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Le Siciliane di A

Fantastici 11 (Palermo-Juve 2-0). Etnei a piccoli passi (Bari-Catania 0-0)

05 ottobre 2009


Palermo-Juventus: un minuto di raccogliemento per i morti dell'alluvione nel Messinesi

PALERMO - JUVENTUS 2-0
PALERMO (3-4-1-2): Sirigu 6.5, Bovo 6, Kjaer 6.5, Migliaccio 6.5, Cassani 6.5, Bresciano 6.5 (dal 29' st Nocerino sv), Simplicio 7, Balzaretti 6, Pastore 6.5 (dal 39' st Budan sv), Miccoli 7.5, Cavani 7 (dal 33' st Goian). (83 Rubinho, 14 Bertolo, 88 Blasi, 99 Mchedlidze). All.: Zenga 7.
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon 6, Zebina 5 (dal 30' st Grygera sv), Chiellini 6, Legrottaglie 5.5, Grosso 5, Felipe Melo 5, Poulsen 5.5, Camoranesi 6 (dal 25' Treseguet sv), Diego 5.5 (dal 18' st De Ceglie 5.5), Iaquinta 5, Amauri 5 (13 Manninger, 5 Cannavaro, 20 Giovinco, 39 Marrone). All.: Ferrara 5.
Arbitro: Orsato di Schio 6.
Reti: nel pt al 37' Cavani, al 42' Simplicio.
Note: angoli 8 a 3 per il Palermo. Recupero: 2' e 4'. Ammoniti: Camoranesi, Cassani, Zebina, Pastore e Legrottaglie per gioco falloso. Spettatori: 31.606 per un incasso di 926.844 euro.
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Scacco matto alla regina. Il Palermo trova gioco e gol e batte una Juventus inconsistente e imprecisa, travolta per tre quarti del match dalla sete di vittorie dei rosa, a secco da un mese.
Cavani e Simplicio concretizzano la supremazia del Palermo, che sfiora più volte il gol della definitiva consacrazione. Al Barbera, dove i tifosi rosa sono arrivati da tutta la Sicilia, basta però anche il 2-0 per festeggiare il ritorno al successo, così come aveva chiesto in settimana Maurizio Zamparini strigliando i suoi. Dopo la serie di pareggi, per la Juve è il momento di riflettere e, forse, di rifiatare.
Applausi e commozione prima dell'inizio della partita, durante il minuto di silenzio in onore delle vittime del nubifragio nel Messinese. Lo stadio, stracolmo, si alza in piedi e si stringe in un abbraccio virtuale ai familiari dei morti.

Zenga mischia le carte per disorientare l'amico Ciro Ferrara e schiera un inedito 3-4-1-2 con Cassani e Balzaretti avanzati sulla linea di centrocampo, pronti a rientrare in fase di non possesso palla. Migliaccio va in difesa, accanto a Bovo e Kjaer. In avanti torna Pastore dietro Miccoli e Cavani. Confermato in porta Sirigu al posto di Rubinho.
Il tecnico della Juventus risponde piazzando Diego alle spalle di Iaquinta e Amauri, il grande ex assieme a Grosso. Il Palermo, sorretto dai 31 mila del Barbera (record d'incasso), sembra più vispo e prova più volte a verticalizzare con le buone ma non precise idee di Pastore. Millimetrico, invece, il cross di Miccoli che al 15' trova Cavani al centro dell'area, ma l'uruguaiano, solo e a due passi dalla porta, manda fuori il comodo colpo di testa.
La Juve soffre e rischia. Cassani al 18' tenta un tiro da fuori area (memore del gran gol che sancì la vittoria per 3-2 del Palermo sui torinesi nel 2008 al Barbera) ma trova una trincea di gambe juventine. Ferrara tenta di prendere le misure e accorciare i reparti, ma il gioco langue, soprattutto sulle fasce, e si appoggia alle rare invenzioni di Diego e Felipe Melo.
Mentre la Juve cerca di contenere la furia rosa e ragionare a centrocampo, arriva il vantaggio degli uomini di Zenga. Perfetto stavolta il passaggio smarcante di Pastore, che al 37' trova Cavani sulla destra. Il bomber sudamericano si fa perdonare dai tifosi e trova il destro preciso che si infila nel sette alla sinistra di Buffon.

