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Le Siciliane di A

E alla fine i Rosanero ce l'hanno fatta (Palermo-Brescia 1-0). Al Catania non è bastato il nuovo allenatore (Parma-Catania 2-0)

24 gennaio 2011

PALERMO - BRESCIA 1-0
PALERMO (4-3-2-1): Sirigu sv, Cassani 6, Munoz 6.5, Bovo 7, Balzaretti 6.5, Migliaccio 6.5, Bacinovic 6, Nocerino 6, Pastore 6, Ilicic 7, Miccoli 6.5. (99 Benussi, 36 Darmian, 66 Andelkovic, 4 Kasami, 11 Liverani, 77 Kurtic, 32 Maccarone). All.: Rossi 6.5.
BRESCIA (4-3-3): Arcari 7, Martinez 5 (6' st Zambelli sv), Zebina 6, Mareco 6, Berardi 6, Konè 5.5, Cordova 5.5, A. Filippini 5.5 (44' st R.Taddei sv), Possanzini 5.5 (20' st Hetemaj sv), Caracciolo 6, Lanzafame 5. (12 Leali, 23 Dellamano, 17 Baiocco, 14 Feczesin). All.: Beretta 5.
Arbitro: Gervasoni di Mantova 5.
Rete: nel st 41' Bovo.
Note: angoli: 18-1 per il Palermo. Recupero: 1' e 3'. Ammoniti: Lanzafame, Berardi, Hetemaj, Caracciolo per gioco falloso; Arcari e Bacinovic per ostruzionismo. Spettatori: 21.152, per un incasso di 285.241,00 euro.
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Difficile registrare, in una partita giocata fra due squadre della stessa categoria, una superiorità così schiacciante dell'una sull'altra. La montagna dell'assedio del Palermo, tuttavia, ha partorito il topolino di un gol a soli 4' dalla fine. Una rete che poteva anche non arrivare, ma sarebbe stata un'ingiustizia davvero clamorosa.
Perchè il Palermo, oltre a meritare la vittoria, ha creato una colossale serie di palle gol - 12, forse 15 - e se alla fine l'anticipo della seconda di ritorno contro il Brescia avesse fatto registrare un verdetto molto più clamoroso in termini di segnature, nessuno avrebbe avuto nulla da ridire.
Il Brescia ha solo scelto di non giocare, cercando nel contempo di non far giocare il Palermo. Che, magari, non sarà impeccabile dalla cintola in su, ma quando viene chiamato ad produrre gioco è capace di creare grattacapi a qualsiasi avversario, con il suo calcio illuminato dai flash di Pastore, Miccoli o Ilicic, dalla sostanza di Migliaccio e Nocerino, dal moto perpetuo di Balzaretti e Cassani sulle fasce.
Poteva finire 6 o 7 a 0, alla fine ha deciso 'solo' una punizione di Bovo (fallo su Pastore), quando ormai si pensava che, davanti alla porta del Brescia, fosse stato posizionato un vetro, una specie di invisibile muro di gomma pronto a respingere ogni assalto dei padroni di casa.

Il primo tempo non ha nemmeno un granello di storia, nel senso che il Palermo impiega poco, quasi niente, a prendere in mano il comando delle operazioni, mettendo alla frusta un Brescia inesistente e inconsistente. Sembra di assistere ad una partitella d'allenamento del giovedì, fra una squadra professionistica ed una chiamata al ruolo di 'sparring partner'.
Per le 'rondinelle', che riescono ad andare alla conclusione solo al 35' con Cordova (palla alta), i numeri sono impietosi e Michele Arcari diventa una specie di muro sul quale s'infrangono le ambizioni e le speranze del Palermo. Ma soprattutto il pallone, scagliato verso la sua porta quattro volte da Miccoli, due ciascuno da Nocerino e Pastore. In totale fanno otto conclusioni e cinque interventi decisivi del sostituto di Matteo Sereni, approdato in Serie A 32 anni.
Ma non è tutto: il Palermo colpisce anche la traversa, con un colpo di testa di Munoz (46') su angolo, e reclama per un intervento assai dubbio in tandem di Zebina e Martinez su Pastore, che finisce a terra in area dopo avere spostato in avanti il pallone. Gervasoni fa finta di niente, dimenticando che, per molto meno, sono stati concessi rigori a grappoli. Il piatto del Palermo, nell'attuale campionato, invece, langue: rosanero ancora a quota 0 nella casella dei penalty all'attivo. Lo schiacciante dominio è condito da 8 angoli, che producono brividi sulla schiena dei lombardi e palpiti ai tifosi rosanero.
Nella ripresa il ritmo del Palermo cala un po' ed il Brescia esce dal guscio, sfiorando addirittura il vantaggio con Caracciolo, che, al 7', con un tiraccio di quelli che sembrano destinati in curva, timbra invece la traversa. Poi torna in cattedra il Palermo che spreca, spreca tanto, tantissimo, troppo, fino a 4' dalla fine, quando Bovo s'inventa una prodezza che vale molto più di tre punti e mette fine ad una specie di strana profezia. Mercoledì si replica contro il Parma al Barbera, ma in Coppa Italia.

