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Le Siciliane di A

Nessuna differenza tra di noi... (Palermo - Lecce 2-2) (Catania - Bologna 1-1)

27 settembre 2010

PALERMO - LECCE 2-2

La partita vista dal tifoso...
Buongiorno a tutti cari tifosi,
ci ritroviamo a commentare una domenica di campionato, dopo un turno infrasettimanale, caratterizzato da una bella impresa dei rosanero, che sono andati a vincere a Torino con la Juventus, impartendo una vera lezione di calcio. Ieri pomeriggio ci aspettavamo una continuità di risultati ed invece (come il profeta Rossi) ci siamo ritrovati ad affrontare una domenica di sofferenza.
Un pari con il Lecce, arrivato al '93. Una squadra che non aveva ancora segnato in trasferta, arriva a Palermo e... Pronti, via, gol.
I rosanero sembravano bloccati, impauriti, non era la spavalda squadra che giovedì ha giocato a Torino.
Secondo tempo... Pronti, via e bum: secondo gol.
Subito la reazione con Pinilla. Qui tutto il popolo rosanero, aspetta 40 minuti di fuoco sul 1-2. Ed invece è un continuo, tic-toc, qualche azione ma nessuna rabbia agonistica.
Finalmente al '93, l'ultimo entrato, Maccarone, trova il buco per pareggiare.
Siamo sull'ottovolante. Su e giù. Continuità.
L'anno scorso il campionato del Palermo è stato caratterizzato dalle vittorie in casa: quest'anno 2 pari ed una sconfitta. A quando la prima vittoria?
A lunedì prossimo e buon calcio a tutti.
[A.G.]

PALERMO (4-3-2-1): Sirigu 6, Cassani 6, Munoz 6, Bovo 5.5, Balzaretti 5.5, Migliaccio 6, Liverani 6 (10' st Bacinovic 6), Nocerino 6.5 (17' st Hernandez 6), Pastore 7, Ilicic 6, Pinilla 6.5 (Maccarone 6). (99 Benussi, 36 Darmian. 4 Kasami, 24 Rigoni). All.: D. Rossi 5.5.
LECCE (4-3-3): Rosati 6.5, Rispoli 6, Gustavo 6.5, Fabiano 6.5, Mesbah 7, Grossmuller 6, Giacomazzi 6.5, Piatti 6 (38' st M. Coppola sv), Jeda 6 (24' st Munari sv), Corvia 6.5, Olivera 6 (20' st Sini). (81 Benassi, 2 Donati, 91 Bertolacci, 15 Ofere). All.: De Canio 7.
Arbitro: Bergonzi di Genova 5.
Reti: nel pt 8' Giacomazzi; nel st 1' Corvia, 7' Pinilla Ferrera, 48' Maccarone.
Note: angoli 10-4 per il Palermo. Recupero: 2' e 5'. Espulsi: nel st 30' allontanato dalla panchina l'allenatore dei portieri del Palermo, Mario Paradisi, per proteste; 36' Giacomazzi per doppia ammonizione. Ammoniti: Migliaccio, Fabiano, Mesbah, Cassani, Jeda, Giacomazzi e Corvia per gioco scorretto. Spettatori: paganti 22.378, per un incasso di 295.203,00.
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Il Palermo si salva in extremis dal secondo stop consecutivo al Barbera e il Lecce si vede sfuggire una vittoria che sembrava avere già in tasca ma che non avrebbe meritato. Così finisce 2-2. L'entusiasmo del Palermo per la vittoria in casa della Juve lascia spazio alla stanchezza che gioca brutti scherzi a Pastore e compagni, poco brillanti e a tratti anche poco convinti.
Il volenteroso Lecce passa presto in vantaggio, a inizio ripresa raddoppia con cinismo e potrebbe anche triplicare. I padroni di casa hanno il gran merito di non arrendersi, Pinilla riapre la partita e poi con il passare dei minuti diventa un'assedio, soprattutto dopo l'espulsione di Giacomazzi. Nel recupero arriva il pareggio, ma il Palermo rischia anche di effettuare il sorpasso.

