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Le Siciliane di A

Diavolo rosanero (Milan-Palermo 0-2). Sempre più giù... (Catania-Livorno 0-1)

14 dicembre 2009

MILAN - PALERMO 0-2

La partita vista dal tifoso
Buongiorno a tutti. Ed oggi è un bellissimo giorno! Ieri il Palermo si è travestito da "diavolo" ed ha giocato un bruttissimo scherzo a quello... vero.
Partita dominata dal primo all'ultimo minuto: dopo un primo tempo di studio con delle incursioni di Bresciano e Cavani; il secondo tempo si apre con le magie di Miccoli, con un gol splendido ed un'azione che ha portato al secondo gol che merita di essere inserita nelle migliori azioni da gol del campionato.
niente da dire. Chapeaux!
Lo ha riconosciuto anche lo sportivissimo allenatore del Milan, Leonardo: "Noi male, il Palermo molto bene".
Ed ora vi prego non vi fermate. Soprattutto con le piccole. Perché il Palermo è così, si esalta con le grandi e diventa piccolo con le piccole...
Ma in panchina abbiamo un signore allenatore: esperto, sincero, preparato. Rossi ieri sul 2-0 ha tolto Simplicio ed inserito Pastore, non un difensore ma un centrocampista con propensioni offensive. Ecco il segno dell'allenatore esperto.
E domenica avanti con il Siena!
Buon calcio a tutti.
[A.G.]

MILAN(4-2-3-1): Dida 6, Zambrotta 5.5, Nesta 6, Favalli 5.5, Antonini 5.5, Ambrosini 5 (32' Flamini sv), Pirlo 5.5, Abate 5 (6' st Pato 4), Seedorf 5.5 (24' st Inzaghi 6), Ronaldinho 6, Borriello 6. (30 Storari, 4 Kaladze, 18 Jankulovski, 11 Huntelaar). All.: Leonardo 5.
PALERMO (4-3-1-2): Sirigu 6.5, Cassani 6, Kjaer 6.5, Bovo 6.5, Balzaretti 6.5, Nocerino 6, Liverani 6.5, Bresciano 7, Simplicio 6 (15' st Pastore 6), Cavani 5 (46' st Goian sv), Miccoli 7.5 (23' st Budan 6). (83 Rubinho, 21 Melinte, 14 Bertolo, 90 Hernandez). All.: Rossi 7.5.
Arbitro: Bergonzi di Genova 6.
Reti: nel st 4' Miccoli, 17' Bresciano.
Note: angoli 8-2 per il Milan. Recupero: 0' e 4'. Ammonito: Liverani per comportamento non regolamentare. Spettatori: 39.253
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Nella giornata in cui poteva davvero riaprire il campionato il Milan perde in casa contro un ottimo Palermo e spreca la grande occasione di andare a soli tre punti dall'Inter. Vince meritatamente la squadra di Delio Rossi che mette a nudo tutte le contraddizioni tattiche del modulo offensivo di Leonardo, che offre sempre tanto spazio a chi ne sa approfittare.
E Fabrizio Miccoli è senz'altro il giocatore giusto per far andare la palla negli spazi vuoti lasciati dai centrocampisti rossoneri e, ancora una volta, è lui a castigare il Milan decidendo la partita nella ripresa. La squadra di Leonardo paga una condizione generale lontana dalla perfezione, già vista a Zurigo in coppa martedì e del tutto smascherata da un Palermo tecnicamente anni luce migliore degli svizzeri.
Aveva quindi ragione il presidente Maurizio Zamparini quando diceva in settimana che al Meazza si poteva vincere e i suoi giocatori hanno fatto le cose giuste per mettere in difficoltà Nesta e compagni. Non ci vuole moltissimo di questi tempi, a dire il vero, ma merito della vittoria va anche a tutta la difesa rosanero, a partire da Sirigu per finire con Bovo, che poco hanno concesso agli attaccanti messi in gran numero da Leonardo nella ripresa.

Dopo dieci partite in campionato (14 contando anche la Champions), il Milan torna a perdere e Leonardo sbaglia ancora una volta a non cambiare quasi nulla a centrocampo. L'unica novità è Abate al posto di Pato, che non è al meglio e parte dalla panchina e, quando entra nella ripresa, si capisce pure che poteva fare a meno di alzarsi.
Delio Rossi invece ritrova Miccoli dopo la squalifica e il Palermo con il suo capitano è un'altra cosa e fa subito capire di non essere arrivato a Milano per difendersi. Nei primi 3'30" della partita, Cavani si mangia una grande occasione, Bresciano scalda i pugni di Dida e Nocerino calcia alto non di molto. Si risveglia il Milan con Ronaldinho che crea sempre qualcosa di pericoloso e al 17' serve Seedorf che però calcia a lato. È equilibrata la partita e Bresciano spreca un'altra buona occasione al 29', mentre Borriello, ancora il migliore nell'attacco rossonero, incrocia il sinistro a fil di palo.
Anche l'inizio della ripresa è del Palermo ma questa volta gli ospiti segnano e mandano in crisi i rossoneri grazie a un destro di Miccoli al 4' che viene deviato da Zambrotta prima di finire in rete. Leonardo inserisce Pato per Abate ma il Palermo fa paura davanti a Dida che viene prima graziato da Simplicio e poi punito da Bresciano al 17', al termine di un'azione portata avanti benissimo sempre da Miccoli.
Cavani si mangia l'ennesima occasione della sua sciagurata partita, mentre con l'ingresso di Inzaghi il Milan passa a un 4-2-4 che però non serve quasi a nulla. Pato è un disastro e si vede solo quando intercetta un tiro di Ronaldinho e tira moscio addosso a Sirigu nel recupero, mentre di Inzaghi si ricorda solo un colpo di testa debole.
Il tiro più pericoloso parte dai piedi di Zambrotta ma Sirigu mostra di essere davvero un buon portiere e così il Palermo chiude la gara senza prendere gol, si riporta nel gruppone delle squadre di metà classifica e si gode un'altra vittoria di prestigio dopo quella sulla Juventus. Al Milan restano qualche rimpianto e molte riflessioni su uno schema tanto divertente quanto rischioso.

