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Le Siciliane di A [XXXVII giornata]

Pazzia... calcistica al Barbera (Palermo-Chievo 4-4). Bel punto.... (Roma-Catania 2-2)

07 maggio 2012

La partita vista dal tifoso...
Buon lunedì a tutti.
Innanzitutto tanti complimenti alla Juventus che ieri sera con un turno di anticipo ha vinto lo scudetto, grazie alla vittoria sul Cagliari ed alla contemporanea sconfitta del Milan nel derby con l'Inter.
Dopo questa doverosa parentesi, un commento sulle Siciliane: sabato sera il Catania è andato a prendersi un punto sul campo della Roma; il Palermo ieri pomeriggio ha concluso la sua avventura per questo campionato al Barbera, salutando il pubblico con un... pazzo 4-4.
Inizio boom con rigore di Miccoli e gol dello stesso in meno di 20 minuti; poi l'arbitro decide di riaprire la partita con un regalo di rigore al Chievo, poi i veronesi pareggiano e finisce il primo tempo. Com'è successo spesso in questo campionato, l'intervallo è deleterio per i rosanero, infatti, dopo 25 secondi dal rientro Luciano porta in vantaggio la sua squadra e subito Pellissier trova il 2-4 per il Chievo; qui "entra in campo" il Palermo e soprattutto Miccoli che non ci sta a perdere, forse la sua ultima partita in rosanero, segnando un gol fantastico, colpendo una traversa su punizione e calciando il corner al 45' dove Silvestre firma il gol del 4-4 definitivo.
Ora, domenica i rosanero saranno arbitri della salvezza perché giocano contro il Genoa, a porte chiuse, non si sa dove.
Dopo vedremo quello che succede, chi parte, chi arriva.
Non vi preoccupate, vi terrò informati anche nel periodo estivo con delle pillole di calciomercato.
Buon calcio a tutti!
[A.G.]

PALERMO - CHIEVO 4-4
PALERMO (4-3-1-2):
Viviano 5.5, Pisano 5.5, Silvestre 5.5, Milanovic 5, Mantovani 5.5, Migliaccio 6.5, Donati 6.5, Bertolo 5.5 (13' st Balzaretti 6), Zahavi 4.5 (20' st Vasquez 6), Miccoli 8, Budan 4.5 (13' st Hernandez sv). (12 Brichetto, 6 Munoz, 17 Bacinovic, 24 Mehmeti). All.: Mutti 6.
CHIEVO (4-4-2): Sorrentino 5.5, Frey 5.5, Cesar 6, Acerbi 6, Jokic 5.5, Vacek 6 (29' st Paloschi sv), Rigoni 6, Hetemaj 5.5 (1' st Luciano 6), Cruzado 6, Pellissier 7, Uribe 6.5 (17' st Sardo). (17 Puggioni, 4 Morero, 6 Bradley, 7 Sammarco, 23 Paloschi). All.: Di Carlo 6.
Arbitro: Gervasoni 5.
Reti: nel pt 10' (rig.) e 20' Miccoli, 27' Pellissier (rig.); 29' Uribe; nel st 1' Luciano, 26' Pellissier, 29' Miccoli, 44' Silvestre.
Note: angoli 8-2 per il Palermo. Recupero: 1' e 5'. Ammoniti: Milanovic, Donati e Migliaccio per gioco scorretto. Spettatori: 22.617, per un incasso di 217.574,00.
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Il Palermo si congeda dal Barbera con un rocambolesco 4-4, specchio di una stagione vissuta tra molte ombre e poche luci: tra queste brilla senza dubbio quella di super Miccoli, per lui una tripletta con un gol in mezza rovesciata al volo da incorniciare. Il Romario del Salento raggiunge quota 16 nella classifica dei marcatori. Rimane l'amaro in bocca per un campionato anonimo, con alcuni giocatori che hanno deluso le aspettative.
L'ultima di campionato i rosanero la giocheranno a Genova. Alla fine, ovazione della curva Nord per Balzaretti che saluta durante il giro di campo, un commiato per il terzino sinistro destinato al Paris Saint Germain. Il Chievo torna a Verona invece con un pizzico di amarezza per essersi lasciato sfuggire la vittoria a un minuto dal termine. Bello, però, il gesto di fair play di Acerbi da cui è nato il pari dei rosanero: il difensore scaligero ha ammesso di aver deviato un pallone finito in angolo, inducendo l'arbitro a tornare suoi propri passi, perchè non aveva visto. Dall'angolo è arrivato il gol di Silvestre che ha chiuso la gara, aperta con un minuto di silenzio in memoria di Luigi Pecoraro, l'allenatore degli allievi morto l'altro ieri a 46 anni.

