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Le Siciliane di A

All'ultimo respiro (Palermo - Bari 1-1). Zero (Udinese - Catania 4-2)

14 settembre 2009

PALERMO - BARI 1-1
PALERMO: Rubinho 5.5, Cassani 6.5, Bovo 6, Kjaer 6, Balzaretti 7, Nocerino 6.5, Bresciano 5.5 (dal 15' st Budan 6.5), Blasi 5.5 (dal 31' st Succi 6), Miccoli 6.5, Pastore 5.5 (dal 31' st Simplicio 6), Cavani 6.5 (88 Sirigu, 3 Goian, 14 Bertolo, 21 Melinte). All.: Zenga 6.
BARI: Gillet 7.5, Masiello A. 6, Ranocchia 5.5, Bonucci 5.5, Masiello S. 6, Alvarez 6.5 (dal 10' st Rivas 6), Gazzi 6, Donati 6.5, Allegretti 6 (dal 22' st De Vezze 6), Kutuzov 5.5 (dal 30' st Langella sv), Meggiorini 5.5 (25 Padelli, 10 Barreto, 18 Greco, 27 Stellini). All.: Ventura 6.
Arbitro: Romeo di Verona 5.
Reti: 2' pt Allegretti, 46' st Budan.
Note: Calci d'angolo 9 a 2. Ammoniti: Blasi e Bovo per gioco falloso, Pastore per comportamento non regolamentare. Recupero: 2' e 5'. Spettatori: 20.004 per un incasso di 268.991 euro.
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Dopo una rincorsa durata 90 minuti , il Palermo riacciuffa il pareggio in extremis con un Bari che ha tentato di portare a casa i tre punti grazie all'insperato vantaggio arrivato al 2' con Allegretti.
È Budan l'eroe del pomeriggio rosanero, dopo che Zenga le aveva provate tutte, facendo entrare nell'ultimo quarto d'ora anche il croato e Succi con un attacco a quattro. L'1-1 è arrivato al secondo minuto di recupero al termine di un forcing disperato dei rosanero.
Piove su Palermo e la partita comincia con 25' di ritardo. Gli addetti al campo hanno cercato di rendere il terreno di gioco praticabile, ma la palla fa fatica a rimbalzare dopo il violento nubifragio. Zenga lascia in panchina Simplicio. Al suo posto il nuovo acquisto Blasi, che assieme a Nocerino e Bresciano forma il centrocampo rosanero. In attacco la coppia del gol Miccoli-Cavani, supportati da Pastore.

Nessuna sorpresa nel Bari di Ventura, che preferisce Donati a De Vezze. Davanti il duo Kutuzov Meggiorini. Passano solo due minuti e il Bari va in vantaggio. Voragine nella difesa del Palermo su azione di corner per il Bari. Alvarez prende palla e salta un paio di giocatori. Il suo tiro si infrange sul palo, ma sulla ribattuta è pronto Allegretti per il tap-in.
Il Palermo accusa il colpo e non riesce a uscire dalla propria metà campo fino al 12' quando Miccoli dribbla un giocatore, rientra sul destro e tenta il tiro a girare, ma Gillet è bravo ad allungarsi ed a deviare la palla in corner. Al 15' altra occasione per i rosa divorata, stavolta, da Pastore che da due passi non riesce a mettere in rete di testa.
Il derby tra il salentino Miccoli e il portiere del Bari Gillet prosegue al 17', ma l'estremo difensore non ha problemi a bloccare il tiro centrale del bomber. I rosa ci provano a ripetizione e anche Nocerino ha una grande occasione al 24' con un tiro in scivolata sul primo palo sul quale Gillet si fa trovare pronto.

