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Le Siciliane di A

SENZA PAROLE! (Palermo-Udinese 0-7). Il gran cuore Rossazzurro (Catania-Genoa 2-1)

28 febbraio 2011

Lo sbigottimento del tifoso...
Dal commento del tifoso di lunedì scorso 21/02/11: Meritata sconfitta... (Bologna-Palermo 1-0) "(...) Zero commenti oggi. Non sono in vena dopo aver visto una partita del genere e domenica ci viene a trovare l'Udinese... si rischia un'altra batosta"...

Buon lunedi a tutti (si fa per dire).
Oggi sono veramente SENZA PAROLE, più di lunedì scorso. Per la prima volta mi astengo da qualsiasi commento su ciò che ho visto ieri pomeriggio al Barbera.
Quindi vi lascio con un arrivederci alla prossima partita con tutte quelle novità che il tempo ci darà.
Buon calcio a tutti... sempre.
[A.G.]

PALERMO - UDINESE 0-7
PALERMO (4-3-2-1):
Sirigu 4, Darmian 4, Andelkovic 4 (1' st Munoz 5.5), Bovo 4.5, Balzaretti 5.5, Migliaccio 4.5, Bacinovic 4, Nocerino 4.5, Ilicic 5, Pastore 4 (18' st Acquah 5.5), Hernandez 4 (30' st Pinilla Ferrera 5.5). (99 Benussi, 4 Kasami, 77 Kurtic, 22 Paolucci). All.: D. Rossi 4.
UDINESE (3-5-2): Handanovic 6, Benatia 6, Zapata 6.5 (1' st Coda 6), Domizzi 6, Isla 6, Pinzi 6, Inler 7 (23' st Battocchio sv), Asamoah 7, Armero 7.5, Sanchez 9 (8' st Denis 6), Di Natale 8. (6 Belardi, 4 Cuadrado, 26 Pasquale, 9 Corradi). All.: Guidolin 8.
Arbitro: Peruzzo di Schio 6.
Reti: nel pt 10' e 41' Di Natale, 19', 28' e 42' Sanchez; nel st 3' Sanchez, 16' Di Natale su rigore.
Note: angoli 5-3 per l'Udinese. Recupero: 1' e 0. Espulsi: nel pt 40' Bacinovic per doppia ammonizione; nel st 15' Darmian per fallo da ultimo uomo. Ammoniti: Bacinovic per gioco falloso; Bovo per gioco scorretto. Spettatori: 22.831, per un incasso di 304.651,00 euro.
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Come un uragano. Non è il film sulla struggente storia d'amore che ha per protagonisti Richard Gere e Diane Liane, ma l'impatto che l'Udinese ha avuto nella sfida del Barbera, stravinta per 7-0 su un Palermo inesistente, che è andato incontro ad una Waterloo che molti avevano previsto e che forse lo stesso Delio Rossi temeva. L'allenatore dei rosanero, però, non ha fatto nulla per evitarla.
E così, Sanchez, Di Natale, Inler, Armero, Asamoah e compagni, si sono abbattuti sul povero Palermo, spazzandolo via in una manciata di minuti e costringendolo, non solo all'onta di un risultato umiliante, ma anche a chiudere il match con due uomini in meno. Peggio di così...
La sconfitta del Palermo è stata più netta della vittoria dell'Udinese, che ha capitalizzato gli errori degli avversari, ma soprattutto ha sfruttato la prevedibile superiorità numerica a centrocampo, dove i rosanero hanno regalato due uomini agli avversari. Migliaccio, Bacinovic (fino a quando è rimasto sul terreno di gioco, almeno) e Nocerino, nulla hanno potuto contro la solidità e la concretezza di un reparto formato da Isla, Pinzi, Inler, Asamoah e Armero. Questione di numeri, ma non solo. A nulla sono valsi i ripiegamenti difensivi di Pastore ed Ilicic; l'Udinese - più in palla ed in superiorità numerica in ogni zona del campo - non ha concesso un metro agli avversari.
Un esempio? Il primo tiro dei rosanero lo si è registrato nei minuti finali del primo tempo, sullo 0-4. Praticamente, a giochi fatti. I fischi (nemmeno tantissimi, a dire il vero, e qualche applauso assolutamente ironico) all'uscita dal campo, per Rossi ed i suoi, sono indiscutibilmente meritati. La colpa dell'allenatore è stata quella di non aver saputo leggere la partita, di non avere adeguato - forse anche con un pizzico di presunzione e supponenza - la propria squadra alle caratteristiche degli avversari, o magari alle esigenze che la la partita imponeva.

