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Le Siciliane di A

Intenso profumo d'Europa (Palermo-Livorno 1-0). E va bene così... (Cagliari-Catania 2-2)

08 marzo 2010

Il commento del tifoso
Buon lunedi a tutti,
oggi 8 marzo festa delle donne, festeggiamo tutte le tifose delle due squadre siciliane, palermitane e catanese, perché le loro squadre hanno trascorso una domenica esaltante: il Palermo si conferma al quarto posto, mentre il Catania torna dal Sant'Elia di Cagliari con un ottimo punto che poteva trasformarsi in ben altro.
Dunque l'Europa si profuma di rosanero, dopo un pomeriggio che, man mano trascorreva il tempo, sembrava stregato: l'ex Rubinho, nelle vesti di Spiderman, le prendeva tutte, e sembrava, questa la nostra impressione, avere un conto in sospeso con Miccoli.
Ma il nostro piccolo genio, ha estratto dal cilindro un'altra perla, dopo quella di domenica contro la Juve, meno scintillante ma molto più importante: è servita a far vincere la sua Squadra. Sì, Squadra con la maiuscola, perché di questo si tratta. Matura, attenta, calma. Una Squadra consapevole che prima o poi il gol sarebbe arrivato. E di fatto...
Ora siamo di nuovo quarti, con 2 punti di vantaggio sulla Juve. Domenica andiamo ad Udine e poi sabato 20 marzo riceviamo l'Inter. Due partite cruciali per l'euro-futuro dei rosanero.
Buon calcio a tutti.
[A.G.]

PALERMO - LIVORNO 1-0
PALERMO (4-3-1-2): Sirigu 6, Bovo 6, Kjaer 6.5, Goian 6, Balzaretti 6.5, Simplicio 5 (23' st Bertolo 6.5), Liverani 6, Nocerino 6.5, Pastore 6, Miccoli 7 (41' st Budan sv), Cavani 5.5 (35' Hernandez sv). (28 Benussi, 4 Gio. Tedesco, 88 Blasi, 89 Celustka). All.: D. Rossi 6.
LIVORNO (3-5-1-1): Rubinho 8, Perticone 5.5, Knezevic 6.5, A. Esposito 5.5 (1' st Bergvold 5.5), Raimondi 5, A. Filippini 6.5, Mozart 6.5, Pulzetti 6 (19' st Marchini 5), Pieri 5, Di Gennaro 6 (26' st Danilevicius 6), C. Lucarelli 5. (92 Bardi, 6 Galante, 10 Tavano, 87 Vitale). All.: Cosmi 6.5.
Arbitro: Russo di Nola 6.
Reti: nel st 36' Miccoli.
Note: angoli 9-5 per il Palermo. Recupero: 2' e 3'. Ammoniti: Goian, Bovo e Raimondi per gioco falloso. Spettatori: 25.108, per un incasso di 320.019,00 euro.
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Lo aveva detto, Delio Rossi, nei giorni scorsi, che la sfida contro il Livorno sarebbe stata difficilissima, complicata, e che avrebbe costretto la sua squadra a soffrire fino all'ultimo secondo di gioco. Anche questa volta, l'allenatore del Palermo ha avuto ragione. Nemmeno il tifoso più pessimista, però, sarebbe stato in grado di prevedere un successo così faticoso come quello di oggi al Barbera.
La prevedibile linea Maginot dei toscani, sempre più in zona-retrocessione, ha retto fino a 9' dalla fine agli assalti dei giocatori del Palermo che ci hanno provato in ogni modo e da ogni posizione a segnare. Alla fine c'è voluta una magia di Fabrizio Miccoli, già decisivo in tante altre occasioni, per mandare al tappeto un Livorno sceso in campo ad immagine e somiglianza del proprio allenatore Serse Cosmi: arcigno, spietato, essenziale, concentrato, grintoso e determinato.
I toscani, ad un certo punto, hanno pure creduto concretamente nell'impresa di portare via un punto dal Barbera, contro una squadra che - con Rossi in panchina - ha sempre vinto in casa, ma non avevano messo in conto la variabile Miccoli, che già aveva dato il là alla vittoria sulla Juventus, domenica scorsa.
Nel primo tempo il Palermo ha sfiorato in almeno tre occasioni il gol (su Pastore e Miccoli è stato splendido Rubinho, ex con il dente avvelenato, nonostante le apparenze), mentre Goian non è riuscito ad inquadrare la porta spalancata da pochi passi; nella ripresa, con i toscani sempre più arroccati in difesa, i rosanero, che oggi sono apparsi meno mobili senza palla, hanno sofferto ancora di più, provando a sfondare sulle corsie esterne.
Balzaretti (sul quale Cosmi, ad un certo punto, ha posizionato Marchini), da una parte, Bovo (oggi vice Cassani) dall'altra hanno cercato di creare i presupposti per il gol che è arrivato al 23' st, ma il colpo di testa vincente di Kjaer è stato vanificato dalla posizione di fuorigioco di Balzaretti.