La Juve è nervosa e Camoranesi, già ammonito, per poco non si fa espellere per l'ennesimo brutto fallo. Dalla punizione nasce il raddoppio rosanero al 42'. Cross di Miccoli, nell'area piccola il più veloce è Simplicio, che sbuca all'improvviso dalla mischia e non sbaglia. Così alla fine della prima frazione il Palermo si trova avanti di due reti, mentre la Juve sembra annichilita e Amauri, eroe di tante battaglie al Barbera, è spaesato e non punge.
Nonostante lo svantaggio, Ferrara non cambia le pedine in campo nella ripresa. La Juve comincia a farsi vedere più spesso in avanti e nei primi minuti sfiora il gol prima con Amauri e poi con Poulsen. Ci prova anche Iaquinta all'8', su suggerimento del brasiliano, ma viene murato dalla difesa rosanero. Il Palermo si "accontenta" delle ripartenze e per poco non mette a segno il 3-0 con un colpo di testa di Bresciano che sfiora il palo.
Si aprono praterie che i rosa sfruttano con la velocità di Pastore, Cavani e Miccoli. Al 14' il salentino si trova da solo davanti a Buffon, ma il portierone bianconero ci mette la mano e salva. Così come Sirigu, due minuti più tardi, su una punizione quasi perfetta di Diego che l'estremo difensore devia sulla traversa. Ma è solo un lampo. Lo sforzo della Juve non viene accompagnato dalla giusta lucidità.
Il Palermo ne approfitta e sfiora a ripetizione il terzo gol. Un paio di volte Miccoli si infuria con Cavani che pecca di egoismo e tenta la conclusione invece di servire il piccolo bomber. Al 35' è proprio Miccoli a fare tremare il palo alla sinistra di Buffon con un destro potente e il Barbera capisce che il sogno può diventare realtà.
Applausi e cori sottolineano la grande prestazione degli uomini di Zenga che continuano a cercare il gol della sicurezza. Ancora Miccoli ci prova e ci riprova fino alla fine, ma questa sera per essere felici non c'e bisogno del terzo gol. Il Palermo firma l'impresa, la Juve si inchina e perde la possibilità di andare in testa alla classifica.

BARI - CATANIA 0-0
BARI (4-4-2): Gillet 6, Masiello A. 6, Ranocchia 6.5, Bonucci 6, Masiello S. 6, Alvarez 6, Gazzi 5.5, Donati 5.5, Rivas 6.5 (45' st Almiron sv), Kutuzov 5 (15' st Meggiorini 6), Barreto 5.5 (31' st Greco 5.5). (25 Padelli, 27 Stellini, 15 Belmonte, 23 Langella). All.: Ventura 5.5.
CATANIA (4-3-2-1): Andujar 6, Bellusci 6.5, Silvestre 6.5, Spolli 6, Marchese 6, Izco 6, Biagianti 6.5, Llama 5.5 (23' st Pesce 5.5), Mascara 6, Ricchiuti 5 (35' st Plasmati sv), Morimoto 5 (42' st Augustyn sv). (30 Campagnolo, 23 Terlizzi, 17 Moretti, 8 Ledesma). All.: Atzori 6.5.
Arbitro: Romeo di Verona 6.
Note: angoli: 3-2 per il Catania. Recupero: 1' e 5'. Ammoniti: Marchese, Llama, Spolli, Izco per gioco falloso, Andujar per gioco non regolamentare. Spettatori: 16.778 (paganti 3.624, abbonati 13.154, 72.006,00 quota paganti, quota abbonati 161.707,00, incasso totale 233.713,00).
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L'ennesimo pareggio, il quarto consecutivo per il Catania. I rossazzurri procedono a piccoli passi, rinviando ancora l'appuntamento con la prima vittoria in campionato, ma uscendo imbattuti dal San Nicola.
In una situazione non facile a causa di ben otto assenze, la squadra di Atzori cerca di bloccare il Bari, una delle formazioni più in forma del campionato e reduce dall'ottimo pari esterno col Milan, pressando alto e raddoppiando spesso sulle fasce, dove i pugliesi hanno le loro armi in più grazie alla rapidità di Rivas e Alvarez.

Bellusci e Marchese, promossi titolari al posto degli squalificati Potenza e Capuano, vengono aiutati dai ripiegamenti di Izco e Llama mentre in mediana è soprattutto Mascara, come al solito, ad arretrare per dare un mano al reparto affidato a Biagianti, impiegato in posizione più centrale a causa dell'indisponibilità di Carboni.
Per buoni tratti dell'incontro, gli etnei riescono nel loro intento dando vita a un discreto avvio di gara, vivacizzato dai tentativi imprecisi di Ricchiuti e Llama e dal più insidioso destro dal limite di Izco, deviato in angolo da Gillet.
Il Bari fatica a venire fuori, ma trova un'impennata a metà della prima frazione, quando Kutuzov prima sballa una conclusione da centro area su assist di tacco di Barreto e poi grazia Andujar, protagonista di un folle rinvio sui piedi del bielorusso, presentatosi solo davanti al portiere argentino prima di spedire il pallone sul palo interno. Sulle fasce i pugliesi si confermano pericolosi, ma il Catania se la cava anche su uno spunto di Rivas, che trova in mezzo Barreto, la cui girata ravvicinata finisce tra le braccia di Andujar.

Nella ripresa la partita cala di tono. Il Catania, volenteroso in copertura ma poco creativo nella manovra e leggero in attacco, ci prova nuovamente con Ricchiuti e Llama, ma i due argentini non sono precisi al tiro. Complice un terreno di gioco in condizioni precarie, le emozioni latitano. Bisogna attendere il 38' per vedere qualcosa di concreto.
E' il Bari a provarci con un lancio di Rivas per Meggiorini: il nuovo entrato si libera di Spolli (ammonito, salterà la prossima gara con il Cagliari), ma trova Andujar a respingergli la conclusione a colpo sicuro, sugli sviluppi dell'azione tocca poi ad Alvarez girare oltre la traversa di testa un pallone molto favorevole.

Fonte: La Siciliaweb.it

- La classifica di serie A

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05 ottobre 2009
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