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Le Siciliane di A

Lacrime di gioia (Palermo-Parma 2-1). Vamos... (Lazio-Catania 0-1)

08 febbraio 2010

Il commento del tifoso
Buon lunedì a tutti cari lettori,
sono qua a decantare il weekend sportivo delle Siciliane di A con 2 belle vittorie arrivate con tempi e modi diversi, in quanto il Palermo ha giocato sabato pomeriggio (e sono 2) e il Catania la domenica pomeriggio.
Sono arrivate due vittorie di cui quella del Catania in trasferta nel difficile campo della lazio con un gol dell'ultimo arrivato Maxi Lopez, argentino di classe.
Ora vorrei parlare dei rosanero e del prologo della partita: lacrime di gioia si cita nel titolo perché le lacrime sono state le protagoniste al Barbera. Prima della partita sono spuntate nel viso di Francesco Guidolin, dopo l'ovazione che il popolo rosanero gli ha tributato al suo ingresso in campo, per ricordare e per non far dimenticare il suo splendido trascorso a Palermo, poi le lacrime di Fabio Simplicio spuntate nel viso del brasiliano dopo aver segnato il gol vittoria alla fine di una settimana molto travagliata per via delle vicende di calcio mercato e poi perché il Parma è la prima squadra che ha portato in Italia il brasiliano.
Partita non bella ma avvincente, di carattere, con un Palermo che ha saputo rimettere in piedi una partita che il Parma aveva momentaneamente recuperato con un gol viziato da un evidente fallo su Cavani da cui è ripartita l'azione che ha portato al gol Biabany, con una squadra, sempre più squadra, con un allenatore che, non finiremo mai di ripeterlo, "E se Delio Rossi fosse arrivato in estate? Dove saremmo adesso?".
Ma è inutile recriminare, siamo qua e continuiamo a giocarcela con chiunque a partire dalla Roma di sabato pomeriggio (e sono 3 consecutive bah!).
A lunedì prossimo e... Buon calcio a tutti!
[A.G.]

PALERMO - PARMA 2-1
PALERMO (4-3-1-2): Sirigu 6, Cassani 6.5, Kjaer 6.5, Goian 6, Balzaretti 6.5, Migliaccio 6.5, Nocerino 6, Bresciano 5.5 (36' st Simplicio 6.5), Pastore 6.5 (46' st Blasi sv), Cavani 6.5, Miccoli 6. (28 Benussi, 14 Bertolo, 20 Budan, 27 Calderoni, 90 Hernandez). All.: D. Rossi 6.5.
PARMA (3-5-2): Mirante 6, Zaccardo 6, Panucci 5.5, Paci 6, Valiani 6, Dzemaili 6 (31' pt Lunardini 5.5), Morrone 6.5, Galloppa 6 (43' st Bojinov sv), Castellini 6, Jimenez 6 (15' st Lanzafame 5.5), Biabiany 6.5 (1 Pavarini, 3 Antonelli, 6 Lucarelli, 15 Dellafiore). All.: Guidolin 6.
Arbitro: Pierpaoli di Firenze 6.
Reti: nel st 17' Cavani, 27' Biabiany, 42' Simplicio.
Note: angoli 6-5 per il Palermo. Recupero: 1' e 3'. Ammoniti: Miccoli e Mirante per proteste, Panucci, Paci per gioco falloso. Nocerino per comportamento non regolamentare. Spettatori: 22.252 per un incasso 295.429 euro.
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Tutto nel secondo tempo tra Palermo e Parma. Dopo una prima frazione senza emozioni, i rosa passano in vantaggio con Cavani, si fanno riprendere da Biabiany e conquistano la vittoria con Simplicio. Altri tre punti per la zona Champions per i siciliani, mentre il Parma, dopo un ottimo inizio di campionato, raccoglie l'ennesima sconfitta.
Nessuna sorpresa nel Palermo che conferma Pastore al posto di Simplicio. Nocerino va in regia per sostituire lo squalificato Liverani. Goian al posto di Bovo. Nel Parma fuori Bojinov e Lanzafame, esordio per Jimenez che si piazza dietro Biabiany. Durante il riscaldamento piovono gli applausi per l'ex tecnico rosanero Francesco Guidolin che risponde salutando con affetto il pubblico del Barbera che lo ha visto protagonista dello storico ritorno in serie A.