Si gioca a una porta sola, con il Bari che si chiude in difesa e tenta rare ripartenze, mentre il Palermo si danna alla ricerca del pareggio, senza però sviluppare il gioco brillante che predica Zenga. Al 41' ci prova anche Cavani, con un colpo di testa preciso ma debole.
Zenga non cambia nulla nella ripresa e non muta neanche l'andamento della partita con il Palermo che va all'arrembaggio fin dai primi minuti. Il primo vero pericolo per il Bari però arriva solo all'11' quando il destro potente, ma centrale, di Pastore viene alzato sopra la traversa dal solito Gillet. I rosanero si buttano in avanti in ordine sparso, senza molta precisione.

Il pareggio potrebbe arrivare su calcio di rigore, se l'arbitro avesse visto un fallo di mano in area della difesa barese, sul cross di Cavani. A nulla servono le proteste dei padroni di casa e la rabbia di Zenga che alla mezz'ora decide di tentare il tutto per tutto e mette in campo quattro attaccanti, affiancando a Cavani e Miccoli anche Succi e Budan.
Il risultato è una squadra spezzata in due che porta i rosa a rischiare qualcosa dietro, mentre in avanti fioccano le occasioni da gol. Prima Budan sfiora il palo con un rasoterra ad incrociare, poi Succi non riesce a correggere in rete un cross basso di Cavani dal fondo e e infine Miccoli che si smarca in area, gimkana in un metro quadrato e tiro di poco alto sulla traversa.
Poi di nuovo Cavani di testa e Cassani dalla distanza tentano, senza fortuna, di far crollare il fortino pugliese. La trincea di Ventura non ferma però il ritrovato Budan, che con caparbietà intercetta un cross di Balzaretti, vince un rimpallo e trafigge Gillet al 47'.

UDINESE - CATANIA 4-2
UDINESE (4-3-3): Handanovic 5, Zapata 6, Coda 6, Felipe 5 (1' st Lukovic 6), Domizzi 5.5, Isla 6, D'Agostino 5.5, Sammarco 5 (1' st Pepe 6.5), Sanchez 5.5, Floro Flores 6.5 (30' st Lodi 6), Di
Natale 7.5 (6 Belardi, 28 Zimling, 8 Basta, 9 Corradi). All.: Marino 6.5.
CATANIA (3-4-2-1): Andujar 6, Bellusci 5.5 (26' st Martinez sv), Silvestre 5, Spolli 5.5, Potenza 5, Delvecchio 5, Carboni 5, Pesce 5, Ricchiuti 5.5 (30' st Plasmati sv), Mascara 6, Morimoto 5.5 (30 Campagnolo, 18 Augustyn, 17 Moretti, 13 Izco, 26 Sciacca). All.: Atzori 5.
Arbitro: Bergonzi di Genova 5.
Reti: nel pt 11' Morimoto, 29' Floro Flores, 34' Mascara (rigore); nel st 10' Di Natale, 25' Di Natale (rigore), 34' Di Natale.
Note: recupero: 1' e 4'. Ammoniti: Delvecchio per comportamento non regolamentare; Felipe, Pesce, Potenza e Spolli per gioco falloso. Angoli: 10 a 2 per l'Udinese. Spettatori: 15.000.
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Gli avvertimenti di Gianluca Atzori non sono bastati. Alla vigilia della sfida con l'Udinese, il tecnico del Catania aveva detto che l'avversario da temere più di tutti era Totò Di Natale, suo ex compagno ai tempi di Empoli.
Quasi a voler dare ragione all'allenatore rossazzurro, Di Natale non si è smentito siglando la tripletta che ha deciso l'incontro con gli etnei e portandosi così in testa alla classifica dei marcatori (6 centri). Il poker rimediato dai friulani dell'ex Marino costa a Mascara e compagni la terza sconfitta in altrettante giornate lasciandoli a quota zero, in coda alla classifica insieme con l'Atalanta.
I segnali che arrivano dal Friuli non sono incoraggianti per la squadra di Atzori. Nonostante l'aiuto iniziale di quella buona sorte che il tecnico di Collepardo aveva invocato (deviazione decisiva di Domizzi nel vantaggio siglato da Morimoto, regalo di Handanovic a propiziare il rigore di Mascara, traversa di Pepe in avvio di ripresa), il Catania non riesce a capitalizzare il doppio allungo permettendo ai padroni di casa, confusi e decisamente sottotono nei primi 45 minuti, di riorganizzare le idee nella ripresa, riversandosi nella metà campo ospite e ribaltando il risultato.
I rossazzurri hanno la strada spianata dai due vantaggi, ma non gestiscono la gara come potrebbero. A un primo tempo ordinato segue una ripresa timida e confusa. Quando Marino rischia il tutto per tutto inserendo Pepe per Sammarco e passando a un 4-4-2 molto simile a un 4-2-4, il Catania non trova le contromisure del caso, rinuncia a colpire in contropiede negli spazi che inevitabilmente i locali concedono e abbassa il baricentro consentendo così ai bianconeri di dispiegare al meglio quel potenziale offensivo che notoriamente è il loro punto di forza.