Il Palermo parte subito bene, con Miccoli il più in palla dei rosanero. La squadra di Mutti passa in vantaggio all'8'. Migliaccio approfitta di una indecisione della difesa, s'insinua tra due avversari e appena entra in area viene atterrato alle spalle da Jokic guadagnando il rigore. Sul dischetto si porta Miccoli, che spiazza Sorrentino. Il gol galvanizza i rosanero, mentre la formazione scaligera sembra subire il colpo. E due minuti dopo, i rosanero raddoppiano. L'azione parte ancora una volta da Migliaccio che approfitta di un clamoroso liscio di Acerbi e di testa rilancia in area per Miccoli, che al limite del fuorigioco stoppa la palla di petto e al volo insacca in rete.
Di Carlo dalla panchina cerca di scuotere i suoi, il primo tiro del Chievo arriva al 25' con Pellissie. Sugli sviluppi, dopo un batti e ribatti la palla finisce a Hetemaj che dalla linea di porta, alla destra di Viviano, crossa in area; la palla finisce sul corpo di Pisano, a meno di un metro dall'avversario. Per Gervsasoni è rigore. I rosanero protestano, inutilmente. Dal dischetto Pellissier non sbaglia. Questa volta sono i rosanero a subire il colpo. Al 27' il Chievo trova il pari. Uribe approfitta di una indecisione proprio di Silvestre, appena dentro l'area, trafiggendo con un tiro preciso l'incolpevole Viviano.
Di Carlo nella ripresa mette in campo Luciano al posto di Hetemaj, e lui lo ripaga immediatamente. Uribe viene lanciato sulla destra e in assoluta tranquillità mette un cross al centro dell'area, con la difesa del Palermo in bambola. La palla finisce sui piedi di Luciano che infila la rete senza problemi. I rosanero sembrano aver lasciato la testa negli spogliatoi. Mutti cerca di svegliare la sua formazione con un doppio cambio. Balzaretti (applauditissimo) al posto di Bertolo, e Hernandez in sostituzione dell'evanescente Budan, che applaude il pubblico che lo fischia mentre lascia il terreno di gioco.

Pochi minuti dopo nuovo cambio, fuori uno spento Zahavi, dentro l'argentino Vasquez, oggetto misterioso di questa stagione. I rosanero si buttano in avanti. Ma gli scaligeri passano di nuovo al 71': sul lancio dalla trequarti, Pellissier sfugge alla coppia centrale rosanero e di destro gonfia la rete di Viviano. Gli schemi ormai sono saltati. All'improvviso il Palermo accorcia le distanze, è il 73'; dal cerchio di centrocampo Donati lancia in area, Miccoli, solo davanti a Sorrentino, segna in mezza rovesciata.
Con le gambe stanche, è il cuore a spingere ancora i rosanero, che reclamano due calci di rigore: il primo con Hernandez il cui colpo di testa è respinto di mano da un difensore ma l'arbitro non vede, il secondo con Miccoli, che finisce a terra in area. Il pari arriva a un minuto dal termine. L'arbitro non vede che la palla è stata deviata in angolo e si avvia verso il centrocampo, ma Acerbi ammette di aver toccato il pallone: Miccoli mette al centro e Silvestre insacca. Il triplice fischio chiude una partita rocambolesca. La Nord inneggia a capitan Miccoli, Balzaretti saluta, così come Migliaccio.