Al Palermo, rispetto alla vittoriosa sfida di Torino, si può rimproverare una piccola involuzione sul piano della concentrazione, a prescindere dalle mille motivazioni che lo animavano. È mancata a tratti l'intensità giusta, ma alla fine ci ha pensato Miccoli a sistemare le cose: azione tambureggiante avviata dalla coppia Balzaretti-Bertolo sulla sinistra, con l'argentino che tenta di sfondare e riesce a far pervenire il pallone a Miccoli. L'attaccante rosanero, all'altezza dei 15 metri, controlla e batte Rubinho con un fendente rasoterra di destro che s'insacca alla sinistra del portiere del Livorno.
Il Livorno ha avuto a disposizione una sola chance per segnare: al 27' della ripresa, su angolo di Mozart, ma Danilevicius (di testa) ha mandato il pallone a rimbalzare sul petto di Liverani che era posizione nei pressi del palo alla destra di Sirigu. Provvidenziale l'intervento del playmaker di casa, senza il quale la strada che conduce al successo sarebbe risultata troppo dura per un Palermo che domenica prossima si recherà a Udine con l'obiettivo di mantenere il sogno da Champions, nell'attesa di ospitare la corazzata Inter.

CAGLIARI - CATANIA 2-2
CAGLIARI (4-3-1-2): Marchetti 6, Marzoratti 5.5, Canini 4.5, Astori 5.5, Agostini 6.5, Biondini 6.5, Conti 6, Lazzari 6.5, Jeda 5 (12' st Cossu 7), Matri 5 (36' st Dessena sv), Nenè 5 (29' st Larrivey sv). (24 Lupatelli, 18 Parola, 20 Barone, 30 Ragatzu). All.: Allegri 7.
CATANIA (4-3-3): Andujar 6, Potenza 6, Silvestre 6, Terlizzi 6, Capuano 5.5, Izco 7, Biagianti 6, Ricchiuti 6.5 (30' st Delvecchio sv), Mascara 7, Maxi Lopez 6.5 (36' st Morimoto sv), Llama sv (10' pt Martinez 7). (30 Campagnolo, 18 Augustyn, 5 Carboni, 8 Ledesma). All.: Mihajlovic 7.
Arbitro: Pierpaoli di Firenze 6.
Reti: nel pt 9' Lazzari, 31' Mascara (rig.), 35' Maxi Lopez; nel st 29' Cossu.
Note: angoli 11-7 per il Catania. Recupero: 2' e 4'. Ammoniti: Llama, Biagianti, Lazzari, Capuano per gioco scorretto; Mascara e Cossu per comportamento non regolamentare. Espulso: Canini (24' st) per doppia ammonizione. Spettatori: 10 mila circa.
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Un punto su un campo difficile, il margine sulla terzultima salito a cinque lunghezze e qualche rimpianto. Il Catania torna da Cagliari con un 2-2 che può essere interpretato in molti modi.
Non era facile strappare un risultato positivo contro un avversario in lotta per l'Europa, in cerca di riscatto dopo due sconfitte di fila e in grado di esprimere un gioco tra i più brillanti del campionato.
L'impressione, però, è che con un pizzico di cattiveria in più i rossazzurri, autori comunque di una prestazione decisamente positiva, avrebbero potuto ottenere una vittoria esterna pesantissima in un incontro bello e vibrante per tutti i 90 minuti. Avanti di un gol e in superiorità numerica per l'espulsione di Canini, gli etnei non riescono a chiudere la gara, colpiscono una traversa con Izco e subiscono il pari di Cossu.
Peccato perchè la squadra di Mihajlovic va davvero vicina al colpaccio in Sardegna. Nonostante un avvio di gara tutto in salita, frutto dell'infortunio al ginocchio di Llama (uscito in barella) e dell'immediato gol di Lazzari su punizione con un gran sinistro da 25 metri insaccatosi sotto l'incrocio, il Catania offre il meglio di sé nella parte centrale del primo tempo.

Gli etnei cercano l'azione manovrata, trovano il fraseggio sfruttando l'ispirazione di uomini come Mascara, Izco, Ricchiuti e Martinez - entrato per rilevare Llama e subito nel vivo della gara - ribaltando meritatamente il punteggio. Mascara pareggia grazie a un rigore decretato per una plateale trattenuta di Canini ai danni Martinez.
Poco dopo arriva la seconda rete, frutto di una splendida azione manovrata: Mascara si libera di Marzoratti con un'invenzione e serve Ricchiuti che trova il filtrante giusto per Maxi Lopez, lesto a scattare sul filo del fuorigioco scartando Marchetti e depositando il pallone in fondo al sacco.
Nella ripresa c'è da soffrire perchè il Cagliari, confermatosi collettivo ben registrato, fa salire con maggiore continuità gli esterni e soprattutto perchè Allegri butta nella mischia il genietto Cossu, tenuto inizialmente a riposo dopo l'impegno in azzurro. Mossa azzeccata: il nuovo entrato dà brio all'azione sarda, ma il Catania ha gli spazi per agire di rimessa.
Le accelerazioni di Martinez tengono in apprensione i cagliaritani, che se la cavano su un inserimento di Ricchiuti e su un colpo di testa alto di Terlizzi. Al 24' i padroni di casa restano in dieci per un'azione di disturbo di Canini, già ammonito, su Andujar, sanzionata da Pierpaoli con severità (tra il difensore e il portiere c'era una certa distanza).
Pochi secondi e l'inesauribile Izco colpisce una clamorosa traversa con un destro dal limite. Il Cagliari, non avendo nulla da difendere, continua ad attaccare e riesce a pareggiare poco più tardi con Cossu, che gira bene in porta un pallone servitogli da Biondini, bravo a sfondare sulla destra.
In undici contro dieci, il Catania potrebbe ancora cercare il risultato pieno, ma sebbene la gara resti aperta e combattuta sino allo scadere non va oltre un traversone basso di Izco sul quale Morimoto e Mascara non arrivano per un soffio.

Fonte: La Siciliaweb Sport.it

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08 marzo 2010
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