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Le Siciliane di A

Ricomincia il campionato... Buona la prima: Palermo - Napoli 2-1. Fatale recupero: Catania - Sampdoria 1-2

24 agosto 2009

PALERMO - NAPOLI 2-1
PALERMO (4-2-3-1): Rubinho 5.5, Cassani 5.5, Kjaer 6.5, Bovo 6, Balzaretti 6, Nocerino 6, Simplicio 5 (14' st Bertolo 6), Bresciano 6, Pastore 6.5 (32' st Tedesco), Cavani 7.5, Miccoli 6.5 (39' st Budan 6). (Sirigu, Goian, Morganella, Succi). All. Zenga 6.
NAPOLI (3-5-2): De Sanctis 6, Campagnaro 5.5, Cannavaro 6, Contini 6, Maggio 5 (33' st Denis sv), Gargano 5.5, Bogliacino 6 (36' st Cigarini 6), Hamsik 5.5, Datolo 5 (15' st Zuniga 5), Quagliarella 5, Lavezzi 5. (Iezzo, Aronica, Santacroce, Hoffer). All.: Donadoni 5.5.
Arbitro: Rosetti di Torino 5.5.
Reti: nel pt 43' Cavani, nel st 27' Hamsik, 29' Miccoli su rigore.
Note: angoli 10 a 4 per il Napoli. Recupero: 1' e 3'. Ammoniti: Bogliacino, Cannavaro, Kjaer e Balzaretti per gioco falloso, Cavani per proteste. Spettatori: 31.236 per un incasso di 493.993 euro.
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Il Palermo vince il derby delle due Sicilie grazie a un super Cavani e alla dea bendata. Zenga si conferma la bestia nera del Napoli, sconfitto al suo esordio col Catania in serie A e all'ultima dello scorso campionato.
I partenopei possono recriminare per i tre pali colpiti nel primo tempo e per alcune decisioni arbitrali, tuttavia la squadra è apparsa legnosa e non ha saputo capitalizzare la superiorità a centrocampo frutto del 3-5-2 messo in campo da Donadoni; deludono soprattutto Quagliarella e Lavezzi, con l'argentino evanescente per l'intera gara. Zenga invece, che aveva chiesto ai suoi concentrazione e determinazione, può sorridere.
La coppia Cavani-Miccoli è sembrata già in palla e Pastore ha fatto vedere grandi giocate muovendosi a destra e a sinistra non dando mai punti di riferimento agli avversari. Ancora fuori condizione è sembrato Simplicio, più arretrato rispetto allo scorso anno. Il Napoli non è andato al di là di una prestazione scolastica, con un centrocampo intasato. Datolo ancora una volta ha deluso, giocando quasi da terzino.
Male Lavezzi, ma anche Quagliarella che non ha mai ricevuto rifornimenti degni di nota da uno spento Gargano e da un volitivo Hamsik, autore del gol del pari e ancora una volta a segno contro il Palermo. L'arma vincente dei rosanero è stata la mobilità in avanti, soprattutto con Cavani che oltre a sbloccare il risultato si è procurato il rigore poi trasformato da Miccoli, tra l'ovazione dei trentamila del Barbera che hanno incitato i rosanero per 90 minuti.

Il primo tempo si è aperto con un tiro al limite di Miccoli bloccato al 6' da De Sanctis. Ma è solo un fuoco di paglia. I rosanero non riescono a tenere il centrocampo, affollato dagli uomini di Donadoni. Il predominio degli azzurri all'inizio di gara è soprattutto sulle fasce, in particolare a sinistra con Lavezzi che però non riesce ad essere concreto. All'11' gli azzurri vanno vicini al gol: Maggio dopo un batti e ribatti tira ma colpisce il palo.
I rosanero tentato una reazione al 14' con Cavani, il cui tiro da fuori area finisce alto. Ma è il Napoli ad avere il pallino del gioco. E al 22' va in gol con Hamsik, ma l'arbitro annulla per fuorigioco dello slovacco che di testa aveva insaccato una millimetrica punizione di Lavezzi. Nove minuti dopo, gli azzurri colpiscono il secondo palo con Campagnaro di testa, decisiva la deviazione di Rubinho che recupera una uscita a vuoto. Sul conseguente angolo arriva il terzo legno, ancora una volta di testa con Quagliarella.
Zenga cerca di dare vitalità ai suoi, cambiando posizione a Cavani partito a sinistra e spostato a destra. E la mossa funziona. Al 34' Pastore reclama un rigore per un fallo inesistente, nove minuti dopo i rosanero sbloccano il risultato con Cavani: l'attaccante al centro dell'area approfitta di un errore di Maggio che tenta di proteggere la palla, beffando di punta De Sanctis tra le proteste dei napoletani per una spinta che l'arbitro non sanziona.

