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Le Siciliane di A

Nella serata di Sanremo, stecca al Barbera (Palermo-Juventus 0-2). Si ritorna a vincere sotto il vulcano (Catania-Reggina 2-0)

23 febbraio 2009

PALERMO - JUVENTUS 0-2
La partita vissuta dal tifoso...
Buon calcio a tutti!
Che serata abbiamo vissuto sabato sera al Barbera. Ero allo stadio e l'atmosfera era elettrica, bella, da grande spettacolo, con i tanti palermitani che tifavano Juve. Ma tant'e.
Bella partita dominata dal Palermo e vinta dalla Juventus. La traversa e super Buffon negano il gol ai rosanero.
Il nostro presidente ha ragione a dire:
"Sono orgoglioso di voi". Perché si è visto in campo una bella squadra che nonostante stesse perdendo ripartiva sempre e teneva sotto costante impegno la Signora del nostro calcio. Se la traversa non si metteva di "traverso", se Cavani fosse stato più preciso, se l'arbitro (non volevo nominarlo ma sono costretto) avesse concesso il penalty per un fallo di braccio... Beh, forse parleremo di un'altra partita. Ma come diceva mio nonno: se avevo le ruote facevo un autobus! Con i ma ed i se non si vincono le partite, si vincono con i gol ed il Palermo purtroppo non ne ha fatti.
Piuttosto pensiamo al derby di domenica prossima. Dobbiamo riscattare la sconfitta patita al Massimino, e deve essere una giornata di Calcio (sì, con la maiuscola) soprattutto per onorare un grande siciliano che in questa domenica ci ha lasciati. Un uomo che ha vissuto per lo sport, non poteva andarsene un altro giorno: la domenica del calcio. Un grande giornalista, grande direttore della testata più letta in italia e forse la più letta all'estero. Un grande siciliano di Catania, un uomo semplice, diretto, onesto, sempre in prima linea nella lotta al doping.
Ci lascia un grande vuoto. Ci mancheranno i suoi editoriali. Ci manchera Lui.
Ciao Candido.
[A.G.]

PALERMO (4-3-1-2): Amelia 7, Cassani 6, Kjaer 6.5, Bovo 5.5 (dal 44' st Tedesco sv), Balzaretti 6.5, Nocerino 5 (dal 37' st Succi sv), Liverani 6.5, Bresciano 5, Simplicio 5, Miccoli 6, Cavani 5 (1 Ujkani, 8 Migliaccio, 14 Guana, 21 Cossentino, 25 Savini). All.: Ballardini 5.5.
JUVENTUS (4-4-2): Buffon 7, Grygera 6, Legrottaglie 6.5, Chiellini 6, Molinaro 6, Camoranesi 6,5 (dal 22' st Marchionni 5.5), Sissoko 7 (dal 46' st Poulsen sv), Tiago 6, Nedved 7, Trezeguet 6.5, Iaquinta 5 (dal 26' st Amauri 6.5) (13 Manninger, 4 Mellberg, 10 Del Piero, 20 Giovinco). All.: Ranieri 6.5.
Arbitro: Tagliavento di Terni 5.5.
Reti: nel pt al 27' Sissoko, nel st al 35' Trezeguet.
Note: angoli: 7 a 3 per il Palermo. Recupero: 0 e 4'. Ammoniti: Grygera, Camoranesi, Molinaro e Bovo per gioco falloso. Spettatori: 35.293 per un incasso di 872.702 euro.
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Bastano due fiammate alla Juve per battere un Palermo volenteroso, ma poco concreto. Sissoko e Trezeguet regalano ai bianconeri i tre punti della speranza nell'inseguimento all'Inter, mentre i rosa interrompono la serie positiva casalinga.
La squadra di Ranieri, con la testa già a Londra, concede qualche occasione ai rosa, soprattutto nei primi minuti. Ma prima Buffon e poi la traversa respingono gli assalti e consentono alla Juve di mantenere il passo dei nerazzurri di Mourinho.
Tutto esaurito al Barbera, compreso il settore ospiti affollato da juventini venuti da tutta la Sicilia. I rosanero credono nel sesto successo consecutivo in casa, mentre la Juve, dopo la vittoria pomeridiana dell'Inter capolista, sa di non potere perdere altro terreno. Formazione tipo per il Palermo, se si esclude l'assenza dell'infortunato Carrozzieri, sostituito da Kjaer. Ranieri pensa alla Champions e rinuncia ad Amauri, accolto dall'ovazione del Barbera, e Del Piero. In attacco così si rivede Trezeguet, con al fianco Iaquinta.