ROMA - CATANIA 2-2
ROMA (4-3-3):
Lobont 6, Taddei 5.5, Kjaer 6, Heinze 5, Marquinho 6, Gago 5.5, De Rossi 6, Pjanic 6 (41' st Simplicio sv), Borini 6 (dal 25' st Lamela 6), Totti 7, Osvaldo 5.5 (20' st Bojan 6.5). (18 Curci, 20 Perrotta, 23 Greco, 26 Tallo). All.: Luis Enrique 5.5.
CATANIA (4-3-3): Carrizo 7, Motta 6, Legrottaglie 6, Bellusci 6, Marchese 7, Izco 6, Lodi 7, Almiron 6.5, Gomez 6.5, Bergessio 6 (35' st Catellani sv), Barrientos 7 (37' st Seymour sv). (29 Terracciano, 33 Capuano, 34 Calapai, 19 Ricchiuti, 7 Lanzafame). All.: Montella 7.
Arbitro: Peruzzo di Schio 5.5
Reti: nel st 7' Totti, 13' Lodi (rigore), 22' Marchese, 33' Totti.
Note: angoli 15-4 per la Roma. Recupero: 1' e 5'. Ammoniti: De Rossi, Heinze, Barrientos e Taddei per gioco falloso, Lodi per comportamento non regolamentare. Spettatori: 32.583, di cui 18.400 abbonati, per un incasso di 626.775 euro.
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Quattro gol e tante emozioni. Il Catania rialza la testa dopo le recenti esitazioni e va a strappare con merito un pareggio esterno all'Olimpico. La gara contro la Roma è proprio come la si immaginava: giocata a viso aperto da entrambe le parti, ricca di occasioni da rete e molto viva anche dal punto agonistico tra due formazioni che per tradizione non si amano.
Una tradizione che aiuta i rossazzurri a trovare gli stimoli che nelle ultime settimane erano mancati. Montella ci tiene a fare bella figura contro la sua ex squadra e ci tengono pure i rossazzurri, che quando trovano rivali disposti ad attaccare senza troppe remore sono sempre pronti a replicare a tono.
La Roma di Luis Enrique è proprio così. Una squadra offensiva, probabilmente anche troppo, tanto da correre costantemente il rischio di sbilanciarsi. I giallorossi potrebbero passare dopo soli 9 minuti, quando Carrizo manca una presa alta non impossibile e in caduta anticipa nettamente Borini. L'incerto Peruzzo decreta il rigore, che Totti, alla partita numero 500 in campionato con la maglia capitolina, si fa parare dal portiere argentino mandando poi alle stelle la comoda respinta.

Scampato il pericolo, il Catania evita di rintanarsi nella propria metà campo andando a impegnare Lobont con un sinistro dalla distanza di Lodi. Le emozioni si susseguono: Carrizo respinge di piede una conclusione di Totti, Lobont salva su un destro ravvicinato di Legrottaglie sugli sviluppi di un angolo, poi i due portieri mandano in corner le conclusioni di Gomez da una parte e Gago dall'altra.
Dopo aver resistito in modo casuale per 45', lo 0-0 crolla nella ripresa. Al 7' Totti riesce a riscattarsi battendo Carrizo con un preciso sinistro dal limite. Il Catania c'è e reagisce subito. E' Barrientos a salire in cattedra propiziando le due reti che ribaltano il punteggio.
Il Pitu prima salta Heinze in area guadagnandosi un penalty che Lodi trasforma con freddezza e poi va via a due avversari sulla linea di fondo conquistando una punizione che gli etnei sfruttano con intelligenza: Lodi, invece di calciare nel mucchio, serve al limite l'accorrente Marchese, che tutto solo folgora Lobont con un violento sinistro.
La Roma accusa il colpo e il Catania potrebbe triplicare (testa alta di Motta). L'incontro s'innervosisce, i falli e i cartellini si moltiplicano (incluso un giallo ingiusto al diffidato Lodi per un fallo commesso da Almiron, innervositosi per una manovra sviluppata dai padroni di casa con Bergessio a terra). Il 2-2 lo firma ancora Totti, che sfrutta un affondo di Pjanic sulla sinistra girando in rete l'assist del bosniaco.
Il Catania accusa la fatica e nel finale i giallorossi premono alla ricerca del terzo gol, ma Carrizo si oppone bene ai tiri ravvicinati di Bojan, Pjanic e Lamela salvando il risultato. Dopo 5' di recupero, arriva il fischio finale di Peruzzo proprio quando il nuovo entrato Catellani è pronto a involarsi solo verso Lobont, ma rammaricarsi è inutile: il guardalinee aveva già alzato la bandierina.

Fonte: Lasiciliaweb Sport

- La classifica di serie A
(Uefa.it)

 

 

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07 maggio 2012
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