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Le Siciliane di A

Rosanero ancora in corsa (Palermo-Lazio 2-0). Sabato avaro per gli Etnei (Roma-Catania 4-3)

18 maggio 2009

PALERMO - LAZIO 2-0
PALERMO (4-3-1-2): Amelia 6, Cassani 6.5, Bovo 6.5, Kjaer 6, Balzaretti 7, Migliaccio 6.5, Liverani 6 (dal 37' pt  Nocerino 6), Bresciano 6.5, Simplicio 6.5, Cavani 6 (dal 45' st Succi sv), Miccoli 6.5 (dal 34' st Guana sv). (1 Ujkani, 25 Savini, 26 Morganella, 99 Hernandez). All.: Ballardini 6.
LAZIO (4-4-2): Carrizo 6, De Silvestri 6, Diakitè 5.5, Rozenhal 5.5, Radu 5.5, Del Nero 5 (dal 34' st Foggia sv), Dabo 5.5 (dal 25' st Perpetuini), Kolarov 5, Mauri 6, Rocchi 5.5, Mendicino 5 (dal 24' st  Zarate 6.5). (86 Muslera, 2 Lichtsteiner, 16 Tuia, 19 Pandev). All.: Rossi 6.
Arbitro: Russo di Nola 5.5.
Reti: 5' pt Miccoli (rigore), 42' st Migliaccio.
Note: angoli: 5 a 4 per il Palermo. Ammoniti Kolarov, Radu, Kjaer per gioco falloso. Zarate per proteste. Recupero: 3' e 3'. Spettatori: 29.480 per un incasso di 328.752 euro.

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Inarrestabile la marcia del Palermo che in casa conquista la 14/a vittoria, questa volta  contro la Lazio e rimane nella scia della Roma. Le chanche dei rosa di andare in Uefa vengono tenute a galla dai gol di Miccoli, su rigore, e di Migliaccio nel finale. Il successo è meritato soprattutto per l'inconsistenza della Lazio, che diventa pericolosa solo con l'ingresso di Zarate (a cui viene annullato un gol forse regolare) nell'ultimo quarto di gara.
Ballardini recupera in extremis Miccoli e lo schiera accanto Cavani. Migliaccio torna a centrocampo e Bresciano parte titolare.
La Lazio, reduce dalla vittoria della coppa Italia e, quindi, dalla qualificazione in Uefa, non ha più nulla da chiedere al campionato e può sperimentare nuove soluzioni.
Delio Rossi lascia Pandev, Foggia e Zarate in panchina e fa esordire da titolare Mendicino, nuova promessa biancoceleste, che si posiziona al fianco del capitano Rocchi.

Alla prima incursione in avanti il Palermo va in vantaggio. Passaggio filtrante di Simplicio per Miccoli che anticipa Kolarov e si guadagna il penalty che lui stesso trasforma. Il bomber pugliese ci riprova al 14',stavolta su calcio di punizione, dalla sinistra, ma il pallone finisce di poco al lato. La Lazio non punge e il Palermo si butta in avanti alla ricerca del raddoppio.
Al 24' è la volta di Cassani che esplode il destro da fuori area, ma la palla si spegne sopra la traversa. Solo su calcio d'angolo i biancocelesti si fanno pericolosi al 30'. Liverani, appostato sul primo palo, respinge in area sul corpo di Diakitè e per poco gli ospiti non riescono a pareggiare. Al 37' deve uscire il grande ex della partita, Liverani, per un infortunio al ginocchio.
Nessun cambio nella ripresa e il ritmo rimane lo stesso. I rosanero fanno la partita ed i romani cercano di pareggiare con azioni di rimessa. All'11 brivido per Carrizo su una botta rasoterra di Miccoli dai 20 metri. La palla fa la barba al palo alla destra dell'estremo difensore. Al 16' si invola e segna Cavani, ma è in fuorigioco. Ancora Miccoli pericoloso al 18', quando salta un paio di giocatori e tira da pochi metri. Bravo Carrizo a capire la traiettoria e parare a terra. Ma è un assalto. Passa solo un minuto e Bresciano inventa per Bovo. Cross basso del difensore che taglia l'area, ma Cavani non ci arriva per un soffio.