Primo brivido per il Parma al 3' quando Cassani becca in piena area Miccoli, il tiro al volo del bomber finisce alto. Il pugliese ci riprova sette minuti più tardi, su un cross di Cavani, ma viene anticipato proprio al momento del tiro a botta sicura. Passano i minuti e il Parma prende coraggio, ma i lanci lunghi per Biabiany sono spesso preda dei difensori rosanero. Meno brillante del solito il Palermo e Miccoli è costretto a retrocedere nella sua metà campo per giocare palla. Le due squadre si affrontano a viso aperto ma dalla grande intensità di gioco non nascono occasioni pericolose.
Al 31' Guidolin perde una delle pedine più importanti: Dzemaili. Lo svizzero, in uno sfortunato contrasto con Migliaccio, si fa male al ginocchio e viene sostituito da Lunardini. Per vedere un'azione pericolosa bisogna aspettare il 36'. Miccoli serve Pastore, ma l'argentino, in corsa e defilato, non riesce a inquadrare la porta. Finisce quindi a reti inviolate un primo tempo combattuto ma avaro di emozioni.
Nessun cambio nella ripresa. Il Parma continua a farsi vedere in avanti soprattutto grazie all'asse Castellini-Galloppa che tentano di sfondare sulla sinistra, i rosa attendono e ogni tanto pungono. Interessante la bordata di Cavani al 4' che trova pronto Mirante. Al 7' di nuovo l'uruguayano, lanciato in profondità, ha un'ottima occasione ma inciampa davanti all'estremo difensore gialloblu in uscita. Al quarto d'ora, Bresciano si guadagna un buon calcio di punizione dal limite, ma Miccoli spara sulla barriera. Molto più preciso il traversone del pugliese al 17'. Cavani si libera degli avversari e la tocca di testa quel tanto che basta per disegnare una parabola beffarda e precisa su cui Mirante nulla può.

I rosanero sbloccano così il risultato, ma non l'inerzia di un match che rimane bloccato a centrocampo fino a quando il Parma pareggia su un'azione che farà discutere. Al 27' Galloppa ruba, forse fallosamente, palla a Cavani che rimane a terra. Il Parma fa partire un contropiede fulminante che termina nei piedi di Biabiany. Il francese, mentre è a terra anche Migliaccio, trafigge Sirigu e si infiammano le inutili proteste palermitane.
I rosa si buttano in avanti alla ricerca del vantaggio perduto e ci vanno vicini due volte, prima su azione e tiro di Cassani (deviato in corner) e poi con Migliaccio che a due passi da Mirante non riesce a mettere in porta una palla vagante. Non fa meglio Cavani che sbaglia completamente un facile stop su passaggio illuminante di Pastore. Ci vuole un'invenzione di Miccoli per il 2-1. Stop e imbeccata al centro dell'area per Simplicio (subentrato a Bresciano), gran tiro del brasiliano che al 42' trafigge Mirante e i suoi ex compagni e si prende gli applausi del Barbera dopo essere stato a un passo dall'Inter. Niente da fare per un volenteroso Parma che deve rinviare l'appuntamento con la vittoria.

