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Le Siciliane di A

Il Palermo chiude con un pareggio, mentre il Catania si è salvato a 5 minuti dalla fine

19 maggio 2008

SIENA - PALERMO 2-2
Siena (4-3-1-2): Eleftheropoulos 5 (24' st Jakkola sv); Rossettini 5.5, Loria 5.5, Portanova 5.5, Rossi 6; Vergassola 6 (8' st Forestieri 6), Coppola 6, Alberto 6 (19' st Guadalupi 6); Kharja 6; Riganò 6, Maccarone 6.5. In panchina: Galloppa, Jarolim, Ficagna, Porta. Allenatore: Beretta 6.
Palermo (4-2-3-1): Agliardi 6; Zaccardo 5.5, Biava 6, Rinaudo 6 (16' st Barzagli 6), Cassani 6 (21' st Tedesco 6); Guana 6, Migliaccio 6; Jankovic 6.5 (34' st Carbonaro sv), Miccoli 6.5, Caserta 6.5; Cavani 5. In panchina: Fontana, Cani, Di Matteo, Cossentino. Allenatore: Colantuono 6.
Arbitro: Stefanini di Prato 6.
Reti: 2' pt, 13' st Maccarone, 24' pt Jankovic, 30' pt Miccoli.
Note: Giornata di sole, terreno in buone condizioni. Spettatori: 8mila circa. Ammoniti: Miccoli, Cassani, Riganò. Angoli: 8-3 per il Palermo. Recupero: 1' pt, 0' st.
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Finisce 2-2 al "Franchi" tra Siena e Palermo alla fine di una partita giocata con i ritmi di un'amichevole infrasettimanale. Super Maccarone in casa bianconera, autore di una bella doppietta che gli permette di portare a 14 gol il suo personale bottino.
A quota 44 è record di punti per il Siena in serie A. Dall'altra parte bene Jankovic e Miccoli, che a tratti fanno valere le loro doti tecniche. Continua il momento negativo di Edison Cavani.
Beretta deve fare a meno degli indisponibili Frick, Locatelli, Codrea e Bertotto; per il resto in porta torna Eleftheropoulos; duo d'attacco composto da Riganò e Maccarone. Colantuono lascia a casa il febbricitante Amauri, lasciando a Cavani il ruolo di punta centrale; in campo Jankovic anche se non al meglio della condizione; rientra Zaccardo e Cassani si sposta a sinistra.

Siena in vantaggio alla prima occasione dopo appena 2': Riganò taglia per Maccarone sorprendendo la difesa rosanero e per l'attaccante lanciato a rete è fin troppo facile battere Agliardi in uscita.
Immediata la reazione del Palermo con un tiro da fuori di Jankovic, Eleftheropoulos non trattiene, ma poi si salva in angolo con affanno. Al 7' Miccoli impegna il portiere con una punizione dal limite.
La squadra di Colantuono si mantiene in avanti, ma ha difficoltà a sfondare perchè manovra a ritmi
lentissimi e perchè il Siena è piuttosto chiuso ed attento. Al 24' arriva il pareggio: Migliaccio insiste nel conquistare un pallone, serve  Jankovic che con un diagonale rasoterra infila Eleftheropoulos.
Il Siena si addormenta, il Palermo continua a macinare gioco e al 30' passa in vantaggio: Caserta crossa dalla sinistra per Miccoli che lasciato solo in area gira di testa in rete. Sfortunato il Siena al 34' quando su angolo di Kharja, Riganò colpisce di testa e la palla, complice una deviazione, si  stampa sulla traversa.

Il Palermo gestisce bene palla e al 38' sfiora il tris con un gran destro di Miccoli di poco sopra la  traversa. Nella ripresa continuo possesso palla del Palermo, mentre il Siena prova ad accelerare la manovra. All'8' gran destro di Miccoli che sfiora il palo. Al 13' arriva il pareggio: Maccarone raccoglie un lungo rilancio, lascia sul posto Zaccardo, salta Rinaudo e batte Agliardi.
Applausi per Rinaudo (ex Siena) che al 16' lascia il posto a Barzagli. Al 19' ancora Maccarone mette i brividi alla difesa del Palermo con un gran tiro da fuori che finisce poco alto. Le squadre si accontentano.
C'è tempo per gli esordi del giovane portiere del Siena Jakkola che rileva l'infortunato Eleftheropoulos e dell'attaccante del Palermo Carbonaro, che entra al posto di Jankovic.