Al di là di ogni considerazione, però, il divario fra le due squadre è apparso incolmabile. La disfatta del Palermo ne ricorda una rimediata nel lontano agosto 1992 contro il primo Milan di Capello, quello dei tre olandesi, ma si trattava di un'amichevole ed il Palermo faceva solo la B. Contro questa Udinese ci voleva un altro Palermo, un altro modulo, giocatori più in forma e molto altro ancora.
Niente di tutto questo possedeva oggi il Palermo. E meno male che l'Udinese, nella ripresa, ha decelerato, altrimenti il passivo avrebbe potuto assumere proporzioni ancor più devastanti, macchiando ulteriormente l'ultracentenaria storia del club. È difficile trovare giustificazioni ad un harakiri di simili dimensioni, non sembra nemmeno facile capire cosa accadrà a breve.
Di certo occorre una scossa, anche in relazione al fatto che certi meccanismi - forse anche all'interno dello spogliatoio - non funzionano più come qualche settimana addietro. La sconfitta contro l'Udinese, che già all'andata aveva creato non pochi problemi al Palermo, poteva anche starci, il tonfo no. E, come si sa, da certi tracolli, è difficile riprendersi in breve tempo.
Il calendario, inoltre, non dà una mano al Palermo che è atteso da sfide durissime, come quelle contro Lazio (in trasferta) e Milan (in casa). L'Udinese, invece, vola e Guidolin gongola. C'è tutta la sua soddisfazione in questo successo del Barbera contro il presidente (Zamparini, per la precisione) che non è riuscito a tenerselo ben stretto. Questi errori, nella vita come nel calcio, alla fine, si pagano. Eccome.