Neanche il tempo di cominciare e il Palermo si presenta davanti a Buffon. Al 2' Balzaretti taglia tutto il campo con un cross millimetrico per Miccoli, stop e tiro del pugliese che l'estremo difensore bianconero riesce a respingere sui piedi di Cavani, l'uruguayano però non trova il tempo giusto e cicca la palla. Passa solo un minuto e stavolta oltre a Buffon trema anche la traversa su un altro tiro di Miccoli. La carambola favorisce Simplicio che prova di testa, ma il numero 1 bianconero si fa trovare pronto.
La Juve stenta a trovare le misure e il Palermo si ritrova a fare la partita. A far soffrire gli ospiti soprattutto la spinta degli esterni Balzaretti e Cassani, mentre Liverani detta i tempi a centrocampo. Gli uomini di Ranieri, lenti e prevedibili, si chiudono nella loro metà campo, puntando sulle ripartenze. Diminuiscono gli  spazi per il Palermo e Miccoli è costretto a defilarsi. Dall'altro lato Trezeguet e Iaquinta non riescono a entrare in gioco, fermati dalle puntuali marcature rosa.    
Basta un guizzo, però, alla Juve per passare in vantaggio. Il fulmine arriva al 27', quando Sissoko prende palla a centrocampo aiutato da un rimpallo. Il maliano va dritto verso la porta, ubriaca Bovo con una doppia finta e infila Amelia. Ammutolito il Barbera, fanno festa i tanti juventini nella "gabbia" degli ospiti.

Inconsistente la replica del Palermo che, fermato dalla diga a centrocampo dei bianconeri, punta senza successo sulle palle alte. Molto più incisivo l'indiavolato Nedved che al 42' sfiora il raddoppio con un gran sinistro dalla tre quarti, respinto da Amelia. L'estremo difensore rosanero si ripete 60 secondi più tardi con Tiago. Nonostante la pressione della Juve, il Palermo potrebbe anche pareggiare al 44' con Cavani che dai sedici metri non trova però la porta, con un sinistro debole a incrociare che si perde lontano dal palo.
Nella ripresa il Palermo si butta in avanti, ma sono troppi gli errori in fase di fraseggio per rendere pericolosa l'iniziativa rosa. A complicare la rincorsa dei siciliani anche la decisione di Tagliavento che non vede un probabile rigore per fallo di mano in area di Legrottaglie. Il difensore ferma, con il braccio largo, un cross di Miccoli al 7'. Mentre la Juve cerca di addormentare il gioco a centrocampo, la furia rosanero, piuttosto confusa, si infrange sulla diga torinese.

Fiammata di Nocerino al 18', il suo destro viene deviato con un colpo di reni da Buffon. È la miccia che accende il Palermo. Ci riprova al 21' Miccoli con un tiro a incrociare, nuova deviazione del portiere bianconero, poi la difesa spazza in angolo. Al 26' Amauri calca nuovamente, ma stavolta con la maglia bianconera, il terreno del Barbera che gli riserva un applauso scrosciante quando subentra a Iaquinta.
Passano quattro minuti e il brasiliano tenta di dare un dispiacere ai suoi ex tifosi facendosi trovare pronto al centro dell'area su un cross di Nedved. Il suo tiro è respinto da Amelia che tiene a galla i rosa. Ma solo per pochi istanti. Al 35' è ancora Amauri a difendere palla e crossare dalla sinistra. Servito al centro Trezeguet che non sbaglia. Il Palermo, scoraggiato dal doppio vantaggio juventino, non tenta neanche l'assalto finale.