CATANIA - LIVORNO 0-1
CATANIA (4-2-3-1): Andujar 5.5, Alvarez 6, Silvestre 6, Terlizzi 6, Capuano 5, Carboni 5 (45' st Spolli sv), Biagianti 5.5, Martinez 6, Mascara 4.5, Llama 6 (18' st Ledesma 5), Morimoto 5 (14' st Plasmati 5). (30 Campagnolo, 13 Izco, 14 Bellusci, 19 Ricchiuti). All. Mihajlovic 5.
LIVORNO (5-3-2): De Lucia 6.5, Raimondi 6.5, Perticone 6, Miglionico 6 (27' st Diniz 6), Knezevic 6, Pieri 6, A. Filippini 6, Bergvold 6.5, Candreva 6 (44' st Mozart sv), Pulzetti 5.5 (31' st Marchini 5), Danilevicius 6.5. (11 Benussi, 4 Rivas, 15 Cellerino, 18 Dionisi). All. Cosmi 6.5.
Arbitro: Orsato di Schio 6.
Rete: nel st 43' Danilevicius.
Note: angoli 8-7 per il Catania. Recupero 1' e 5'. Espulso: Mascara (39' st) per doppia ammonizione. Ammoniti: Biagianti per gioco falloso, Marchini per proteste. Spettatori paganti 12 mila, incasso 18.500 euro.
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Come con Atzori. Anzi, peggio. Il Catania cercava il rilancio con l'arrivo di Mihajlovic in panchina e invece sprofonda perdendo uno scontro diretto di fondamentale importanza con il Livorno e restando solo in coda alla classifica.
Che gli etnei non siano assistiti dalla buona sorte lo testimoniano i minuti finali, quando Mascara viene espulso per proteste, gli ospiti siglano il gol decisivo grazie a una carambola favorevole e Alvarez colpisce il palo all'ultimo respiro della gara, ma ridurre tutto a una questione di buona sorte sarebbe limitativo.
Da Mihajlovic non si potevano pretendere magie in una settimana, ma il cambio in panchina non ha prodotto neppure quella scossa temperamentale che il pubblico si aspettava. Gli etnei, i cui limiti di organico sono sempre più evidenti, si mostrano confusi e prevedibili, la manovra pecca di qualità, la fase di finalizzazione resta un problema irrisolto, solo Martinez e Llama provano a combinare qualcosa.
Troppo poco e decisamente un bel regalo per il Livorno, formazione modesta e non caso a quota 12, che esce indenne da un paio di palle gol concesse ai padroni di casa nel primo tempo e nella ripresa può difendersi senza penare trovando nel finale l'inatteso guizzo con Danilevicius che vale un patrimonio per la formazione di Cosmi.

Per il debutto in rossazzurro, Mihajlovic propone il 4-2-3-1 preferendo Terlizzi a Spolli in difesa. Cosmi, dal canto suo, sceglie di tenere bassi gli esterni Raimondi e Pieri avanzando Pulzetti a sostegno di Danilevicius.
Il Catania ha assoluto bisogno dei tre punti e prova a spingere sfruttando qualche pallone di troppo perso dagli amaranto sulla trequarti, ma la nota svagatezza in attacco si palesa a più riprese: Morimoto perde l’attimo giusto e non riesce a concludere dopo essere entrato in area avversaria evitando il fuorigioco (13'); Llama sballa il sinistro da pochi passi a conclusione di un'offensiva avviata da Martinez, lesto a rubare palla a Candreva (22'); Mascara sbaglia a tu per tu con De Lucia facendosi respingere la conclusione a botta sicura su bel taglio di Llama (24').
Il Livorno, senza Lucarelli e Tavano, non fa meglio limitandosi a un destro di Danilevicius bloccato senza problemi da Andujar e a un paio di conclusioni senza esito di Bergvold da fuori area. Più insidiosi, in avvio di ripresa, due tiri dal limite di Candreva e Filippini che s’impennano dopo una deviazione della difesa etnea e sfilano sul fondo.
Il pubblico rumoreggia e Mihajlovic passa al 4-3-3 rimpiazzando Morimoto con Plasmati e Llama con Ledesma: entra un torre, ma esce l'uomo che crossa di più. L'incontro, già senza squilli nel primo tempo, scende ulteriormente di tono.
I catanesi non trovano soluzioni offensive all'altezza e quando Martinez tenta lo sfondamento centrale scontrandosi con De Lucia gli animi si accendono: ne fa le spese Mascara che, già ammonito, litiga con Marchini rimediando il secondo giallo e l'espulsione.
Passano quattro minuti e il Livorno pesca il jolly: Danilevicius, favorito da un rimpallo fortuito su Biagianti, si trova il pallone giusto per battere Andujar dal limite. Nel recupero, il Catania completa un pomeriggio da dimenticare con un palo di Alvarez, autore di un destro al volo che sbatte sul legno e finisce sulla testa di Martinez, sul cui colpo di testa De Lucia si salva in tuffo. I cori del pubblico contro i giocatori e l'ad Lo Monaco sono la mesta chiusura dell'ennesimo pomeriggio da dimenticare.

Fonte: La Siciliaweb Sport

- La classifica di serie A

 

 

 

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14 dicembre 2009
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