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Le Siciliane di A

Evviva il secondo tempo! (Palermo-Parma 3-1). Un brutto 2010 per il Catania (Cagliari-Catania 3-0)

13 dicembre 2010

PALERMO - PARMA 3-1
PALERMO (4-3-2-1): Sirigu 7, Bovo 5, Munoz 6, Goian 5.5, Balzaretti 6, Rigoni 5.5 (27' st Liverani 6), Bacinovic 6.5, Nocerino 6, Pastore 5 (1' st Pinilla 7), Ilicic 7.5, Miccoli 7 (36' st Kasami 7). (99 Benussi, 25 Glik, 29 Garcia, 32 Maccarone). All.: D. Rossi 7.5.
PARMA (4-3-3): Mirante 5, Zaccardo 5, Paletta 5.5, A. Lucarelli 6.5, Pisano 5.5, Angelo 7, Dzemaili 6, Morrone 6 (33' Bojinov sv), Candreva 5.5, Crespo 6, Giovinco 5. (1 Pavarini, 2 Felstcher, 24 Paci, 51 Dellafiore, 17 Pereira, 22 Ze Eduardo). All.: Mezzini 6.
Arbitro: Gava di Conegliano Veneto 6.
Reti: nel pt 7' A. Lucarelli; nel st 6' Pinilla, 16' Miccoli, 43' autorete Zaccardo.
Note: angoli 5-3 per il Parma. Recupero: 1' e 4'. Ammoniti: Angelo e Zaccardo per gioco falloso; Dzemaili per gioco scorretto. Spettatori: 22.817, per un incasso di 304.370 euro.
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Sarebbe stato davvero triste, per il Palermo, uscire dal campo sconfitto, nell'ultima partita casalinga di un 2010 comunque da incorniciare, che ha fatto registrare solo due ko (nel corso dell'attuale stagione agonistica), contro Inter e Lazio.
I rosanero, nel primo tempo, però, hanno provato a rovinare la festa ai propri sostenitori, con una prova incolore, impalpabile, da dimenticare. Rossi aveva garantito che la squadra non avrebbe patito le scorie del tracollo di Napoli, ma aveva torto.
Per un tempo, il Palermo è stato l'ombra di se stesso, l'emblema di questo disastro collettivo ha il volto deluso di Pastore, apparso fuori condizione, indisponente più per i compagni che per gli avversari, tanto da uscire tra i fischi del pubblico.

È proprio nel primo tempo che si materializza il più brutto Palermo visto in casa nel corso dell'attuale stagione ed il Parma che non ha Pasquale Marino in panchina a causa di un lutto fa un figurone, peraltro favorito dalla rete in apertura dell'ex (uno dei cinque, gli altri sono Pisano, Dellafiore, Zaccardo e Morrone), Alessandro Lucarelli, abile e fortunato a raccogliere di testa un corner dalla sinistra ed a scaraventare il pallone in rete. Clamorosi, nella circostanza, l'amnesia difensiva di Balzaretti, che perde contatto con l'avversario, ed il gesto di Bovo, scavalcato dal pallone.
La reazione dei rosanero produce zero tiri, zero pericoli e dunque zero palle-gol. Anzi, è ancora il Parma ad assaporare la gioia del gol quando, al 36', l'incontenibile Angelo s'incunea nell'area dei padroni di casa dal settore di destra e manda a lato, facendo rabbrividire i già infreddoliti tifosi presenti sugli spalti dello stadio Renzo Barbera. Lo choc per lo scampato pericolo non scuote il Palermo che ricomincia a macinare gioco su ritmi da amichevole di fine stagione e riesce ad avvicinarsi alla porta di Mirante (che non immaginava certo una serata così tranquilla all'inizio) in chiusura di tempo con un'azione sulla destra che mette Ilicic nelle condizioni di tentare un preziosismo con il tacco. La difesa emiliana si salva.

