
Arbitro: Giannoccaro 5.5
Reti: 47' st Giaccherini.
Note: angoli 6-1 per la Juventus. Recupero: 0' e 4'. Ammoniti: Gomez e Giaccherini per simulazione, Biagianti, Spolli per gioco scorretto. Espulso Maran al 34' pt per proteste. Spettatori 38782; incasso 1291110.
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Due minuti di troppo. Solo 120 secondi separavano il Catania da un pareggio pesante in casa della Juventus. Risultato magari non rivoluzionario per la classifica etnea, ma che avrebbe avuto un significato particolare sul piano del morale perchè in un sol colpo avrebbe cancellato la beffarda sconfitta dell'andata e la delusione per la rimonta subita contro l'Inter domenica scorsa.
Sembrava fatta. E invece è andata diversamente. Un pallone difficile addomesticato da Pogba, migliore in campo, un cross sporcato da Marchese che rende la traiettoria più difficile da leggere e Giaccherini che dopo il tocco di Andujar anticipa tutti firmando un gol che rappresenta una fumata bianconera in chiave scudetto, ipotecato grazie alla battuta d'arresto del Napoli con il Chievo.
L'ennesima delusione maturata negli istanti di recupero (con questa fanno sette punti persi: due a Roma e Udine, uno con Pescara, Inter e Juve) vanifica gli sforzi degli etnei, che per novanta minuti riescono a imbrigliare i bianconeri concedendo loro il minimo possibile. Senza l'infortunato Bergessio, Maran imposta una gara di contenimento e ripartenze disponendosi a specchio rispetto agli avversari.

L'annunciato 3-5-2 è funzionale alle necessità del Catania, che può controllare meglio i temuti inserimenti dei centrocampisti e ridurre lo spazio vitale per la manovra avversaria. Con Pirlo seguito da Castro in fase di non possesso e i due cursori di fascia, Lichtsteiner e Asamoah, in difficoltà nel piazzare l'affondo, la capolista per l'intero primo tempo si rende pericolosa raramente e quando lo fa sbatte su Andujar, pronto a deviare in corner un tiro di Vucinic, o sul palo, sul quale finisce il tiro dello stesso Vucinic liberato da un'incomprensione tra Bellusci e Almiron.
Il baricentro basso e un modulo che tende a trasformarsi in 5-4-1 quando i padroni di casa premono lascia a Gomez l'incombenza di misurarsi con la solida difesa bianconera e fa sì che la formazione rossazzurra non riesca a cercare Buffon se non con un paio di tentativi dalla distanza dello stesso Gomez e di Marchese. Il Catania non è pericoloso, ma corre anche pochi rischi riuscendo a far giocare male alcuni degli uomini chiave di Conte, in primis Pirlo, e tenendo il campo con la compattezza chiesta da Maran (espulso per proteste dopo 35 minuti) pure nella ripresa.

Andujar si disimpegna bene su un'altra botta di Pogba, il più vivo dei bianconeri, e ringrazia Marchisio, che spreca mandando a lato dopo aver raccolto una punizione dal limite di Pirlo finita addosso ad Alvarez. Il pareggio sembra cosa fatta, anche perchè nonostante Conte cambi la coppia d'attacco (Matri-Quagliarella per Vucinic-Giovinco), la Juve non sfonda. Nel recupero, però, l'altro nuovo entrato in casa juventina, Giaccherini, fresco di ammonizione per una simulazione, finalizza un'azione avviata da un anticipo in gioco pericoloso di Barzagli su Castro siglando il gol che gela i rossazzurri e chiude, o quasi, la lotta per il tricolore. [Articolo di Alberto Cigalini]

Fonte: Lasiciliaweb Sport

- La classifica di serie A (Uefa.it)

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11 marzo 2013
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