Sotto pressione, la difesa traballa vistosamente e questa, purtroppo, non è una novità. I problemi, però, sono più generali. Il Catania ha il peggiore reparto arretrato del campionato (8 gol al passivo in tre gare), ma mostra anche un centrocampo che nel momento più caldo della contesa non riesce a fare filtro e un attacco male assistito che fatica a sfondare nonostante i friulani abbiano a loro volta una difesa certo non impeccabile. I duetti sulla trequarti tra Mascara e Ricchiuti non bastano, le fasce non vengono sfruttate quasi mai e Morimoto si vede solo per il tiro che sblocca il risultato.
A Udine, Atzori propone una formazione inedita con il terzetto Bellusci-Silvestre-Spolli sostenuto sulle fasce da Potenza e Pesce, chiamati a fare la spola tra difesa e centrocampo. In mediana Delvecchio affianca Carboni, Mascara e Ricchiuti si muovono alle spalle di Morimoto. Il Catania parte bene. Dopo 120 secondi Mascara sfiora la rete con destro di prima intenzione che sibila vicino all'incrocio e all'11 Morimoto sblocca il risultato finalizzando dal limite una combinazione tra Mascara e Ricchiuti con un destro sul quale c'è la decisiva deviazione di Domizzi.
L'Udinese, protagonista di un difficile avvio di torneo come gli etnei, va subito vicina al pari con un colpo di testa a lato di Floro Flores da pochi passi, ma non brilla. La regia di D'Agostino è opaca, la manovra non carbura. Al 29', però, Floro Flores inventa il pari raccogliendo un cross di Zapata e bruciando Bellusci con una rapida girata in area. Cinque minuti e il Catania torna avanti grazie a un regalo di Handanovic, che sbaglia un disimpegno servendo Mascara, abbattuto in area da Felipe: è rigore, che lo stesso Mascara trasforma.

Nella ripresa, Marino ridisegna l'Udinese. I friulani cambiano marcia e il Catania va in crisi. Andujar si salva su un colpo di testa di Di Natale, lasciato solo in area su punizione di D'Agostino, e su una botta di Pepe, deviata sulla traversa dal portiere argentino, ma nulla può al 9', quando Di Natale, ancora colpevolmente libero in area, insacca di testa.
I bianconeri spingono, i catanesi subiscono e non riescono ad arginare le folate offensive avversarie. Andujar è bravo su una conclusione ravvicinata di Pepe da pochi passi su servizio di Di Natale, poi al 22' Bergonzi decreta un rigore quanto meno dubbio per un contatto in area tra Potenza e Floro Flores: Di Natale trasforma.
Sotto 3-2, la squadra di Atzori prova a riversarsi in avanti, ma si sbilancia e incassa pure il quarto gol in contropiede: Pesce non controlla un pallone sugli sviluppi di un angolo e dà il via libera alla ripartenza friulana, conclusa dallo spietato Di Natale con un preciso destro che chiude i giochi.

Fonte: La Siciliaweb.it

- La classifica di serie A

 

 

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14 settembre 2009
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