Delio Rossi restituisce le chiavi del centrocampo a Liverani, anche se il recuperato Bacinovic va in panchina. Per il resto confermata la formazione che ha vinto a Torino con la Juve con i due trequartisti Ilicic e Pastore dietro Pinilla unica punta. De canio lascia a Lecce gli affaticati Di Michele, Giuliatto e Vives che si aggiungono a Chevanton e Reginiuussen. In difesa esordio per Rispoli.
La prima palla gol è del Palermo al 6' con Pastore che mette in mezzo, Ilicic non riesce a far suo il pallone e Rosati recupera su Pinilla. Ma il Lecce c'è, evidenzia una discreta manovra e all'8' passa in vantaggio: assist di Piatti per Giacomazzi che fa partire un gran destro dal limite che colpisce il palo e poi si infila in rete. L'uruguaiano è uno dei tanti ex in campo e non esulta.
Il Palermo subisce il colpo e il Lecce potrebbe raddoppiare al 12' con Olivera che sfiora il palo alla sinistra di Sirigu. Il Palermo prende campo con il passare dei minuti, ma si registrano diversi passaggi sbagliati nella manovra rosanero. Al 26' morbido sinistro su punizione di Liverani deviato in angolo. Sul conseguente angolo dello stesso Liverani e Pinilla di testa anticipa tutti impegnando severamente Rosati che si salva in angolo.
La squadra di Delio Rossi tiene constantemente l'iniziativa e con le giocate di Ilicic, Pastore e Pinilla mostra di poter mettere in difficoltà il Lecce, che comunque si difende bene e il primo tempo si chiude sullo 0-1.

Non ci sono cambi al rientro delle due squadre in campo. Passano appena 38 secondi e il Lecce raddoppia: cross di Olivera da sinistra e perfetto stacco di testa di Corvia che batte imparabilmente Sirigu. Il Palermo si porta in avanti ma rischia ancora al 4' con una palla messa in mezzo da Corvia per piatti che viene anticipato per un soffio.
All'8' il Palermo riapre la partita con Pinilla che si fa trovare pronto sulla corta respinta di Rosati su un tiro ravvicinato di Ilicic; primo gol per l'attaccante cileno. All'11' nel Palermo Bacinovic al posto di Liverani. Il Lecce non molla, non gioca solo per conservare il risultato ma quando ha l'occasione prova a colpire attaccando con più uomini.
Al 17' Rossi prova a rinforzare l'attacco inserendo Hernandez per Nocerino. De Canio risponde con Sini al posto di Olivera. Al 23' Hernandez entra in area da destra con una bella giocata personale il suo sinistro sul palo più lontano si spegne a lato per un soffio. Al 27' Rispoli anticipa Pastore a due passi da Rosati. Palermo in avanti ma molto spesso fermato in fuorigioco, alcuni dei quali discutibili.
Al 30' entra anche Maccarone per Pinilla. Al 34' occasione per il Lecce in contropiede ma Corvia invece di servira al centro conclude a rete sprecando una buona occasione. Dall'altra parte Balzaretti, favorito da un rimpallo, rischia di sorprendere Rosati. Al 35' Lecce in dieci per l'espulsione di Giacomazzi che già ammonito commette un fallo da giallo su Migliaccio. De Canio inserisce Coppola per Piatti.
Il Palermo resta in avanti. Al 43' Migliaccio manca un'ottima occasione mandando alto di testa in area. Al 46' colpo di testa di Munoz su angolo da sinistra, palla a lato per un soffio. Al 48' arriva il pareggio del Palermo: conclusione di Pastore, respinta di Rosati Maccarone si avventa sul pallone e insacca. Ma non è ancora finita perché Rosati devia in angolo una conclusione a botta sicura di Hernandez. Poi Bergonzi ferma l'ultimo pallone giocabile (azione pericolosa del Palermo) per la presenza di due palloni in campo.

