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Le Siciliane di A

Comunque un buon punto per i Rosanero (Reggina-Palermo 0-0). Gli Etnei regalano un pareggio (Chievo-Catania 1-1)

16 febbraio 2009

REGGINA - PALERMO 0-0
REGGINA (3-5-2): Campagnolo 6 (34' pt Puggioni 6.5), Cirillo 6.5, Valdez 6, Santos 6, Krajcik 6 (7' st Sestu 6), Barreto 6, Carmona 6, Barillà 6 (18' st Hallfredsson 6), Costa 6, Di Gennaro 6.5, Corradi 6.5. (20 Alvarez, 4 Cascione, 18 Rakic, 86 Stuani). All. Orlandi 6.
PALERMO (4-3-1-2): Amelia 7, Cassani 6, Kjaer 6, Bovo 6, Balzaretti 6, Guana 6 (43' st Savini sv), Liverani 6, Migliaccio 6, Simplicio 6, Cavani 5.5 (47' st Tedesco sv), Miccoli 5.5 (31' st Succi sv). (1 Ujkani, 21 Cossentino, 60 Misuraca, 26 Morganella). All. Ballardini 6.
Arbitro: Ayroldi di Molfetta 6.
Note: recupero 1' e 3'. Angoli: 6-2 per il Palermo. Ammoniti: Bovo e Migliaccio per gioco falloso. Spettatori: 10mila circa.
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Reggina e Palermo si dividono la posta al termine di una partita che solo nel finale si è vivacizzata, soprattutto per merito dei padroni di casa, saliti di tono dopo una prima frazione passata più a difendere che ad attaccare.
La Reggina ottiene il quarto pareggio consecutivo, ma perde l'occasione di fare un balzo in avanti in classifica, rimanendo a tre lunghezze da Torino e Chievo e ad a cinque dal Lecce al quart'ultimo posto, quello che significa salvezza. I rosanero, di contro, non hanno cercato sino in fondo di ottenere quella vittoria che gli avrebbe consentito di porsi in piena zona Uefa, a soli due punti dalla Roma.
Il Palermo ha avuto il demerito di non averci creduto nella prima frazione, quando ha avuto il predominio del gioco, ma senza riuscire ad impensierire più di tanto Campagnolo prima e Puggioni poi, quanto è subentrato a metà del primo tempo per un infortunio muscolare del portiere titolare.

Ad eccezione di un'uscita di Campagnolo ad anticipare Cavani e di una respinta dello stesso portiere su una punizione di Bovo, le conclusioni degli avanti siciliani si sono sempre perse sul fondo. Gli uomini di Ballardini, probabilmente, hanno pagato la scarsa vena di Miccoli, ma anche, a onor del vero, l'atteggiamento della Reggina che per tutti i primi 45 minuti è sembrata pensare soprattutto a non subire gol.
Prova ne sia che nelle poche azioni offensive, Di Gennaro e Corradi si sono trovati spesso soli in avanti. Agli amaranto, nella prima frazione, è mancato il gioco sulle fasce e la spinta dei due esterni Krajcik a destra e Costa a sinistra. Di segno opposto la ripresa, con la Reggina decisamente più spigliata, grazie anche al cambio operato da Orlandi dopo soli 7' con l'ingresso di Sestu per Krajcik.
I calabresi hanno preso a spingere con maggiore decisione aprendo il gioco e mettendo in difficoltà il Palermo. È stato grazie ad Amelia che i rosanero sono usciti indenni dallo stadio Granillo. Già al 9', il numero uno siciliano, ha salvato la sua porta respingendo un tiro dalla breve distanza di Costa giunto a conclusione di una bella azione corale. E si è ripetuto nel finale (38') salvando su una conclusione di Di Gennaro da liberato al tiro da una sponda aerea dell'infaticabile Corradi.

Di Gennaro, autore comunque di un'ottima prova, nell'occasione non è riuscito ad esprimersi ai livelli di Milano una settimana fa ed ha agevolato l'intervento di Amelia con una conclusione di piatto debole e centrale. Pur soffrendo, il Palermo avrebbe avuto anche l'occasione di portare via i tre punti, ma nell'ultima occasione della gara, Cavani, dopo avere superato due difensori al termine di un'azione di contropiede, ha cercato un dribbling di troppo, consentendo a Puggioni di salvare la sua porta con un'uscita bassa.