CATANIA - REGGINA 2-0
CATANIA (4-3-1-2): Bizzarri 6, Potenza 6.5, Silvestre 6, Stovini 6.5, Capuano 7, Biagianti 6.5, Ledesma 6.5, Tedesco 6, Mascara 6.5 (34' st Llama sv), Paolucci 6 (30' st Baiocco sv), Morimoto 6 (39' st Spinesi sv). (12 Kosicky, 5 Carboni, 21 Silvestri, 25 Martinez). All.: Zenga 6.5.
REGGINA (3-5-2): Puggioni 6, Lanzaro 5, Valdez 6, Santos sv (11' pt Krajcik 6), Cirillo 5 (41' st Sestu sv), Carmona 5.5 (31' st Ceravolo sv), Barreto 5.5, Cozza 5, Costa 6, Di Gennaro 6, Corradi 5.5. (26 Marino, 2 Halfredsson, 4 Cascione, 17 Barillà). All.: Orlandi 5.5.
Arbitro: Mazzoleni di Bergamo 6.5.
Reti: nel pt 35' Capuano, nel st 29' Potenza.
Note: angoli: 2-2. Recupero: 1' e 3'. Ammoniti: Cirillo e Krajcik per gioco scorretto. Spettatori 16.000.
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Capuano-Potenza. Due terzini per rilanciare il Catania. Niente centravanti o fantasisti, per una volta la copertina è tutta per i laterali difensivi, ingaggiati entrambi nella sessione di mercato di gennaio. Sono loro, gli ultimi arrivati, a mettere la firma sul ritorno al successo degli etnei.
Reduce da tre sconfitte di fila al Massimino e da una crisi di risultati che l'aveva portata a vincere un solo incontro nelle ultime dodici giornate e mai nel 2009, la squadra di Zenga si rimette in marcia con un 2-0 che restituisce serenità all'ambiente e affonda ulteriormente la Reggina, sempre più sola in coda.
I padroni di casa mostrano, complessivamente, maggiore qualità e dinamismo degli avversari, che invece non trovano mai il cambio di passo, palesano chiari limiti tecnici e patiscono la giornata particolarmente anonima degli uomini in mediana, a cominciare da Cozza, uno dei pochi che potrebbe dare qualcosa in più alla manovra calabrese.
Zenga sceglie un modulo offensivo con Mascara suggeritore alle spalle del duo Paolucci-Morimoto, Orlandi propone Lanzaro nel terzetto arretrato con Cirillo largo a centrocampo, ma dopo soli dieci minuti deve modificare l'assetto a causa dell'infortunio di Santos: Cirillo scala a sinistra e il nuovo entrato Krajcik va a fare il cursore a destra.

Una punizione dal limite di Mascara con palla fuori d'un soffio e un traversone di Krajcik smanacciato da Bizzarri sono le uniche emozioni dei primi venticinque minuti. Il Catania prova ad accendersi affidandosi alle fiammate del suo terzetto in avanti, la Reggina cerca di sfondare sulle fasce. Il gioco non è sempre lineare, le punte non trovano il guizzo giusto: Morimoto gira debolmente un assist rasoterra di Paolucci, Mascara fallisce l'incornata ravvicinata sugli sviluppi di un corner.
I padroni di casa sbloccano la partita al 35': Ledesma contende con successo un pallone a Barreto e crossa dalla destra, Puggioni libera in tuffo verso il limite dell'area, dove l'accorrente Capuano scaglia un gran sinistro d'incontro che s'insacca in rete con violenza. Un destro, potente ma largo, di Paolucci, una punizione alta di Cozza dai venti metri e un'altra conclusione troppo morbida di Morimoto chiudono la prima frazione.

Nella ripresa la Reggina cerca di avanzare. Gli amaranto ci provano con un tiro alto di Corradi e una punizione di Di Gennaro su cui Bizzarri se la cava in qualche modo. Il Catania conferma una pericolosa inclinazione ad abbassare il baricentro nel secondo tempo e rischia su un'altra incursione di Di Gennaro, stoppata da una respinta di Bizzarri.
A un quarto d'ora dalla fine, però, gli etnei chiudono i giochi: Paolucci, con la complicità di uno svarione di Lanzaro, viene imbeccato in area da Tedesco su punizione, Puggioni lo contrasta in uscita e la palla arriva a Potenza, che segna a porta vuota. Gli ospiti tentano di riaprire la contesa a dieci minuti dallo scadere con un colpo di testa di Corradi su cross di Krajcik, ma la palla si perde sul fondo.

Fonte: La Siciliaweb.it

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23 febbraio 2009
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