CATANIA - GENOA 2-1
CATANIA (4-3-1-2): Andujar 7.5, Potenza 5.5 (1' st Schelotto 6), Augustyn 5, Silvestre 6.5, Alvarez 6.5, Ledesma 5 (1' st Ricchiuti 7), Carboni 6, Lodi 6.5, Gomez 6 (34' st Marchese sv), Bergessio 6.5, Maxi Lopez 6.5. (1 Kosicky, 24 Pesce, 16 Llama, 15 Morimoto). All.: Simeone 6.5.
GENOA (4-4-2): Eduardo 6, Mesto 5.5, Kaladze 6, Dainelli 6, Moretti 6 (6' st Antonelli 5.5), Rossi 6.5, Veloso 5.5, Kucka 5.5 (11' st Paloschi 6.5), Criscito 5, Floro Flores 6.5 (23' st Jankovic 5.5), Palacio 5.5. (73 Scarpi, 35 Polenta, 30 Sturaro, 9 Boselli). All.: Ballardini 6.
Arbitro: Giannoccaro di Lecce 5.
Reti: nel pt 18' Floro Flores; nel st 6' Maxi Lopez, 10' Bergessio.
Note: angoli 7-1 per il Genoa. Recupero: 2' e 4'. Espulsi: Criscito (22' st) per gioco scorretto su chiara occasione da rete e Augustyn (30' st) per doppia ammonizione. Cartellino rosso, dalla panchina, anche per Floro Flores e per il tecnico genoano Ballardini, entrambi per proteste. Ammoniti: Veloso, Moretti, Potenza, Bergessio e Augustyn per gioco scorretto, Maxi Lopez per proteste. Spettatori: paganti 3.305, abbonati 9.283, incasso 41.789 euro.
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È un Catania formula 2: Lopez-Bergessio. Il tandem d'attacco rossazzurro funziona. Simeone lancia per la prima volta dal 1' la coppia argentina e viene ripagato da due gol decisivi contro il Genoa.
Ma se nel tabellino a spiccare sono i nomi dei due marcatori, l'uomo che cambia il volto della gara è Ricchiuti, il cui ingresso in campo dà al gioco etneo quella profondità e linearità che nel primo tempo era mancata. L'altro protagonista di giornata è Andujar, recentemente criticato, ma prodigioso nel salvare il risultato su Rossi dopo il vantaggio genoano e sul rigore di Veloso nella ripresa.
Così gli etnei si rimettono in marcia dando respiro a una classifica complicatasi pericolosamente e sfatando il tabù degli anticipi domenicali, che sin qui avevano visto gli etnei sempre sconfitti. Ma non è stato per nulla semplice spuntarla in una partita per cuori forti, ricca di emozioni, occasioni da gol, cartellini gialli e rossi.
Il Genoa fa decisamente meglio degli avversari per l'intero primo tempo passando in vantaggio alla prima occasione: Andujar respinge corto un tiro di Kucka e Floro Flores, in fuorigioco, ribadisce in rete. Colpo durissimo per gli etnei, subito in chiaro affanno psicologico.
La squadra di Simeone fallisce con Ledesma il pari immediato (tocco debole su sponda aerea di Silvestre) e palesa troppi impacci in fase di costruzione della manovra: Ledesma sbaglia molto, Gomez si accende solo a sprazzi e i palloni buoni per il duo Lopez-Bergessio sono rari.

I rossoblù approfittano degli affanni altrui per distendersi nella metà campo avversaria con buona continuità andando ad un passo dal raddoppio con Rossi, che prima vede il suo colpo di testa stamparsi sulla traversa e poi viene stoppato da una prodezza di Andujar sul tap-in. I padroni di casa ci provano con un paio di punizioni di Lodi e un sinistro dalla distanza dello stesso Lodi, ma Eduardo se la cava senza problemi.
In avvio di ripresa, Simeone cerca di dare impulso all'offensiva catanese rimpiazzando Potenza e Ledesma con Schelotto e Ricchiuti e la scossa arriva. I rossazzurri, ispirati dall'ottimo Ricchiuti, ribaltano il risultato nel giro di dieci minuti. Il pari è di Maxi Lopez, lesto a raccogliere un pallone vagante in area dopo un colpo di testa di Silvestre. Il 2-1 lo sigla Bergessio, il cui destro viene corretto da Criscito quanto basta per mettere fuori causa Eduardo.
Ballardini aggiunge una punta, Paloschi, ma ben presto deve rivedere i suoi piani perchè Criscito rimane protagonista in negativo commettendo un fallo al limite su Lodi e interrompendo quella che Giannoccaro valuta come una chiara occasione da gol: rosso diretto e grandi proteste dalla panchina genoana, dove vengono espulsi anche Floro Flores, nel frattempo sostituito da Jankovic, e il tecnico Ballardini.
La superiorità numerica etnea dura poco. Alla mezz'ora Augustyn si fa scappare Paloschi in area: secondo giallo per il polacco e rigore. Dal dischetto, però, Andujar ipnotizza Veloso neutralizzando il tentativo di trasformazione. La partita è più viva che mai, le emozioni si susseguono. Pochi minuti e Lodi sfiora il tris con un pregevole sinistro a giro che s'infrange sul palo alla destra di Eduardo.
Neppure i tentativi di Maxi Lopez e Bergessio valgono la terza rete, ma basta il 2-1 per fare esplodere di gioia il Massimino e consegnare alla formazione di Simeone tre punti fondamentali nella lotta per non retrocedere.

Fonte: Lasiciliaweb Sport

- La classifica di serie A
(Uefa.it)

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28 febbraio 2011
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