CHIEVO - CATANIA 1-1
CHIEVO (4-3-2-1): Sorrentino 6, Frey 6, Morero 6 (39' st Bogdani s.v.), Scardina 6, Mantovani 5.5, Luciano 5 (28' st Esposito 5.5), Italiano 6.5, Rigoni 5 (39' pt Colucci 6), Pinzi 5.5, Makinwa 5, Pellissier 6. (18 Squizzi, 83 Sardo, 27 Moro 7 Marcolini). All.: Di Carlo 5.5.    
CATANIA (4-5-1): Bizzarri 6, Potenza 6, Silvestre 6, Stovini 6.5, Capuano 5.5 (26' st Silvestri 5.5), Biagianti 6, Baiocco 6, Ledesma 6, Tedesco 6, Izco 5 (18' st Martinez 5), Morimoto 6 (41' st Carboni s.v.). (12 Kosicky, 11 Llama, 7 Mascara, 9 Paolucci). All.: Zenga 5.
Arbitro: Bergonzi di Genova 6.
Reti: 11' pt Ledesma (rig.), 46' st Colucci.
Note: angoli 10-1 per il Chievo. Recuperi: 2' pt, 4' st. Ammoniti: Rigoni, Potenza e Morimoto per gioco falloso, Colucci per comportamento non regolamentare. Spettatori: 9.251, incasso 71.849,26 euro.
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Altri due punti buttati al vento. Il Catania non trova la svolta che cercava. Ancora una trasferta senza vittoria, ancora una prestazione insoddisfacente lontano da casa, ancora un risultato compromesso da un gol subito nel finale a causa di un brutto errore difensivo.
Quando sembrava che il tabù esterno fosse pronto a cadere dopo quasi due anni di digiuno, i rossazzurri regalano al Chievo, nei minuti di recupero, l'ormai insperata rete del pareggio e si trovano a recriminare per l'ennesima volta.
Il colpo di testa di Colucci, ex del confronto, impedisce alla formazione etnea di conquistare un successo che sarebbe stato fondamentale nella corsa per la salvezza. I catanesi rinviano così l'appuntamento con il primo risultato pieno nel 2009 trovandosi a fare i conti con le lacune di sempre: scarsa personalità nei momenti decisivi della partita, chiare difficoltà nell'impostare l'azione offensiva e una pericolosa propensione a lasciare l'iniziativa agli avversari.

Il Chievo dimostra limiti evidenti e pochissima qualità negli ultimi sedici metri, dove solo Pellissier combina qualcosa di buono, ma le imprecisioni in fase di impostazione e il baricentro sempre più basso della squadra di Zenga aiutano i clivensi a venire avanti propiziandone, in alcune fasi dell'incontro, un forcing sterile, ma continuo. Il punto esterno fa comunque comodo, soprattutto perchè ottenuto contro una diretta concorrente, ma questa è chiaramente un'occasione persa.
Zenga schiera l'ennesima formazione inedita infoltendo il centrocampo con il rientrante Ledesma e lasciando il solo Morimoto in avanti. Mascara e Paolucci sono in panchina. Di Carlo sceglie Italiano in cabina di regia e punta sulla corsa e i muscoli di Rigoni e Pinzi a centrocampo lasciando in panchina Marcolini e Colucci. Novità anche in difesa con Scardina nell'inedito ruolo di centrale e Mantovani e Yepes spediti in tribuna.
Dopo due timidi tentativi di Makinwa e Pellissier, la gara si mette subito bene per il Catania: Pinzi aggancia Morimoto mentre il giapponese va al tiro e Bergonzi decreta il rigore. Dal dischetto Ledesma trasforma con una botta centrale che Sorrentino tocca, ma non riesce a neutralizzare. E' il copione migliore per il Catania, che però si limita ad aspettare gli avversari.

Il Chievo, reclamato un penalty per un tocco di mano di Izco su traversone ravvicinato di Mantovani, chiama Bizzarri all'intervento con un colpo di testa di Luciano su angolo di Italiano e con un corner calciato dallo stesso Italiano direttamente in porta. I padroni di casa, pur non facendo nulla di straordinario, chiudono in crescendo con due tentativi di Pellissier fermati senza problemi da Bizzarri.
Il Catania, abbassatosi troppo nella propria metà campo, non risale nella ripresa: lanci lunghi, palloni spesso regalati sulla trequarti, nessuna profondità nella manovra. I clivensi, nonostante la scarsa brillantezza, riescono così a costringere i rossazzurri costantemente sulla difensiva. Italiano, Luciano e Makinwa dimostrano tutte le difficoltà dei veronesi nel finalizzare l'azione.
Zenga lascia Mascara e Paolucci a guardare e preferisce buttare nella mischia Martinez. Nella fase centrale della frazione, gli etnei vengono un po' fuori, ma nell'unica occasione creata Martinez, come spesso gli accade, pecca di individualismo rovinando un contropiede in superiorità numerica.
La vittoria arriverebbe ugualmente se non fosse per l'incredibile libertà accordata in area a Colucci nel secondo minuto di recupero: lungo traversone di Frey e l'ex rossazzurro, lasciato libero da Ledesma, batte Bizzarri da pochi passi con una precisa inzuccata.

Fonte: La Siciliaweb.it

- La classifica di serie A

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16 febbraio 2009
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