LAZIO - CATANIA 0-1
LAZIO (4-3-1-2): Muslera 5.5, Biava 5, Dias 5, Radu 5.5, Kolarov 6, Firmani 5 (26' st Diakite), Baronio 5, Hitzlsperger 5 (19' st Rocchi), Mauri 6 (32' st Cruz), Zarate 5, Floccari 5. (88 Berni, 28 Stendardo, 3 Scaloni, 6 Dabo). All.: Ballardini 4.5.
CATANIA (4-1-4-1): Andujar 6.5, Alvarez 6.5, Silvestre 6.5, Spolli 6.5, Capuano 6.5, Carboni 5.5 (1' st Ricchiuti 7), Mascara 6 (40' st Morimoto sv), Izco 5.5, Biagianti 6.5, Llama 6, Maxi Lopez 7 (34' st Terlizzi sv). (30 Campagnolo, 2 Potenza, 18 Augustjn, 4 Delvecchio). All.: Marcolin 7.
Arbitro: Gava di Conegliano 6.5.
Rete: 18' st Maxi Lopez.
Note: angoli 7-1 per la Lazio. Recupero: 0 e 4'. Ammoniti: Llama e Radu per gioco scorretto. Spettatori: 20.000 circa.
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Avere un bomber di razza serve. Il Catania l'ha trovato in Maxi Lopez. Il colpo di gennaio del mercato rossazzurro fa la differenza contro la Lazio sfruttando, come i grandi attaccanti, l'unica palla gol dell'incontro.
Il guizzo della punta argentina, innesto fondamentale in un gruppo che per l'intero girone di andata aveva faticato troppo nella finalizzazione della manovra, frutta tre punti che valgono oro e sigla la vittoria della possibile svolta, da ribadire domenica prossima nell'incontro-chiave in casa con l'Atalanta.
Per la prima volta nella stagione, la formazione di Mihajlovic abbandona la zona retrocessione e gli ultimi tre posti in classifica lasciandosi alla spalle proprio la Lazio, confermatasi squadra in profonda crisi di gioco e d'identità.
A nulla servono i debutti dei nuovi acquisti Biava, Dias e Hitzlsperger: l'undici di Ballardini - per il quale gli etnei continuano a essere una vera bestia nera (ricordate il 4-0 del Barbera?) - non hanno idee, si affidano agli spunti dei singoli e non sfruttano le individualità a disposizione. Zarate, come spesso gli accade, si intestardisce in azioni personali che non portano a nulla, Floccari gira a vuoto, il centrocampo è lento e prevedibile.

Il Catania bada al sodo e pensa a controllare la situazione scegliendo un approccio alla gara decisamente cauto: il 4-3-3 di partenza si trasforma sovente in 4-1-4-1 con Mascara e Llama bassi sugli esterni. Maxi Lopez resta isolato in avanti, ma gli uomini di Marcolin (Mihajlovic è in tribuna, squalificato) preferiscono innanzitutto limitare gli spazi a disposizione degli avversari, tra i quali solo Mauri prova a combinare qualcosa.
Non è un caso che nei primi 45' nell'area etnea si faccia vedere solo la mezzapunta, che prima chiama Andujar a una pronta chiusura in avvio di partita e poi per due volte non trova la porta da posizione ravvicinata vanificando le rifiniture di Zarate e Kolarov.
Il palo colpito da Zarate con un tiro dal limite prima dell'intervallo suggerisce ai rossazzurri di avanzare un po' il baricentro nella ripresa, sfruttando anche la crescente pressione su Baronio e compagni, duramente contestati dal pubblico e in chiaro affanno psicologico.
Llama spreca di testa da pochi metri un bel cross di Ricchiuti, entrato al posto dell'acciaccato Carboni, ma al 18' arriva la rete decisiva: accelerazione dello stesso Ricchiuti che scarica sulla destra a Mascara, palla in mezzo e splendido anticipo in scivolata di Maxi Lopez su Dias con palla in fondo al sacco.

Ballardini le prova tutte, butta nella mischia Rocchi, Diakite e Cruz, ma la Lazio è nel pallone e il Catania, ordinato e lucido, controlla bene la confusa reazione avversaria evitando di correre seri rischi e sfiorando pure il raddoppio con Ricchiuti, che raccoglie un errato rinvio di Muslera, ma a porta sguarnita da 25 metri non trova lo specchio. Sarebbe stato il 2-0, ma va benissimo anche così.

Fonte: La Siciliaweb Sport

- La classifica di serie A

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08 febbraio 2010
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