Con un po' di fortuna dunque il Palermo torna negli spogliatoi con un gol di vantaggio. La ripresa comincia con il Napoli in avanti nel tentativo di agguantare il pari; al 2' bel triangolo Gargano-Lavezzi e Hamsik, che sfodera un diagonale a fil di palo. All'8 Lavezzi dribbla Nocerino, assist per Quagliarella che tira però sopra a Rubinho in uscita. Al 15' si fa vivo il Palermo, con Balzaretti che calcia una sventola da 30 metri con Cannaro che devia di testa in angolo.
Proprio quando i rosanero sembrano controllare la partita, arriva il pareggio. Al 27' da un contrasto sulla trequarti campo la palla arriva ad Hamsik che da 25 metri tira e piega le mani di un colpevole Rubinho. Ma la felicità dei partenopei dura appena due minuti. Cavani lanciato sulla fascia destra in contropiede, entra in area, dribbla Zuniga, subentrato a Datolo, che lo atterra in area. L'arbitro fischia il rigore, trasformato in modo impeccabile da Miccoli che spiazza De Sanctis. Il Napoli tenta l'arrembaggio, ma la squadra non è tonica. I tifosi possono cominciare a sognare.

CATANIA - SAMPDORIA 1-2
CATANIA (4-3-3): Andujar 6.5, Sardo 4 (5' st Potenza 5.5), Silvestre 5, Augustyn 5, Capuano 6, Biagianti 5.5 (41' st Izco sv), Carboni 6.5, Delvecchio 5.5, Martinez 5.5, Morimoto 6 (32' st Alvarez sv), Mascara 6. (30 Campagnolo, 9 Plasmati, 16 Llama, 19 Ricchiuti). All. Atzori 5.
SAMPDORIA (4-4-2): Castellazzi 6.5, Stankevicius 6, Gastaldello 7, M. Rossi 6, Zauri 6 (40' st Bellucci sv), Padalino 6 (17' st Ziegler 6), Palombo 6.5, Tissone 6 (40' st Sammarco sv), Semioli 5.5, Cassano 6.5, Pazzini 6. (90 Fiorillo, 19 Franceschini, 22 Cacciatore, 89 Marilungo). All. Del Neri 6.5.
Arbitro: Banti di Livorno 5.5.
Reti: nel pt 9' Pazzini, 38' Morimoto, nel st 48' Gastaldello.
Note: angoli 11-4 per il Catania. Recupero 3' e 5'. Espulso Augustyn (32' st) per doppia ammonizione. Ammoniti: Sardo, Delvecchio, Stankevicius, Potenza, Alvarez e Ziegler per gioco scorretto. Spettatori 14.000.
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E alla fine spunta Gastaldello. Nell'attesa sfida tra fantasisti Mascara-Cassano, è il difensore centrale doriano a fare la differenza con il colpo di testa allo scadere che consente alla Sampdoria di debuttare con una vittoria in trasferta al Massimino.
Falsa partenza per il Catania, abituato a costruire le proprie fortune facendo leva sul fattore campo, ma protagonista di un esordio poco autoritario, figlio di un primo tempo in salita. I meccanismi della squadra di Atzori sono ancora da rodare, così come la condizione di alcuni uomini e l'assetto difensivo.
La Sampdoria sembra più tonica. Nei primi 45 minuti di gioco gli ospiti mostrano buon ritmo e discreta personalità, poi nel finale è l'espulsione di Augustyn a spianare la strada all'accelerazione che porta ai tre punti.

Dopo le proteste di Semioli, andato giù in occasione di un contatto in area con Sardo, e un contropiede del Catania, finalizzato male da Biagianti, i doriani guadagnano campo e passano al 9', quando Cassano si fa luce sulla destra e serve in mezzo Pazzini, lesto ad anticipare Silvestre. I rossazzurri accusano il colpo palesando con l'insistenza nel cercare improduttivi lanci lunghi più di una difficoltà nell'impostazione della manovra.
Meglio la squadra di Del Neri, che manca due volte il raddoppio non approfittando con Pazzini di altrettanti svarioni di Silvestre. Lo stesso Silvestre prova a impegnare Castellazzi con un sinistro dal limite, ma il tiro è debole e centrale. Dall'altra parte c'è Cassano. Il fantasista barese procede a sprazzi, ma quando si accende per la difesa etnea sono problemi. Fantantonio va spesso via sulla sinistra, dove Sardo è in netto affanno, ma in un paio di occasioni i suoi assist non vengono raccolti dai compagni e al 37' il suo diagonale su precisa imbeccata di Palombo si perde sul fondo.

E il Catania? I padroni di casa sfiorano il pari poco prima della mezz'ora con Mascara, il cui tocco al volo su lancio di Carboni viene deviato in angolo da Castellazzi, e riequilibrano le distanze con Morimoto, che sfrutta un contrasto vinto da Capuano sugli sviluppi di un corner di Mascara per battere Castellazzi dal cuore dell'area.
Nella ripresa, Atzori manda presto in campo Potenza per Sardo: il laterale destro, fischiato da larga parte del pubblico, si dirige polemicamente negli spogliatoi senza fermarsi in panchina. I ritmi, complice il caldo, si abbassano, i portieri devono lavorare poco, la gara sembra indirizzata verso il pari. A un quarto d'ora dallo scadere, il Catania resta in dieci per l'espulsione per doppia ammonizione di Augustyn.
Atzori rimpiazza subito Morimoto con Alvarez spostando Potenza al centro. La Samp prova ad approfittare della superiorità numerica e proprio allo scadere del recupero va a segno: su un corner ottenuto dopo una prodezza di Andujar su inzuccata di Gastaldello, è lo stesso Gastaldello a siglare la rete decisiva svettando di testa in area su Potenza.

Fonte: La Siciliaweb.it

- La classifica di serie A

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24 agosto 2009
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