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Le Siciliane di A

Il Palermo è ritornato! (Palermo-Chievo 3-1). Diavolo, che pareggio! (Milan-Catania 2-2)

12 aprile 2010

PALERMO - CHIEVO 3-1
PALERMO (4-3-1-2): Sirigu 6.5, Cassani 6, Kjaer 5.5, Goian 5.5, Balzaretti 6.5, Migliaccio 6, Liverani 6, Nocerino 5.5, Pastore 6.5 (45' st Budan sv), Miccoli 7.5 (23' st Hernandez 6), Cavani 6 (38' st Bertolo sv). (28 Benussi, 89 Celustka, 27 Calderoni, 88 Blasi). All.: D. Rossi 6.5.
CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino 7, N.S. Frey 5.5, Mandelli 6, Yepes 6, Mantovani 5 (20' Jokic 5), Pinzi 6, Iori 5 (13' Granoche 5), Ariatti 6 (29' st Sbaffo sv), Bentivoglio 6, De Paula 6.5, Abbruscato 5. (1 Miskiewicz, 3 Scardina, 20 Sardo, 23 Bogdani). All.: Di Carlo 6.
Arbitro: Gervasoni di Mantova 5.5.
Reti: nel pt 18' De Paula, 28' Pastore, 39' Miccoli (rigore); nel st 8' Miccoli.
Note: angoli 8-7 per il Palermo. Ammoniti: Ariatti e Iori per gioco falloso; Miccoli e Yepes, Migliaccio e Pinzi per reciproche scorrettezze; Cavani per ostruzionismo. Recupero: 1' e 4'. Spettatori: 25.917, per un incasso di 340.974,00 euro.
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Il Palermo riprende il cammino interrotto nel turno prepasquale dalla sconfitta nel derby regionale di Catania e conquista la dodicesima vittoria casalinga in campionato. I rosanero piegano un Chievo ben disposto in campo, tutt'altro che arrendevole e anche fortunato a trovare il gol del vantaggio con De Paula che, approfittando di una leggerezza di Nocerino, s'invola verso Sirigu, resiste a Goian e insacca l'1-0.
Il gol dei veronesi ha uno strano effetto sul Palermo che, come a Catania, sbaglia completamente l'impatto con la partita, portandosi dietro le scorie di una sfida da dimenticare in fretta come quella del Massimino: i rosanero, molli sulle gambe e piuttosto svagati nei primi minuti, subito lo schiaffo, si riorganizzano e premono bruscamente il piede sull'acceleratore. Il Chievo finisce così ben presto alle corde, costretto com'è ad arretrare il proprio baricentro.
Pastore comincia a inventare, Miccoli prende per mano la squadra, indossando a tutti gli effetti i panni di leader e al Chievo comincia a girare la testa. Si assiste a un vero e proprio bombardamento verso la porta di Sorrentino che para il parabile: come al 17', allorché devia in angolo un'incornata di Kjaer da pochi passi, su cross dalla sinistra di Miccoli.

L'aria del pareggio si diffonde però nell'aria: l'impressione è che sia solo questione di tempo, prima o poi l'1-1 arriverà. Ci pensa Pastore a siglare, con un preciso colpo di testa (terzo centro stagionale), poi ancora Miccoli impegna Sorrentino in angolo. Dopo una conclusione di Yepes, fuori di poco, arriva il 2-1 del Palermo, su rigore trasformato da Miccoli, che precede un accenno di rissa, al termine della quale vengono ammoniti Migliaccio e Pinzi.
Il Chievo potrebbe pareggiare immediatamente, ma Sirigu salva su una punizione al Curaro di Bentivoglio. L'occasione più ghiotta capita a Pastore, in chiusura di tempo: il 'Flaco' (il magro), però, concludendo a porta vuota, dopo una respinta di Sorrentino su tiro di Miccoli, si fa ribattere il tiro dal muro di difensori veronesi.
Nel secondo tempo il Palermo chiude i conti, capitalizzando il turno casalingo e la sconfitta subita ieri dal Napoli, adesso lontano 5 punti, ad altrettante giornate dalla fine. E' il solito Miccoli a far scorrere i titoli di coda, con un destro maligno quanto preciso, che gli vale il 15° centro stagionale e il record personale in serie A, superato di un gol. Il bomber tascabile si diverte sempre a far fischiare le orecchie al ct azzurro Marcello Lippi, anche se per lui la convocazione ai Mondiali resta un'impresa disperata. Molto più a portata di mano la qualificazione ai preliminare di Champions, che il Palermo tocca con mano a soli 5 turni della fine.
I rosanero sognano con il proprio pubblico, mentre le domeniche passano e il quarto posto rimane sempre una splendida realtà. Il Palermo ha sempre il proprio destino in mano, per dirla alla Delio Rossi, ma adesso deve tornare a esibirsi fuori casa, a Cagliari.