PARMA - CATANIA 2-0
PARMA (4-3-3): Mirante 6, Zaccardo 6, Paletta 6, Lucarelli 6, Gobbi 6, Candreva 6, Dzemaili 6 (39' pt Morrone 6), Valiani 6, Angelo 6.5, Crespo 5.5 (43' st Galloppa sv), Giovinco 6.5 (27' st Palladino 6). (1 Pavarini, 23 Modesto, 2 Feltscher, 8 Marques). All.: Marino 6.
CATANIA (4-2-3-1): Andujar 5.5, Alvarez 5.5, Silvestre 5.5 (39' st Bellusci sv), Spolli 6, Capuano 6, Ledesma 6, Sciacca 6.5, Gomez 6 (34' st Pesce sv), Ricchiuti 5.5 (18' st Antenucci 5), Mascara 5.5, Maxi Lopez 6.5. (30 Campagnolo, 5 Carboni, 20 Martinho, 15 Morimoto). All.: Simeone 6.
Arbitro: Peruzzo di Schio 6.
Reti: nel st 11' Candreva, 17' Giovinco.
Note: angoli 4-3 per il Catania. Recupero: 2' e 3'. Ammoniti: Zaccardo e Candreva per gioco scorretto; Mascara per proteste. Recupero: 2' e 3'. Spettatori: 12.372, di cui paganti 1.738, per un incasso di 112.528 euro.
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Sei minuti fatali. Come contro Roma e Inter, due reti in rapida successione condannano il Catania ben oltre i propri demeriti.
Stavolta è il Parma a festeggiare rovinando l'esordio di Simeone sulla panchina etnea e costrigengo ancora una volta i rossazzurri a rimandare l'appuntamento con la prima vittoria in questo sinora sfortunato 2011.
Il buon lavoro svolto nella prima ora di gioco viene vanificato dall'uno-due emiliano che manda al tappeto Mascara e compagni e li lascia a stretto contatto con la zona retrocessione.
Peccato perchè il passaggio al 4-2-3-1 sembrava essere stato assorbito bene e anche sul piano caratteriale la squadra dava qualche segno di crescita. I due gol, però, hanno cambiato d'improvviso il volto di un incontro che premia i locali benché non abbiano fatto nulla per meritare i tre punti.
Nonostante il serio rischio corso dopo sette minuti sugli sviluppi di un angolo (tocco largo di Zaccardo da pochi metri), il Catania desta subito un'impressione migliore del Parma, timoroso e ingessato nonostante le sollecitazioni di Marino.

Gli etnei cercano il fraseggio sulla trequarti affidandosi alla mobilità di Gomez, Ricchiuti e Mascara. Il movimento dei trequartisti serve ad assistere meglio Lopez, ma anche a non dare riferimenti alla difesa avversaria.
Nasce così l'ottima opportunità per Gomez, che scambia due volte con Mascara e Ricchiuti, ma poi angola troppo il sinistro da ottima posizione. L'altra seria occasione per sbloccare la gara capita a Ricchiuti: l'ex riminese non trova però lo spunto in mischia su traversone di Mascara e Lucarelli può liberare in angolo.
In fase difensiva il lavoro dei due mediani, Ledesma e soprattutto Sciacca, imbriglia la manovra avversaria, che fatica a trovare sbocchi. I padroni di casa riescono a rendersi nuovamente pericolosi solo pochi istanti prima dell'intervallo, con un inserimento di Candreva, che salta Andujar in uscita angolando troppo il tiro da posizione defilata.
Il Catania sembra prendere definitivamente in mano l'incontro in avvio di ripresa andando vicino alla rete tre volte in meno di dieci minuti con Maxi Lopez (bravo ad andare via di forza a Zaccardo e autore di un violento sinistro fuori d'un soffio), Gomez (destro alzato in angolo da Mirante) e Sciacca (conclusione dal limite poco a lato).

Inatteso, arriva invece il gol del Parma: Angelo stacca più alto di Mascara su un cross dalla sinistra, palla che sbatte nei pressi della linea e viene appoggiata in fondo al sacco da Candreva. Sei minuti e i ducali raddoppiano grazie a Giovinco, che trasforma una punizione dal limite con un perfetto destro a giro.
Brutta botta per il Catania, che si disunisce e non riesce a reagire a dovere. I tentativi di Sciacca e Gomez sono senza esito, come lo sono le sostituzioni di Simeone, che manda prima in campo Antenucci per Ricchiuti e poi passa al 4-3-1-2 inserendo Pesce per Gomez e spostando Mascara rifinitore alle spalle di Lopez e Antenucci. Finisce 2-0. Marino esulta, il Cholo recrimina.

Fonte: Lasiciliaweb Sport

- La classifica di serie A (Uefa.it)

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24 gennaio 2011
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