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Le Siciliane di A

Un punto per uno... non fa male a nessuno (Napoli - Palermo 0-0) (Sampdoria - Catania 1-1)

18 gennaio 2010

Il commento del tifoso...
Stesso titolo per entrambe le Siciliane di A, stesso schema, stesso risultato, un pareggio, in due campi sicuramente difficili. Un passo avanti in classifica: con il Palermo in zona alta e il Catania in zona retrocessione.
Rosanero pericolosi con un rigore sbagliato e tante occasioni fallite e con un Sirigu ancora sugli scudi.
Continua così cara squadra rosanero.
Buon calcio a tutti.
[A.G.]

NAPOLI - PALERMO 0-0
NAPOLI (3-4-3): De Sanctis 7, Grava 7, P. Cannavaro 5.5, Rinaudo 5, Maggio 5.5, Pazienza 6.5 (39' st Cigarini sv), Gargano 6, Aronica 5.5 (17' st Dossena sv), Hamsik 6, Quagliarella 6, Denis 5.5 (34' st Hoffer sv). (1 Iezzo, 96 Contini, 16 Zuniga, 18 Bogliacino). All.: Mazzarri 6.
PALERMO (4-3-1-2): Sirigu 6.5, Cassani 6, Bovo 6, Goian 6, Balzaretti 6, Migliaccio 5.5, Nocerino 6.5, Bresciano 5.5, Simplicio 5, Cavani 5.5 (33' st Budan sv), Miccoli 5 (12' st Pastore 6). (1 Brichetto, 21 Melinte, 88 Blasi, 14 Bertolo, 90 Hernandez). All.: D. Rossi 6.
Arbitro: Orsato di Schio 5.
Note: angoli 3-3. Recupero: 1' e 4'. Ammoniti: Rinaudo, Nocerino, Cavani, Migliaccio e Bovo per scorrettezze; De Sanctis per proteste; Simplicio e Quagliarella per comportamento non regolamentare. Spettatori: 60 mila.
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Un pareggio che profuma d'Europa. Il Napoli è da solo al quarto posto ed il Palermo è li, a ridosso delle piazze che contano. Mazzarri fa 13 e mantiene la sua personale imbattibilità in campionato, il sogno Champions continua, anche dopo la temutissima sfida con il Palermo di Delio Rossi.
Il Napoli, in uno stadio San Paolo riempito da 60 mila tifosi, tenta la carta dell'aggancio al terzo posto e la sconfitta infrasettimanale in Coppa Italia a Torino con la Juventus è già dimenticata. Ma il Palermo è una squadra robusta, messa in campo con grande sagacia tattica da Rossi.
Anzi il Palermo recrimina di più, alla fine, per un rigore fallito da Miccoli (ma forse sarebbe meglio dire parato da De Sanctis, bravo anche a salvare sul tap in di Bresciano e sull'angolo seguente di Miccoli); il Napoli, dal canto suo, accusa l'arbitro Orsato di eccessiva severità. In effetti il fallo di Rinaudo su Cavani (e la conseguente ammonizione del difensore che farà scattare la squalifica) non sembra molto chiaro.

Nel primo tempo le due squadre si danno battaglia senza esclusione di colpi. Il Palermo, indipendentemente dal rigore fallito, crea due limpidissime occasioni da gol, ma non riesce a concretizzarle: De Sanctis salva in uscita su Cavani e poi Simplicio mette fuori dal limite a pora sguarnita. Il Napoli, indisioso al 7' con Hamsik (diagonale fuori d'un soffio dopo un palla rubata a Goian), è intimorito dalla personalità dell'avversario ed esprime il proprio gioco offensivo a folate.
Tuttavia anche gli azzurri riescono a produrre due o tre buone occasioni per passare in vantaggio (Sirigu si oppone bene a una conclusione di Denis). La partita è intensa e molto tattica, così come ci si attendeva. Nel Napoli Mazzarri sostituisce lo squalificato Campagnaro con Grava e l'infortunato Lavezzi con Denis. Dossena, non ancora in forma, viene inizialmente tenuto in panchina. Delio Rossi ribatte sostituendo lo squalificato Kjaer con Goian e preferendo Simplicio a Pastore per il ruolo di rifinitore, schierato a ridosso delle punte.
Nel gioco delle marcature, i centrocampisti del Napoli non riescono sempre a prendere il sopravvento sugli avversari e la squadra di casa non mantiene in maniera netta il predominio del gioco. In campo azzurro è fondamentale il ruolo di Maggio ed Aronica. Il destino della gara è tatticamente nelle loro mani ed è determinato proprio dalla capacità degli esterni partenopei di sostenere da un lato la manovra del centrocampo e di contenere, dall'altro, le azioni di Cavani e Miccoli sulle ripartenze del gioco. Ma la propulsione di Maggio ed Aronica non riesce ad essere costante ed i padroni di casa ne soffrono in maniera evidente.
Nella ripresa gli azzurri fanno segnare un possesso palla maggiore e non a caso il Palermo, nel quale Grava spegne del tutto le velleità di Miccoli, non si affaccia pericolosamente nell'area di rigore avversaria. Anche il Napoli è frenato e quando la stanchezza fisica dovuta alla fatica del turno infrasettimanale si fa sentire si capisce che la partita è destinata a non sbloccarsi più. Le speranze e le ambizioni delle due squadre restano comunque intatte.