CATANIA - BOLOGNA 1-1
CATANIA (4-1-4-1): Andujar 6.5, Potenza 6, Silvestre 6, Spolli 6, Marchese 6.5, Carboni 6 (34' st Delvecchio sv), Gomez 6 (20' st Antenucci 6.5), Ledesma 5.5 (1' st Ricchiuti 6.5), Biagianti 6, Mascara 6.5, Maxi Lopez 6.5. (30 Campagnolo, 13 Izco, 22 Alvarez, 23 Terlizzi). All. Giampaolo 6.
BOLOGNA (4-3-3): Viviano 6.5, Garics 5.5, Portanova 5.5, Britos 5, Rubin 5.5, Mutarelli 6, Perez 5.5 (31' st Ramirez sv), Mudindayi 6.5, Siligardi 6 (11' st Casarini 6), Di Vaio 6, Gimenez 5.5 (7' st Meggiorini 5.5). (22 Lupatelli, 16 Esposito, 17 Radovanovic, 18 Moras). All. Malesani 6.
Arbitro: Gava di Conegliano 4.5
Reti: nel pt 40' Di Vaio, nel st 21' autorete Britos.
Note: angoli 8-2 per il Catania. Recupero 2' e 5'. Ammoniti Di Vaio e Maxi Lopez per proteste, Perez e Gimenez per gioco scorretto. Spettatori paganti 1.723, abbonati 9.190, incasso 26.330 euro.
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A un passo dal paradiso. Il quarto risultato utile di fila del Catania non coincide con i sogni rossazzurri. I due punti che separano la formazione di Giampaolo da un storico primato in classifica sono quelli che mancano al termine di una gara in cui gli etnei vanno in crescendo, costringendo a lungo gli emiliani sulla difensiva dopo il gol che sblocca il punteggio.
Imprecisione, sfortuna e qualche recriminazione nei confronti dell'arbitro si fondono nel mix che frena l'impeto catanese e consegna al Bologna un pareggio molto largo. Eccezion fatta per il rigore di Di Vaio, gli uomini di Malesani non tirano mai in porta, ma nonostante alcuni vistosi sbandamenti del reparto arretrato resistono al forcing di un avversario che avrebbe meritato la vittoria.
La conclusione alta sulla traversa di Mascara dopo appena 40 secondi è illusoria. La partita ci mette un po' a decollare. Il Catania, che ripropone lo stesso undici schierato col Cesena eccezion fatta per il cambio forzato Capuano-Marchese, non ha la brillantezza di mercoledì sera e, dall'altra parte, le ripartenze del Bologna non arrivano mai a destinazione. Una punizione da venti metri di Mascara deviata in angolo da Viviano e una girata a lato di Gomez sintetizzano i tentativi dei padroni di casa di sbloccare la partita.

A passare, invece, sono gli emiliani. Uno spunto di Siligardi in area viene interrotto da Silvestre in modo ritenuto falloso da Gava. Dal dischetto, Di Vaio si fa neutralizzare la conclusione da Andujar, ma sulla respinta dell'estremo difensore il centravanti è il primo ad arrivare sul pallone ribadendo in rete.
Improvvisamente in svantaggio, il Catania si riversa rabbiosamente in avanti e potrebbe pareggiare pochi secondi più tardi, quando Britos chiude due volte su Maxi Lopez: la prima fuori area, la seconda in area. L'incerto Gava accorda il vantaggio dopo il primo fallo, ma quando la punta argentina va giù sul secondo intervento non accorda il penalty decretando la punizione dal limite per il contatto precedente e scatenando le proteste dei padroni di casa.
Nella ripresa Giampaolo rimpiazza Ledesma con Ricchiuti e il nuovo entrato, il cui innesto regala freschezza alla manovra rossazzurra, imbecca subito Mascara, che solo davanti a Viviano non trova la porta per un soffio. L'assetto più offensivo e la necessità di riequilibrare il risultato portano il Catania a guadagnare campo.
Gomez ci prova con un destro a lato su assistenza di Maxi Lopez, quindi è lo stesso Lopez a divorare una rete già fatta a tu per tu con Viviano, graziato con un rasoterra debole. Il Bologna, che intanto ha infoltito il centrocampo con l'ingresso di Casarini per Siligardi, soffre e subisce il pareggio: sinistro dal vertice dell'area di Marchese sul quale Britos arriva goffamente deviando la sfera nella propria porta.
I rossazzurri ci credono e vanno in forcing mettendo in serio affanno la difesa rossoblu. Un destro di Mascara si stampa sulla traversa a un quarto d'ora dalla fine, poco più tardi Ricchiuti sfiora il palo con un sinistro dal limite. Nel finale le mischie in area si succedono, ma il risultato non cambia.

Fonte: La Siciliaweb Sport

- La classifica di serie A

 

 

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27 settembre 2010
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