MILAN - CATANIA 2-2
MILAN (4-2-1-3): Dida 6, Abate 6, Thiago Silva 6, Favalli 5 (18' st Flamini 5.5), Antonini 5, Pirlo 5.5, Ambrosini 6, Seedorf 5.5 (29' st Mancini 5), Huntelaar 4.5 (29' st Inzaghi 6.5), Borriello 7, Ronaldhino 6. (31 Roma, 44 Oddo, 15 Zambrotta, 8 Gattuso). All.: Leonardo 5.5.
CATANIA (4-3-3): Andujar 7, Alvarez 7, Spolli 5.5, Terlizzi 6, Capuano 6, Ricchiuti 8 (26' st Delvecchio sv), Carboni 6.5 (16' st Ledesma 5.5), Biagianti 7, Izco 6 (37' st Potenza sv), Maxi Lopez 7.5, Mascara 6.5. (30 Campagnolo, 14 Bellusci, 15 Morimoto, 17 Moretti). All. Mihajlovic 8.
Arbitro: Orsato di Schio 6.
Reti: nel pt 12' M. Lopez, 43' Ricchiuti; nel st 2' e 35' Borriello.
Note: recupero: 3' e 5'. Angoli: 6 a 4 per il Catania. Ammoniti: Ambrosini, Mascara, Carboni, Pirlo, Alvarez, Borriello, tutti per gioco falloso. Spettatori: 47.124 per un incasso di 884.194 euro.
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Uscire da San Siro rammaricati per un 2-2 in casa di un Milan in piena corsa per lo scudetto è roba da grandi. Il Catania mostra di esserlo sfoderando un'altra prestazione maiuscola contro un avversario di prestigio e per di più particolarmente motivato dopo la frenata dell'Inter nell'anticipo con la Fiorentina.
Gli etnei conquistano un punto prezioso per avvicinarsi ulteriormente alla salvezza (+8 sul terzultimo posto a cinque turni dalla fine) e sfiorano quella vittoria contro i rossoneri che manca da 47 anni mettendo a lungo in crisi la formazione di Leonardo.
Il primo tempo è tutto rossazzurro: 45 minuti di predominio assoluto. Gli uomini guidati da Mihajlovic hanno una marcia in più e sono messi meglio in campo rispetto agli avversari, che si presentano con il solito modulo molto offensivo nel quale però Huntelaar vaga a destra senza il minimo profitto. Il Catania, invece, esibisce coralità di gioco e meccanismi rodati.
Formazione corta e dinamica con Izco a completare il tridente e uno scatenato Ricchiuti, i cui inserimenti fanno saltare i precari equilibri milanisti. Proprio da un'eccellente verticalizzazione di Ricchiuti nasce il vantaggio firmato da Maxi Lopez, letale come suo solito nel raccogliere l'assist battendo Dida con un millimetrico destro incrociato.

Lo svantaggio non sveglia il Milan, che al contrario va ancora più in confusione di fronte alla manovra catanese. I padroni di casa combinano poco, anche perchè Alvarez monta una guardia spietata su Ronaldinho evitando che il brasiliano, assai cercato dai compagni in mancanza di un'alternativa valida sulla fascia opposta, possa esprimersi al meglio.
Andujar deve disimpegnarsi con i pugni su una punizione dal limite di Seedorf e in uscita bassa su Borriello, ma è il Catania a tenere in mano il comando delle operazioni con grande personalità sino a trovare il raddoppio grazie a una ripartenza rifinita dalla solita coppia Maxi Lopez-Ricchiuti: stavolta è il bomber argentino a rendere il favore al compagno facendosi largo nell'incerta difesa milanista e servendo un pallone perfettamente calibrato per il colpo di testa ravvicinato dell'ex riminese.
Il gol immediato in avvio di ripresa firmato da Borriello, lesto a correggere di testa un servizio di Seedorf su uno dei pochi lampi di Pirlo, è quel che serve al Milan per riaprire la gara e mettere pressione al Catania. I rossoneri, però, non creano davvero grandi pericoli. Dopo aver speso moltissimo nel primo tempo, gli etnei abbassano un po' il ritmo senza però rinunciare a proporsi pericolosamente in attacco con un destro dal limite di Biagianti fuori d'un soffio e una punizione di Mascara deviata in angolo da Dida.
L'innesto di Inzaghi e Mancini è la mossa della disperazione di Leonardo, ma il pareggio arriva ancora grazie a Borriello, che con la collaborazione di Inzaghi raccoglie un cross di Abate e batte a rete tra le maglie larghe della difesa avversaria. Solo dopo il 2-2 il Catania soffre davvero. Andujar si oppone a Inzaghi, scappato via a Spolli, e nel recupero blocca a terra un destro insidioso dello stesso Inzaghi mettendo il sigillo su un pari più che meritato.

Fonte: La Siciliaweb Sport

- La classifica di serie A

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12 aprile 2010
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