SAMPDORIA - CATANIA 1-1
SAMPDORIA (4-4-2): Storari sv, Lucchini 6 (26' st Accardi sv), Gastaldello 6, Rossi 5, Ziegler 6, Semioli 5 (11' st Mannini 5.5), Poli 6.5, Palombo 6, Guberti 6 (11' st Padalino 5.5), Cassano 5.5, Pazzini 6 (21 Guardalben, 5 Accardi, 9 Pozzi, 11 Bellucci, 12 Tissone). All.: Del Neri 5.5.
CATANIA (4-3-2-1): Andujar 6, Alvarez 6.5, Spolli 6.5, Silvestre 5, Capuano 6, Izco 6, Biagianti 6, Llama 7 (36' st Plasmati sv), Mascara 6 (16' st Ledesma 5.5), Ricchiuti 6, Martinez 7 (30 Campagnolo, 2 Potenza, 15 Morimoto, 17 Moretti, 18 Augustyn). All.: Marcolin (Mihajlovic squalificato) 6.5.
Arbitro: Morganti di Ascoli Piceno 6.
Reti: nel pt 14' Llama, 44' Pazzini su rigore.
Note: angoli 6 a 3 per la Sampdoria. Recupero: 0 e 4'. Ammoniti: Silvestre, Rossi, Padalino, Ricchiuti, Poli per gioco scorretto, Ledesma per comportamento non regolamentare. Spettatori: 22000 circa, di cui 1047 paganti, per un incasso lordo di 19.686.
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Buone notizie da Genova, meno dagli altri campi. Il Catania chiude il trittico di impegni a Marassi con un pareggio con la Sampdoria dopo la sconfitta in campionato con il Genoa e la vittoria in Coppa Italia sui grifoni. Il punto odierno muove la classifica anche se non la migliora a causa delle concomitanti vittorie di Bologna e Atalanta.
I rossazzurri esibiscono applicazione e disciplina tattica concedendo poco a una Sampdoria che conferma di avere smarrito la brillantezza d'inizio stagione. Gli stenti dei doriani, ai quali manca soprattutto la proverbiale spinta sulle fasce delle squadre di Del Neri, sono anche frutto della tenace opposizione offerta dagli etnei.
Difesa alta, centrocampo dinamico e veloci ripartenze: così il Catania imbriglia da subito i genovesi, che schierano dal 1' i nuovi acquisti Storari e Guberti. Nonostante un'occasione per Poli dopo soli 25 secondi (Spolli libera in area), la Samp non decolla mai. Lo squalificato Mihajlovic, rimpiazzato in panchina dal vice Marcolin, azzecca, come mercoledì scorso in Coppa Italia, l'impostazione di partenza mettendo Biagianti basso davanti alla difesa pronto al raddoppio su Cassano. Fantantonio ha qualche lampo dei suoi, ma non trova gli spazi per entrare davvero nel vivo dell'incontro.

I padroni di casa faticano così a far saltare il dispositivo dei catanesi, che hanno in Llama e Martinez i due uomini di riferimento della fase offensiva, quelli capaci di far salire la squadra. Il vantaggio, poco prima del quarto d'ora, non è casuale. Rossi ferma fallosamente un'incursione di Mascara e Morganti decreta la punizione dal limite: Llama è impeccabile nel battere Storari con un sinistro a giro millimetrico. I rossazzurri controllano la situazione, la reazione locale non va oltre due tentativi senza esito su calcio piazzato di Palombo e Ziegler.
Ben più pericoloso il Catania alla mezz'ora, quando Ricchiuti si fa luce sulla sinistra e mette in mezzo un pallone respinto corto dalla difesa doriana: Martinez prova il destro di prima intenzione, ma la palla sorvola la traversa. Un attimo prima che si vada negli spogliatoi, la Samp trova il pareggio su rigore, decretato da Morganti per un evitabile abbraccio di Silvestre a Pazzini, che accentua la caduta e poi trasforma dal dischetto spiazzando Andujar.
Nella ripresa, il Catania abbassa il baricentro, ma non rischia mai più di tanto. Del Neri cambia i due esterni, ma l'ingresso di Mannini e Padalino non migliora le cose per i suoi. Non riuscendo a entrare in area, la Samp di prova dalla distanza con un destro secco di Ziegler respinto in tuffo da Andujar. Anche i rossazzurri mandano avanti il loro laterale sinistro: Capuano ci prova di destro sugli sviluppi di un calcio piazzato, la sfera finisce sul fondo.
La palla buona giunge poco prima della mezz'ora, quando i rossazzurri s'involano in contropiede: Izco serve Martinez, ma l'uruguaiano, ormai lanciato a rete, incespica sul pallone al limite dell'area e l'occasione sfuma. Nel finale i doriani provano a forzare i tempi con i lanci lunghi. Andujar si oppone in uscita bassa a uno spunto di Mannini e poi vede uscire una rovesciata di Pazzini deviata dalla schiena di Silvestre.
Nel recupero, il Catania corre l'unico serio pericolo del secondo tempo: Cassano imbecca Rossi tutto solo in area sul secondo palo, ma il difensore, dimenticato dalla difesa etnea, gira fuori di testa da pochi passi evitando la beffa agli uomini di Mihajlovic.

Fonte: La Siciliaweb Sport

- La classifica di serie A

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18 gennaio 2010
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