Chi delude di più è Pastore, il cui estro appare oscurato forse anche dalle voci di mercato che si rincorrono sul suo conto: poco lucido nel dribbling e senza idee, l'argentino. Anche Miccoli, tuttavia, non sembra in serata di grazia. Ma, come dimostrerà il secondo tempo, è solo un'impressione. La manovra risente della scarsa vena dei fantasisti e l'unico a tentare la giocata è Ilicic che, però, finisce per rientrare nel ranghi.
Nella ripresa, Rossi tenta la carta Pinilla, ma soprattutto mette da parte Pastore, troppo lezioso ed inconcludente, mai in partita. L'accantonamento del pupillo di Maradona produce effetti positivi sulla manovra del Palermo, più dell'ingresso in campo di Pinilla, che pure ci impiega solo 6' per ristabilire la parità approfittando di una ribattuta di Nocerino, dopo una parata di Mirante, e insaccando a porta vuota.
È senza dubbio un altro Palermo: meno prigioniero dell'estro di Pastore, più fluido, con qualche idea in più, che si porta in vantaggio con un'altra perla di Miccoli (gran destro che, dai 20 metri, su assist aereo di Pinilla, batte Mirante) e potrebbe triplicare sia con lo stesso Miccoli che con Ilicic, il cui tiro da posizione impossibile pizzica la traversa, prima di finire fuori.
Nel finale Rossi prima inserisce Liverani, poi getta nella mischia Kasami: ed ha ancora ragione. Il centrocampista svizzero, infatti, chiude il match, dopo che Sirigu aveva compiuto un miracolo su una deviazione ravvicinata di Crespo, ma con la complicità decisiva dell'anticipo di testa di Zaccardo. Il Palermo fa festa, ma quanta paura.


CAGLIARI - CATANIA 3-0
CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi 6, Perico 6.5, Canini 6.5, Ariaudo 6, Agostini 7, Biondini 6, Conti 6.5, Nainggolan 7 (27 st Sivakov 6), Cossu 6 (1' st Lazzari 6), Matri 6.5, Nenè 8 (34' st Acquafresca 6). (25 Pelizzoli, 28 Magliocchetti, 14 Pisano, 30 Ragatzu). All.: Donadoni 7.
CATANIA (4-3-1-2): Andujar 5.5, Potenza 5, Silvestre 5.5, Terlizzi 5, Capuano 5, Ledesma 5, Carboni 5 (24' st Sciacca 5), Martinho 4.5, Gomez 5.5 (10' st Izco 5), Morimoto 4.5, Maxi Lopez 5 (1' st Antenucci 5). (30 Campagnolo, 12 Marchese, 4 Delvecchio, 19 Ricchiuti). All.: Giampaolo 5.
Arbitro: Tommasi di Bassano 5.
Reti: nel pt 11' e 27' pt e nel st 26' Nenè.
Note: angoli 3-0 per il Cagliari. Recupero: 0' e 0'. Ammoniti: Nenè per comportamento non regolamentare, Sciacca e Carboni per gioco scorretto. Espulsi: Martinho (9' st) per gioco violento, Morimoto (31' st) per reazione. Spettatori: 8 mila.
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Tre gol e due espulsioni al passivo, una sola occasione da rete in 90 minuti, zero punti. Il bilancio della trasferta cagliaritana del Catania è eloquente. I rossazzurri disputano la loro peggiore partita stagionale incassando la seconda sconfitta di fila e vedendo ridursi pericolosamente a soli tre punti il margine di vantaggio sulla zona retrocessione.
Etnei irriconoscibili e mai in partita. La squadra di Giampaolo soffre da subito gli avversari, che hanno la meglio in ogni zona del campo. Cossu svaria su tutto il fronte offensivo togliendo riferimenti a Carboni e creando i presupposti per la superiorità sulle fasce, Nainggolan è il leader a centrocampo, Nenè e Matri creano molti problemi alla difesa avversaria.
Il 4-3-1-2 scelto da Giampaolo produce un'unica occasione da rete in tutta la gara: un duetto tra Maxi Lopez e Gomez concluso da un tiro di quest'ultimo di poco fuori. Il resto è solo Cagliari. Il tecnico rossazzurro abbandona presto il modulo di partenza allargando Gomez, ma non serve. Lopez è svagato e isolato, Morimoto non lo assiste a dovere, il centrocampo non fa filtro e non riparte e anche il reparto arretrato, reduce da una prestazione insufficiente contro la Juventus, si conferma in un momento poco brillante.

Il Cagliari passa dopo soli dieci minuti con Nenè, lesto a riprendere un pallone respinto dalla traversa dopo un colpo di testa di Matri. Il Catania non reagisce e incassa il raddoppio, ancora con Nenè, che vince il duello aereo con Capuano e batte Andujar raccogliendo un cross di Agostini.
Giampaolo rimpiazza Lopez in avvio di ripresa con Antenucci, ma la sostituzione non sortisce effetti anche perchè il Catania resta in dieci proprio nel momento in cui dovrebbe organizzare la rimonta: rosso (severo) a Martinho, autore di un'entrata a gamba alta scomposta ma non cattiva.
I padroni di casa sfruttano la superiorità numerica per triplicare con il solito Nenè, lesto ad anticipare di testa Terlizzi su corneri di Lazzari. A partita ormai chiusa, i rossazzurri chiudono nel peggiore dei modi il loro pomeriggio restando in nove per l'espulsione di Morimoto, reo di un fallo di reazione su Astori.

Fonte: Lasiciliaweb Sport

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13 dicembre 2010
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