CATANIA - ROMA 1-1
Catania (4-1-4-1): Bizzarri 6, Silvestri 7, Terlizzi 6, Stovini 6.5, Sabato 6 (1' st Morimoto 6.5), Biagianti 6.5, Colucci 6 (15' Mascara 6), Baiocco 6.5, Tedesco 7, Vargas 6.5, Martinez 7 (43' st Sottil sv). (16 Polito, 2 Sardo, 8 Edusei, 11 Pià). All.: Zenga.
Roma (4-2-3-1): Doni 7.5, Cassetti 6.5, Panucci 6, Mexes 6, Tonetto 6, De Rossi 6.5, Pizarro 6.5, Mancini 5.5 (11' st Giuly 5.5), Aquilani 6 (30' st Brighi 6), Perrotta 6, Vucinic 7. (1 Curci, 3 Cicinho, 4 Juan, 15 Antunes, 18 Esposito, 33 Brighi). All.: Spalletti.
Arbitro: Saccani di Mantova 6.5.
Reti: nel pt all'8' Vucinic, nel st al 40' Martinez.
Note: angoli 7-0 per il Catania. Recuperi: 1' e 0'. Ammoniti: Vucinic e Terlizzi per gioco non regolamentare; Panucci e Baiocco per gioco scorretto. Spettatori: 21 mila.
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Una giornata memorabile. La terza nelle ultime tre stagioni. Il Catania conquista la salvezza imponendo il pari alla Roma con un gol di Martinez a cinque minuti dalla fine.
E' la rete che regala ai colori rossazzurri un'altra domenica storica, piena di emozioni, culminata nella permanenza in A della squadra di Zenga ai danni di Empoli e Parma e nello scudetto dell'Inter, vittorioso in Emilia.
La festa dei ventunomila del Massimino, rimasti col fiato sospeso sino al triplice fischio di Saccani, chiude nel modo più bello novanta minuti da brivido, in cui gli etnei, subito costretti a rincorrere a causa del gran gol di Vucinic, hanno mostrato cuore e carattere reagendo alla grande allo svantaggio e assediando gli avversari nella ripresa sino a raggiungere il meritato pareggio quando mancava ormai solo una manciata di minuti allo scadere. Un traguardo fortemente voluto e centrato da Baiocco e compagni sfoderando una prestazione di valore assoluto sotto il profilo della personalità, della generosità e dell'intensità.

Si comincia con il tutto esaurito in un Massimino esclusivamente rossazzurro. Tensione alle stelle, in palio c'è un'intera stagione per entrambe le squadre. Zenga lascia Mascara, non al meglio, in panchina e schiera Martinez prima punta con Colucci e Vargas larghi in appoggio. Spalletti si affida al solito 4-2-3-1 preferendo a destra Cassetti, dotato di maggiori qualità in copertura, a Cicinho per tenere così a bada Vargas.
Otto minuti e arriva la doccia fredda: Vucinic va via in dribbling su Sabato, salta in velocità Terlizzi e con un preciso diagonale di destro anticipa l'intervento in scivolata di Stovini e batte Bizzarri. Una prodezza che, a 82 minuti dalla fine del campionato e con lo 0-0 del Tardini, fa della Roma la squadra campione d'Italia.
Va male al Catania, invece, perché al 10' l'Empoli segna una rete che spedirebbe gli etnei in B. Ma i rossazzurri reagiscono alla grande dando l'anima. Gli ospiti cercano di controllare affidandosi al palleggio e provando a pungere con Vucinic e Mancini.

Le occasioni migliori, però, sono dei padroni di casa, che ci provano con Vargas, Silvestri (due volte) e Biagianti andando vicini al pari soprattutto con Martinez (colpo di testa a lato da pochi metri) e Tedesco, sulla cui deviazione da due passi, su punizione di Vargas, Doni è miracoloso di piede.
Nella ripresa Zenga gioca la carta Morimoto, entrato al posto di Sabato, dando alla sua formazione un assetto molto più offensivo con un attaccante puro e due trequartisti in appoggio come Colucci e Martinez. Gli etnei hanno subito una palla-gol clamorosa con Baiocco, autore di un destro largo dal cuore dell'area.
Il Catania spinge sempre di più. Al 15' Morimoto, su lancio di Stovini, si divora un gol fatto alzando di testa oltre la traversa. La pressione etnea cresce, i giallorossi sono ormai arroccati nella loro trequarti. Il Massimino esplode in un boato alla notizia del vantaggio dell'Inter a Parma, l'undici di Zenga ci crede sempre più al cospetto di un avversario che subisce, al contrario, un duro colpo psicologico.

Al 26' Biagianti colpisce la traversa con un tiro dal limite, ma Saccani ferma il gioco per l'offside di Morimoto, trovatosi sulla traiettoria del tiro. Sessanta secondi dopo Martinez sfiora il gol d'antologia con una rovesciata fuori di poco.
Ormai si gioca a una porta sola. Al 29' Morimoto gira di testa a colpo sicuro, ma Doni ha uno splendido riflesso e devia in angolo. Sulla mischia successiva, il giapponese colpisce la traversa da pochi passi.
Raddoppia l'Inter e il Massimino fa festa di nuovo. È anche una guerra di nervi. Al 37' viene annullato il pareggio a Mascara per un fallo di mano. Ma è questione di minuti, perchè il fortino giallorosso crolla al 40' grazie alla rete di Martinez che devia sotto porta un tiro di Morimoto sporcato dalla difesa. È il gol della salvezza. Catania piange di gioia, Roma di delusione.

Fonte: La Sicilia 

 

 

 

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19 maggio 2008
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