Rossi tenta di scuotere i suoi mettendo in campo l'eroe della Coppa Italia, Mauro Zarate. Proprio  l'argentino supera con un morbido sinistro Amelia, il portiere riesce a fermare la palla, che molto probabilmente aveva superato la linea. Dure ma inutili le proteste dei capitolini.
Ballardini corre ai ripari: fa uscire Miccoli e inserisce Guana. Migliaccio va a uomo su Zarate. Quasi a sorpresa, quando ormai la spinta del Palermo era diventata meno insistente, arriva il raddoppio rosa. Al 42' su un calcio di punizione battuto da Simplicio irrompe Migliaccio che prende l'ascensore e  incorna. Niente da fare per Carrizo. È l'ultima emozione della gara. Il Palermo finisce tra gli applausi e continua a sognare l'Europa.


ROMA - CATANIA 4-3
ROMA (4-3-1-2): Artur 5.5, Cassetti 5, Mexes 5, Panucci 6, Riise 6, Perrotta 6.5 (39' st Montella s.v.), De Rossi 6, Brighi 5 (30' st Taddei s.v.), Pizarro 6.5, Totti 5.5, Vucinic 6 (23' st Menez s.v.). (27 Julio Sergio, 13 Motta, 15 Loria, 21 Diamoutene). All.: Spalletti 5.
CATANIA (4-3-1-2): Kosicky 5.5, Silvestre 5, Stovini 4.5 (1' st Izco 6), Terlizzi 4.5 (39' st Silvestri sv), Capuano 5, Sciacca 6 (1' st Llama 6.5), Biagianti 5.5, Tedesco 7, Mascara 6, Martinez 7, Morimoto 6.5. (20 Acerbis, 9 Paolucci, 14 Falconieri, 18 D'Amico). All.: Zenga 6.5.
Arbitro: Gava di Conegliano 5.5.
Reti: nel pt 13' e 31' Perrotta, 15' Tedesco, 17' Vucinic; nel st 2' Mascara, 27' Morimoto, 46' Panucci.
Note: angoli 6-5 per la Roma. Recupero: 0' e 4'. Ammoniti: Silvestre, Izco e De Rossi per gioco scorretto. Spettatori: 25.000.
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Battuto nel recupero, ma a testa più che mai alta. Il Catania spaventa la Roma nell'anticipo all'Olimpico sfiorando il meritato pari - nonchè la vittoria - e cedendo ai padroni di casa solo nei minuti finali.
I rossazzurri replicano così, con orgoglio e una prestazione generosa, ai fischi ricevuti domenica scorsa in casa contro la Fiorentina. In una partita caratterizzata dalle incertezze delle due difese, gli etnei esibiscono carattere non rinunciando mai ad attaccare, risalendo dal 3-1 del primo tempo e mettendo sotto i rivali per larga parte del secondo tempo.
Notevole la prova in fase offensiva, alimentata dall'ispirazione di Tedesco, sempre bravo negli inserimenti, e Martinez, poco freddo sotto porta ma capace di mettere in crisi ripetutamente il traballante reparto arretrato capitolino. Ormai priva di assilli di classifica, la squadra di Zenga ribadisce di voler onorare il campionato sino alla fine riscattando un primo tempo approssimativo con una ripresa che manda in affanno la Roma, fischiata a lungo dai propri tifosi.

In lotta per la Uefa, l'undici di Spalletti commette probabilmente un errore di supponenza pensando di avere il match in tasca dopo il 3-1 maturato con una certa facilità nella prima frazione, ma si trova a ballare dopo l'intervallo palesando gravi lacune in fase difensiva e la solita inclinazione a lasciarsi prendere la mano dal nervosismo. I tre punti vanno comunque ai romani, ma il Catania ha saputo dire la sua.
Gli etnei si presentano in formazione inedita rispolverando Terlizzi in difesa e proponendo un 4-3-1-2 con Sciacca al debutto tra i titolari e il recuperato Biagianti. La Roma cerca di partire forte per placare la contestazione dei tifosi e al 12' passa in vantaggio sfruttando le esitazioni dei centrali etnei: Stovini, in anticipo, perde un duello aereo con Vucinic che crossa per Perrotta, lesto a girare di testa bruciando il lento Terlizzi.
Il Catania pareggia presto. Sciacca avvia bene l'azione sulla sinistra e taglia in mezzo, velo di Morimoto e inserimento puntuale di Tedesco, che batte Arthur in uscita con un bel tocco sotto. Ma non c'è tempo per gioire. I capitolini tornano subito in vantaggio sfruttando un duetto tra Totti e Vucinic, che batte Kosicky approfittando di una difesa etnea ingannata dal fuorigioco ininfluente di De Rossi. Si gioca a viso aperto, i rossazzurri non rinunciano a proporsi in avanti, ma tengono le maglie troppo larghe consentendo ai padroni di casa di inserirsi negli spazi.

Kosicky se la cava con qualche difficoltà su una punizione di Totti e poi viene graziato da Vucinic, andato via troppo comodamente a Terlizzi. L'undici di Zenga potrebbe raddoppiare con Martinez: l'uruguaiano è da applausi nello sgusciare in slalom tra le maglie avversarie, ma non supera Arthur da pochi passi e sulla respinta il portiere di casa riesce a ripetersi su Sciacca, che prova il destro potente.
Il Catania, però, è svagato in fase difensiva e alla mezz'ora subisce il tris di Perrotta, libero di calciare a rete dal limite superando Kosicky con l'aiuto decisivo di una deviazione di Terlizzi. Gli etnei reclamano poco dopo un rigore con Tedesco, sbilanciato da Cassetti in area, e prima che si vada negli spogliatoi cercano due volte, senza trovarla, la porta avversaria con tiri dalla distanza di Sciacca.
La ripresa si mette subito bene per la formazione di Zenga, che rimpiazza Stovini e Sciacca con Izco e Llama passando alla difesa a tre. Tedesco conquista una punizione dal limite e Mascara trova l'angolo giusto superando Arthur sul suo palo e realizzando il centesimo gol della sua carriera.

Il Catania ci crede e ora tocca alla difesa giallorossa faticare. Un bello spunto di Morimoto si perde sul fondo non di molto al 6', due minuti dopo Martinez si divora il pareggio non trovando la porta di testa da pochi passi su cross di Tedesco.
Un tiro di Riise serve ad alleggerire la pressione etnea, che prosegue poi con una conclusione al volo mancata da Morimoto da posizione favorevole e due belle stoccate dalla distanza di Llama che creano apprensione all'incerto Arthur. In mezzo, un tiro da 25 metri di De Rossi che scheggia la traversa. Lo stesso De Rossi ci riprova con un'inzuccata a lato su corner di Totti.
Ma i rossazzurri hanno trovato il passo giusto, insistono e pareggiano al 31': la difesa romana si dimentica di Morimoto che s'invola verso Arthur e lo infila con un rasoterra. L'undici di Spalletti è in chiara difficoltà psicologica, Martinez potrebbe siglare il poker con un altro spunto dei suoi, ma tarda nella conclusione in area e si fa chiudere.
La contesa resta aperta. Le conclusioni dalla distanza di Riise, Menez, Tedesco e De Rossi offrono nuove emozioni. Zenga rimpiazza Terlizzi con Silvestri, Kosicky si oppone in tuffo all'ennesimo tiro da fuori area, stavolta ad opera di Menez, ma poi è ancora l'inesauribile Martinez ad andare a un soffio dalla rete con una serpentina sulla quale Arthur se la cava in uscita bassa. La beffa arriva nel recupero: Izco commette fallo su Menez e sulla punizione di Pizzarro è Panucci, che già nei minuti precedenti ci aveva provato due volte di testa, a staccare realizzando il 4-3.

Fonte: La Siciliaweb.it

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18 maggio 2009
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